RPS N. 1/2022
Gennaio-Marzo 2022
ISBN: 9788802324236
Descrizione
L’azione sociale oggi in Italia
  • Volontariato, cooperazione, movimenti sociali e mobilitazione civile
  • Assegno unico e universale tra equità e sostegno alla natalità
  • Quale Riforma per il sistema previdenziale
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TEMA: L’azione sociale oggi in Italia: volontariato, cooperazione, movimenti sociali e mobilitazione civile
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Protagonismo sociale e crisi pandemica: le risposte della società civile alle crescenti disuguaglianze. Nota introduttiva
Ugo Ascoli

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Volontari nel Terzo settore e nuove forme di mobilitazione civile
Volunteers in the Third Sector and new forms of civil mobilization
Renato Frisanco

L’articolo parte dalla norma legislativa che riflette l’estensione dell’universo dei volontari in tutti gli ambiti della vita sociale, dalle forme organizzate a quelle nuove di partecipazione civica informale nel campo dei «beni comuni», fino ai singoli impegnati nella solidarietà di prossimità. Cerca di spiegare questa evoluzione nel tempo: dalla legge 266/1991 che contemplava un fenomeno di organizzazioni di volontariato alla Riforma del Terzo settore che valorizza la risorsa umana volontaria in ogni formazione. L’allargamento della base volontaria, con la crescita delle realtà del Terzo settore e dell’impegno dei cittadini per lo sviluppo delle comunità locali, deve fare i conti con una tendenza a considerare «volontari » anche soggetti che, pur svolgendo attività di «utilità sociale», non hanno tutti i requisiti di spontaneità, gratuità e solidarietà propri dell’identità specifica del volontariato, che va tutelata. Tuttavia si tratta di un fenomeno di partecipazione dei cittadini e di democrazia dal basso da incoraggiare anch’esso.

ENGLISH - The article starts from the legislative norm that reflects the addition of the universe of volunteers in all areas of social life, from the organized forms to the new ones characterized by informal civic participation in the field of «common goods», up to individuals engaged in the solidarity of proximity. It tries to explain this evolution over time: from Law n. 266/1991 which established the principles of volunteering to the Third Sector Reform which enhances the voluntary human resources in every area. The enlargement of the voluntary base, with the growth of the presence of the Third sector and the commitment of citizens for the development of local communities, must deal with a tendency to con-sider «volunteers» also subjects who, while carrying out activities of «so-cial utility», they do not have all the requisites of spontaneity, gratuitous-ness and solidarity typical of the specific identity of volunteering, which must be protected. However, it is a phenomenon of citizen participa-tion and grassroots democracy that should also be encouraged.

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Esperienze di cittadinanza dal basso: il volontariato delle persone di origine immigrata
Experiences of citizenship from below: volunteering activities by people of immigrant origin
Maurizio Ambrosini

Gli immigrati, spesso confusi con i richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane, sono esposti a rappresentazioni stereotipate: come predatori delle risorse nazionali, oppure come poveri da assistere. Il nesso tra immigrazione e volontariato è declinato come un insieme di attività svolte da organizzazioni e cittadini italiani a favore degli immigrati. Questo articolo presenta invece i risultati di una ricerca che ha indagato il versante opposto: la partecipazione ad attività di volontariato da parte di persone di origine immigrata: sono stati raccolti 658 questionari e 89 interviste in profondità, a livello nazionale. Il fenomeno è interpretato alla luce della letteratura sulle esperienze di cittadinanza dal basso. Mediante il volontariato, i protagonisti rivendicano piena appartenenza e volontà d’integrazione nella società italiana. Lo fanno a volte esibendo consapevolmente simboli identitari, come il velo islamico. Oppure dando un significato micro-politico alle attività svolte, per esempio aiutando i nuovi arrivati a navigare nei meandri della burocrazia dell’accoglienza. Altre volte ancora, più esplicitamente, collegando le attività solidaristiche con la militanza associativa e l’attivismo politico.

ENGLISH - Immigrants, often confused with asylum seekers landed on Italian sho-res, are subjected to stereotypical representations: either as scroungers of national resources, or as destitute people to be assisted. The link between immigration and volunteering is typically conceived as a web of activities which Italian organizations and citizens carry out in favour of immi-grants. This article, on the contrary, presents the main findings of a re-search study that inquired the opposite side, i.e. participation in volun-teering by people of immigrant origin: 658 questionnaires were collected and 89 in-depth interviews were conducted, at the national level. Volun-teering has been interpreted under the perspective of «citizenship from below». Through volunteering, immigrants claim full belonging and will of integrating into the Italian society. They do it sometimes by con-sciously displaying symbols of identity, as the Islamic veil, or by giving a micro-political meaning to their activities, for instance by supporting newcomers in navigating the Italian bureaucracy of reception. In some other cases, it is done more explicitly by connecting solidarity activities with militancy in associations and in political movements.

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Dopo la pandemia, cosa? Adattamenti e innovazioni nel volontariato organizzato in Italia
What after the Pandemic? Adaptations and innovations in organized volunteering in Italy
Sabina Licursi, Renato Marinaro, Francesco Marsico, Giorgio Marcello

Il contributo propone una riflessione sul volontariato organizzato in Italia negli anni tra la crisi del 2008 e quella pandemica. Si compone di due parti. La prima ricostruisce i mutamenti più significativi nell’identità delle organizzazioni di volontariato in Italia, mettendo in evidenza l’eterogeneità interna di questo pezzo di solidarietà organizzata e le tendenze nel campo delle attività e delle azioni di tutela dei diritti. La seconda parte, attraverso documenti e banche dati di fonte Caritas, propone un focus sul volontariato di base tra le due crisi e indaga il cambiamento nell’ambito dei servizi e in quello dell’advocacy. Ne emergono considerazioni conclusive sia sulla tendenza adattiva delle organizzazioni di volontariato sia sulla presenza di alcune tracce di innovazione riferibili al rafforzamento dell’advocacy e alla partecipazione di volontari giovani.

ENGLISH - The contribution wonders about the organized volunteering in Italy from the 2008 crisis to the pandemic emergency. It consists of two parts. The first part recomposes the most significant changes in the identity of voluntary organizations in Italy, highlighting the internal he-terogeneity of this segment of organized solidarity and the trends of activities and actions oriented to protect rights. The second part, through documents and databases from Caritas sources, proposes a focus on general volunteering between the two cri-ses, investigating the change of services and advocacy. Concluding remarks emerge on the adaptive tendency of voluntary or-ganizations and the presence of some innovation traces referable to the strengthening of advocacy and the participation of young volunteers.

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Cooperazione sociale e welfare: scenari e sfide
Social cooperatives and welfare: prospects and challenges
Massimo Campedelli, Lara Toccafondi, Gianna Vignani

Sono passati trent’anni dall’approvazione della legge sulla cooperazione sociale. Se si considerano le prime esperienze degli anni ’70, ben più lungo è il cammino di questo poliedrico attore sociale. E molteplici sono i tratti caratterizzanti che via via si sono aggiunti: aziendalizzazione, ibridazione profit e finanza di investimento, riconfigurazione dei rapporti con la pubblica amministrazione ecc. Attore multiforme anche per la variabilità di dimensioni, culture organizzative, vision e mission ecc. che lo caratterizzano. Tutto ciò ha legami e impatta sul radicamento territoriale, suo elemento distintivo. Fondamentale, quindi, risulta essere la questione del se e come la cooperazione sociale possa continuare ad abitare e appartenere a un territorio. A partire dai dati disponibili, il contributo offre: una profilatura del mondo della cooperazione sociale sia di inserimento lavorativo che di erogazione di prestazioni sociali, sanitarie e educative; un approfondimento dei processi trasformativi endogeni, e di contesto, di maggiore rilevanza per le seconde; la focalizzazione su alcuni interrogativi e sfide nella relazione con i sistemi di welfare locale, particolarmente stressati dalla pandemia da Covid-19.

ENGLISH - The article retraces the lifecycle of the Italian legislation about social cooperatives since the very beginning of its entering in force and the following experiences along ’70s. It particularly highlights the evolution during time of this special type of enterprise (i.e. corporatization, hy-bridation with for profit aspects, impact investing, different relation-ship with public institutions, etc.) and the high variability level of its organizational and cultural characteristics. The article then focuses on territorial roots to investigate if and how these characteristics can be preserved during time, especially after the Covid-19 crisis.

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Solidarietà, mutualismo, resistenza: l’azione collettiva in Italia dalla crisi economica a quella pandemica
Solidarity, mutual-aid, resistance: collective action in Italy from the economic crisis to the pandemic
Lorenzo Bosi, Lorenzo Zamponi

Le molte forme di solidarietà e mutualismo dal basso che si sono manifestate in questi anni, sia nel contesto della crisi economica sia in risposta alla pandemia di Covid-19, dalle grandi organizzazioni sociali alle occupazioni abitative, dai gruppi di acquisto solidale alle fabbriche recuperate, passando per i centri sociali e le sperimentazioni di welfare dal basso, sono state spesso interpretate come fenomeni del tutto spoliticizzati, forme di «resilienza» incapaci di produrre resistenza e alternativa, risposte automatiche di un corpo sociale che si adatta a contesti emergenziali senza sviluppare pensiero critico e traiettorie di attivazione collettiva di lungo periodo. Questo articolo propone uno sguardo più complesso su questi fenomeni, concentrandosi su quelli più strettamente legati a un background e una prospettiva di movimento, e analizzandoli dal punto di vista dello studio dell’azione collettiva, trattandoli come casi di azione sociale diretta. L’analisi, basata su un lungo lavoro di ricerca sul campo, permette di far emergere i processi di interazione tra percorsi di politicizzazione di lungo periodo e momenti di attivazione di massa emergenziale. Un quadro d’insieme che indica alcune tendenze di fondo di trasformazione dell’azione collettiva all’inizio XXI secolo.

ENGLISH - The many forms of solidarity and mutual-aid from below that have emerged in recent years, both in the context of the economic crisis and in response to the Covid-19 pandemic, from large social organi-sations to housing occupations, from solidarity-based purchasing groups to recovered factories, including social centres and bottom-up welfare initiatives, have often been interpreted as completely depoli-ticised phenomena, forms of «resilience» unable to produce resistance and change, automatic responses of a social body that adapts to emer-gency contexts without developing critical thought and long-term tra-jectories of collective action. This article offers a more complex look at these phenomena, focusing on those most closely linked to a move-ment-based background and perspective, and analyzing them from the point of view of the study of collective action, treating them as cases of direct social action. The analysis, based on a long research work in the field, allows to underline the interaction processes be-tween long-term politicisation paths and moments of emergency mass activation. An overall picture that indicates some basic trends in the transformation of collective action at the beginning of the 21st cen-tury.

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Movimenti sociali e azione collettiva: strategie, ruoli ed esperienze nelle città del XXI secolo
Social Movements and Collective Action: strategies, roles and field-experiences in the XXI Century City
Fiorenza Deriu, Antonio Putini

Le forme di azione collettiva si modificano con il mutamento della società. Così, nel terzo decennio del XXI secolo, i movimenti sociali urbani e le azioni dirette presentano caratteristiche tanto peculiari quanto ambigue: frammentazione, depoliticizzazione, ricerca del consenso più che di conflitto, professionalizzazione della partecipazione. Il presente contributo, seguendo un’ipotesi originale di costruzione tipologica fondata sul doppio binomio «consenso-conflitto» e «società-comunità», offre una prospettiva di analisi di alcune, recenti, esperienze di azione diretta, mettendone in luce proprio la loro «natura ibrida».

ENGLISH - Collective action follows Society’s changes. In this decade of the XXI century, urban social movements and direct action show all their pe-culiarities and ambiguities: fragmentation, depoliticisation, consensus instead of contentious, professionalization of the forms of participa-tion. Our article lays on an original scheme based on two dichotomies: from one hand, community vs society; on the other, consensus vs conflict. By analysing some case studies concerning urban movements in Rome and Naples, and other forms of collective action, the aim is that of giving evidence to their in depth changes in terms of strategies, repertories of action and identity-building processes. What seems to characterize modern forms of «unconventional» participation is their hybrid nature.

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Cittadini, minoranze attive e politica «diffusa»
Citizens, active minorities and widespread politics
Giuseppe Cotturri

Da cinquant’anni i sistemi politici centrati sulle organizzazioni di partito mostrano difficoltà di governo. La sovranità popolare, retoricamente riconosciuta in molte costituzioni, in realtà è ovunque contrastata dall’intento di tutti i partiti di mantenere nelle proprie mani il potere. La dialettica delle forze di cittadinanza, nelle varie sue manifestazioni e forme organizzative, rende visibile una politica diffusa che, affiancandosi a quella gestita da ceti professionali ristretti (sempre più piegati agli interessi delle forze economiche e finanziarie dominanti), mostra come la sovranità popolare sia un processo di costruzione complesso, ma necessariamente inclusivo della partecipazione anche di minoranze e perfino di individui singoli. La regola di maggioranza non può essere la sola via di soluzione dei conflitti. Occorre riconoscere poteri di minoranze. Dal Terzo settore e dal mondo della cittadinanza attiva vengono spinte a sviluppare e articolare la democrazia in questa direzione. Una riflessione sugli svolgimenti costituzionali dell’esperienza italiana mostra come sia possibile un ulteriore sviluppo della democrazia, senza rottura della costituzione formale esistente.

ENGLISH - For fifty years, political systems focused on party organizations have shown difficulties in governance. Popular sovereignty, rhetorically ad-mitted within many constitutions, is actually opposed everywhere by the intent of all parties to keep power in their own hands. The dialectic of the forces of citizenship, in its various manifestations and organizational forms, makes a widespread politics visible. Both this one and that imple-mented by elitist professional classes (increasingly influenced by the dominant economic and financial interests) reveal how popular sove-reignty is a complex building process, and how it is forced to include minorities’ and even single individuals’ participation. The majority rule cannot be the only way to resolve conflicts. Both the Third Sector and the milieu of active citizenship push to develop and articulate democracy in this direction, though being unheeded by the political class. However, we need to ask ourselves: why do assemblies of «ordinary citizens» gain those satisfactory solutions that representative assemblies are less and less capable of reaching? Then, why should it be possible to usefully correct democratic political systems just by strengthening the social minorities’ power, against the «majority bias» of the political-parliamentary systems? Dealing with the constitutional development of the Italian case, the essay aims to provide some useful elements. Ac-tually, the overall citizenship’s dynamics explain these issues and argue that a renewed democratic constituent process is possible, without fracturing the current formal constitutions.

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La povertà lavorativa
The in-work poverty
Nicola Marongiu.

Il contributo si concentra sulla povertà salariale o povertà lavorativa ponendo in evidenza la necessità di interventi di natura multidimensionale per contrastarla. La stessa azione delle organizzazioni sindacali, della Cgil, deve potersi muovere su diverse direttrici nella dimensione contrattuale, sia quella collettiva nazionale che quella aziendale e territoriale.

ENGLISH - The article focuses on low wages, also called «in-work poverty», and suggests multidimensional policies to overcome the problem. The ac-tion of trade unions such as Cgil must also move towards multi-dimen-sional contracts: national, company and territorial agreements.

ATTUALITÀ L’Assegno unico e universale per i figli a carico: un passo verso l’equità?
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L’Assegno unico e universale: alla ricerca della giusta misura tra equità e sostegno alla natalità
The new Italian Allowance for families with children: seeking the right balance between equity and support to fertility
Alessandro Rosina, Francesca Luppi

L’articolo analizza le caratteristiche dell’Assegno unico e universale (Auu), entrato in vigore in Italia il 1° marzo 2022. L’Auu viene inizialmente collocato nel quadro delle politiche familiari italiane, come misura strutturale di trasferimento economico a sostegno della natalità. Viene quindi proposta una comparazione con altre misure di trasferimento alle famiglie con figli attualmente in vigore in altri paesi europei. Infine, anche in virtù dei precedenti confronti, sono presentate alcune considerazioni su potenzialità e limiti di tale misura. Da una parte l’Auu rappresenta una novità nel panorama delle politiche familiari italiane: semplifica le misure preesistenti, offre garanzie di continuità dei trasferimenti, si basa su un principio universalistico e pertanto si definisce come politica quasi puramente a sostegno della natalità. Allo stesso tempo si evidenziano alcuni limiti (in termini di chiarezza, entità, facilità di accesso e universalità) che, secondo gli autori, richiedono un adattamento della misura in fasi successive, nonché un sistema di monitoraggio e valutazione costante.

ENGLISH - The article analyses the characteristics of the new Italian Allowance for families with children, «Assegno Unico e Universale», which started in Italy on 1 March 2022. First, the Auu is described within the framework of the Italian family policies, as a structural measure of economic tran-sfer to support the Italian fertility. A comparison is then proposed with similar allowances available in other European countries. Finally, some considerations on the potentials and limits of this measure are pre-sented. On the one hand, the Auu represents a novelty in the panorama of Italian family policies: it simplifies the pre-existing measures, it offers guarantees of continuity of transfers, it is based on a universalistic prin-ciple, as a typical pro-births policy. At the same time, there are some limitations (in terms of its entity, ease of access and universality) which, according to the authors, posit the need for further measure revisions, as well as for a consolidated monitoring and evaluation system.

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Assegno unico e universale: una riforma tra luci e ombre
«Assegno Unico e Universale» a reform in lights and shadows
Sandro Gallittu

L’articolo delinea il passaggio dall’assegno familiare all’Assegno unico e universale per i figli a carico introdotto con il decreto legislativo n. 230/2021. In particolare si evidenziano le criticità che questo passaggio ha portato con sé e si dà conto della posizione del sindacato, rimarcando come si tratti di una riforma che necessita di opportuni correttivi onde evitare di penalizzare le famiglie non tradizionali, gli stranieri, i percettori di Reddito di cittadinanza.

ENGLISH - The article outlines the transition from the «Assegno Unico e Univer-sale per i figli a carico » introduced by Legislative Decree no. 230/2021. In particular, it highlights the problems that this transition has enlisted and explains the trade union’s position, pointing out that it is a reform that needs appropriate corrections. The aim is to avoid penalizing non-traditional families, foreigners, and Citizens’ income recipients.

DIBATTITO: Il sistema pensionistico italiano tra limiti e possibili linee di riforma
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L’incerto percorso verso una riforma della previdenza
The uncertain path towards pension reform
Roberto Ghiselli

Una delle principali questioni aperte nel paese è il tema previdenziale. In particolare sembra essere sempre più diffusa la consapevolezza che sia necessario ripensare il sistema alla luce del nuovo contesto sociale, economico e demografico, per dare finalmente certezza alle persone, dopo anni nei quali, fra interventi dettati dall’emergenza, come la legge Monti- Fornero, o le diverse misure sperimentali e a termine, si è determinata una disorganicità e una instabilità normativa e si sono messe le persone nell’impossibilità di costruire dei progetti di vita aderenti alle diverse condizioni soggettive e familiari. Negli ultimi mesi è ripreso il confronto fra il Governo Draghi e Cgil, Cisl e Uil su questa materia, che però ha subìto anch’esso i contraccolpi dalle drammatiche vicende internazionali. Non è quindi al momento prevedibile se vi siano le condizioni e le volontà politiche per arrivare, finalmente, alla positiva conclusione di un percorso di riforma o, al contrario, come è avvenuto nelle diverse fasi recenti, a fine anno si ripiegherà su ulteriori interventi parziali o temporanei. Per capire meglio i diversi aspetti della questione può essere utile ricomporre un aggiornato quadro d’insieme facendo il punto su quello che è accaduto in questi anni, sulle iniziative intraprese e sui comportamenti assunti dei diversi attori, sulle decisioni che si sono determinate, sulle analisi e sulle criticità emerse, sullo stato dell’arte ad oggi.

ENGLISH - One of the country’s main problems is pensions; in particular, there seems to be a widespread awareness of the need to adapt the pension system to the new social, economic and demographic context. The aim is to allow people to build life plans that are in line with the different subjective and family conditions. For many years, however, there has been an unstable and disorganized legislative system, with experi-mental, provisional or emergency laws, such as the Monti-Fornero one. Recently, the dialogue on these matters between the Draghi govern-ment and Cgil, Cisl, Uil trade unions has resumed, but it has been ad-versely affected by the dramatic international events. At present, there-fore, no one could predict whether the conditions for a pension reform exist. If not, as has happened very often in the past, only partial measures will be taken at the end of the year. With the aim of better understanding the different aspects of the sub-ject, the article offers an up-to-date and comprehensive overview of the initiatives undertaken in recent years, the behavior implemented by the players, the decision taken, the problems than have emerged and the current situation.

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Flessibili e garantite: le pensioni ideali
Flexible and guaranteed: the ideal pensions
Michele Raitano

In questo articolo si discutono i limiti dell’attuale sistema pensionistico italiano e si individuano possibili linee di riforma. Nella prima parte si ragiona sull’opportunità di introdurre forme di pensionamento flessibile che, sulla base di una riduzione attuariale sull’importo della quota retributiva della pensione, offrano la possibilità di ritirarsi prima del conseguimento dei requisiti per la vecchiaia. Nella seconda parte si discute di come migliorare le prestazioni pensionistiche future dei lavoratori interamente aderenti allo schema contributivo e si propone l’idea di «pensione di garanzia» di carattere previdenziale, ovvero un’integrazione dell’importo della pensione di entità variabile a seconda della storia lavorativa individuale.

ENGLISH - This article discusses the limits of the current Italian pension system and identifies possible lines of reform. The first part discusses the ad-visability of introducing flexible forms of retirement which, on the ba-sis of an actuarial reduction in the amount of the earnings-related por-tion of the pension, offer the possibility of retiring before reaching the requirements for the old-age pension. The second part discusses how to improve the future benefits of workers fully adhering to the Ndc scheme and proposes the idea of a «guaranteed pension» of a social security nature, i.e. a supplement to the amount of the pension which varies according to the individual’s work history.

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