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Futura umanità
12.00
€
Preparatevi a dare un’occhiata a un nuovo mondo, a un mondo che non somigli al nostro, che gli è assolutamente, radicalmente diverso. Siete disposto? Avete dimenticato le magnificenze della reggia e lo squallore della capanna, 1’ubertosità delle campagne e la fame de’ lavoratori, l’ozio dei ricchi e di mille categorie di parassiti e il lavoro omicida dell’operaio, la scienza arrivata a un grado sorprendentissimo di sviluppo e l’ignoranza delle popolazioni? Avete dimenticato i pregiudizi della religione necessaria alla civiltà e ai costumi; della parassiteria e della miseria, necessità sociali; dell’autorità, base e garanzia della libertà del governo, tutore minuzioso, persistente, accanito de’ cittadini, bisogno assoluto d’ogni vivere civile? Avete dimenticato, in una parola, ciò che è, per potermi seguire senza sorpresa in un mondo che non è stato mai, ma che sarà fatalmente? Bene. Montate con me sulla navicella del mio globo aerostatico. Le funicine son rotte; noi voliamo nelle regioni infinite dello spazio». Garibaldino, mazziniano, internazionalista, Antonino Riggio (1842-1901) è stato, con la penna e con la spada, un ardimentoso interprete del suo tempo, una personalità significativa agli albori del movimento operaio italiano. In questo testo inedito immagina il mondo nuovo, illuminato dal Sol dell’avvenire.
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La sinistra è un fiore di campo
12.00
€
Ferrara ripercorre tutte le tappe della sua vita, le umili origini contadine, le prime esperienze di lavoro, le lotte in fabbrica da sindacalista, l’impegno politico, l’esperienza da deputato. Parla di politica industriale, di quella passata e futura, delle più grandi aziende italiane e del Mezzogiorno, di come quel modello di fabbrica entri in crisi intorno agli anni Ottanta e Novanta per colpa di scelte politiche ben pre cise, di un’eco nomia che cambia e di un Paese che non si adegua e non ha una visione strategica. Il libro racconta i luoghi vissuti dal protagonista, i campi di granturco, l’Alfasud di Pomigliano, i Regi Lagni, l’Alenia di Pomigliano, gli acquisti a Forcella, il rito contadino dell’uccisione del maiale. Racconta i prodotti della terra dove è nato, il San Marzano, il «piennolo», la pasta fatta in casa, le conserve. Il filo rosso che unisce tutto è la politica, il rapporto tra questa e la sinistra, tra il sindacato e i lavoratori, vista attraverso gli occhi di un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini e ancora oggi si interroga su come si possano riannodare i fili tra la sinistra e quel popolo che sembra aver smarrito, e offre interessanti spun ti di riflessione per il futuro.
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L’assistenza e la cura della persona anziana in Basilicata
12.00
€
Il rapporto tra anziani, giovani e risorse sociali e di finanza pubblica pone sfide e questioni che non possono essere intese senza un ripensamento dei tempi di vita. La classica partizione per cui c’è un tempo per il gioco e lo studio, uno per il lavoro ed uno per il meritato riposo segna oggi il passo e impone una revisione delle più tradizionali forme di protezione sociale. Il welfare va visto non più in chiave meramente compensativa, ma bensì nell’ottica di un rilancio verso il futuro, verso forme di solidarietà organizzata e molteplice, consapevole, che possano rappresentare un elemento di promozione rivolto ad una buona vecchiaia e ad un lavoro orientato alla cura e al benessere sociale per molti giovani. Il volume parte da un primo contributo di ricerca sul variegato mondo della cura agli anziani e dalle molteplici iniziative curate dallo SPI CGIL, cosicché una migliore conoscenza del settore relativo all’assistenza (dalle case di riposo al fondo per la non autosufficienza), le politiche in atto, le risorse molte volte insufficienti e le ipotesi di lavoro che lo SPI CGIL suggerisce da tempo possano rappresentare uno stimolo, anche in una regione come la Basilicata, per riqualificare l’intervento pubblico e rendere più dignitoso l’invecchiamento e più umana la cura.
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CM 5-2018
12.00
€
Editoriale
Tortorella
San Giorgio, il drago e i mostriciattoli di turno
Osservatorio
Ferrajoli
La questione migranti: Italia incivile, Europa incivile
Rinaldini
Il “decreto dignità” e i gravi ritardi della sinistra sul lavoro
Leiss
Il baratro di Genova
Garibaldo
Fca e Fca Italia dopo Marchionne: un’eredità difficile
Orlandi
La sinistra, la Cina, la globalizzazione
Mineo
Le sinistre e la crisi dell’Unione europea
Laboratorio culturale
Dominijanni
Femminismo in/addomesticabile
Caputo
Il regresso oligarchico: la crisi della democrazia oggi
Ripensando il passato
Bellofiore
Provarci ancora, fallire di nuovo, ma fallire meglio. In ricordo di Lucio Magri
Schede critiche
Di Siena
Rivoluzione e socialismo, oggi
D’Alessandro
Gramsci in carcere tra Mussolini e Stalin
Vander
Antonio Gramsci, una biografia francese
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CM 3/4-2018
12.00
€
Editoriale
Tortorella
La destra e la guerra
Osservatorio
Di Siena
Il “contratto” M5s e Lega e la crisi della Repubblica
Marcon
Non sopravvive un’Europa che guarda a Nord e a Est e non a Sud
Salinari
La guerra civile internazionale siriana
Scarano
Metamorfosi del welfare: dalla piena occupazione al reddito di cittadinanza
Consumo, tecnica, egemonia
Vita
La frontiera analogico-digitale
Repetto
L’egemonia della cultura pubblicitaria dagli anni Ottanta a oggi
Mezza
Il mulino dell’algoritmo: per un welfare della potenza di calcolo
Laboratorio culturale
Magni
Luporini e L’ideologia tedesca
Polizzi
Una lezione su Marx di Cesare Luporini
Luporini
L’ideologia tedesca e le Tesi su Feuerbach. Una lezione del 1956
Gajano
Cesare Luporini, un esempio per la sinistra di oggi
Cecchi
Il Sessantotto, uno spettro per la sinistra
Serafini
Individui o classi. Obiezioni a Fred Moseley
Vaccaro
Ma la modernità è davvero finita?
Nivarra
Apogeo e declino della “transizione” (e della sinistra)
Vander
La borghesia come problema. Thomas Mann fra anti-politica e politica
Delle Rose
Dialettica del consenso sulle cause del riscaldamento globale
Schede critiche
Liguori
Gramsci e Sraffa, comunisti nel Novecento
Voza
Un presente assoluto
Infranca
L’ontologia in Lukács
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CM 2-2018
12.00
€
Editoriale
Tortorella
Reinventare anche l’unità a sinistra
Osservatorio
Leiss
Trumpismi all’italiana
Mineo
Il ritorno del fascismo e le sue aporie
Venanzi
Banche e falsi miti
Sai
Il tempo di lavoro e i suoi limiti
Laboratorio culturale
Ciofi
Berlinguer e la terza fase del movimento operaio
Voza
«Riprendiamoci la vita»: Settantasette e dintorni
Azzolini
Da soggetto a funzione. Il giovane Gramsci e la «nozione» di classe dirigente
Gabellone
Sylvia Pankhurst comunista di sinistra e corrispondente dell’Ordine Nuovo
Marino
Mill, Mazzini e Rosselli: proprietà e lavoro, una questione storiografica
Schede critiche
Meta
Praxis ed educazione in Gramsci
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CM 1-2018
12.00
€
Editoriale
Tortorella
Sisifo rivalutato e la consapevole speranza
Osservatorio
Vita
Reinventare la sinistra
Garzia
La Spagna va a destra dopo il voto catalano
Orlandi
Il “sogno cinese” e i superpoteri di Xi Jing Ping
Discussioni
Cuperlo
Superare il divorzio tra sinistra e pensiero critico
Agostini
I Diari di Bruno Trentin: cerchiamo ancora
Laboratorio culturale
Cecchi
La finanza al centro del sistema: Sweezy in dialogo con Minsky
De Nardis, Barile
Il ritorno della questione nazionale
Bisignani
Il Machiavelli di Gramsci
Badon
Securitarismo e istituzioni penali tra vecchio e nuovo Ottocento
Schede critiche
Montaleone
Parlare, capirsi, agire politicamente
Leiss
Žižek, Lenin e il discorso del Padrone
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La professionalità docente
12.00
€
Sono anni che il movimento sindacale contrasta i provvedimenti volti a destrutturare l’impianto della scuola pubblica emerso con la sperimentazione e la legislazione degli anni Settanta e Ottanta; più consistente è invece la fatica di tradurre l’elaborazione critica e analitica in una progettualità declinabile sul terreno della materia contrattuale. La legge 107/2015, intercettando un bisogno di cambiamento nella valorizzazione professionale, ha fornito però una risposta irricevibile che riproponeva, in modo piuttosto confuso e con diversi anni di ritardo, i fondamenti culturali della svolta di matrice neoliberista. Concetti distinti come impegno, merito, professionalità sono stati mescolati al fine di rappresentare nell’immaginario collettivo una risposta al bisogno di riconoscimento professionale che costituisce uno dei punti più delicati del lavoro educativo, approdando inesorabilmente ad una logica di tipo aziendalistico. È in questa cornice che matura la proposta di un convegno sulla professionalità docente, promosso dalla FLC CGIL Piemonte e i cui risultati sono raccolti in questo volume, per rispondere all’esigenza di entrare in un terreno difficile da sempre per il movimento sindacale, ma necessario per definire una strategia complessiva in grado di tenere insieme la sensibilità pedagogica con il profilo identitario del lavoro e con il controllo sull’organizzazione del lavoro. I contributi che seguono la relazione introduttiva si sviluppano su percorsi articolati: dalla riflessione in materia di professionalità nella cornice ministeriale all’elaborazione sui contenuti professionali della docenza professionale, per concludere con la lettura sociologica delle relazioni sindacali nel comparto scuola.
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Un lungo addio?
12.00
€
Il volume analizza i cambiamen ti nei rapporti tra i sindacati e i partiti intervenuti negli ultimi trent’anni nei principali paesi dell’Europa Occidentale. Ven go no individuate tendenze e processi che si sono verificati in Francia, Germania e Gran Bretagna, ma nel lo stesso tempo il focus si concentra intorno alle più importanti vicende italiane: le quali attraversano la fuoriuscita dai vecchi partiti di massa (e in particolar modo dal Pci), lo scontro D’Alema-Cofferati, e arrivano al tentativo di disintermediazione operato da Renzi. Per quanto lo sguardo sia generale l’attenzione prevalente è dedicata al principale partito della sinistra (nelle sue diverse configurazioni storiche post-Pci), e al principale sindacato (la Cgil). Il legame tra questi attori, che è stato molto stretto nella tra dizione del movimen to operaio, è diventato nel corso degli ultimi decenni progressivamente più esile e incerto. Il punto di arrivo attuale consiste nel forte ridimensionamen to di una comune base di identi fi ca zione, dovuto alla crescen te collocazione del partito al di fuori dell’orbita laburista, cosa che ha coinciso con lo smarrimento del suo ruolo centrale nella elaborazione della cultura politica di riferimento comune. A questa caduta identitaria si è accompagnato anche il venir meno delle relazioni organizzative formali, specie in ambito nazionale e centrale. Il volume intende esplorare le cause di questo fenomeno, si interroga intorno alla sua reversibilità, e indaga inoltre sulle piste intorno a cui possono prendere forma gli scenari e le strategie del futuro.
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Bilateralità quali prospettive
12.00
€
Dopo l’iniziativa di Napoli del settembre 2015, che abbiamo raccolto nel volume Bilateralità: quali prospettive? e che si proponeva di avviare un percorso di riflessione su un argomento come la bilateralità, che non aveva visto fino a quel momento una discussione organica, abbiamo proseguito la riflessione nel 2016 affrontando con un nuovo seminario alcuni temi specifici quali: il ruolo della bilateralità in Europa, i fondi sanitari, i fondi previdenziali, il welfare contrattuale. Un bilancio di cui, ad un anno dal seminario di Napoli, viene dato conto in questo nuovo volume e che è stato utile anche per cimentarsi su quanto sta avvenendo in questa fase di avvio della definizione di nuovi modelli di relazioni sindacali con le controparti, in cui la bilateralità viene assunta come uno degli elementi di riferimento della contrattazione. L’obiettivo è rimasto quello di provare a rappresentare un progetto di riflessione sistemica sull’argomento, continuando a far confrontare la Cgil e le sue federazioni di categoria, nel quadro delle proprie peculiarità, per migliorare la qualità della contrattazione nella consapevolezza della sua stretta correlazione con la bilateralità.
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Il valore democratico della conoscenza
12.00
€
La transizione dall’era industriale all’era della conoscenza ridefinisce gli equilibri economici e sociali su scala globale e, come accade in ogni nuova fase della nostra storia, anche questa trasformazione non è neutra perché mentre si rompono i vecchi equilibri stenta a ricomporsi un quadro culturale e politico unificante. La conoscenza non solo sviluppa le facoltà di base e prepara le persone al lavoro, ma trasmette anche valori, crea abitudini, coltiva attitudini e forma i cittadini. Pertanto questo passaggio d’epoca ci richiama particolarmente sia alla responsabilità di definire un bagaglio teorico adeguato alle sfide da affrontare, sia alla necessità ineludibile di attivare politiche pubbliche nelle quali la conoscenza si configuri progressivamente come un nuovo diritto di cittadinanza: un momento fondamentale per la ricostruzione del tessuto sociale e uno strumento di liberazione e progresso civile. L’Italia affronta tale fase tra scarsità di risorse, riforme regressive e un dibattito pubblico insufficiente e spesso inadeguato. Governare in termini positivi il passaggio verso il nuovo modello di società non significa passare attraverso la riedizione di sterili esperimenti neoluddisti ma richiede forme innovative di regolamentazione e criteri redistributivi incentrati sull’equità. Solo in questo modo sarà possibile definire una visione condivisa del futuro. Contributi di: Salvatore Biasco, Elena Gagliasso, Raffaella Messinetti, Vincenzo Nesi, Michele Raitano, Fabrizio Rufo, Gianfranco Viesti
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Sociologia storica e spiegazione causale
12.00
€
In questo testo ci si chiede se sia possibile perseguire, anche nel campo delle scienze sociali, non soltanto una «comprensione intuitiva» o «interpretativa», ma – come accade per le scienze fisiche o naturali – una «spiegazione causale» dei processi storico-sociali osservati. Per questo riteniamo che questo testo possa essere utile nell’insegnamento delle scienze umane e sociali nel nostro paese. Nel primo capitolo si discute dell’impianto metodologico di vari autori come Elias, Bendix e Wallerstein, nessuno dei quali tuttavia mostra di utilizzare metodi in grado di raggiungere una spiegazione causale. È solo nel secondo capitolo, dedicato a Max Weber, che si vede come questo autore, tramite l’analisi storica comparata e la tecnica narrativa e «iterativa» cui egli ricorre, sia invece in grado di raggiungere una spiegazione causale, con riferimento, in particolare, alle origini del capitalismo in Occidente. Weber dimostra infatti il ruolo autonomo e innovativo rilevante che possono svolgere determinati soggetti dotati di forti convinzioni etiche (come i profeti giudaici o gli imprenditori protestanti), nell’indurre mutamenti importanti nei canoni sociali e morali dominanti. Il terzo e ultimo capitolo offre poi un riepilogo delle caratteristiche dell’analisi storica comparata, mentre nell’appendice si mostra come la concezione del «capo carismatico» di Weber muti negli ultimi anni della sua vita e come questo mutamento si comprenda meglio «storicizzando» Weber, cioè situandolo nella temperie della crisi politica e sociale della Germania di Weimar.
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