• Quale filosofia ispira la delega fiscale di Tremonti? Come si distribuiranno le riduzioni di imposte tra le diverse categorie di contribuenti? Quali spese saranno sacrificate per permettere questi sgravi? Che tipo di società ha in mente, insomma, il super ministro dell’Economia? Ecco le domande a cui risponde il volume. Tremonti si rifà a un liberismo deteriore che concepisce la libertà solo "in negativo", esaltando un individualismo esasperato e uno Stato minimo. Il suo progetto ricalca l’operato di Bush negli Stati Uniti: meno tasse per i più ricchi e meno risorse per welfare e intervento pubblico. La nuova Irpef a due aliquote assegnerà alla fetta più ricca dei contribuenti, appena un decimo della popolazione, tra il 56 e l’85 per cento dei benefici, mentre i contribuenti medi, collocati tra i 10.000 e i 30.000 euro di reddito, prenderanno poco o nulla, o finiranno addirittura col rimetterci. Ma non basta: il governo vuole abolire l’Irap senza dire come si finanzierà il Servizio sanitario nazionale, e cancellare la Dual Income Tax, la riforma introdotta dal centrosinistra per incentivare la modernizzazione delle imprese italiane. Dopo aver ricostruito l’esperienza statunitense e illustrato l’eredità lasciata dal centrosinistra in materia fiscale, Beniamino Lapadula, coordinatore del dipartimento Politiche sociali e Welfare della Cgil nazionale, si sofferma sui provvedimenti dei primi cento giorni del governo Berlusconi e sui princìpi della delega fiscale, e conclude con l’invito al sindacato e alla sinistra a opporsi con fermezza a questo progetto reazionario.
  • Nel corso degli ultimi anni, il tema della sicurezza sul lavoro è stato caratterizzato da una pluralità di interventi normativi - derivanti, per lo più, dal recepimento, all’interno del nostro ordinamento, di direttive comunitarie - tra i quali il dlgs n. 626 del 1994 costituisce il caposaldo. Proprio a causa di una legislazione frantumata e non sempre intelligibile, l’analisi giuridica delle problematiche in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro si rivela in tutta la sua complessità, soprattutto per le difficoltà interpretative che la caratterizzano. L’importanza del tema e di una sua attenta considerazione rimane però confermata dalla circostanza che in un sistema economico come quello italiano, dove il peso del sommerso è più rilevante che altrove e dove è tuttora diffuso il costume di perseguire il massimo profitto con i minori costi di sicurezza, una parte consistente degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali è dovuta proprio alla disapplicazione della normativa antinfortunistica. Se in questa materia comunque gli interventi normativi sono numerosi, altrettanto non può dirsi di due temi peculiari, molestie sessuali e mobbing, ai quali è stato perciò dedicato uno spazio autonomo, a chiusura della trattazione.
  • Il volume affronta le più attuali questioni relative al regime giuridico della retribuzione, evidenziando, rispetto ai singoli profili, le soluzioni emerse in sede normativa, giurisprudenziale e sindacale, così da fornire una descrizione critica e nel contempo pratico-casistica dei diversi aspetti problematici sul tappeto. In particolare il saggio si sofferma sul giudizio di adeguatezza e proporzionalità della retribuzione; sul concetto di onerosità e gratuità della prestazione lavorativa; sul principio di parità di trattamento; sul criterio di onnicomprensività della retribuzione; sulle modalità di adempimento dell’obbligazione retributiva; sulle diverse forme di compenso; sulle voci dirette, differite e automatiche di remunerazione; sull’evoluzione storica e sulle prospettive applicative dell’istituto del trattamento di fine rapporto. Le diverse questioni vengono esaminate prevalentemente nella prospettiva del rapporto di lavoro privato, anche se non mancano approfondimenti e rinvii alla realtà normativa e contrattuale del pubblico impiego.
  • Un sistema di qualità per i servizi sociali. E' l’argomento di questa nuova Guida della collana "Strumenti di Welfare locale" approntata da una delle maggiori esperte italiane, la sociologa Paola Piva, sulla base delle esperienze più significative che stanno fiorendo nel nostro paese a seguito della riforma dell'assistenza, e che si trovano tutte davanti alla necessità di definire regole sicure per accreditare i soggetti del nuovo mercato "misto" dei servizi sociali. Ma un sistema di qualità raggiunge davvero i suoi obiettivi se vede protagonisti i cittadini; la qualità, insomma, è tale solo se è anche "partecipata". La Guida, partendo da questa convinzione, spiega in che modo si possa passare dalla teoria alla pratica, illustrando i casi d’eccellenza già operanti in numerose realtà territoriali. L’intento è di facilitare la creazione del sistema di qualità, non di offrire un modello unico da seguire, buono per tutti i contesti. In queste pagine viene presentato perciò un percorso attrezzato che dapprima individua gli attori del sistema, i contenuti e i modi per costruire la qualità partecipata; poi descrive gli strumenti amministrativi per gestire il mix dei servizi pubblici-privati. Naturali destinatari della pubblicazione sono gli amministratori comunali, impegnati nella gestione dei piani di zona e perciò garanti della qualità e delle pari opportunità di accesso ai servizi; i cittadini destinatari dei servizi, interessati al loro buon funzionamento; i sindacalisti che negoziano lo sviluppo delle reti sociali, i volontari delle associazioni di solidarietà civile; i responsabili di imprese, cooperative sociali e fondazioni che contribuiscono al finanziamento e alla gestione dei servizi.
  • Le grandi trasformazioni tecnologiche hanno comportato la modifica dei sistemi di produzione classici, caratterizzati dalla standardizzazione della produzione e strettamente connessi quindi ad un modello di prestazione lavorativa con durata e tempi di lavoro predefiniti. Si sono così affermate nuove forme di rapporto lavorativo più in sintonia con l’attuale organizzazione del lavoro. Nel volume si opera una distinzione tra quei lavori atipici che si differenziano dal lavoro subordinato tradizionale per una diversa definizione dell’aspetto temporale e quelli in cui alla retribuzione si accompagna l’addestramento professionale. Nei primi tre capitoli vengono dunque esposte le discipline dei rapporti di lavoro temporaneo, a termine e a tempo parziale, nel quarto capitolo viene invece affrontato il tema dei rapporti di lavoro con finalità formativa quali l’apprendistato e il contratto di formazione e lavoro.
  • Di fronte alla nascita di nuove forme di lavoro, la tradizionale distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo non è più netta come in passato. Il volume tratta innanzitutto della subordinazione e dei criteri che la contraddistinguono, individuati dalla giurisprudenza nel corso degli anni. Viene poi esaminata la parasubordinazione che, pur rimanendo classificata all’interno del lavoro autonomo, condivide alcuni tratti identificativi con il lavoro subordinato, dal quale tuttavia si differenzia per importanti aspetti. Infine le ultime due sezioni sono dedicate a forme di lavoro che spesso dalla giurisprudenza sono state annoverate fra le collaborazioni coordinate e continuative, ma che si distinguono nettamente sia dal lavoro subordinato sia dal lavoro autonomo o per l’antitetica struttura contrattuale (come nel caso dei rapporti associativi) o per la diversa destinazione del risultato della prestazione di lavoro (come nel caso dei cosiddetti non lavori).
  • Il contratto collettivo - accanto alla legge - è il principale strumento di tutela del lavoratore dipendente; il lavoratore infatti, in un rapporto diretto col datore di lavoro, raramente riuscirebbe a strappare condizioni di lavoro paragonabili a quelle garantite dal contratto collettivo. Il sindacato pertanto, stipulando il contratto collettivo e cercando di ottenerne la concreta applicazione in azienda, svolge una fondamentale funzione protettiva: attenua, a vantaggio del lavoratore, lo squilibrio di potere - sociale, economico e giuridico - esistente tra lavoratore e datore. Nel volume si descrivono le modalità attraverso cui il contratto collettivo regolamenta il rapporto individuale, precisando che cosa prevede, quando e a chi si applica, come opera se i datori di lavoro rifiutano di applicarlo oppure se si manifesta il dissenso dei lavoratori. Ci si sofferma inoltre sui rapporti esistenti tra contratti collettivi di livelli diversi (nazionale interconfederale, nazionale di categoria, aziendale) o anche del medesimo livello: nelle dinamiche di relazioni industriali infatti il contratto collettivo non sta mai da solo ma si lega ad altri, dando vita al sistema della contrattazione collettiva.
  • Chi lavora nei servizi sociali? Quali competenze sono richieste per migliorare i servizi? Quali professioni avranno possibilità di impiego negli anni futuri? Come progettare l’offerta formativa per rispondere alle esigenze effettive del Welfare locale? Questi temi vengono affrontati nella Guida, frutto delle esperienze di ricerca realizzate da due sociologhe in diversi contesti territoriali. La riforma del comparto sociale e del mercato del lavoro, il trasferimento delle funzioni dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali hanno trasformato l’impianto complessivo del sistema professionale. Questa dispensa offre spunti di riflessione per tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di professioni sociali dal lato del lavoro e dal lato della formazione. Propone un sistema di governance per le Regioni che intendono programmare la formazione in modo coerente con la domanda espressa dai territori.
  • C’è oggi una crescente consapevolezza di come il tema della pace e della guerra non possa essere separato da altre fondamentali questioni che attengono al rapporto tra l’Oriente e l’Occidente e tra il Nord e il Sud del mondo, a partire da quelle che chiamano in causa la distribuzione ineguale delle risorse nel pianeta e la dicotomia crescente fra concentrazione della ricchezza e diffusione di una condizione di povertà estrema. Pure all’interno di queste più generali dinamiche, rispetto alla questione della pace e della guerra, esiste però un ruolo specifico delle religioni, che a volte, come per la tragedia della distruzione delle due torri del World Trade Center a New York l’11 settembre 2002, viene invocato anche strumentalmente. In realtà, nel corso della storia, le religioni hanno svolto, e tuttora svolgono, un ruolo non neutro rispetto agli equilibri politici, sociali, economici e culturali e spesso differenze culturali e religiose hanno rappresentato il paravento dietro cui nascondere concreti e giganteschi interessi economici e politici. Questo libro, attraverso i saggi di quattro autorevoli esperti, si interroga invece sul contributo che le religioni, in particolare le grandi religioni monoteiste, possono dare oggi alla ripresa di un generale processo di pace che, per essere davvero tale, deve potersi realizzare in primo luogo come denuncia critica dell’ingiustizia e recupero del rispetto della differenza.
  • Le lavoratrici private, in gergo denominate «badanti», svolgono un nuovo mestiere. Assistono, solitamente in convivenza, persone non autosufficienti. Il loro lavoro è importante non solo per l’aiuto concreto, spesso insostituibile che danno alle famiglie, ma anche in quanto sviluppa nuove competenze professionali nel settore della cura e costruisce forti legami sociali tra le donne italiane e straniere. Tra i rischi di questo lavoro ci sono: sfruttamento e non rispetto del contratto, convivenze transitorie, isolamento, burn-out per i lunghi orari e per la coincidenza tra luogo di vita e di lavoro. Alcuni enti locali stanno costruendo una nuova linea di servizi per non lasciare soli i soggetti di queste nuove convivenze: anziano, familiare e lavoratrice. Gli interventi descritti nella Guida sono frutto delle esperienze di ricerca in diversi contesti territoriali. La dispensa offre spunti di riflessione nell’ottica di una diffusione di best practices per l’integrazione del lavoro di cura privato nella rete dei servizi pubblici professionali: agenzie di incontro domanda/offerta, sportelli informativi, affiancamento delle lavoratrici e delle famiglie, contributi economici e indicazioni di tipologie contrattuali per l’emersione del lavoro nero, formazione di base e continua per chi assiste, gestione delle sostituzioni.
  • In che misura la creazione della zona sociale può agevolare i compiti che la legge di riforma 328/2000 assegna ai Comuni? La legge di riforma individua nella zona un ambito ottimale per mettere insieme operatori, strutture e servizi con cui costruire una rete completa, capace di rispondere a tutte le necessità della popolazione. Il Comune, titolare delle funzioni sociali, agisce come partner di un insieme di Comuni, prima nell’elaborazione del Piano sociale di zona, poi nella gestione e nella valutazione costante dei risultati. Seguendo le indicazioni della riforma, il lettore incontra dapprima chi è soggetto di politiche sociali, poi cosa deve contenere il Piano di zona per rispondere ai bisogni della società contemporanea e infine come reperire le risorse e mettere in atto il circuito virtuoso della partecipazione collettiva. La guida è dedicata agli enti locali e a tutti gli altri protagonisti del territorio: cittadini, lavoratori e sindacati, associazioni di rappresentanza, imprese sociali, Ipab, fondazioni bancarie.
  • Innovazione

    7.00 
    Trasferimento tecnologico, Dematerializzazione, Fattori critici di successo, Sviluppo, Spin off, Minaccia, Rischio…espressioni usate oggi correntemente, ma dal significato a volte incerto. Il volume comprende 188 termini utilizzati nei campi del management, della ricerca, dello sviluppo, dell'innovazione, del trasferimento tecnologico e della politica scientifica e tecnologica, illustrando il significato di ognuno con ampia e precisa definizione. Si tratta cioè di un pratico glossario per ben operare nella gestione dell'innovazione: risponde all'esigenza di porre ordine in un vocabolario cresciuto in modo tumultuoso nel giro di un paio di decenni. Una ricca introduzione dell'autore illustra inoltre nascita e sviluppo del pensiero manageriale sulle attività di ricerca e sviluppo e sui processi di innovazione tecnologica. Per la sua agilità e completezza il volume si rivela indispensabile per tutti coloro, dal manager al sindacalista, dal ricercatore al funzionario pubblico, che, con diversi ruoli, sono attori dei processi di innovazione.