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Gaza
15.00
€
Il saggio offre una chiave di lettura storica e geopolitica sull’importanza globale del Medio Oriente, sugli interessi e i conflitti delle potenze mondiali per l’egemonia nell’area mediorientale, sul piano micidiale del sovranismo sionista israeliano nella realizzazione della Grande Israele che mira, non nto all’annessione dell’intera Palestina allo Stato sovrano di Israele, ma anche ai territori limitrofi del Libano e della Siria. L’attacco efferato di Hamas del 7 ottobre 2023 e il massacro degli israeliani da parte dei miliziani di Hamas hanno prodotto la guerra totale a Gaza. Guerra e Vendetta, la risposta di Israele al massacro di Hamas. Obiettivo del Primo ministro Bibi Netanyahu e dei sionisti ultra ortodossi nazionalisti, membri del «gabinetto di guerra del governo israeliano», è stato: radere al suolo la Striscia, attuare il Nishul dei palestinesi, identificati come nazisti. La nazificazione dei palestinesi ha avallato la percezione degli israeliani di essere vittime che devono difendersi e giustifica gli interventi militari, la guerra distruttiva a Gaza e l’annientamento dei palestinesi. La posizione dei governi occidentali di fronte al massacro di Hamas, e alla conduzione della guerra israeliana a Gaza, è di sostegno a Israele, con invio di armi e finanziamenti soprattutto da parte americana. Israele è stato più volte criticato dall’Occidente per la violazione dei diritti umani a Gaza, ma i paesi occidentali hanno sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi. Di fatto, Israele funge da testa di ponte degli interessi occidentali in Medio Oriente. L’autrice testimonia, a partire dalla data dell’8 ottobre 2023, la conduzione distruttiva israeliana della guerra. Una conduzione che non ha, in apparenza, una strategia. Ma la guerra ha un piano: annullare la Palestina dalle carte geografiche.
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La società della prestazione
15.00
€
La sociologia ha fin dai suoi esordi ciclicamente individuato espressioni suggestive per descrivere il prodursi del mutamento sociale. In quest’ottica la descrizione del quadro attuale di riferimento deve fare necessariamente i conti con il precisarsi del cosiddetto paradigma neoliberale. Più specificamente, il neoliberismo definisce un modello di governo sociale legato da un lato alla destrutturazione del tradizionale sistema di regolazione sociale dell’economia, dall’altro alla diffusione della competitività come criterio fondamentale di giudizio sul valore della soggettività. Tali processi, uniti alla crescente individualizzazione delle carriere di vita, delineano i contorni di un nuovo tipo di configurazione economica e sociale che possiamo definire con il termine di
società della prestazione
. Quest’ultima non solo manifesta la centralità crescente della retorica manageriale d’impresa nella società contemporanea, ma prefigura la nascita di una nuova antropologia e di un nuovo discorso sociale basato sulla centralità della
performance
come imperativo sociale.
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Femminicidi d’onore
15.00
€
Quante Saman ci sono? E dove sono? Sono nelle scuole, nelle famiglie, ragazze che sanno già di essere destinate a un matrimonio non voluto. Sono ragazze che fuggono, rischiano, assumono una nuova identità e cercano di rifarsi una vita in altri luoghi. E quante madri ci sono ancora, assoggettate alla violenza patriarcale, che accompagnano le figlie alla morte, come la madre di Saman? I casi segnalati di matrimoni forzati sono stati 24 dal 2019 al 2021, ma sono decisamente di più, e giungono fino all’uccisione delle donne che li rifiutano, i cosiddetti femminicidi d’onore. Fino al caso più famoso: l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Saman Abbas, che qui ci viene raccontato in tutto il suo orrore dalle avvocate di parte civile nel processo. C’è un crinale tra “culture barbare” e un Occidente dei diritti, o piuttosto sono forme diverse, ma pur sempre violente, con cui ovunque si esprime e persiste il patriarcato? Abbiamo costituito noi, femministe, un Tribunale alternativo, un Tribunale delle donne per i diritti delle donne in migrazione, in cui le vittime diventano testimoni, in cui una Giuria non giudica ma ascolta, i cui esiti sono appelli alle istituzioni internazionali, europee, nazionali, e le risposte da ottenere. «Avevano tutte una gran voglia di parlare» le migranti che parlano in questo libro. Donne afghane, pakistane, nigeriane, ivoriane, indiane ci raccontano di matrimoni forzati e fughe; violenze ai confini e violenze nella tratta; discriminazioni religiose e razziste; audizioni presso le Commissioni per l’asilo in cui le loro storie non sono credute; di permessi di soggiorno negati o legati al capofamiglia che tolgono loro l’autonomia necessaria e limitano l’accesso al welfare; di essere considerate “cattive madri”.
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Simone Weil
15.00
€
Il pensiero di Simone Weil si è dimostrato, in questi anni, non solo di straordinaria attualità, ma persino in grande anticipo sui tempi. Quali idee potrebbero aiutarci allora a interpretare i cambiamenti del mondo contemporaneo e prefigurare i futuri possibili? Cosa ha da dirci Simone Weil sulle trasformazioni del lavoro sotto la pressione dell’automazione tecnologica, sulle crescenti disuguaglianze sociali, sul rapporto dell’essere umano con la natura o sulle più recenti teorie filosofiche che cercano di interpretare la realtà? Quali prospettive dischiude il pensiero di Weil relativamente alle questioni del senso religioso, dell’esperienza estetica, dello statuto della soggettività umana? Questo libro è una sorta di breviario per l’umanità che si avven- tura nelle regioni inesplorate del domani, e che può trovare nelle idee di Simone Weil una guida in grado di illuminare il cammino.
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Crimini e caporali
15.00
€
Reclutare manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. È questo, in termini di legge, il caporalato. Una parola che sembra riportare tristemente indietro le lancette dei diritti dei lavoratori. In particolare, quando tra le sue pieghe, a fianco di interessi leciti, operano e prosperano attori illegali, le organizzazioni criminali in primis. La flessibilità del lavoro, il contenimento dei costi, la disponibilità di manodopera a basso costo, specialmente di origine immigrata, hanno riportato in auge un meccanismo di sfruttamento lavorativo che si pensava superato in se guito alle lotte e alle conquiste dei lavoratori. Cosa è il caporalato oggi? In quali ambiti della società alligna? Chi ne trae vantaggio? Come si può contrastarlo? Questo volume si prefigge lo scopo di fornire gli strumenti concettuali che consentano di comprendere il caporalato da una pluralità di punti di vista. I contributi di sociologi, antropologi, criminologi, attivisti, sindacalisti, magistrati rappresentano una vera e propria bussola per orientarsi all’interno del fenomeno e, conseguentemente, contrastarlo.
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Disuguaglianze e povertà Urbi et Orbi
15.00
€
In Italia le disuguaglianze crescono senza sosta dagli anni novanta. Aumenta il numero di persone in povertà, assoluta e relativa, e allo stesso tempo aumenta il numero dei miliardari. Ma le disuguaglianze non sono soltanto di natura economica, patrimoniale o retributiva. Disuguaglianze significative, infatti, si registrano anche nell’accesso allo studio e ai saperi, all’energia, alle cure mediche, nelle condizioni ambientali di vita e di lavoro, nella quantità e qualità del tempo libero e in altre dimensioni ancora. Le disuguaglianze, soprattutto, non sono solo una questione di quantità e gli indicatori numerici, per quanto indispensabili e preziosi, non riescono da soli a rappresentare la complessità di questi fenomeni. E le conseguenze non ricadono solo sulle per sone e le famiglie che le vivono o le subiscono, ma hanno ripercussioni economiche e sociali sull’intero sistema paese. Il presente volume, frutto del lavoro dei ricercatori della Fonda zio ne Giuseppe Di Vittorio e dell’Istituto di Studi Politici «S. Pio V», intende trattare il tema tanto sul piano economico quanto su quello sociologico, storico, filosofico, dando rilevanza alla dimensione quantitativa usando i dati come mezzo e non come fine e inserendola in una sfera ben più ampia, di natura prevalentemente politica. A partire da una lettura storica che utilizza come filo conduttore i tre eventi giubilari degli ultimi cinquant’anni (1975-2000-2025), e passando per una rigorosa analisi dei dati, il volume avanza alcune proposte con l’ambizione di contribuire al dibattito su come dare corpo e sostanza alla «speranza» di migliorare l’esistente.
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CM 5-6/2024
15.00
€
Editoriale
Aldo Tortorella
, I due dittatori
Osservatorio Quale mondo con Trump e Musk
Laura Pennacchi,
Fine dell’«ordine neoliberale». Ma resilienza del neoliberismo?
Ida Dominijanni
, Il corpo politico del leader-alfa
Massimo Cavallini
, «Trump is back». Il lato oscuro dell’America
Pasqualina Napoletano
, L’Europa in trappola nel disordine mondiale
Stefano Manservisi
, Il vicino ineludibile. Una via africana per l’Europa
Romeo Orlandi
, Trump nel puzzle asiatico. L’insostenibile pluralitàdelle scelte
Michele Mezza
, L’I.A. bellica e l’invenzione di una nuova politica
Stefano Bocconetti
, Che cosa insegna la «pandemia digitale» del 19 luglio 2024
Filippo Miraglia
, Immigrazione: le leggi autoritarie del governo Meloni. E l’Europa si accoda alle destre
Sergio Caserta
, Il centrosinistra vince due su tre, ma tutti perdono voti
Laboratorio culturale
Marco Doria
, Giunte rosse: la sinistra alla prova del cambiamento
Amos Cecchi
, Importanza e attualità del pensiero di Paul M. Sweezy
Giuseppe Cospito e Fabio Frosini
, Gramsci e Lenin: egemonia e filosofia della praxis
Francesco Aqueci,
Genesi e funzione dell’austerità in una recente ricostruzione storica
Paolo Cacciari
, Il comunismo della decrescita
Camilla Sclocco
, Filosofia e critica del capitalismo universale
Francesco Bugli
, Ritorna «Il Capitale» di Marx: una nuova edizione per una nuova traduzione
Schede critiche
Chiara Meta
, Il soggetto gramsciano della politica
Noemi Ghetti
, Dall’ampliamento delle fonti un nuovo modo di fare storia
Alexander Höbel
, L’avvento del fascismo, cent’anni dopo
Antonino Infranca
, Critica delle democrazie occidentali
Piero Di Siena
, Potenzialità di una cittadinanza attiva
Lelio La Porta
, Per una società del riconoscimento
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Due musicisti, uno spartito
15.00
€
Per circa mezzo secolo i dirigenti e gli iscritti a Cgil e Pci si sono sentiti parte di una storia comune, che muoveva dalla stessa premessa e che tendeva allo stesso fine. Ciononostante, ogni organizzazione ha affrontato la lunga traversata del Novecento con le proprie specificità, declinando con modalità proprie la rappresentanza della classe lavoratrice. Come due musicisti, potremmo dire, che interpretavano diversamente lo stesso spartito. In una fase come quella attuale, in cui viene ampliandosi non solo la distanza tra cittadini e istituzioni, ma anche quella tra i primi e i corpi intermedi, appare indispensabile tornare a ragionare sulle forme in cui si articola la relazione tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Volendo farlo in prospettiva storica, un punto di vista particolarmente fertile può essere individuato proprio nel rapporto tra il principale sindacato italiano e il più forte partito comunista d’Occidente.
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Il gruppo del mercoledì
15.00
€
Il libro raccoglie i testi del gruppo femminista del mercoledì, presentati in molti incontri in varie città, dal 2008, anno di inizio del percorso, ad oggi. Molti e diversi tra loro sono i temi affrontati. Così li riassume Viola Lo Moro nella postfazione: «dal rapporto con la sinistra e le istituzioni, alle questioni legate alle tecnologie riproduttive, dalla guerra alla cura per riappropriarsi di una responsabilità nei confronti del mondo, dal rapporto tra generazioni di femministe diverse, alle questioni linguistiche portate dalle soggettività trans e non binarie. Dalla globalizzazione al razzismo, dal capitalismo finanziario alla violenza sistemica contro le donne, alla coscienza del limite, all’ecologia». Nell’introduzione Letizia Paolozzi racconta la pratica politica del gruppo che intreccia il piacere delle relazioni alla passione delle idee, i legami e i conflitti che l’attraversano, la fecondità delle differenze tra le donne che ne fanno parte.
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Contro le due destre
15.00
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Perché Giorgia Meloni vince le elezioni e un italiano su due non vota? Perché dal 1996, secondo Marco Revelli, si confrontano due destre: una destra populista e plebiscitaria, «fascistoide» (l’allora centrodestra di Berlusconi) e una destra tecnocratica ed elitaria, liberale (l’allora Ulivo di Prodi). Le due destre, apparentemente in conflitto tra loro, hanno uguali obiettivi: la svalorizzazione del lavoro, l’autonomia differenziata, la fine dell’intervento statale, il dominio del mercato e la privatizzazione dei servizi pubblici,
in primis
la sanità. Governi la destra populista o la destra liberale, per i non garantiti non cambia nulla e quindi non votano. Dopo il 1989 (fine dell’Urss) e il 1992 (Trattato di Maastricht), lo Stato non redistribuisce più: lo Stato privatizza, precarizza il lavoro e indebolisce i sindacati. La destra liberale guidata da Pds-Ds-Pd promuove misure come il pacchetto Treu e il Jobs Act. E quando la destra populista giunge al governo trova i lavoratori già indeboliti. Il Governo Amato inserisce in Costituzione l’autonomia con la «deforma» del 2001. E oggi Calderoli può aggravare il divario Nord-Sud con l’autonomia differenziata attuando la Costituzione deformata. Chi da sinistra ha criticato la destra liberale e tecnocratica ha alternato deficit cognitivo e primitivismo politico: gli intellettuali organici del socialismo sono scomparsi o sono diventati organici al liberismo. Il libro propone un programma di governo per recuperare il voto degli astenuti e battere le due destre. E chiarisce cosa dovrebbe fare la Sinistra al governo al posto di Monti, Renzi, Draghi, Meloni o Schlein.
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Quello che ci ha fatto Mussolini
15.00
€
Una storia vera, come tante che in quegli anni vissero numerose famiglie italiane, raccontata in prima persona con lo stile di un romanzo e capace di coinvolgere e trasmettere emozioni personali e familiari, vissute dall’autore ma che testimoniano le tragiche condizioni di un’epoca nera che ha segnato indelebilmente la storia d’Italia. Scritto durante gli anni di internamento, insieme ad altri italiani, in un campo britannico, il libro fu pubblicato dapprima in lingua inglese, nel 1940, e solo alla fine della guerra nella sua versione originale in italiano. Questo volume ripropone l’edizione del 1996, promossa all’epoca dalla Fondazione di studi storici «Filippo Turati» e pubblicata da Piero Lacaita Editore, e si arricchisce della presentazione del figlio Claudio e di una nuova prefazione di Andrea Ricciardi, oltre a quella di Bruno Trentin che corredava il volume precedente.
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Mafia ed economia
15.00
€
Quanto è presente il fenomeno mafioso in Lombardia? Qual è, più specificamente, il livello di
infiltrazione
della ’ndrangheta nella regione più popolosa, ricca e progredita d’Italia? Quale il suo grado di
insediamento
o – ancor più – di
radicamento
? Le parole non vengono mai a caso. E oggi più che mai dobbiamo usarle con scrupolo scientifico e responsabilità intellettuale, di fronte ai fatti, alle relazioni sociali, alle mentalità pubbliche e private messe a nudo dalla ricerca.
Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia
è un libro che non rimuove e non ambisce a stupire. Ma che responsabilmente sistematizza gli scomodi risultati di una recente, ampia ricerca su «Mafia ed economia in Lombardia» svolta dal centro Cross dell’Università degli Studi di Milano in partnership con Cgil Lombardia. Emerge l’ascesa degli interessi e delle logiche di mafia in un’area che un tempo ne era quasi immune. Si delinea la sagoma di un capitalismo pericolosamente ibrido. La cui realizzazione, come spiegano gli autori, va e può essere ancora contrastata.
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