Solidarietà, mutualismo, resistenza: l’azione collettiva in Italia dalla crisi economica a quella pandemica
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Le molte forme di solidarietà e mutualismo dal basso che si sono manifestate in questi anni, sia nel contesto della crisi economica sia in risposta alla pandemia di Covid-19, dalle grandi organizzazioni sociali alle occupazioni abitative, dai gruppi di acquisto solidale alle fabbriche recuperate, passando per i centri sociali e le sperimentazioni di welfare dal basso, sono state spesso interpretate come fenomeni del tutto spoliticizzati, forme di «resilienza» incapaci di produrre resistenza e alternativa, risposte automatiche di un corpo sociale che si adatta a contesti emergenziali senza sviluppare pensiero critico e traiettorie di attivazione collettiva di lungo periodo. Questo articolo propone uno sguardo più complesso su questi fenomeni, concentrandosi su quelli più strettamente legati a un background e una prospettiva di movimento, e analizzandoli dal punto di vista dello studio dell’azione collettiva, trattandoli come casi di azione sociale diretta. L’analisi, basata su un lungo lavoro di ricerca sul campo, permette di far emergere i processi di interazione tra percorsi di politicizzazione di lungo periodo e momenti di attivazione di massa emergenziale. Un quadro d’insieme che indica alcune tendenze di fondo di trasformazione dell’azione collettiva all’inizio XXI secolo.
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