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La mediazione civica
9.30
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La nozione di mediazione civica è proposta dall’autore come ipotesi interpretativa per comprendere più correttamente alcuni aspetti delle moderne strutture democratiche e del sindacato. La competenza insita nella mediazione civica, in una realtà caratterizzata profondamente dalla frammentazione sociale, permette, alle organizzazioni e ai cittadini, di affrontare i problemi attraverso un processo di riconoscimento reciproco, nel quale si realizza una condivisione dei ruoli dell’ascoltare e del parlare. Attraverso quello che Rappl chiama l’agire dialogale si prefigura una più facile comprensione e risoluzione di situazioni problematiche. Tale approccio permette sia di comprendere meglio alcune delle modalità messe in atto dalle Camere del lavoro (la cui storia viene ricordata nel saggio), promosse dal sindacato, sia di fornire spunti di riflessione per scegliere con maggiore cognizione le strategie comunicative in sede di conflitto. La mediazione civica e la ricerca di nuove modalità di relazioni personali e istituzionali, le varie dimensioni mediali dell’agire dialogale, le relazioni mediate dal dialogo sono gli argomenti presi in esame nel saggio. Contributi di: Paolo Nerozzi, Nicoletta Rocchi, Bruno Roscano, Italo Stellon.
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Mediterraneo
12.00
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Mediterraneo. I Romani lo chiamavano Mare nostrum. Oggi, in un mondo tanto allargato e tanto ristretto, "nostrum" non può che riferirsi a tutti i popoli rivieraschi che vi abitano e vivono dello stesso mare, al nord come al sud del Mediterraneo. Di qua, di là dal mare, i flussi migratori tra l'Italia e la Tunisia vedono prioritariamente gruppi di italiani attraversare il Mediterraneo ed emigrare in Tunisia per sfuggire alle leggi razziali. Con l'indipendenza della Tunisia, comincia invece, alle soglie degli anni sessanta, il flusso migratorio dei tunisini verso l'Europa e più tardi verso l'Italia. Quali sono le aspettative, i progetti, i programmi degli emigranti? Quali le possibilità di un ritorno e di un investimento costruttivo? Quale l'impatto del fenomeno migratorio sulla società, sull'economia, sulla cultura della Tunisia? Per quanto riguarda l'Italia, quali sono le condizioni di vita, di lavoro, le difficoltà dei tunisini immigrati? Quale l'influenza sulla società italiana? Sono alcuni dei punti messi a fuoco nel volume in un acceso e interessante confronto tra intellettuali e ricercatori delle due sponde del Mediterraneo.
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Lavoro. Ritorno al passato
8.00
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Le norme della legge delega che traducono in articolato le proposte già contenute nel "Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia" vanno ben al di là dell’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, conferendo al governo, grazie a un uso abnorme della procedura della delega, la potestà di riscrivere l’intero diritto del lavoro al di fuori del controllo del Parlamento. La precarizzazione e la mercificazione dei rapporti di lavoro sono portate alle estreme conseguenze e vengono perseguite sia per la via del diritto sostanziale (modifica al regime dei licenziamenti, moltiplicazione dei rapporti atipici strutturalmente precari, liberalizzazione dell’interposizione di manodopera, amministrativizzazione dei rapporti tramite l’istituto della certificazione), sia per la via del diritto processuale (introduzione della procedura arbitrale equitativa, destrutturazione della giustizia del lavoro). Parallelamente si punta alla valorizzazione del rapporto individuale a scapito della norma collettiva, alla discriminazione del sindacato più rappresentativo, a una cogestione subalterna e costrittiva degli interessi in sostituzione della concertazione trasparente e verificabile delle politiche. I saggi proposti, esaminando l’effetto combinato delle norme, mostrano il carattere eversivo del progetto, che punta a demolire princìpi generali e istituti fondamentali di garanzia e di equità sedimentati in decenni di cultura giuridica e di relazioni industriali. Nel volume vengono altresì formulate linee guida per ipotesi di riforma che assicurino invece equilibrio e armonizzazione tra esigenze di rinnovamento e garanzie nei rapporti di lavoro. Contributi di: Andreoni, Angiolini, Casadio, Coccia, Ghezzi, Mariucci, Naccari, Roccella.
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RGL N. 4/2016
33.00
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RGL N. 2/2012
33.00
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RGL N. 4/2007
33.00
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RPS N. 2/2025
22.00
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Lavoro e responsabilità di cura
Il contributo della purple economy allo sviluppo equo e sostenibile
Scenari per il futuro della democrazia
L’urgenza della pace
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Políticas climáticas y transición justa
LOS EFECTOS NEGATIVOS DE LAS ORIENTACIONES DOMINANTES SOBRE LA NEUTRALIDAD TECNOLÓGICA Y LA TRANSICIÓN GRADUAL
Transizione spagnolo - web
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QRS N. 1/2025
22.00
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Tempi moderni e orari antichi
Il tempo di lavoro in una prospettiva di genere
Le tutele nelle economie delle piattaforme
Aspirazioni e lavoro
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Il lavoro povero
50.00
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Cos’è il lavoro povero? Come fronteggiarlo? Il volume presenta un’analisi del lavoro povero come fenomeno multifattoriale e delle pratiche necessarie per contrastarlo. In particolare, la ricerca ha analizzato il ruolo della contrattazione (nazionale, aziendale, territoriale) e le azioni di carattere sociale e istituzionale. Il lavoro povero è considerato come un fenomeno complesso che riguarda il modello di sviluppo ed è messo in relazione a un ampio spettro di fattori: la condizione occupazionale e famigliare dell’individuo; il contesto aziendale e produttivo; il contesto sociale e istituzionale. Questi ambiti di vita e di lavoro sono degli spazi di intervento, tra loro in relazione, nei quali gli attori sociali e politici dovrebbero operare per favorire l’aumento dei salari e, più in generale, il superamento degli elementi di vulnerabilità e precarietà del lavoro. La metodologia si basa su un approccio di ricerca-intervento, con diverse tecniche di indagine quantitative e qualitative. Il volume riporta una ricostruzione storica e teorica del rapporto tra lavoro e povertà, l’analisi degli assetti normativi e dei sistemi di relazioni industriali, l’evoluzione recente del fenomeno secondo i dati statistici, i risultati di cinque studi di caso condotti in differenti settori e territori ad alta vulnerabilità. Il progetto «Contrasto al lavoro povero e dialogo sociale» è stato coordinato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e condotto in collaborazione con il Centro di Studi e Iniziative per la Riforma dello Stato con un gruppo di ricerca interdisciplinare.
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Gaza
15.00
€
Il saggio offre una chiave di lettura storica e geopolitica sull’importanza globale del Medio Oriente, sugli interessi e i conflitti delle potenze mondiali per l’egemonia nell’area mediorientale, sul piano micidiale del sovranismo sionista israeliano nella realizzazione della Grande Israele che mira, non nto all’annessione dell’intera Palestina allo Stato sovrano di Israele, ma anche ai territori limitrofi del Libano e della Siria. L’attacco efferato di Hamas del 7 ottobre 2023 e il massacro degli israeliani da parte dei miliziani di Hamas hanno prodotto la guerra totale a Gaza. Guerra e Vendetta, la risposta di Israele al massacro di Hamas. Obiettivo del Primo ministro Bibi Netanyahu e dei sionisti ultra ortodossi nazionalisti, membri del «gabinetto di guerra del governo israeliano», è stato: radere al suolo la Striscia, attuare il Nishul dei palestinesi, identificati come nazisti. La nazificazione dei palestinesi ha avallato la percezione degli israeliani di essere vittime che devono difendersi e giustifica gli interventi militari, la guerra distruttiva a Gaza e l’annientamento dei palestinesi. La posizione dei governi occidentali di fronte al massacro di Hamas, e alla conduzione della guerra israeliana a Gaza, è di sostegno a Israele, con invio di armi e finanziamenti soprattutto da parte americana. Israele è stato più volte criticato dall’Occidente per la violazione dei diritti umani a Gaza, ma i paesi occidentali hanno sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi. Di fatto, Israele funge da testa di ponte degli interessi occidentali in Medio Oriente. L’autrice testimonia, a partire dalla data dell’8 ottobre 2023, la conduzione distruttiva israeliana della guerra. Una conduzione che non ha, in apparenza, una strategia. Ma la guerra ha un piano: annullare la Palestina dalle carte geografiche.
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QRS N. 3/2023
22.00
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Ricerca, azione sindacale e paradigma di sviluppo A cura di Daniele Di Nunzio Introduzione di Francesco Sinopoli
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