• Contromano

    15.00 
    Sul filo della memoria, Marco Calamai scava nella sua infanzia e adolescenza in Italia e nella Spagna franchista, segnate dal contrasto sofferto tra identità diverse. Suo padre, ufficiale di Marina, spesso assente, ha delegato alla madre, nobildonna spagnola, l’educazione dei figli in coerenza con il cattolicesimo integralista tipico della destra franchista. Lentamente l’autore si avvicina ai valori della democrazia e della giustizia sociale. Nel 1968 Bruno Trentin gli propone di entrare nella Fiom. Una svolta decisiva per la sua vita. Si sviluppa un’intensa esperienza politica e umana ricordata con passione. Marco Calamai diviene l’uomo ponte tra la Cgil e le Commissioni operaie, un movimento «socio-politico» che apre spazi di libertà sotto il regime di Franco. Nel 1976 entra a «Rinascita», dove resta tre anni scrivendo su questioni internazionali e incontrando personaggi di primo piano della sinistra europea. Emarginato dal Pci per via delle sue critiche al socialismo sovietico e alla inadeguata evoluzione dei partiti comunisti occidentali, torna in Cgil e si allontana in silenzio dal partito. Passaggi ricordati con episodi singolari e vissuti in prima persona. Gli ultimi anni raccontati nel libro si soffermano sul «ruolo cruciale» della classe operaia nella lotta per la libertà dalla Spagna franchista al Cile di Pinochet, dal Brasile dei militari alla Polonia comunista.
  • La presente pubblicazione, realizzata grazie al progetto del Segretariato per l’Europa della CGIL «Micro - Managing Information and Consultation Rights Opportunities» sostenuto dalla Commissione Europea, rappresenta una guida utile per l’esame e la conoscenza delle funzioni dei Comitati aziendali europei, soprattutto dopo l’adozione della Direttiva «di rifusione» n. 2009/38 riguardante l’istituzione di un Comitato aziendale europeo, da poco recepita negli ordinamenti nazionali. Nel volume vengono infatti analizzate le opportunità offerte dalla nuova normativa, condizione indispensabile per una partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentanti impiegati nelle imprese multinazionali europee. Dalle sessioni di lavoro del progetto, dalle testimonianze dei delegati che vi hanno partecipato attivamente, viene altresì la conferma che i Comitati aziendali europei sono divenuti nel corso degli anni uno strumento essenziale del confronto con le imprese e i gruppi di imprese transnazionali e che essi, in un contesto di globalizzazione crescente e di fronte alla crisi economica globale, devono essere sempre più coinvolti nell’anticipazione del cambiamento nelle imprese, al fine di prevenire o limitare le negative conseguenze dei processi di ristrutturazione.
  • Le lotte dei contadini, dei minatori, degli operai fanno parte di quella «storia dimenticata», lontana anni luce dalla realtà quotidiana dei nostri giorni. Molti giovani non conoscono gli avvenimenti che si sono succeduti appena pochi anni fa: le lotte sostenute dagli operai per l’affermazione dei propri diritti e di quelli di cui, oggi, tutti godiamo. Ma a ben guardare la nostra storia, quella dei nostri giorni, riaffiorano, con tutta la loro drammaticità, gli stessi problemi, le ansie e le speranze descritte in questo libro. Il lavoro, la crisi della società e la sua frammentazione, la necessità di dare nuova vitalità ai valori della fratellanza, della solidarietà e dell’impegno sociale hanno spinto l’autrice a mettere insieme i vari tasselli di una vita, quella di Luigi Infuso, vissuta con passione e determinazione tra i lavoratori, con la condivisione dell’intera famiglia. Perché non si può costruire il futuro se non si conoscono le proprie radici.
  • Roma negata

    15.00 
    Libia, Somalia, Eritrea, Etiopia: quali sono le tracce dell’avventura coloniale italiana a Roma? Roma negata è un viaggio attraverso la città per recuperare dall’oblio un passato coloniale disconosciuto e dare voce a chi proviene da quell’Africa che l’Italia ha prima invaso e poi dimenticato. Igiaba Scego racconta i luoghi simbolo di quel passato coloniale; Rino Bianchi li fotografa, assieme agli eredi di quella storia. Il risultato è una costruzione narrativa e visiva di un’Italia decolonizzata, multiculturale, inclusiva, dove ogni cittadino possa essere finalmente se stesso. Negli anni trenta del secolo scorso Asmara, Mogadiscio, Macallè, Tripoli, Adua erano nomi familiari agli italiani. La propaganda per l’impero voluta da Benito Mussolini era stata battente e ossessiva. Dai giochi dell’oca ai quaderni scolastici, per non parlare delle parate, tutto profumava di colonie. Di quella storia ora si sa poco o niente, anche se in Italia è forte la presenza di chi proviene da quelle terre d’Africa colonizzate: ci sono eritrei, libici, somali, etiopi. Il libro riprende la materia dell’oblio coloniale e la tematizza attraverso alcuni luoghi di Roma che portano le tracce di quel passato dimenticato. I monumenti infatti, più di altre cose, ci parlano di questa storia, dove le ombre sono più delle luci. Prende vita così un’analisi emozionale dei luoghi voluti a celebrazione del colonialismo italiano, attraverso un testo narrativo e delle fotografie. In ogni foto insieme al monumento viene ritratta anche una persona appartenente a quell’Africa che fu colonia dell’Italia. Scego e Bianchi costruiscono così un percorso di riappropriazione della storia da parte di chi è stato subalterno. «Volevamo partire dal Corno D’Africa, dall’umiliazione di quel colonialismo crudele e straccione, perché di fatto era in quel passato che si annidava la xenofobia del presente (…) Da Roma negata emerge quel Corno d’Africa che oggi sta morendo nel Mediterraneo, disconosciuto da tutti e soprattutto da chi un tempo l’aveva sfruttato». Gli autori
  • Il Rapporto sui diritti globali, che da 12 anni propone analisi e documentazione sulla globalizzazione in una chiave di lettura dell’interdipendenza dei diritti, è un volume unico a livello internazionale per ampiezza dei contenuti e dei temi trattati. La struttura del Rapporto è articolata in macro-capitoli tematici in cui viene documentata la situazione relativamente all’anno in corso e vengono delineate le prospettive. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, da schede tematiche, da quadri statistici, da un glossario, da una bibliografia e sitografia, dalle sintesi dei capitoli e dall’indice dei nomi e delle organizzazioni citate. È uno strumento fondamentale d’informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. Ideato e realizzato dall’Associazione Società INformazione ONLUS, è promosso dalla CGIL nazionale, con la partecipazione di ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente. Il libro con la sintesi dei capitoli e le introduzioni è accompagnato da un CD contenente l’intero Rapporto composto da 1096 pagine. Prefazioni di Susanna CAMUSSO e Luigi CIOTTI, introduzione di Sergio SEGIO, interventi di Andrea BARANES, Danilo BARBI, Marco BERSANI, Aldo BONOMI, Paolo CAGNA NINCHI, Andrea CAMMELLI, Stefano CECCONI, Letizia CESARINI SFORZA, Maxime COMBES, Sergio D’ELIA, Alessandro DAL LAGO, Marcello DE CECCO, Marco DE PONTE, Sergio FINARDI, Lyda Fernanda FORERO, Luciano GALLINO, Leopoldo GROSSO, Maurizio GUBBIOTTI, Luke HARDING, Paolo IAGULLI, Maurizio LEONELLI, Paolo MADDALENA, Marco MASCIA, Mariagrazia MIDULLA, Nicola NICOLOSI, Vicent PARTAL, Dijana PAVLOVIC, Simone PIERANNI, Chiara SARACENO, Leopoldo TARTAGLIA, Danilo ZOLO.
  • Il titolo si riferisce a un dato: se le dita delle bambine dei Dugum Dani della Nuova Guinea si possono tagliare come donazione nelle cerimonie funebri – tranne il pollice e uno o due dita che basteranno loro per svolgere i lavori destinati alle donne – possiamo metaforicamente dire che tutte le donne hanno le dita tagliate? Sì, perché esiste ancora e largamente un gap tecnologico tra uomini e donne, un gap che appare chiaramente fin dalle società di caccia e raccolta, e che con l’evoluzione tecnica si è allargato a forbice e continua in varie forme nelle società industrializzate. Bisogna allora ricercare i fattori oggettivi, le costanti della divisione sessuale del lavoro e del rapporto di classe tra donne e uomini. Un rapporto di classe costitutivo nel cui ambito si pone lo scambio sessuo-economico che caratterizza l’insieme delle relazio ni sessuali tra uomini e donne. La transazione economica infatti non riguarda la sola prostituzione: la prostituzione non è un fenomeno separato, ma vi è un continuum di scambio sessuo-economico che va dai rapporti matrimoniali fino alle forme più comuni di prostituzione. E questo non solo nelle società africane o extraeuropee, ma anche in Europa e Nord America. Le attuali trasformazioni sociali nel rapporto tra i sessi rimettono in causa la dominazione maschile o piuttosto si tratta di una nuova configurazione di questa dominazione? Chi porta il peso di questa trasformazione e chi ne trae profitto? Paola Tabet ne discute nell’intervista (fattale da Mathieu Trachman) che conclude il libro: quale sarà la possibilità di una sessualità egualitaria, fuori cioè da ogni condizione di oppressione, senza costrizioni, una sessualità libera di esprimersi, di sperimentare, non legata alla divisione tra i sessi e alle relazioni di potere? Una possibilità difficile e complessa finché permane in qualche modo un dominio maschile.
  • Questa Guida affronta il vasto e ancora poco esplorato mondo della previdenza in regime internazionale, analizzando la condizione giuridica dei lavoratori migranti che si trovano ad essere soggetti, nel corso della loro vita, ad una pluralità di ordinamenti nazionali e sovranazionali, molto complessi e spesso difficili da conoscere ed interpretare. Il nostro lavoro si articola in una prima parte dedicata alle Convenzioni Bilaterali stipulate dall’Italia con altri Paesi, in una seconda parte relativa ai Regolamenti comunitari di sicurezza sociale nella loro più recente redazione, e in una terza parte che tratta la misura delle prestazioni pensionistiche, intese sia come calcolo sia come benefici ad esse correlati. La Guida non si limita ad esaminare le varie Convenzioni Bilaterali singolarmente prese, ma si è preferito evidenziare rispetto ad alcuni istituti – quali ad esempio il campo di applicazione, la totalizzazione dei periodi assicurativi, le prestazioni pensionistiche – le caratteristiche simili e le differenze sostanziali che devono essere conosciute per poter garantire un’effettiva tutela dei diritti.
  • Dirsi lesbica

    15.00 
    Un libro innovativo, che mette al centro i percorsi individuali e relazionali che portano alla costruzione di sé come lesbica. Dirsi lesbica, nominarsi come tale, è un atto politico. La ricerca di Natacha Chetcuti si concentra sulle rappresentazioni e sulle pratiche esistenziali e politiche lesbiche. L’autrice ci porta dentro e attraverso il mondo delle coppie lesbiche; la cosa più significativa che ne viene fuori è la simmetria che caratterizza il rapporto, il desiderio e il piacere, rendendo le donne che si amano ambedue soggetto. Le lesbiche si sottraggono a una condizione di oggetto, spiazzando e denaturalizzando la costruzione binaria dei generi e dunque l’eterosessualità obbligatoria come fondativa del-l’identità. Producendo elementi nuovi che allargano l’orizzonte di una sociologia della sessualità, il libro rende manifesta la polisemia che gli atti, le pratiche, le rappresentazioni sessuali ricoprono nell’esperienza delle lesbiche intervistate. Il volume contiene un utile glossario di terminologia lesbica.
  • Il Rapporto rappresenta una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento lavorativo nel settore agricolo e più in generale uno studio sull’illegalità e sull’infiltrazione mafiosa nell’intera filiera agroalimentare. Si compone di quattro parti. Nella prima parte viene svolto un approfondimento analitico sullo stato del settore, sui principali fenomeni di illegalità, sulle inchieste condotte dalla magistratura e sul tentativo della criminalità organizzata di condizionare pesantemente l’economia della filiera agroalimentare. Un’indagine specifica è qui svolta sul caso della «Terra dei fuochi». La seconda parte del Rapporto entra maggiormente nello specifico con le analisi dedicate allo sfruttamento lavorativo in agricoltura attraverso il caporalato, alla gestione del mercato del lavoro agricolo, alla tutela individuale e collettiva dei lavoratori gravemente sfruttati. Seguono tre casi di studio: Piemonte per il nord, Lazio per il centro, Puglia per il sud, in cui vengono illustrate buone pratiche di intervento contro lo sfruttamento e l’illegalità realizzate in questi territori. La terza parte è relativa alla ricostruzione delle mappe dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura, individuate in 18 regioni e 99 province, a dimostrazione del fatto che lo sfruttamento del lavoro agricolo e il caporalato, seppur con forme e intensità diverse, sono fenomeni ormai insediati su tutto il territorio nazionale. La quarta parte infine è dedicata alla raccolta di diversi materiali particolarmente utili per l’approfondi-mento del tema e la predisposizione di iniziative e interventi contro i fenomeni di illegalità analizzati nel volume. Gruppo di ricerca. Jean Renè Bilongo, Francesco Carchedi, Massimiliano D'Alessio, Federica Dolente, Salvatore Fachile, Ivana Galli, Giorgia Cantaro, Roberto Iovino, Cinzia Massa, Lucio Pisacane, Enrico Pugliese, Lorenzo Trucco, Alessandra Valentini. Testi a cura di: Francesco Carchedi, Roberto Iovino, Cinzia Massa.
  • Una storia cominciata subito dopo il V Congresso nazionale che si tenne a Milano nel 1960, quando fu costituito per la prima volta il Comitato di coordinamento regionale delle Camere del lavoro, che divenne poi il Comitato regionale lombardo. Da allora lo sviluppo di questa realtà, che alle origini svolgeva un ruolo di puro coordinamento tra le strutture legate al territorio e ai luoghi di lavoro, ha segnato nel tempo una vera e propria discontinuità e, armonizzandosi con i cambiamenti della struttura statale, che si è via via decentrata attribuendo sempre più alle Regioni i poteri delegati dal Titolo V della Costituzione, si è configurata come un luogo di iniziativa e di direzione dell’azione sindacale complessiva della Cgil [...] Dalla sua nascita ad oggi, la struttura regionale ha dunque assunto un ruolo essenziale, non solo nella Cgil, ma nelle scelte politiche concrete, anche di carattere legislativo, per fare fronte alla crisi, per salvaguardare la salute, la sicurezza, il territorio e l’ambiente, e anche per la tenuta unitaria nella contrattazione regionale e nel rapporto con la politica […] È attraverso il Regionale e le Camere del lavoro, che passa e si dirama nel territorio l’identità di un’organizzazione, l’immagine di un sindacato confederale che guarda ai problemi da un punto di vista generale, e, proprio per questa sua visione complessiva, è più capace di affrontare le grandi sfide. Di un sindacato che deve anche cambiare se stesso profondamente, ma che, per ripartire e guardare al futuro, non dimentica da dove viene [...] dalla prefazione di Susanna Camusso
  • Pagine scomode

    15.00 
    I cinquant’anni dalla nascita de L’Astrolabio, la rivista fondata da Ernesto Rossi e diretta da Ferruccio Parri, offrono l’occasione per ripercorrere un tratto significativo della storia recente del nostro Paese attraverso la lettura e l’interpretazione degli avvenimenti politici, sociali, culturali (nazionali e internazionali) che la rivista ha fornito. Negli oltre vent’anni della sua vita, dal 1963 al 1984, L’Astrolabio ha rappresentato un punto di riferimento per un’area dell’opinione pubblica riformista e del mondo politico in generale; le sue pagine sono state veicolo di battaglie importanti, testimonianza di un impegno civile e politico erede della cultura azionista da cui sia Rossi che Parri provenivano. Se oggi è di qualche interesse ricordare quegli anni è anche perché essi presentano delle analogie con il passaggio politico che l’Italia sta attraversando. Allora, all’inizio degli anni Sessanta, il nascente centro-sinistra aveva suscitato grandi aspettative perché segnava una cesura con quasi un ventennio di politica centrista dominata dalla Democrazia Cristiana; oggi l’attenzione e le aspettative sono per un’altra cesura, quella con il ventennio berlusconiano, occasione da non perdere per restituire alla politica e alle istituzioni democratiche la dignità smarrita. Il presente volume e la connessa digitalizzazione della rivista costituiscono un progetto complessivo che nell’intenzione del curatore è volto a salvaguardare un frammento significativo della nostra memoria storica.
  • Il «ciclo virtuoso» dei rifiuti nasce dai nostri buoni comportamenti di cittadini educati, ma cosa accade dopo il nostro dovere quotidiano di selezionare e consegnare correttamente i rifiuti al servizio pubblico? La complessità del ciclo dei rifiuti è impressionante, tra una miriade di norme e condizioni gestionali talvolta spericolate, criticità e problematiche imprevedibili fino alla presenza, marginale ma ugualmente inaccettabile, di comportamenti illegali. Eppure, le opportunità di progresso e di crescita economica sono enormi a patto che nessun elemento incidente sia disconosciuto o evitato. In questo testo gli Autori, senza orpello ideologico e forti della loro decennale esperienza sul campo, compiono una ricognizione a 360 gradi su ciò che accade e perché e, soprattutto, esplorano le tendenze in atto e l’orizzonte che ci aspetta nella prospettiva di far diventare, davvero, i rifiuti una risorsa. Il libro contiene numerosi grafici e tabelle, documenta in profondità ogni dato analitico, valuta razionalmente i fatti, propone riflessioni e opzioni senza congetture. Facile e fluido nella lettura, ricco di richiami pratici e denso di concretezza, questo è il «libro mastro» per comprendere presente e futuro della raccolta differenziata e del ciclo dei rifiuti urbani del nostro paese.