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Editoriale Tortorella San Giorgio, il drago e i mostriciattoli di turno Osservatorio Ferrajoli La questione migranti: Italia incivile, Europa incivile Rinaldini Il “decreto dignità” e i gravi ritardi della sinistra sul lavoro Leiss Il baratro di Genova Garibaldo Fca e Fca Italia dopo Marchionne: un’eredità difficile Orlandi La sinistra, la Cina, la globalizzazione Mineo Le sinistre e la crisi dell’Unione europea Laboratorio culturale Dominijanni Femminismo in/addomesticabile Caputo Il regresso oligarchico: la crisi della democrazia oggi Ripensando il passato Bellofiore Provarci ancora, fallire di nuovo, ma fallire meglio. In ricordo di Lucio Magri Schede critiche Di Siena Rivoluzione e socialismo, oggi D’Alessandro Gramsci in carcere tra Mussolini e Stalin Vander Antonio Gramsci, una biografia francese
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EditorialeTortorella La destra e la guerraOsservatorioDi Siena Il “contratto” M5s e Lega e la crisi della RepubblicaMarcon Non sopravvive un’Europa che guarda a Nord e a Est e non a SudSalinari La guerra civile internazionale sirianaScarano Metamorfosi del welfare: dalla piena occupazione al reddito di cittadinanzaConsumo, tecnica, egemoniaVita La frontiera analogico-digitaleRepetto L’egemonia della cultura pubblicitaria dagli anni Ottanta a oggiMezza Il mulino dell’algoritmo: per un welfare della potenza di calcoloLaboratorio culturaleMagni Luporini e L’ideologia tedescaPolizzi Una lezione su Marx di Cesare LuporiniLuporini L’ideologia tedesca e le Tesi su Feuerbach. Una lezione del 1956Gajano Cesare Luporini, un esempio per la sinistra di oggiCecchi Il Sessantotto, uno spettro per la sinistraSerafini Individui o classi. Obiezioni a Fred MoseleyVaccaro Ma la modernità è davvero finita?Nivarra Apogeo e declino della “transizione” (e della sinistra)Vander La borghesia come problema. Thomas Mann fra anti-politica e politicaDelle Rose Dialettica del consenso sulle cause del riscaldamento globaleSchede criticheLiguori Gramsci e Sraffa, comunisti nel NovecentoVoza Un presente assolutoInfranca L’ontologia in Lukács
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EditorialeTortorella Reinventare anche l’unità a sinistraOsservatorioLeiss Trumpismi all’italianaMineo Il ritorno del fascismo e le sue aporieVenanzi Banche e falsi mitiSai Il tempo di lavoro e i suoi limitiLaboratorio culturaleCiofi Berlinguer e la terza fase del movimento operaioVoza «Riprendiamoci la vita»: Settantasette e dintorniAzzolini Da soggetto a funzione. Il giovane Gramsci e la «nozione» di classe dirigenteGabellone Sylvia Pankhurst comunista di sinistra e corrispondente dell’Ordine NuovoMarino Mill, Mazzini e Rosselli: proprietà e lavoro, una questione storiograficaSchede criticheMeta Praxis ed educazione in Gramsci
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EditorialeTortorella Sisifo rivalutato e la consapevole speranzaOsservatorioVita Reinventare la sinistraGarzia La Spagna va a destra dopo il voto catalanoOrlandi Il “sogno cinese” e i superpoteri di Xi Jing PingDiscussioniCuperlo Superare il divorzio tra sinistra e pensiero criticoAgostini I Diari di Bruno Trentin: cerchiamo ancoraLaboratorio culturaleCecchi La finanza al centro del sistema: Sweezy in dialogo con MinskyDe Nardis, Barile Il ritorno della questione nazionaleBisignani Il Machiavelli di GramsciBadon Securitarismo e istituzioni penali tra vecchio e nuovo OttocentoSchede criticheMontaleone Parlare, capirsi, agire politicamenteLeiss Žižek, Lenin e il discorso del Padrone
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L’articolo analizza la configurazione istituzionale dei sistemi di istruzione e formazione professionale (Vocational education and training-Vet) e di apprendistato in Italia e in Germania. Per quanto riguarda il caso italiano l’attenzione si concentra sulle recenti riforme che hanno cercato di costituire, attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato, un «sistema duale» efficace nel combinare istruzione e lavoro. In seguito, l’articolo descrive le caratteristiche della formazione professionale e del sistema duale di apprendistato in Germania. I due paesi, e le relative forme di educazione «duale», sono posti a confronto, sottolineando le differenze nelle strutture istituzionali e nei conseguenti sviluppi di policy, al fine di chiarirne le diverse logiche sottostanti.
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La discussione intorno agli strumenti di contrasto alla povertà a volte non sfugge alla sovrapposizione con il dibattito di natura politica non consentendo di affrontare il tema alla radice e con attenzione alle concrete possibilità d’intervento. Obiettivo di questo contributo è provare a ridefinire un indice di questioni per inserire, almeno dal punto di vista di un’organizzazione sindacale come la Cgil, il tema nell’agenda politico-sociale dei prossimi tempi. Per questa ragione l’articolo è strutturato secondo uno schema di domande e risposta, senza avere la pretesa di essere esaustivi vista la complessità della materia e le diverse sfaccettature attraverso le quali questa può essere discussa, ma con l’intento di ricollocarla in una dimensione più ampia.