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Luciano Lama. Il sindacalista che parlava al Paese
20.00
€
Il 31 maggio 1996 muore a Roma Luciano Lama, partigiano protagonista della stagione fondativa della democrazia italiana, dirigente sindacale e uomo di sinistra, costruttore del sindacato e della Repubblica. Per ricordarlo il volume propone gran parte dei documenti esposti nella mostra storico-documentale Luciano Lama, il sindacalista che parlava al Paese, svoltasi a Lecce dal 27 al 29 maggio 2016, nell’ambito dell’iniziativa nazionale della CGIL «Le giornate del lavoro». Cinque sono i focus principali del volume: gli anni della formazione e la Resistenza; il passaggio da Forlì a Roma; la segreteria generale della CGIL; l’impegno istituzionale come vicepresidente del Senato; le sue passioni. Dai documenti spesso inediti riprodotti emerge un forte spirito di ricerca che permarrà in Lama tutta la vita, spirito di ricerca e volontà di conoscenza che a volte lo faranno parzialmente discostare dall’ortodossia del Partito e dalla dottrina tradizionale comunista. I documenti ci restituiscono anche un Lama sotto certi aspetti poco conosciuto, raccontandoci di un uomo riservato e a volte schivo, dalla immensa personalità e carica umana: un uomo circondato di vero affetto, amato dai suoi compagni e dai lavoratori, stimato dagli avversari come avversario duro ma leale. «Un uomo che parlava al Paese» lo definisce sulle colonne de l’Unità Giorgio Napolitano il giorno seguente alla sua morte. Scriverà il 3 giugno Bruno Trentin nel suo diario personale, riservato e ancora inedito: «Venerdì scorso è morto Luciano Lama. E da quel momento [...] mi sono ritrovato immerso nella tristezza e nei ricordi [...] Molte cose ci hanno diviso durante la sua direzione della CGIL e dopo; e certamente le nostre ‘ansie’ erano diverse. Ma egli resta il dirigente migliore che la CGIL poteva esprimere nel lungo periodo della sua reggenza e ha segnato una parte importante della nostra vita. Certamente della mia».
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Un sindacato dei servizi nella società industriale
20.00
€
Nel 1960 nasce la FILCAMS, dall’unificazione della federazione del commercio e di quella dell’albergo e mensa della CGIL. Il libro si occupa dei due decenni successivi, compiendo anche un’incursione negli anni ottanta. Sono tempi densissimi, di trasformazioni profonde che si concentrano in pochi anni. Riguardano la FILCAMS, ma ovviamente anche il movimento sindacale italiano nella sua interezza. I settori del commercio, del turismo e dei servizi sono rivoluzionati, così come la società nazionale tutta, in tanti suoi aspetti. Il libro utilizza il materiale documentario dell’Archivio storico nazionale della CGIL e la raccolta di circolari lodevolmente conservata presso l’Archivio FILCAMS. Sono narrati gli eventi che riguardano la sindacalizzazione, i contratti e le mobilitazioni, nonché i cambiamenti apportati all’architettura delle relazioni industriali e allo stesso assetto organizzativo interno della FILCAMS. Sono anche ricostruiti i dibattiti che attraversano la FILCAMS e di cui è protagonista, che riguardano da un lato il conflitto sull’organizzazione del lavoro, dall’altro la direzione che lo sviluppo dei settori deve prendere. In questi anni la FILCAMS si costruisce, riuscendo ad insediarsi nei luoghi di lavoro (distribuzione organizzata, grandi alberghi, autogrill). Con il passare degli anni, in parallelo col travaglio del movimento operaio, nelle sue ali sindacale e politica, la FILCAMS definisce la sua identità di sindacato dei servizi, attraverso la riflessione e la pratica relative alle peculiari situazioni lavorative nelle quali si trova ad operare.
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(Im)migrazione e sindacato
20.00
€
Le migrazioni internazionali sono sempre più al centro del dibattito pubblico e politico. Nel corso degli ultimi anni, peraltro, sono intervenuti numerosi fattori a rendere ancora più complessa la lettura del fenomeno, a partire dalla crisi economica che ha investito l’Europa – in particolare quella che si affaccia sul Mediterraneo – sino ad arrivare al dramma dei rifugiati che fuggono dalle guerre e dal terrorismo internazionale. In questo volume si offre un’analisi delle migrazioni attraverso il punto di vista del mondo del lavoro e in particolare del sindacato. Nei numerosi saggi e nelle ricerche originali che compongono l’ottava edizione di (Im)migrazione e sindacato, si prova a dare conto delle nuove sfide che la nostra società è chiamata ad affrontare, partendo proprio da quelle che riguardano i lavoratori e la loro rappresentanza.
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Bruno Trentin dieci anni dopo
20.00
€
Il 23 agosto 2007 muore a Roma Bruno Trentin, esattamente un anno dopo lo sciagurato incidente occorsogli in montagna. Era nato il 9 dicembre 1926 a Pavie, in Francia, avendo suo padre Silvio, docente all’Università di Venezia, deciso di andare in esilio per non sottostare alle imposizioni fasciste che punivano la libertà di insegnamento e di opinione. Quella di Trentin è stata una vita straordinaria e di essa dà conto questo volume rappresentativo della mostra Bruno Trentin, dieci anni dopo, voluta dalla CGIL e realizzata assieme al suo Archivio storico, che costituisce una vera e propria biografia per immagini e documenti che di fatto narrano il Novecento italiano: la Francia dell’esilio, Padova città universitaria in cui attivare la Resistenza, la Milano partigiana, la Mirafiori dominata dalla Fiat e poi bloccata dagli scioperi. E poi dall’autunno caldo fino allo scontro col governo Amato nel 1992 sull’abolizione della scala mobile, si dipana il racconto di sessant’anni di vita italiana. I documenti ci restituiscono un Trentin sotto certi aspetti inedito, raccontandoci di un uomo riservato e a volte schivo, dalla immensa personalità e carica umana. «A molti poteva apparire, di primo acchito, come un aristocratico, un raffinato intellettuale, chiuso nella sua torre d’avorio – dirà di lui Bruno Ugolini – ma era lo stesso uomo che nell’autunno caldo affrontava tempestose assemblee operaie e a volte rischiava di buscare i bulloni in testa».
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Parole al lavoro
20.00
€
Il volume è il frutto di una ricerca sul ruolo svolto dalla Cgil nelle relazioni sindacali che hanno accompagnato la vita della Banca, a partire dall’inizio degli anni cin quanta del secolo scorso fino ai giorni nostri. Viene così passata in rassegna un’esperienza che inizia al Monte con la costituzione della Fidac, la federazione dei dipendenti delle aziende di credito della Cgil, che poi evolverà nella Fisac in seguito alla fusione con il sindacato dei dipendenti delle assicurazioni. Se ne esaminano la nascita, lo sviluppo dell’insediamento in tutte le articolazioni della Banca, il progressivo rafforzamen to politico e organizzativo che si accompagna all’affermazione di un’idea nuova di fare sindacato che rompe con le impostazioni corporative. Viene così in evidenza la specificità di un’esperienza che cresce ponendo sempre grande attenzione a quanto via via accade nell’Azienda e fuori di essa, nel sistema bancario italiano e fuori di esso. Sono anni importanti che corrono fino al Due mila e per i quali si è potuto parlare di «particolarità» dell’esperienza sindacale del Monte, in ragione dell’originalità di un modello di relazioni con la Banca avanzato e aperto al governo dei problemi e delle innovazioni. E su questa strada ci si è mossi anche dal Duemila ad oggi, anni nei quali, nonostante le molte e gravi difficoltà interne al Monte e quelle più generali dell’intero settore bancario, la Fisac Cgil, con realismo e concretezza di risposte, si è confermata capace di affrontare le problematiche sempre più complesse che si sono venute ponendo.
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Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia
20.00
€
Se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione – condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, delle istituzioni –, l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati. Questo debito che l’Italia ha nei confronti delle donne lo racconta in modo inedito questo libro scritto e curato dalle volontarie della Fondazione Nilde Iotti. Lo fa illustrando in modo rigoroso e semplice le tappe e i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica alla conclusione dell’ultima legislatura, che hanno cambiato la vita delle donne e l’assetto economico, sociale e culturale del nostro Paese. Il libro rammenta la battaglia per il diritto di voto e le «madri della nostra Repubblica», le donne elette nell’Assemblea Costituente, che diedero un contributo rilevante alla stesura della Costituzione. Sono citati gli articoli che più hanno favorito il cambiamento nella vita delle donne. Segue poi il racconto delle leggi con uno schema che ne indica la scansione in ordine cronologico dal 1950 al 2018, a cui si connettono le schede che ne illustrano i contenuti. Lo sguardo della battaglia delle donne è oggi e sempre più sarà quello europeo. Per questo il libro
LE AUTRICI
Roberta Agostini | Sesa Amici | Rosy Bindi | Paola Binetti | Paola Boldrini | Maria Elena Boschi | Chiara Braga | Daniela Carlà | Andrea Catizone | Susanna Cenni | Monica Cirinnà | Marina Costa | Emilia De Biasi | Titti Di Salvo | Marilena Fabbri | Graziella Falconi | Emma Fattorini | Valeria Fedeli | Donatella Ferranti | Elena Ferrara | Anna Finocchiaro | Maria Chiara Gadda | Paola Gaiotti De Biase | Maria Pia Garavaglia | Maria Grazia Gatti | Anna Giacobbe | Irene Giacobbe | Fabrizia Giuliani | Vanda Giuliano | Maria Luisa Gnecchi | Donata Gottardi | Chiara Gribaudo | Grazia Labate | Donata Lenzi | Doris Lo Moro | Marianna Madia | Marisa Malagoli Togliatti | Raffaella Mariani | Elena Marinucci | Alessandra Moretti | Delia Murer | Vaifra Palanca | Rita Palanza | Anna Maria Parente | Francesca Puglisi | Lia Quartapelle | Francesca Russo | Rosa Russo Jervolino | Marina Sereni | Fulvia Signani | Alessandra Tazza | Livia Turco | Esmeralda Tyli | Sandra Zampa
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Profondo lago
20.00
€
Nel 1980 inizia la ristrutturazione delle grandi industrie italiane. La Fiat per prima, la Montedison e il resto della chimica subito dopo. All’improvviso sparisce un mondo di certezze sindacali e anche politiche. Il racconto di Gaetano Sateriale (che è anche una ricostruzione storica) descrive la fine dell’autunno caldo, quando il sindacato deve decidere se contrattare le ristrutturazioni oppure restare a sventolare le vecchie bandiere. I chimici di Cgil, Cisl e Uil scelgono di affrontare la sfida e negoziare, sporcandosi le mani, la riorganizzazione del settore e le riduzioni occupazionali. A Ferrara, le lotte in difesa del Petrolchimico, fino a una nuova crescita anche occupazionale, durano anni. Esperienza di forte unità interna e di litigi con il mondo politico e istituzionale esterno, anche dopo il 1984, con la crisi di San Valentino, la morte di Berlinguer e la rottura definitiva dell’unità sindacale. Il libro descrive nei particolari il complesso mondo, spesso ignorato, delle relazioni tra sindacato e imprese.
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18° RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI • 2020 E-Book
20.99
€
Dopo 17 anni di pubblicazione, il Rapporto sui diritti globali cresce ed evolve, con l’edizione principale che diventa internazionale, viene pubblicata anche in lingua inglese e si focalizza sui diritti umani e sulla lotta contro l’impunità, a partire dalla collaborazione con l’Association Against Impunity and for Transitional Justice (AITJ), che lo promuove.
Quella dei diritti umani e dell’impunità è questione oggi resa più centrale dalla crisi del multilateralismo e dal dilagare aggressivo di nazionalismi e populismi, che stanno implicando un progressivo svuotamento della democrazia e dei suoi istituti, un indebolimento del diritto internazionale e dei suoi strumenti, pericolosi disequilibri a livello globale. Ne è derivato, e lo vediamo tragicamente tutti i giorni, un dilagare di crimini di guerra, di aggressioni territoriali, di violazioni sistematiche dei diritti fondamentali della persona, di repressioni sempre più generalizzate e ingiustificate nei confronti di cittadini e di interi popoli, spesso nell’impotenza di istituzioni sovranazionali. Assieme, vediamo approfonditi altri crimini che violano e compromettono diverse sfere di diritti altrettanto fondamentali, che riguardano le comunità e non solo gli individui, come quelli ambientali, economici, sociali. Crimini di sistema, dei quali nessuno si sente responsabile, ma che sono invece prodotti da precise scelte politiche, economiche, di governo.
Il 2020, con la pandemia di Covid-19, ha portato e sta residuando un drastico peggioramento nei diritti e nelle libertà, così come nella condizione sociale ed economica di milioni di cittadini in molte parti del mondo e ha mostrato con maggior evidenza la pericolosa vulnerabilità del sistema democratico e dello Stato di diritto. La necessità di profondi cambiamenti e di radicali inversioni di rotta è ora più urgente e deve riuscire a imporsi, costruendo maggiore consapevolezza sociale e responsabilità pubblica. Il Rapporto sullo Stato dell’impunità nel mondo è un contributo in questa direzione vitale per le persone e per l’intero Pianeta, per realizzare giustizia e costruire diritti globali.
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Rapporto sui diritti globali 2004
22.00
€
Guerre e terrorismo globali, il lavoro e le sue trasformazioni, il quadro economico e il caso Parmalat, gli anziani, le pensioni e gli infortuni sul lavoro, le politiche sociali e la crisi del welfare, le nuove povertà e il diritto alla salute, lo sfruttamento dei bambini, le problematiche giovanili e la riforma scolastica, il volontariato e l’economia solidale, i nuovi movimenti e la globalizzazione, i diritti umani e le discriminazioni nel mondo, l’Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e l’ambiente in Italia: sono alcuni dei tanti temi trattati nell’edizione 2004 del Rapporto sui diritti globali. Il Rapporto, curato dall’Associazione SocietàINformazione, è promosso dalla CGIL nazionale in collaborazione con il Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza (CNCA), con ARCI, Legambiente e Antigone, vale a dire con le associazioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono impegnate sulle problematiche trattate dal Rapporto. Fotografa lo stato dei diritti e analizza le politiche per una loro maggiore affermazione a livello locale e globale, italiano e mondiale. È diviso in quattro sezioni, Diritti economico-sindacali; Diritti sociali; Diritti umani, civili e politici; Diritti globali ed ecologico-ambientali, articolate in 18 capitoli. In ognuno dei capitoli viene analizzato e definito il punto della situazione e vengono delineate le prospettive del 2004. L’analisi e la ricerca sono corredate da ampie cronologie dei fatti, da approfondite schede tematiche, dai dati statistici più aggiornati, da un accurato glossario, dai riferimenti bibliografici e web e dall’indice dei nomi citati. Il Rapporto, unico nel suo genere, è uno strumento fondamentale per arricchire la formazione e supportare l’attività quotidiana di quanti operano nella scuola, nell’informazione, nella politica, nel mondo del lavoro, delle professioni sociali, del volontariato e del non profit. Contributi di: Antigone, Arci, Cgil, CnCa, Legambiente.
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Annali Fondazione Di Vittorio 2006. Nuove povertà nuove priorità
22.00
€
Il terzo numero degli Annali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio si propone di discutere il rapporto tra diffusione delle nuove povertà e garanzia dei diritti di cittadinanza, con l’obiettivo di mettere a fuoco esigenze e contenuti utili alla rielaborazione di nuove tutele in grado di favorire più compiuti e ordinati livelli di inclusione sociale. Il volume, dopo gli interventi sul tema di John Monks e di Guglielmo Epifani, apre la sua riflessione con un ampio saggio di Chiara Saraceno che traccia il quadro delle povertà e delle politiche contro la povertà in Europa, discutendo in questa chiave promesse e limiti dell’Agenda di Lisbona, con la quale nel 2000 erano stati fissati avanzati traguardi sociali per l’Unione Europea. I saggi di Bruno Amoroso, Herman Schmid, Thomas Blanke, Juan Gorelli Hernandez, Christian Tilly e Heater Boushey, compongono poi l’analisi con cui, nella seconda sezione degli Annali, si approfondisce la situazione specifica dei paesi scandinavi, dell’Inghilterra, della Spagna e degli Stati Uniti. In altre due sezioni del volume si propongono, rispettivamente, un saggio di Ilaria Del Biondo sugli anni del Fronte Popolare in Francia e sugli accordi Matignon, e sei saggi di altrettanti autori su aspetti diversi della condizione sociale e del lavoro in Italia, Francia, Germania e Spagna. Infine l’Annale rende omaggio a Bruno Trentin con un ricordo di Carlo Ghezzi, che ne rievoca la figura di grande sindacalista, un saggio di Adolfo Pepe dal titolo «La lezione di Giuseppe Di Vittorio nel pensiero politico di Bruno Trentin», e un saggio dello stesso Trentin dedicato alla lettura dei due bienni rossi del Novecento.
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Polonia mon amour
22.00
€
Per buona parte della sua storia moderna e contemporanea la Polonia è stata un oggetto, non un soggetto geopolitico. La stessa Polonia attuale deve le sue frontiere alle decisioni, e alle indecisioni, dei massimi leader della coalizione antihitleriana, fra il 1943 e il 1945. Anche per loro i polacchi erano pedine da spostare sulla scacchiera continentale sulla base della somma algebrica dei rispettivi interessi. Bisognerà attendere il 1989 perché i polacchi riprendano in mano il loro destino, sulla scia della rivoluzione di Solidarnosc. La Polonia di cui trattiamo oggi è finalmente un coprotagonista della scena europea. Nella storia sono esistite molte Polonie, alcune più grandi dell’attuale, tutte più orientali. Perché questa Polonia possa esistere e prosperare la scelta euroatlantica è condizione necessaria ma non sufficiente. Decisivo sarà anche il rapporto con la Russia e con gli altri vicini orientali, Ucraina in testa. È di questa Polonia che tratta il libro, i cui testi illuminano in prospettiva il suo ruolo nell’Unione Europea e nella Nato, procedendo a ritroso dal 2006 al 1989. Sono soprattutto i diciassette anni trascorsi dalla caduta del comunismo all’ingresso della Polonia nell’Unione Europea che vengono qui raccontati con alcune mirate incursioni nel passato remoto per meglio spiegare quello recente.
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Foglie della memoria
22.00
€
Questa antologia attinge al ricchissimo patrimonio della poesia italiana degli ultimi cento anni al tempo stesso con grande amore e grande libertà. Poeti «impegnati» e poeti «puri»; giganti solitari e poeti «di scuola»; poeti celebrati e poeti dimenticati; poeti «reazionari» e poeti «rivoluzionari» (ammesso e non concesso che simili definizioni abbiano un senso in ambito artistico): ci sono tutti, a comporre la foto di gruppo di una società letteraria multiforme e vivacissima. Ma la raccolta ha un’ambizione più grande: quella di impiegare la lingua della poesia per parlare della storia italiana del secolo appena trascorso, in modo insolito, spesso inedito, a volte addirittura ironico e divertente. Scorrono nelle pagine, quasi fossero i fotogrammi di un vecchio cinegiornale o di un vecchio film in bianco e nero, luoghi, oggetti, eventi, tic e «caratteri» di quell’avventura complessa, spesso tragica, a volte anche grottesca, che chiamiamo Modernità, Progresso, eccetera. Nel quadro accennato particolare rilievo è stato dato alle vicende del mondo del lavoro: dai primi scioperi alle repressioni padronali e poliziesche, alle grandi conquiste degli anni sessanta e settanta, fino ai giorni d’oggi in cui si presentano nuove sfide: immigrazione, precarietà, marginalizzazione sociale e culturale.
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