• QRS N. 3/2021

    22.00 
    Numero speciale INNOVARE SENZA ESCLUDERE La formazione sindacale durante la pandemia
  • Questo libro racconta le donne attraverso un percorso di emancipazione in un contesto tipicamente maschile, quello sportivo. Una «corsa ad ostacoli» resa ancor più difficile dai pregiudizi culturali e sociali, anche all’interno della sinistra. Un percorso che nasce nella Resistenza, con le donne staffette partigiane che si muovevano in bicicletta. Quelle stesse donne che, dopo la Liberazione, sono rimaste in sella ed hanno realizzato un diritto, quello a spostarsi autonomamente nelle strade italiane e nelle piste di ciclismo. Così è nato il ciclismo femminile. E poi lo sviluppo della pratica sportiva femminile anche nelle altre attività, dall’atletica al calcio, dalla ginnastica al rugby. Grazie al loro esempio e alle loro elaborazioni l’ambiente sportivo ha incominciato a mutare, divenendo più accogliente per tutti e più democratico. Queste lotte di libertà hanno trovato nell’UISP - Unione Italiana Sport Per tutti, un’incubatrice naturale fino all’elaborazione della Carta dei diritti della donna nello Sport del 1985, adottata dal Parlamento Europeo, poi aggiornata nel 2011. Questo percorso prosegue ancora oggi nei vari ambiti del sistema sportivo, da quello delle praticanti e delle campionesse a quello delle giornaliste e delle dirigenti.
  • A quasi due anni dall’inizio della pandemia, attraverso diversi articoli pubblicati su Idea Diffusa, ripercorriamo gli accadimenti e i temi che sono stati al centro del dibattito pubblico e sindacale. Quale modello di sviluppo dopo la pandemia? Il Covid ha tirato una riga sul mondo che avevamo conosciuto, ha messo in discussione il modello economico e sociale dominante, ha messo in crisi il mondo del lavoro, il modello produttivo e i rapporti sociali e personali. La pandemia ha amplificato il dibattito sul cambiamento climatico e il futuro del pianeta, sulla transizione digitale e la crescita delle diseguaglianze, evidenziando la fragilità dei sistemi politici occidentali e, in generale, ha posto il tema del le forme di espressione e della reale valenza della rappresentanza democratica. Il numero speciale, che nasce dalla selezione di alcuni articoli, non ripercorre cronologicamente la fase pandemica, ma focalizza alcuni temi dirimenti e ci consente, senza un vincolo temporale, di guardare al futuro ragionando di sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica, ricerca, digitalizzazione, ambiente, diritti e soprattutto lavoro. La qualità degli interventi ci consente di ragionare sul futuro che vorremmo, sugli errori da evitare, sul ruolo dello Stato e del Pubblico, sulle politiche industriali e sul ruolo del sindacato ed il mondo del lavoro.
  • È impensabile fare la storia del razzismo senza elaborare un modello teorico che ne delinei concetti e nozioni adeguate, ma ogni modello deve sapersi misurare ed arricchire nel confronto serrato con l’analisi storica. A partire da questa duplice esigenza, il volume ripercorre a maglie larghe le vicende storiche dei due grandi filoni del razzismo moderno, quello antisemita e quello coloniale, culminate ad Auschwitz e nelle società segregate degli Stati Uniti e del Sudafrica, provando quindi a formulare un’ipotesi teorica in grado di descrivere il dispositivo logico sotteso alle ideologie razziste operanti negli eventi narrati. Pur nella diversità dei contesti storici, infatti, risulta possibile riconoscere una configurazione unitaria del discorso razzista: una logica comune alla base dell’invenzione delle «razze umane», individuando la quale la critica teorica e pratica del razzismo (e la sua stessa storia) appaiono sotto una luce diversa. Sulla scorta di questa ipotesi, viene così ripreso il filo della narrazione storica del XIX e del XX secolo, mettendo il dispositivo logico individuato alla prova dei più recenti processi di esclusione: la «razzizzazione» dei cosiddetti «marginali» («zingari» e «devianti», delinquenti e proletari), il razzismo sessista, il controverso tema del razzismo italiano. Infine, lo sguardo si spinge sull’ultimo trentennio, un’epoca in cui il razzismo sembra riemergere con virulenza immutata, ma con caratteristiche in parte inedite.
  • La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo le autrici e gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di israeliani, voci di palestinesi, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. Tutto questo mentre si avverte, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale, in cui l’Unione europea, per i suoi principi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto super partes al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume.
  • In risposta alla crisi pandemica che, a partire dai primi mesi del 2020, ha investito il mondo intero, l’Unione europea ha lanciato il programma Next Generation Europe (Ngeu), caratterizzato da un sistema di investimenti e riforme strategiche senza precedenti, volto a sostenere i paesi membri nel fronteggiamento e nel superamento delle conseguenze economiche e sociali della Covid-19. Fulcro del programma, il Dispositivo per la ripresa e resilienza (Recovery and Resilience Facility - Rrf). Per accedere ai fondi Rrf tutti gli Stati membri interessati sono stati invitati a redigere un Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Questo articolo discute criticamente il modo in cui il Piano nazionale italiano di ripresa e resilienza affronta il tema della parità di genere, mettendo in luce alcune criticità che emergono dall’impianto stesso del documento e dall’approccio adottato per l’inserimento di tale priorità in un’azione di più ampio respiro. La parità di genere, considerata trasversale a tutte le sei missioni del Pnrr, a parere di chi scrive, appare perdere concretezza e incisività nelle maglie del vasto programma di lavoro, perdendo di vista di fatto un’altra importante sfida: quella della intersezionalità, indicata esplicitamene dalla Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 (Ue, 2020b), nella quale l’approccio è chiaramente duplice e fondato proprio sul principio trasversale dell’intersezionalità.
    • Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XVIII Congresso nazionale della CGIL, tenutosi a Bari dal 22 al 25 gennaio 2019: 61 interventi svolti in quattro giornate di intenso lavoro alla presenza di una platea composta da 868 delegate e delegati, 1.500 invitati e un centinaio di ospiti internazionali provenienti da 40 Paesi, per un totale di circa 3 mila presenze.
    • Oltre agli interventi dei delegati (tutti puntualmente raccolti nel volume), sulla relazione svolta dal segretario generale uscente Susanna Camusso, si sono confrontati Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi, i due segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, Rudy De Leeuw, presidente della Confederazione europea dei sindacati, e Ayuba Wabba, presidente della Confederazione internazionale dei sindacati.
    • Nel libro trovano anche collocazione l’intervento in qualità di ospite di Neri Marcorè, attore e conduttore televisivo, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i saluti ai partecipanti alle assise di Antonio Decaro, sindaco di Bari, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.
    • Il saluto di commiato di Susanna Camusso e le conclusioni del neoeletto segretario generale Maurizio Landini completano la discussione nazionale raccolta nel volume, che – insieme agli organismi statutari eletti dal Congresso – contiene anche il testo dei documenti approvati, e cioè: - Il documento conclusivo del Congresso; - Gli ordini del giorno approvati; - Lo Statuto e il Codice etico della CGIL.
    • In allegato al volume è riportato il Regolamento congressuale.
    • Dal mondo dei posti all’universo dei lavori
    • La digitalizzazione nei servizi
    • Il sindacalismo pubblico in tempi difficili
    • Il capitalismo della sorveglianza
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    Il prezzo originale era: 50.00 €.Il prezzo attuale è: 0.00 €.
  • CM 4/5-2019

    12.00 
     
    Editoriale
    Aldo Tortorella, La costruzione del popolo 
     
    Osservatorio
    Romeo Orlandi, Lanterne rosse in Africa 
    Anna Maria Merlo, Macron, un liberal troppo a destra 
    Iacopo Scaramuzzi, La chiesa di Francesco, “poliedrica” e terremotata 
     
    “Alternative in rete”
    Vincenzo Vita, La dittatura delle tecniche, l’alternativa necessaria 
    Michele Mezza, Il dominio del calcolo: un conflitto a casa nostra  
    Piero De Chiara, Per una intelligenza europea (non solo artificiale) 
    Giulio De Petra, Rivoluzione digitale, una critica da sinistra 
    Stefano Bocconetti, Sui social ascoltiamo le parole degli anonimi
     
    Discussioni
    Denis Melnik, Sul Putin-pensiero: il liberalismo è morto, viva il neoliberismo 
    Francesco Aqueci, Antonino Laganà, Oltre la frontiera. Analisi e prospettive di un nuovo inizio 
     
    Laboratorio culturale
    Aldo Tortorella, Etica e politica in Antonio Banfi 
    Giuseppe Cacciatore, Il marxismo di Antonio Banfi 
    Paolo Ercolani, Marx, Lenin e la centralità della questione femminile
    Sevgi Doğan, Rosa Luxemburg e la questione femminile
    Antonio Di Meo, Primo Levi. Un centenario 
    Paolo Desogus, La «filosofia della praxis» da Labriola a Gramsci
    Stefania Pietroforte, Usi di Leopardi
     
    Schede critiche 
    Paolo Ciofi, Rendita e sovranismo nelle città globali
    Alberto Leiss, La politica nell’era digitale
    Fabio Vander, L’egemonia e la sinistra nel XXI secolo
    Pasquale Voza, La (ancora) nuova ragione del mondo
  • • Legittimità costituzionale dei sistemi diversificati di liquidazione del trattamento di fine servizio • Il regime delle spese nel processo del lavoro di nuovo al vaglio della Corte costituzionale • La Cassazione conferma la irripetibilità delle retribuzioni percepite in caso di illegittima cessione ramo aziendale • Il Tribunale di Bari sulla «consumazione» del potere disciplinare e sui suoi effetti in caso di recesso del datore di lavoro • Rilevanti decisioni della Corte di giustizia sui trasferimenti di impresa e sulle modifiche al rapporto • Parere positivo dell’Autorità garante della privacy sul trattamento dei dati del reddito di cittadinanza
  • QRS N. 2/2019

    22.00 
    • Come votano gli iscritti ai sindacati
    • Il ruolo dell'indebitamento familiare
    • Il lavoro autonomo in chiave territoriale