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RGL N. 1/2022
38.00
€
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Gastone Malaguti. Partigiano per sempre
13.00
€
l libro scritto da Gastone Malaguti e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l’esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell’ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti – speriamo ancora lunga – è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico.
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Dottrina
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Giurisprudenza
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RGL N. 1/2022 – Osservatori
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Fredric Jameson
15.00
€
Fra i massimi teorici della cultura contemporanea, Fredric Jameson è l’esponente di punta dell’attuale critica marxista. Le sue analisi della postmodernità capitalistica hanno rivoluzionato l’alfabeto della teoria estetica e sociale. La sua difesa della dialettica continua a rappresentare un modello di resistenza filosofica alla liquidazione del pensiero critico. Questo volume si propone di attraversare le fasi più rilevanti di un’avventura intellettuale di lungo corso e di ampio respiro: dal confronto con i modelli del marxismo novecentesco all’elaborazione di una teoria politica del testo letterario, sino al tentativo di costruire una mappa delle ideologie attive nel presente. Letteratura, musica, cinema, nuove forme d’arte: nulla sfugge all’attenzione analitica di Jameson e al bisogno di mantenere vivo il punto di vista della totalità.
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Osservatorio sulla legalità nel terziario
13.00
€
La legalità è da sempre una priorità per la Filcams-Cgil, che svolge la propria attività in contesti nei quali il rispetto delle regole e delle normative non è affatto un dato di partenza scontato, ma piuttosto un obiettivo. L’illegalità per lavoratrici e lavoratori si traduce nella mancanza di contratti scritti, nel mancato riconoscimento della retribuzione e della contribuzione, nel lavoro nero e grigio, nei sotto-inquadramenti e negli straordinari non pagati, nell’assenza di tutele per la sicurezza e nella messa a rischio della salute, e ancora nell’applicazione di contratti pirata e nell’abuso di contratti atipici. I contributi di questo Primo Rapporto dell’Osservatorio sulla legalità nel terziario affrontano la natura pervasiva e differenziata dell’illegalità nei settori del commercio e servizi, evidenziando la rilevanza di analisi multidisciplinari e multi-settoriali per comprendere questi fenomeni, insieme a interventi multi-livello per fronteggiarli. I saggi descrivono le molteplici forme con cui l’illegalità può manifestarsi, dalla presenza della mafia fino alle irregolarità delle imprese e allo sfruttamento del lavoro individuale, con un danno per i sistemi socio-economici a livello locale, nazionale e globale.
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Fredric Jameson [EBOOK]
11.99
€
Fra i massimi teorici della cultura contemporanea, Fredric Jameson è l’esponente di punta dell’attuale critica marxista. Le sue analisi della postmodernità capitalistica hanno rivoluzionato l’alfabeto della teoria estetica e sociale. La sua difesa della dialettica continua a rappresentare un modello di resistenza filosofica alla liquidazione del pensiero critico. Questo volume si propone di attraversare le fasi più rilevanti di un’avventura intellettuale di lungo corso e di ampio respiro: dal confronto con i modelli del marxismo novecentesco all’elaborazione di una teoria politica del testo letterario, sino al tentativo di costruire una mappa delle ideologie attive nel presente. Letteratura, musica, cinema, nuove forme d’arte: nulla sfugge all’attenzione analitica di Jameson e al bisogno di mantenere vivo il punto di vista della totalità.
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Azione sindacale e tutela della salute
13.00
€
I settori agroalimentare e agricolo sono caratterizzati da una forte frammentazione dei processi produttivi, con un’elevata presenza di micro e piccole imprese, di lavoro indipendente, a termine, un’incidenza elevata di migranti, quote preoccupanti di lavoro nero e grigio e di fenomeni di illegalità, in particolare in alcuni ambiti territoriali. La tutela della salute e sicurezza sul lavoro in questi contesti comporta delle sfide continue per il funzionamento dei sistemi di prevenzione e per l’azione sindacale. Questo rapporto presenta i risultati di una ricerca condotta dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio in collaborazione con la Flai-Cgil (Federazione Lavoratori Agroindustria) sul ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) e di quelli Territoriali (Rlst) nei settori dell’industria alimentare e dell’agricoltura. L’indagine è stata condotta attraverso tre studi di caso, focalizzati a comprendere il ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza a livello territoriale, di sito e aziendale. L’analisi mostra che per contrastare la frammentazione del lavoro e garantire il diritto alla tutela della salute e sicurezza è necessario favorire una ricomposizione dei sistemi di prevenzione. La tutela della salute e sicurezza risulta così una sfida complessa che coinvolge ogni aspetto dell’azione sindacale, orientata a costruire delle reti di rappresentanza sempre più estese, coese e inclusive, operando sia attraverso la contrattazione e gli accordi, sia con altre iniziative di mobilitazione, azione collettiva e tutela individuale.
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Un secolo, due movimenti
6.00
€
«C’è una contiguità, un’analogia fra comunismo e femminismo?». A partire da questa domanda, la fondatrice del manifesto affronta teorie e percorsi storici dei due movimenti che hanno segnato in profondità il Novecento, la sua vita e quella dei tanti con cui si è confrontata e ha dialogato. Tracciando un bilancio di una generazione politica che si rivolge a quelle più giovani riflettendo su temi complessi con il linguaggio diretto del racconto giornalistico. Il testo, inedito, nasce da una corrispondenza con il filosofo comunista Étienne Balibar e la sociologa femminista Françoise Duroux, è introdotto da Maria Luisa Boccia ed è corredato da due interventi della stessa Rossanda, pubblicati sulla rivista femminista Reti.
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Lavorare meno, vivere meglio [EBOOK]
8.99
€
Fin dalla sua nascita, il sindacato ha avuto tra i propri obiettivi il controllo degli orari di lavoro per migliorare le condizioni di lavoratrici e lavoratori. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi nel mondo industrializzato e sviluppato la spinta alla riduzione dell’orario di lavoro è stata elemento permanente nelle strategie sindacali. Se nel XIX secolo erano normali orari di lavoro anche di 12 ore giornaliere, con l’avvento della meccanizzazione è iniziato un graduale ma costante processo di riduzione dell’orario, che nel secolo successivo ha portato – per via contrattuale o legislativa – alle 8 ore giornaliere e alle 40 ore settimanali come orario di riferimento generale. Dall’inizio degli anni '80, ossia da quando il pensiero neoliberista orienta le politiche economiche a livello globale, la tendenza a ridurre l’orario di lavoro si è bloccata, come pure la spinta dei governi a tenere la piena occupazione al centro dei propri obiettivi. Il libro di Fausto Durante mette in relazione il tema dell’orario di lavoro con la crisi provocata dal Covid-19, le sfide poste dal cambiamento climatico e da digitalizzazione e nuove tecnologie industriali, la necessità di costruire una società e un’economia diverse dal passato. L’insieme di questi elementi spinge in direzione di un nuovo impegno per la riduzione dell'orario di lavoro, con vantaggi per la produttività, l'economia, l'equilibrio tra vita e lavoro. Lo dimostrano le tante esperienze che nel mondo si stanno realizzando su spinta di governi e sindacati, così come gli accordi in tante imprese, di cui questo testo dà conto. La domanda a cui rispondere oggi è: può essere il XXI secolo il tempo dei quattro giorni e delle trentadue ore di lavoro a settimana?
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Gastone Malaguti. Partigiano per sempre [EBOOK]
9.99
€
l libro scritto da Gastone Malaguti e curato da Massimo Franchi è il diario di una vita spesa in favore della giustizia sociale. Centrale nel racconto di Malaguti l’esperienza partigiana, fatta di stenti, ma anche di grande solidarietà. E punteggiata da numerosi episodi insurrezionali, in particolare la battaglia di Porta Lame dell’ottobre del 1944: unica vittoria in Europa occidentale di una popolazione che si ribella ai tedeschi (Malaguti è il penultimo sopravvissuto di quella battaglia). Nel dopoguerra è attivo nel recupero dei beni confiscati agli ebrei. Poi il duro lavoro in una fornace. Inizia subito il suo impegno nel Pci e nella Cgil, in cui entra nel 1948. Formato alla scuola sindacale di Bologna, Malaguti si occupa prima di edili e in seguito del settore del commercio. Firmerà il primo contratto nazionale degli esercenti cooperativi e sarà chiamato a Roma per fare il suo ingresso nella Segreteria nazionale Filcams. La vita di Malaguti – speriamo ancora lunga – è la grande avventura di un uomo che ha sempre lottato per gli ultimi con empatia, umorismo e immutato senso civico.
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CM 1-2022
12.00
€
Editoriale
Aldo Tortorella
, L’origine della guerra e la lezione di Berlinguer
Osservatorio
Paolo Soldini
, Il conflitto in Ucraina e il patto non scritto tra Gorbaciov e Baker
Piero Di Siena
, Il bis di Mattarella nella dirompente crisi organica italiana
Claudio Treves
, Un primato italiano: bassi salari e bassa produttività
Davide Bubbico
, Stellantis Italia: i rischi di residualità industriale e occupazionale
Laboratorio culturale
Attilio Trezzini
, L’archivio Garegnani: le tracce di un grande intellettuale
Alessandro Barile
, Rossanda e la politica culturale del Pci negli anni Sessanta
Fabrizio Marino
, Democrazia diretta e rappresentanza
Giorgio Pagano
, Gramsci oltre Gramsci: il dibattito della sinistra nella seconda metà del Novecento
Maurizio Auriemma
, Marx e la teoria politica
Schede critiche
Fabio Vander
, Il nome della sinistra
Francesco Marola
, Letteratura e democrazia in Lukács
Vincenzo Galatioto
, Per leggere
Il capitale
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CM 2/3-2022
12.00
€
I cento anni di Berlinguer
Aldo Tortorella
, Idee per il mondo nuovo
Francesco Barbagallo
, Democrazia socialista e sviluppo equilibrato
Gianni Cuperlo
, Segretario del partito, non partito del segretario
Marco Fumagalli
, Un politico amato dai giovani e che cercò di comprenderli
Sergio Gentili
, La difficile conquista di una coscienza ambientalista
Gianfranco Nappi
, Un nuovo scenario per un mondo pacifico e giusto
Lalla Trupia
, Dalla “questione” alla “rivoluzione” femminile
Livia Turco
, Lo scambio con Bettazzi e la questione cattolica
Vincenzo Vita
, 1984: George Orwell e l’anno orribile
Chiara Valentini
,
Klaus Pumberger
, La vita di Berlinguer tradotta in tedesco
Osservatorio -
La guerra e la pace
Alberto Negri
, La deriva continentale aperta dalla guerra
Pasqualina Napoletano
, Stati Uniti d’Europa: il momento è adesso
Michele Mezza
, Le tecnologie in battaglia possono cambiare la politica?
Elisa Marincola
, L’informazione embedded
Alberto Leiss
, «Le guerre giuste non esistono». La nonviolenza di Francesco
Laboratorio culturale
Massimo Pivetti
, Sulla teoria moderna del sovrappiù come economia politica neomarxiana
Marco Gatto
, Lukács e Gramsci: un confronto sui temi letterari ed estetici
Lelio La Porta
, Gramsci, Lukács e la critica a Bucharin
Ripensando il passato
Corrado Morgia
, «Ho fatto quello che si doveva fare». Intervista a Marisa Cinciari Rodano
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136 anni di battaglie
18.00
€
Il movimento sindacale, è questa la tesi che accompagna il libro, deve molto ai lavoratori e alle lavoratrici edili, al loro spirito resistente, alla loro dignità e capacità di farsi corpo unico, nonostante le difficoltà, la discontinuità, la fatica, la precarietà. E deve molto ai lavoratori delle cave, delle fornaci, del legno. Partendo dalle intuizioni di fine Ottocento, passando per le elaborazioni politiche di inizio Novecento (le Casse Edili) e l’incontro con il socialismo, fino all’avvento del fascismo. E poi le lotte per la ricostruzione e per il Piano del lavoro, per la conquista dello Statuto dei lavoratori, le lotte per la casa e per la riforma urbanistica e oggi per la rigenerazione delle città e il rilancio del Sud Italia. Numerosi sono stati i contributi dei lavoratori delle costruzioni (tra i fondatori della Cgil) al Paese e al movimento sindacale. Contributi che la Fillea ha continuato a portare avanti promuovendo battaglie importanti: dalla lotta al lavoro nero e per la sicurezza alla rigenerazione urbana, dalla centralità dei contratti collettivi alle tutele negli appalti, dall’integrazione dei migranti alla difesa di vecchie e nuove professionalità, e non ultimo per la pace e per la giustizia.
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Storia della Cgil Dalle origini ad oggi III Edizione
22.00
€
Il volume, unendo al rigore dell’indagine storica l’agilità dell’esposizione e la vivacità offerta dal copioso materiale documentario e iconografico, racconta in modo sintetico e divulgativo la storia centenaria della Confederazione generale italiana del lavoro, collocandola all’interno della più generale vicenda italiana, fatta di avvenimenti politici, trasformazioni economiche, mutamenti sociali e culturali. Seguendo il filo conduttore della storia della CGIL il volume esamina così il ruolo delle classi dirigenti politiche ed economiche, la natura delle istituzioni, l’evoluzione del sistema produttivo, la dialettica tra le classi sociali, le culture popolari, le identità territoriali e professionali. Al centro dell’affresco storico fornito dal volume si collocano i due concetti costitutivi della CGIL: il valore sociale del lavoro, cioè la sua capacità di agire in modo organizzato e collettivo per ridurre le disuguaglianze e per promuovere le libertà; e il valore della confederalità, attraverso il quale il sindacato riesce a rappresentare e tutelare l’interesse generale delle classi lavoratrici. Il testo si compone di quattro parti: La CGdL e l’età liberale, dall’Ottocento alla crisi dello Stato liberale nel primo dopoguerra; La CGdL e il fascismo, che esamina il ventennio della dittatura; La CGIL e la costruzione della democrazia, che ripercorre il secondo dopoguerra, fino agli anni sessanta; La CGIL nella crisi italiana e globale, che analizza le vicende che a partire dalla crisi degli anni settanta del Novecento arrivano ai primi anni del nuovo millennio. Completano il volume le conclusioni, La CGIL del tempo presente, che rivisitano le cronache degli ultimi venti anni. La narrazione viene arricchita con la riproduzione di interessanti documenti storici, nonché di brani di dirigenti o personaggi pubblici idee fondamentali del sindacalismo; il testo è inoltre impreziosito da foto, quadri, citazioni e schede che espongono di approfondimento. Al termine di ciascun capitolo, sono inserite pagine di storiografia e brevi bibliografie di orientamento, nelle quali sono indicati sia i «classici», sia gli studi più recenti di storia del movimento sindacale.
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RPS N. 1/2022
22.00
€
L’azione sociale oggi in Italia
Volontariato, cooperazione, movimenti sociali e mobilitazione civile
Assegno unico e universale tra equità e sostegno alla natalità
Quale Riforma per il sistema previdenziale
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Protagonismo sociale e crisi pandemica: le risposte della società civile alle crescenti disuguaglianze. Nota introduttiva
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Volontari nel Terzo settore e nuove forme di mobilitazione civile
L’articolo parte dalla norma legislativa che riflette l’estensione dell’universo dei volontari in tutti gli ambiti della vita sociale, dalle forme organizzate a quelle nuove di partecipazione civica informale nel campo dei «beni comuni», fino ai singoli impegnati nella solidarietà di prossimità. Cerca di spiegare questa evoluzione nel tempo: dalla legge 266/1991 che contemplava un fenomeno di organizzazioni di volontariato alla Riforma del Terzo settore che valorizza la risorsa umana volontaria in ogni formazione. L’allargamento della base volontaria, con la crescita delle realtà del Terzo settore e dell’impegno dei cittadini per lo sviluppo delle comunità locali, deve fare i conti con una tendenza a considerare «volontari » anche soggetti che, pur svolgendo attività di «utilità sociale», non hanno tutti i requisiti di spontaneità, gratuità e solidarietà propri dell’identità specifica del volontariato, che va tutelata. Tuttavia si tratta di un fenomeno di partecipazione dei cittadini e di democrazia dal basso da incoraggiare anch’esso.
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Esperienze di cittadinanza dal basso: il volontariato delle persone di origine immigrata
Gli immigrati, spesso confusi con i richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane, sono esposti a rappresentazioni stereotipate: come predatori delle risorse nazionali, oppure come poveri da assistere. Il nesso tra immigrazione e volontariato è declinato come un insieme di attività svolte da organizzazioni e cittadini italiani a favore degli immigrati. Questo articolo presenta invece i risultati di una ricerca che ha indagato il versante opposto: la partecipazione ad attività di volontariato da parte di persone di origine immigrata: sono stati raccolti 658 questionari e 89 interviste in profondità, a livello nazionale. Il fenomeno è interpretato alla luce della letteratura sulle esperienze di cittadinanza dal basso. Mediante il volontariato, i protagonisti rivendicano piena appartenenza e volontà d’integrazione nella società italiana. Lo fanno a volte esibendo consapevolmente simboli identitari, come il velo islamico. Oppure dando un significato micro-politico alle attività svolte, per esempio aiutando i nuovi arrivati a navigare nei meandri della burocrazia dell’accoglienza. Altre volte ancora, più esplicitamente, collegando le attività solidaristiche con la militanza associativa e l’attivismo politico.
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Dopo la pandemia, cosa? Adattamenti e innovazioni nel volontariato organizzato in Italia
Il contributo propone una riflessione sul volontariato organizzato in Italia negli anni tra la crisi del 2008 e quella pandemica. Si compone di due parti. La prima ricostruisce i mutamenti più significativi nell’identità delle organizzazioni di volontariato in Italia, mettendo in evidenza l’eterogeneità interna di questo pezzo di solidarietà organizzata e le tendenze nel campo delle attività e delle azioni di tutela dei diritti. La seconda parte, attraverso documenti e banche dati di fonte Caritas, propone un focus sul volontariato di base tra le due crisi e indaga il cambiamento nell’ambito dei servizi e in quello dell’advocacy. Ne emergono considerazioni conclusive sia sulla tendenza adattiva delle organizzazioni di volontariato sia sulla presenza di alcune tracce di innovazione riferibili al rafforzamento dell’advocacy e alla partecipazione di volontari giovani.
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Cooperazione sociale e welfare: scenari e sfide
Sono passati trent’anni dall’approvazione della legge sulla cooperazione sociale. Se si considerano le prime esperienze degli anni ’70, ben più lungo è il cammino di questo poliedrico attore sociale. E molteplici sono i tratti caratterizzanti che via via si sono aggiunti: aziendalizzazione, ibridazione profit e finanza di investimento, riconfigurazione dei rapporti con la pubblica amministrazione ecc. Attore multiforme anche per la variabilità di dimensioni, culture organizzative, vision e mission ecc. che lo caratterizzano. Tutto ciò ha legami e impatta sul radicamento territoriale, suo elemento distintivo. Fondamentale, quindi, risulta essere la questione del se e come la cooperazione sociale possa continuare ad abitare e appartenere a un territorio. A partire dai dati disponibili, il contributo offre: una profilatura del mondo della cooperazione sociale sia di inserimento lavorativo che di erogazione di prestazioni sociali, sanitarie e educative; un approfondimento dei processi trasformativi endogeni, e di contesto, di maggiore rilevanza per le seconde; la focalizzazione su alcuni interrogativi e sfide nella relazione con i sistemi di welfare locale, particolarmente stressati dalla pandemia da Covid-19.
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Solidarietà, mutualismo, resistenza: l’azione collettiva in Italia dalla crisi economica a quella pandemica
Le molte forme di solidarietà e mutualismo dal basso che si sono manifestate in questi anni, sia nel contesto della crisi economica sia in risposta alla pandemia di Covid-19, dalle grandi organizzazioni sociali alle occupazioni abitative, dai gruppi di acquisto solidale alle fabbriche recuperate, passando per i centri sociali e le sperimentazioni di welfare dal basso, sono state spesso interpretate come fenomeni del tutto spoliticizzati, forme di «resilienza» incapaci di produrre resistenza e alternativa, risposte automatiche di un corpo sociale che si adatta a contesti emergenziali senza sviluppare pensiero critico e traiettorie di attivazione collettiva di lungo periodo. Questo articolo propone uno sguardo più complesso su questi fenomeni, concentrandosi su quelli più strettamente legati a un background e una prospettiva di movimento, e analizzandoli dal punto di vista dello studio dell’azione collettiva, trattandoli come casi di azione sociale diretta. L’analisi, basata su un lungo lavoro di ricerca sul campo, permette di far emergere i processi di interazione tra percorsi di politicizzazione di lungo periodo e momenti di attivazione di massa emergenziale. Un quadro d’insieme che indica alcune tendenze di fondo di trasformazione dell’azione collettiva all’inizio XXI secolo.
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Movimenti sociali e azione collettiva: strategie, ruoli ed esperienze nelle città del XXI secolo
Le forme di azione collettiva si modificano con il mutamento della società. Così, nel terzo decennio del XXI secolo, i movimenti sociali urbani e le azioni dirette presentano caratteristiche tanto peculiari quanto ambigue: frammentazione, depoliticizzazione, ricerca del consenso più che di conflitto, professionalizzazione della partecipazione. Il presente contributo, seguendo un’ipotesi originale di costruzione tipologica fondata sul doppio binomio «consenso-conflitto» e «società-comunità», offre una prospettiva di analisi di alcune, recenti, esperienze di azione diretta, mettendone in luce proprio la loro «natura ibrida».
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Cittadini, minoranze attive e politica «diffusa»
Da cinquant’anni i sistemi politici centrati sulle organizzazioni di partito mostrano difficoltà di governo. La sovranità popolare, retoricamente riconosciuta in molte costituzioni, in realtà è ovunque contrastata dall’intento di tutti i partiti di mantenere nelle proprie mani il potere. La dialettica delle forze di cittadinanza, nelle varie sue manifestazioni e forme organizzative, rende visibile una politica diffusa che, affiancandosi a quella gestita da ceti professionali ristretti (sempre più piegati agli interessi delle forze economiche e finanziarie dominanti), mostra come la sovranità popolare sia un processo di costruzione complesso, ma necessariamente inclusivo della partecipazione anche di minoranze e perfino di individui singoli. La regola di maggioranza non può essere la sola via di soluzione dei conflitti. Occorre riconoscere poteri di minoranze. Dal Terzo settore e dal mondo della cittadinanza attiva vengono spinte a sviluppare e articolare la democrazia in questa direzione. Una riflessione sugli svolgimenti costituzionali dell’esperienza italiana mostra come sia possibile un ulteriore sviluppo della democrazia, senza rottura della costituzione formale esistente.
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La povertà lavorativa
Il contributo si concentra sulla povertà salariale o povertà lavorativa ponendo in evidenza la necessità di interventi di natura multidimensionale per contrastarla. La stessa azione delle organizzazioni sindacali, della Cgil, deve potersi muovere su diverse direttrici nella dimensione contrattuale, sia quella collettiva nazionale che quella aziendale e territoriale.
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L’Assegno unico e universale: alla ricerca della giusta misura tra equità e sostegno alla natalità
L’articolo analizza le caratteristiche dell’Assegno unico e universale (Auu), entrato in vigore in Italia il 1° marzo 2022. L’Auu viene inizialmente collocato nel quadro delle politiche familiari italiane, come misura strutturale di trasferimento economico a sostegno della natalità. Viene quindi proposta una comparazione con altre misure di trasferimento alle famiglie con figli attualmente in vigore in altri paesi europei. Infine, anche in virtù dei precedenti confronti, sono presentate alcune considerazioni su potenzialità e limiti di tale misura. Da una parte l’Auu rappresenta una novità nel panorama delle politiche familiari italiane: semplifica le misure preesistenti, offre garanzie di continuità dei trasferimenti, si basa su un principio universalistico e pertanto si definisce come politica quasi puramente a sostegno della natalità. Allo stesso tempo si evidenziano alcuni limiti (in termini di chiarezza, entità, facilità di accesso e universalità) che, secondo gli autori, richiedono un adattamento della misura in fasi successive, nonché un sistema di monitoraggio e valutazione costante.
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Assegno unico e universale: una riforma tra luci e ombre
L’articolo delinea il passaggio dall’assegno familiare all’Assegno unico e universale per i figli a carico introdotto con il decreto legislativo n. 230/2021. In particolare si evidenziano le criticità che questo passaggio ha portato con sé e si dà conto della posizione del sindacato, rimarcando come si tratti di una riforma che necessita di opportuni correttivi onde evitare di penalizzare le famiglie non tradizionali, gli stranieri, i percettori di Reddito di cittadinanza.
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L’incerto percorso verso una riforma della previdenza
Una delle principali questioni aperte nel paese è il tema previdenziale. In particolare sembra essere sempre più diffusa la consapevolezza che sia necessario ripensare il sistema alla luce del nuovo contesto sociale, economico e demografico, per dare finalmente certezza alle persone, dopo anni nei quali, fra interventi dettati dall’emergenza, come la legge Monti- Fornero, o le diverse misure sperimentali e a termine, si è determinata una disorganicità e una instabilità normativa e si sono messe le persone nell’impossibilità di costruire dei progetti di vita aderenti alle diverse condizioni soggettive e familiari. Negli ultimi mesi è ripreso il confronto fra il Governo Draghi e Cgil, Cisl e Uil su questa materia, che però ha subìto anch’esso i contraccolpi dalle drammatiche vicende internazionali. Non è quindi al momento prevedibile se vi siano le condizioni e le volontà politiche per arrivare, finalmente, alla positiva conclusione di un percorso di riforma o, al contrario, come è avvenuto nelle diverse fasi recenti, a fine anno si ripiegherà su ulteriori interventi parziali o temporanei. Per capire meglio i diversi aspetti della questione può essere utile ricomporre un aggiornato quadro d’insieme facendo il punto su quello che è accaduto in questi anni, sulle iniziative intraprese e sui comportamenti assunti dei diversi attori, sulle decisioni che si sono determinate, sulle analisi e sulle criticità emerse, sullo stato dell’arte ad oggi.
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Flessibili e garantite: le pensioni ideali
In questo articolo si discutono i limiti dell’attuale sistema pensionistico italiano e si individuano possibili linee di riforma. Nella prima parte si ragiona sull’opportunità di introdurre forme di pensionamento flessibile che, sulla base di una riduzione attuariale sull’importo della quota retributiva della pensione, offrano la possibilità di ritirarsi prima del conseguimento dei requisiti per la vecchiaia. Nella seconda parte si discute di come migliorare le prestazioni pensionistiche future dei lavoratori interamente aderenti allo schema contributivo e si propone l’idea di «pensione di garanzia» di carattere previdenziale, ovvero un’integrazione dell’importo della pensione di entità variabile a seconda della storia lavorativa individuale.
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RGL N. 2/2022
38.00
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Dottrina
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Giurisprudenza
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RGL N. 2/2022 – Osservatori
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L’impresa grigia
24.00
€
Il processo di investimento delle mafie nell’imprenditoria del Nord Italia viene ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere «meramente» economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l’origine dei capitali investiti, sia le modalità di interazione sistematicamente applicate nelle relazioni economiche. Molte attività imprenditoriali hanno accolto capitali di dubbia provenienza con l’esclusivo interesse di salvare o incrementare le attività economiche, in una sostanziale e diffusa alterazione dei principi sui quali si basa lo sviluppo economico. In questi casi, le imprese sono state utilizzate per veicolare capitali, mediante operazioni poste in essere da tecnici ed esperti, sedotti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni. Il testo propone un approccio interdisciplinare, nel tentativo di far dialogare gli studi sociologici, per loro natura descrittivi, con le risposte della scienza giuridica, per definizione prescrittiva. Benché le due discipline si siano poste i medesimi interrogativi, sovente le risposte sono risultate differenti e talvolta inconciliabili. La prospettiva sociologico-giuridica ha permesso, in questo caso, di ricondurre le osservazioni tanto in una teoria generale del diritto, quanto in una teoria generale della società.
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CM 4-2022
12.00
€
Giuseppe Chiarante, dieci anni dopo
Aldo Tortorella
, La lezione delle battaglie perdute
Adriano La Regina
, Beni culturali: l’occasione mancata di una legge all’avanguardia
Giorgio Macciotta
, La scuola e la cultura come leve essenziali del rinnovamento italiano
Osservatorio
Piero Di Siena
, La fine del governo Draghi: si aggrava ulteriormente il disordine della crisi italiana
Paolo Soldini
, Le conseguenze economiche della guerra: per ora ci rimette l’Europa
Laboratorio
culturale
Guido Liguori
, La teoria gramsciana dei Consigli di fabbrica (1919-1920)
Livio Boni
, Gramsci e Freud tra i
Quaderni
e le
Lettere
: i due versanti di una ricezione indiretta
Giulio Di Donato
, La crisi dei corpi intermedi nell’epoca della tecnopolitica
Andrea Fedeli
, Il Piano del lavoro della Cgil del 1949 e la costruzione della democrazia italiana
Schede critiche
Manfredi Alberti
, Storia globale del capitalismo dal 1860 al 1914
Giuseppe Cotturri
, La proprietà come invenzione
Claudio De Fiores
, Oltre gli Stati, per una Costituzione della Terra
Alberto Leiss
, Quanto è vicina la Cina?
Mihaela Ciobanu
, La guerra tra filosofia e politica
Giuseppe Quattromini
, Rivoluzione passiva e «crisi organica globale»
Lelio La Porta
, Gramsci cronista musicale
Alberto Simonetti
, Dante presenza critica tra filosofia, politica e letteratura
Lelio La Porta
, Gli intellettuali e la politica
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