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Futura umanità
12.00
€
Preparatevi a dare un’occhiata a un nuovo mondo, a un mondo che non somigli al nostro, che gli è assolutamente, radicalmente diverso. Siete disposto? Avete dimenticato le magnificenze della reggia e lo squallore della capanna, 1’ubertosità delle campagne e la fame de’ lavoratori, l’ozio dei ricchi e di mille categorie di parassiti e il lavoro omicida dell’operaio, la scienza arrivata a un grado sorprendentissimo di sviluppo e l’ignoranza delle popolazioni? Avete dimenticato i pregiudizi della religione necessaria alla civiltà e ai costumi; della parassiteria e della miseria, necessità sociali; dell’autorità, base e garanzia della libertà del governo, tutore minuzioso, persistente, accanito de’ cittadini, bisogno assoluto d’ogni vivere civile? Avete dimenticato, in una parola, ciò che è, per potermi seguire senza sorpresa in un mondo che non è stato mai, ma che sarà fatalmente? Bene. Montate con me sulla navicella del mio globo aerostatico. Le funicine son rotte; noi voliamo nelle regioni infinite dello spazio». Garibaldino, mazziniano, internazionalista, Antonino Riggio (1842-1901) è stato, con la penna e con la spada, un ardimentoso interprete del suo tempo, una personalità significativa agli albori del movimento operaio italiano. In questo testo inedito immagina il mondo nuovo, illuminato dal Sol dell’avvenire.
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Game Over
12.00
€
L’indagine dell’Associazione Bruno Trentin e di Save the Children mostra come il lavoro minorile sia ancora di attualità nel nostro Paese: sta assumendo nuove forme, ma coinvolge molti ragazzini con meno di 16 anni, che secondo la normativa nazionale non dovrebbero svolgere alcun tipo di attività di lavoro. Stando ai risultati dell’indagine, circa 340.000 minori tra i 7 e i 15 anni sono coinvolti in una qualche esperienza di lavoro: quasi il 7% della popolazione in età. Nell’indagine viene analizzato il legame tra l’insuccesso scolastico e formativo e il lavoro precoce, a partire dalla consapevolezza che i giovani senza un titolo di scuola secondaria superiore o un qualifica professionale sono una specificità molto italiana. È difficile non vedere come molti dei ragazzini con esperienze di lavoro si ritrovino tra i cosiddetti Early school leavers, quel 18% dei giovani italiani che secondo l’Europa dovrebbero dimezzarsi, perché per loro è alto il rischio di un inserimento debole nel mercato del lavoro, caratterizzato da bassi salari, mansioni non specialistiche, scarso apprendimento di contenuti professionali. È una questione che ha a che fare con il futuro del nostro Paese, che ci interroga su come integrare politiche di rinnovamento del nostro sistema educativo e politiche di crescita economica dei territori e di sostegno alle famiglie, non solo dal punto di vista di integrazione del reddito, ma in particolare sul versante dello sviluppo di modelli e stili culturali capaci di scommettere per i propri figli sui percorsi formativi superiori e sulla ricerca di «un buon lavoro» anche sul lungo periodo.
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Garantire il lavoro
Dopo oltre un decennio dalla Grande crisi del 2008, nonostante le numerose evidenze empiriche e una vasta letteratura economica inedita, la battaglia culturale per riformare il modello di sviluppo, nazionale ed europeo, è ancora aperta, anche se un cambiamento delle politiche economiche e sociali è stato imposto dall’emergenza Covid-19. Nel dibattito politico e accademico ritorna la necessità di porre la piena e buona occupazione come obiettivo dell’economia pubblica ed emergono oltreoceano proposte di «lavoro garantito» come misura per attribuire allo Stato un nuovo ruolo economico, anche come datore di lavoro di ultima istanza, riprogettando gli investimenti e, in generale, il sistema economico-produttivo in funzione dell’ambiente, del contenimento delle disuguaglianze e dei bisogni sociali. Un dibattito interessante anche per il nostro Paese, in totale coerenza con il Piano del Lavoro della Cgil.
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Gastone Malaguti. Partigiano per sempre
13.00
€
l libro scritto da Gastone Malaguti e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l’esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell’ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti – speriamo ancora lunga – è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico.
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Gastone Malaguti. Partigiano per sempre [EBOOK]
9.99
€
l libro scritto da Gastone Malaguti e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l’esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell’ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti – speriamo ancora lunga – è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico.
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Gaza
15.00
€
Il saggio offre una chiave di lettura storica e geopolitica sull’importanza globale del Medio Oriente, sugli interessi e i conflitti delle potenze mondiali per l’egemonia nell’area mediorientale, sul piano micidiale del sovranismo sionista israeliano nella realizzazione della Grande Israele che mira, non nto all’annessione dell’intera Palestina allo Stato sovrano di Israele, ma anche ai territori limitrofi del Libano e della Siria. L’attacco efferato di Hamas del 7 ottobre 2023 e il massacro degli israeliani da parte dei miliziani di Hamas hanno prodotto la guerra totale a Gaza. Guerra e Vendetta, la risposta di Israele al massacro di Hamas. Obiettivo del Primo ministro Bibi Netanyahu e dei sionisti ultra ortodossi nazionalisti, membri del «gabinetto di guerra del governo israeliano», è stato: radere al suolo la Striscia, attuare il Nishul dei palestinesi, identificati come nazisti. La nazificazione dei palestinesi ha avallato la percezione degli israeliani di essere vittime che devono difendersi e giustifica gli interventi militari, la guerra distruttiva a Gaza e l’annientamento dei palestinesi. La posizione dei governi occidentali di fronte al massacro di Hamas, e alla conduzione della guerra israeliana a Gaza, è di sostegno a Israele, con invio di armi e finanziamenti soprattutto da parte americana. Israele è stato più volte criticato dall’Occidente per la violazione dei diritti umani a Gaza, ma i paesi occidentali hanno sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi. Di fatto, Israele funge da testa di ponte degli interessi occidentali in Medio Oriente. L’autrice testimonia, a partire dalla data dell’8 ottobre 2023, la conduzione distruttiva israeliana della guerra. Una conduzione che non ha, in apparenza, una strategia. Ma la guerra ha un piano: annullare la Palestina dalle carte geografiche.
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Generazioni sociali, prospettive di vita e sostenibilità del welfare
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Generazioni, equità e politiche pubbliche in un’Europa che invecchia
L’articolo sintetizza i risultati relativi all’Europa della mia relazione per l’Istituto Bertelsmann Stiftung su La giustizia intergenerazionale nelle società con invecchiamento della popolazione (Vanhuysse, 2013). La sostenibilità è il punto di partenza morale per lo sviluppo di questo indice istantaneo a quattro dimensioni che misura il livello di giustizia intergenerazionale: ossia quelle risorse «sufficienti e di qualità sufficiente» che ciascuna generazione deve lasciare alle successive. Vi si dimostra che, alla fine degli anni duemila, gli Stati membri dell’Unione europea occupavano otto posizioni su nove tra i paesi che registravano il massimo squilibrio in favore della terza età nella spesa pubblica complessiva. La Polonia si trovava in pole position come sistema di welfare con uno squilibrio più alto in favore della terza età, seguita da paesi ell’Europa meridionale e orientale e dall’Austria. Questo articolo evidenzia inoltre la necessità di integrare questa analisi delle politiche pubbliche con una del valore dei trasferimenti di risorse operati dalle famiglie tra una generazione e l’altra, in termini di denaro e di lavoro domestico non retribuito. Ciò che emerge combinando queste modalità di trasferimento di risorse è che in Europa i bambini ricevono più del doppio delle persone anziane in termini di risorse trasferite pro capite – ma prevalentemente dalle famiglie, non dalle politiche pubbliche. L’Europa è un continente con sistemi di welfare fortemente orientati verso la terza età e genitori fortemente orientati verso i figli. L’articolo affronta brevemente le possibili opzioni in termini di politiche da adottare per promuovere l’equità tra le generazioni, dalle più ovvie (investimenti sulla prima infanzia) alle più radicali (voti per procura ai bambini).
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Generazioni: dal conflitto alla sostenibilità
Sulla questione generazionale si scontrano da sempre letture diverse; e ciò non sorprende in un tema che rimanda a quasi tutto: la rivoluzione demografica, l’indebolimento dei sistemi di welfare del secondo dopoguerra, il declassamento dei titoli di studio, la scolarizzazione e l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, e quanto si lega ad uno o all’altro di questi processi. Ovvio perciò che le spiegazioni differiscano, approdando a volte a conclusioni fra loro opposte. Molte, troppe, le variabili in campo. Né aiuta annaspare in cerca di appigli nel campionario della storia del pensiero e della manualistica sociologica ed economica corrente. Perché la prima cosa che s’impone a un’analisi non pregiudiziale del problema dei rapporti tra le generazioni è che si abbia a che fare con una materia completamente inedita: qualcosa che richiede e impone categorie concettuali, dati e informazioni nuovi, una conversione dello sguardo dal presente e dal passato verso il futuro, per il quale le scienze sociali non sono particolarmente attrezzate.
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Generazioni: dal conflitto alla sostenibilità
Sulla questione generazionale si scontrano da sempre letture diverse; e ciò non sorprende in un tema che rimanda a quasi tutto: la rivoluzione demografica, l’indebolimento dei sistemi di welfare del secondo dopoguerra, il declassamento dei titoli di studio, la scolarizzazione e l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, e quanto si lega ad uno o all’altro di questi processi. Ovvio perciò che le spiegazioni differiscano, approdando a volte a conclusioni fra loro opposte. Molte, troppe, le variabili in campo. Né aiuta annaspare in cerca di appigli nel campionario della storia del pensiero e della manualistica sociologica ed economica corrente. Perché la prima cosa che s’impone a un’analisi non pregiudiziale del problema dei rapporti tra le generazioni è che si abbia a che fare con una materia completamente inedita: qualcosa che richiede e impone categorie concettuali, dati e informazioni nuovi, una conversione dello sguardo dal presente e dal passato verso il futuro, per il quale le scienze sociali non sono particolarmente attrezzate
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Genere e cura: vecchie soluzioni per nuovi scenari?
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Genere e generazioni: cambiamento sociale, inerzie e potenzialità
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