QRS N. 1-2/2020
Gennaio-Giugno 2020
ISBN: 978-88-230-2288-1
Descrizione
  • Dal mondo dei posti all’universo dei lavori
  • La digitalizzazione nei servizi
  • Il sindacalismo pubblico in tempi difficili
  • Il capitalismo della sorveglianza
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Durante e dopo il Coronavirus: tocca ancora al lavoro
Mimmo. Carrieri

TEMA - Aris Accornero e le trasformazioni del lavoro. Rileggere un ricercatore militante
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Presentazione
Alberto Baldissera, Sergio Scamuzzi

CONTRIBUTI
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Aris Accornero e gli anni Cinquanta in fabbrica
Aris Accornero and the Fifties in the Factory
Stefano Musso

Il saggio ripercorre gli studi di Aris Accornero sui rapporti di lavoro negli anni Cinquanta alla Fiat, sia gli scritti coevi stesi nel caldo delle polemiche politiche, sia le successive opere mature con le quali, a più riprese, è tornato su quel periodo, riproponendo la riflessione su materiali di ricerca allora prodotti, a dimostrazione di un interesse mai venuto meno. Al centro delle sue analisi sono le motivazioni degli attivisti, i limiti della loro azione, le caratteristiche della classe operaia, le cause della sconfitta subita dall’organizzazione dei lavoratori in quegli anni, in un approccio di critica militante alla ricerca dei limiti e delle potenzialità dell’azione sindacale.

ENGLISH - The essay deals with Aris Accornero’s studies on working relationships in the 1950s at Fiat, covering both the coeval works, written in the heat of political controversies, and the subsequent mature works with which, on several occasions, Accornero returned to that period, proposing reflections on research materials he produced in those years, and showing an interest that never faded. His analysis is centred on the motivations of the activists, the limits of their action, the characteristics of the working class, the causes of the defeat suffered by the organization of the workers in those years, in a militant critical approach to the search for limits and potential of union action.

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Il lavoro ai tempi della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia, 1955-1960
Industrial Labor at the Times of Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia, 1955-1960
Giuseppe Della Rocca

L’articolo è dedicato a un periodo della vita di Aris Accornero, gli anni Cinquanta, in cui in Italia operava la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Condizioni dei Lavoratori. Racconta dei costruttori, gli operai specializzati e qualificati che nel dopoguerra avevano contribuito a ricostruire le fabbriche e dell’avvento dei nuovi arrivati gli operai comuni, in gran parte immigrati. Da un lato il disincanto su un’idea di classe operaia composta da operai militanti, molti di loro qualificati, quelli delle sue prime esperienze politiche e sindacali, che si erano alimentati di momenti «eroici» della cultura di quegli anni. Dall’altro l’organizzazione scientifica del lavoro e il racconto dei nuovi operai, quelli del «compromesso fordista» (sicurezza in cambio di ubbidienza), che per le società occidentali ha corrisposto al periodo storico in cui si è creata maggiore ricchezza e insieme si sono riconosciuti nuovi diritti e abbassate le disuguaglianze all’interno di tali società.

ENGLISH - This contribution is about a certain period of Aris Accornero’s life and work. The contest is the Fifties in Italy, when the Italian Parliament conducted a famous inquire on blue-collar working conditions. Inquire was both about skilled workers, the «constructors» (the ones who in the post-war period became very important in rebuilding the factories and who were discriminated at the end) and about the new unskilled and immigrant workforce. On the one side, disenchantment of the idea that working class could be led by the skilled workers, namely the generation where Accornero grew and shared the heroic culture of post-war reconstruction. On the other side, the diffusion of Scientific Work Organization, the rising of unskilled workers and the establishment in Western societies of the culture of «Fordist compromise» (that means employment and wage security in change of submission) and while also Italy was achieving new national wealth and more equality.

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Le ricerche su operai e impiegati negli stabilimenti Fiat (1979-1980)
Two Large Surveys on Manual and Non-Manual Workers in Fiat Plants (1979-1980)
Alberto Baldissera

Nel 1979-80 il Partito Comunista Italiano promosse un’ampia ricerca su orientamenti e atteggiamenti, politici e culturali, di operai occupati in 36 stabilimenti della Fiat, situati in diverse regioni italiane. Lo stesso avvenne, con un diverso questionario, per i lavoratori non manuali in 19 unità produttive. Torino e l’Italia vivevano allora un periodo turbolento, caratterizzato da disordini sociali ed eventi terroristici. I risultati della ricerca fecero molto scalpore nei media nazionali e internazionali. Essi permisero di descrivere una realtà, quella dei lavoratori dell’automobile, assai poco conosciuta e mal valutata. Essi anticiparono in qualche modo l’esito della vertenza tra sindacati e azienda nell’autunno 1980, che si concluse con un’azione collettiva di quadri e capi squadra (la cosiddetta «marcia dei quarantamila») e la sconfitta del sindacato metalmeccanico. Questo articolo descrive le operazioni di ricerca (popolazioni interessate, campionamento, modalità di distribuzione dei questionari, ecc.), le reazioni dei media, e i principali risultati della ricerca. Emerse una chiara differenziazione sociale, politica e morale dei lavoratori Fiat e il tramonto di una concezione tradizionale della classe operaia come soggetto sociale antagonista rispetto alla proprietà e al management della maggiore impresa industriale in Italia.

ENGLISH - In 1979-80 the Italian Communist Party promoted two extensive surveys on political and cultural orientations and attitudes of manual autoworkers employed in 36 Fiat plants, located in different Italian regions. The same happened, with a different questionnaire, for non-manual workers in 19 plants. Turin and Italy were then experiencing a turbulent period, characterized by social unrest and terrorist events. The results of the studies caused quite a stir in the national and international media. They made it possible to describe a reality, that of the autoworkers, which was at the times very little known and poorly valued. They somehow anticipated the outcome of the dispute between unions and the company in the autumn of 1980, which ended with a collective action of foremen and white collars workers (the so called «forty thousand march») and the defeat of the metalworking union. This paper describes the research operations (population, sampling, distribution of the questionnaires, etc.), the reactions of the media, and the main results of the research. A clear social, political and moral differentiation of Fiat workers emerged, together with the decline of a traditional conception of the working class as an antagonistic social subject with respect to the ownership and management of the largest industrial enterprise in Italy.

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Ricerca e militanza. Accornero e il contesto della ricerca sui lavoratori Fiat
Political Activism and Social Research. Accornero and the Background of the Mass Survey on Fiat Workers
Sergio Scamuzzi

Il saggio ricostruisce il contesto e la committenza politica e culturale della ricerca di massa sui lavoratori Fiat, descrive le controversie suscitate, presenta il quadro di ricerche militanti di cui è stata parte e stimolo, offre una spiegazione del contesto avverso allo sviluppo di relazioni industriali e della particolarità del caso torinese dell’epoca, richiamando anche tesi di Aris Accornero.

ENGLISH - The essay reconstructs the political and cultural environment and commission of the «mass research» on the workers in Fiat (1979-80). It describes the controversies that aroused, the other «militant research» it was a part of and a stimulus for. It offers an explanation of the adverse environment to the development of regular industrial relations, of the uniqueness of the case of Torino in that epoch, and finds grounds also in the works by Aris Accornero.

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Dal mondo dei posti all’universo dei lavori. Tutele del lavoro, cooperazione e conflitto, unità sindacale in Aris Accornero
From the World of Works to the Universe of Jobs: Protection of the Job, Cooperation and Conflict, Union Unity in Aris Accornero
Gian Carlo Cerruti

L’articolo discute l’analisi di Aris Accornero su tre questioni presenti nei suoi scritti: la tutela nell’epoca dei lavori differenziati; la cooperazione, il conflitto e la partecipazione nella fase della produzione postfordista; l’unità sindacale nel periodo del tramonto delle tradizionali sicurezze sociali. Sulla tutela del lavoro Accornero sostiene la tesi che si debba passare da un tutela livellatrice ad una tutela basata su cornici normative più comprensive, differenziate e solide di quelle del passato. Sull’autonoma partecipazione dei lavoratori nelle imprese postfordiste Accornero osserva che essa sarà il risultato di un complesso e anche aspro processo di negoziazione e conflitto tra i diversi attori proprio perché la posta in gioco è il potere gestionale. Sulla disunione sindacale Accornero ritiene che sia stata generata da cause «interne» più che «esterne» al sindacato, le quali sono state a loro volta originate da eventi positivi più che negativi.

ENGLISH - The article discusses Aris Accornero’s analysis of three issues in his writings: the protection in the era of differentiated jobs; cooperation, conflict and participation in the post-Fordism phase; union unity in the period of sunset of traditional social security. On the protection of the job Accornero supports the thesis that it is necessary to change from a leveler protection to a protection based on more comprehensive, differentiated and solid regulatory frameworks than those of the past. On the autonomous participation of workers in post-Fordist enterprises, Accornero notes that it will be the result of a complex and also harsh process of negotiation and conflict between the various actors precisely because the stake is management power. On union disunity Accornero believes that it was generated by causes «internal» rather than «external» to the union, which in turn originated from positive rather than negative events.

TESTIMONIANZE
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Giovanni Avonto
Giovanni Avonto

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Giuseppe Bonazzi
Giuseppe Bonazzi

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Cesare Damiano
Cesare Damiano

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Piero Fassino
Piero Fassino

BIBLIOGRAFIA DELLE OPERE DI ARIS ACCORNERO E PRESENTAZIONE DEL FONDO ARCHIVISTICO FOTOGRAFICO
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Per una bibliografia delle opere di Aris Accornero
Sergio Scamuzzi

DISCUSSIONE
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La nuova configurazione sociale dell’Italia secondo Luca Ricolfi
Guido Baglioni

TENDENZE
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Dal contratto aziendale «classico» a quello multilivello. Linee evolutive della contrattazione di secondo livello a Bologna
From the «Classic» to the Multilevel Company-Level Contract Evolutions in Decentralised Bargaining in Bologna During the Three-Year Period of Economic Recovery
Daniela Freddi, Stefano Tugnoli

L’articolo presenta i principali risultati di una ricerca sulla contrattazione di secondo livello realizzata a Bologna nel triennio della ripresa economica, tra il 2015 e il 2017. Lo studio si basa sull’analisi di 150 contratti di natura acquisitiva e di alcune variabili economiche tratte dai bilanci aziendali delle imprese firmatarie. L’obiettivo della ricerca è stato quello di individuare possibili relazioni della contrattazione non solo con aspetti strutturali delle imprese firmatarie ma anche con variabili di performance economiche. Dalla ricerca emerge come il modello «classico» di contratto integrativo aziendale, mono o più spesso pluri-tematico, rinnovato ogni tre anni è stato progressivamente affiancato da un nuovo stile negoziale caratterizzato dalla presenza di un contratto «madre» da cui discendono una serie di accordi più piccoli, di natura gestionale, che disciplinano argomenti specifici. In seconda battuta, la ricerca evidenzia che la capacità dei contratti di includere più materie non si estende in modo lineare, ovvero con l’aggiunta di una materia alla volta, ma si caratterizza per «salti di qualità» contrattuale dove le materie più rare ed avanzate si presentano più frequentemente insieme e vengono gestite sinergicamente. Infine, struttura e performance aziendale sono correlate a caratteristiche contrattuali differenti: nelle imprese di maggiori dimensioni è più probabile trovare contratti più ricchi dal punto di vista delle materie e con tetti massimi del premio più elevati mentre affinché il premio di risultato esista assume maggiore importanza aver registrato buone performance economiche sul lungo periodo.

ENGLISH - The article presents the main results of a research on company-wide level bargaining carried out in the metropolitan area of Bologna in the three-year period of the economic recovery, between 2015 and 2017. The study is based on the analysis of 150 contracts and a selection of economic variables drawn from the corporate financial statements of the signatory companies. The aim of the research was to identify possible relationships between company-level bargaining and structural aspects and economic performances of the signatory companies. According to the results, the «classic» model of company-wide level contract, usually renewed every three years, has been progressively accompanied by a new negotiating style characterized by the presence of a «mother» contract linked to a series of smaller agreements, of a managerial nature. Secondly, the research shows that the ability of contracts to include multiple subjects does not extend linearly, with the addition of one subject at a time, but is characterized by «quality leaps» where the rarest and most advanced subjects occur together and are managed synergistically. Finally, company structure and performance are linked to bargaining in different ways: in large firms is more likely to have rich contracts in terms of the number of subjects covered and in terms of the maximum achievable bonus while in order for the bonus to exist it is more important to have recorded good longterm economic performance.

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Reclutamento e formazione professionale nelle piccole e medie imprese italiane
Recruitment and Training Processes in Small and Medium Size Companies in Italy
Rossella Di Federico

In questo lavoro sono analizzate le modalità di reclutamento e formazione dei dipendenti adottate all’interno delle piccole e medie imprese italiane. È evidenziato come tali attività siano realizzate seguendo un approccio soprattutto di tipo informale, contrariamente a quanto avviene nelle grandi imprese nelle quali il Management delle Risorse Umane si bassa su processi formali e sistematici.

ENGLISH - This paper analyzes the methods of recruiting and training employees adopted within Italian small and medium-sized enterprises. It’s highlighted how these activities are carried out mainly following an informal approach, contrary to what happens in large companies in which Human Resources Management is based on formal and systematic processes.

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Digitalizzazione e «ristrutturazione continua» nel settore dei servizi: dinamiche di fondo e prospettive per l’azione sindacale
Digitalisation and Restructuring Processes
Nicola Cicala, Roberto Errico, Pietro Valentini

A partire da un’analisi dei concetti di fondo e delle dinamiche socio-economiche ad essi collegati, questo lavoro prova a comprendere quali possano essere i nuovi strumenti che i sindacati dovrebbero mettere in campo per affrontare la sfida dei processi di ristrutturazione collegati alla cosiddetta rottura digitale (digital disruption). La rottura digitale è quel processo, indotto dall’innovazione digitale, di erosione di confini e approcci che in precedenza servivano da base per organizzare la produzione e l’acquisizione di valore (Karimi, Walter 2015; Weill, Rauch et al. 2016). La ristrutturazione continua indotta da tale impatto colpisce in modo sempre maggiore il settore dei servizi, a prescindere dal posizionamento all’interno della catena di valore globale di una determinata attività economica. Il lavoro si basa su oltre 50 interviste a dirigenti sindacali europei selezionati per la loro esperienza di ristrutturazioni digitali nel settore dei servizi. Sulla base di queste interviste abbiamo successivamente enucleato i fabbisogni formativi dei sindacalisti e le indicazioni di nuovi modelli di contrattazione sindacale sia nazionali che europei. Dalle interviste emerge infatti la necessità di aggiornare metodi e competenze per consentire ai rappresentanti dei diritti dei lavoratori di affrontare il carattere continuo della ristrutturazione digitale in una fase in cui, oltre alle tendenze di lungo periodo, occorrerà confrontarsi anche con l’accelerazione imposta ai processi di digitalizzazione dalle nuove modalità di approccio al lavoro che si stanno imponendo a seguito della pandemia di Sars-Cov-2.

ENGLISH - This work aims to understand the new tools that the Trade Unions should put in place to face the challenge of the restructuring processes connected to the so-called «digital disruption». This term refers to the process that is induced by digital innovation and that creates the erosion of boundaries and approaches that previously served as a basis for organizing production and value acquisition (Karimi, Walter 2015; Weill, Rauch et al. 2016). The continuous restructuring induced by this impact is increasingly affecting the services sector, regardless of the position of a given economic activity within the global value chain. The work is based on over 50 interviews with European union leaders that were selected for their experience in digital restructuring in the services sector. On the basis of these interviews, we subsequently listed the training needs of trade unionists and the indications of new trade union bargaining models, both at national and European level. In fact, the interviews reveal the need to update methods and skills to allow representatives of workers’ rights to be able to face the continuous nature of digital restructuring in a phase in which, in addition to long-term trends, it will also be necessary to deal with the acceleration of digital restructuring and the new ways of approaching rework that are emerging following the Sars-Cov-2 pandemic.

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Cosa fare in tempi difficili. Il caso del sindacalismo nel pubblico impiego
What to Do in Hard Times. The Case of Unions in the Public Sector
Paolo Feltrin

Il pubblico impiego rappresenta una caso di studio particolarmente interessante perché è uno dei pochi settori in cui i sindacati mantengono una forte membership e sono in grado di contrastare le politiche di riforma del settore. In questo lavoro, dopo un inquadramento teorico e qualche cenno ai tentativi di riforma del governo Renzi, si presentano una serie di evidenze empiriche sulle trasformazioni socio-demografiche del pubblico impiego negli anni duemila, sulla sindacalizzazione, sul consenso elettorale nelle elezioni dei delegati sindacali, nonostante l’adozione di strategie contrattuali di tipo moderato. Nella parte conclusiva si descrive lo specifico modello di offerta sindacale dell’Italia, osservando che l’assetto confederale, pluralistico e multitasking di Cgil, Cisl e Uil costituiscono i fattori principali che ne spiegano il (relativo) successo.

ENGLISH - Public employment is an interesting case study because it is one of the few sectors in which unions maintain a strong membership and are able to contrast sector reform policies. In this work, after a theoretical framework and a few words about the attempts to reform proposed by Renzi government, we are dealing with empirical evidence on the socio-demographic transformations of the public over the early 2000s, on the unionization of public sector, on the electoral support in the elections of union representatives, despite the adoption of moderate contractual strategies. The final part of the essay describes the specific Italian ‘supply model’, observing that the confederal, pluralistic and multitasking pattern of Cgil, Cisl and Uil are the main factors that explain its (relative) success.

CONFRONTO - «Il Capitalismo della Sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri», di Shoshana Zuboff [Luiss, 2019]
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La nuova mappa dei rapporti di potere nel capitalismo e come cambiarli
Francesco Garibaldo

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Nuove contraddizioni e nuove alleanze
Giovanni Mari

FONDAZIONE GIUSEPPE DI VITTORIO
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Libertà e potere nei Diari di Bruno Trentin. Un confronto tra Iginio Ariemma e Adolfo Pepe
Freedom and Power in Bruno Trentin’s Diaries. A Comparison between Iginio Ariemma and Adolfo Pepe
Francescopaolo Palaia

Pubblichiamo lo scambio di riflessioni tra Adolfo Pepe e Iginio Ariemma sui Diari e sugli spunti in essi contenuti, non solo sul pensiero di Trentin, ma anche sulle importanti chiavi di lettura che, da questo suo sofferto testo, aprono un inedito e interessante squarcio su quel passaggio storico decisivo che si snoda a cavallo dei primi anni Novanta. Con questa occasione intendiamo rendere omaggio all’appassionato e criticamente ineccepibile lavoro che Iginio Ariemma ha dedicato alla figura e agli scritti di Bruno Trentin. Come è possibile leggere da questo scambio, che è tra le ultime occasioni di una lunga e comune riflessione sulla storia e sull’attualità del mondo del lavoro e della sinistra politica in Italia, emerge la lucidità del pensiero di Ariemma, un uomo e un dirigente politico che ha saputo mantenere viva l’attenzione per il movimento sindacale e per i problemi collegati alle trasformazioni del lavoro. Ed è da questa sintonia che è nata una comunanza di studio e di riflessione, animate dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, tra Iginio Ariemma, Adolfo Pepe, Carlo Ghezzi e in generale i giovani studiosi che hanno avuto la possibilità di arricchire il loro percorso intellettuale e di ricerca.

ENGLISH - We publish the exchange of reflections between Adolfo Pepe and Iginio Ariemma on the Diaries and the cues contained in them, not only on Trentin’s thought, but also on the important keys to interpretation that, from this painful text of his, open an unprecedented and interesting glimpse of that decisive historical passage at the turn of the nineties. With this occasion we intend to pay tribute to the passionate and critically impeccable work that Iginio Ariemma has dedicated to the figure and writings of Bruno Trentin. As you can read from this exchange, which is one of the last occasions of a long and common reflection on the history and current affairs of the world of work and the political left in Italy, the clarity of Ariemma’s thought emerges, a man and a political leader who has been able to keep alive the attention for the trade union movement and for the problems connected to the transformations of work. And it is from this harmony that a community of study and reflection was born, animated by the Giuseppe Di Vittorio Foundation, between Iginio Ariemma, Adolfo Pepe, Carlo Ghezzi and in general the young scholars who had the opportunity to enrich their intellectual and research path.

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