• Da mesi è sulle prime pagine di giornali e telegiornali. Per colpa sua cadono le borse di tutta Europa. Per colpa sua è perfino caduto il governo. Di chi stiamo parlando? No, non dipende da una persona se avremo tasse più alte e pensioni più basse. Ma da un numero, un numero che quest’anno ha superato i 1.900 miliardi di euro… Stiamo parlando del famigerato debito pubblico, il mostro enorme ed invisibile che toglie il sonno alla nostra economia, che viene dal passato ma pesa sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Questo libro, nello spiegare in modo semplice e chiaro che cos’è «questo debito» di cui tutti parlano e come siamo arrivati a questo punto, ci dà un quadro dei rischi che stiamo correndo e delle possibili soluzioni al problema, tra questioni nazionali ed europee, tra eurobond e patrimoniale.
  • Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XVI Congresso nazionale della CGIL, tenutosi a Rimini dal 5 all’8 maggio 2010: 81 interventi che in quattro giornate di intenso lavoro si sono svolti di fronte ad una platea di 1.041 delegate e delegati e di migliaia di invitati provenienti da tutto il Paese e da centinaia di luoghi di lavoro. Sulla relazione svolta da Guglielmo Epifani, insieme ai delegati al Congresso intervenuti, si sono anche confrontati Luigi Angeletti e Savino Pezzotta, segretari generali di UIL e CISL, Guy Ryder, segretario generale della CSI, John Monks, segretario generale della CES e George Dassis, presidente del Gruppo lavoratori del Comitato economico e sociale dell’UE. Nel volume trovano altresì collocazione gli interventi di ospiti prestigiosi del Congresso, come Oscar Luigi Scalfaro, Don Luigi Ciotti, Moni Ovadia, Armando Cossutta, Luca Palamara, Stefano Rodotà e Umberto Romagnoli. Insieme a questi sono anche riportati gli interventi svolti nell’ambito della Tavola rotonda congressuale «L’analisi di genere della CGIL. Rendicontazione sociale e differenze di genere», a cui hanno partecipato Monica D’Ascenzo, Antonella Picchio, Cristiana Rogate, Mauro Soldini e Serena Sorrentino. L’intervento conclusivo di Guglielmo Epifani completa la discussione nazionale raccolta nel volume che, insieme agli organismi statutari eletti dal Congresso, contiene anche il testo dei documenti che il Congresso ha approvato, e cioè: - Il Programma fondamentale della CGIL. Il Sindacato dei diritti e della solidarietà; - Lo Statuto della CGIL; - Il documento politico del XVI Congressso nazionale della CGIL. Sono altresì riportati nel volume la dichiarazione di voto de «La CGIL che vogliamo» sul documento conclusivo del Congresso; gli ordini del giorno approvati dal Congresso; il Regolamento congressuale.
  • Rinaldo Rigola

    10.00 
    Artigiano ebanista, deputato, operatore sindacale, fondatore e segretario per 12 anni della CGdL, Rinaldo Rigola fu un personaggio complesso e controverso che, nonostante la precoce cecità, svolse un ruolo di eccezionale rilievo nell’organizzazione e nella politica del movimento proletario. Questo libro ne ripercorre la lunga vita, dalle giovanili esperienze a Biella al vertice della Confederazione, dal Biennio Rosso allo spinoso tema dei rapporti col fascismo. Ne emerge un quadro frastagliato, di un uomo complesso che compì scelte difficili, come difficile fu l’epoca in cui visse.
  • Per i migranti stranieri imparare l’italiano dovrebbe essere un diritto. La decisione del governo di fare della conoscenza certificata di un certo livello di apprendimento della lingua la condizione per ottenere il permesso di lunga durata o, per i nuovi ingressi, di avere la conferma del primo permesso di soggiorno, l’ha trasformato in un obbligo. Nel «permesso a punti» sono evidenti i segni di politiche securitarie ispirate più a ostacolare la regolarizzazione che a favorire l’integrazione. Lo Stato assicura i test, non lo sviluppo di un’offerta ampia, accessibile a tutti, gratuita e qualificata di corsi di formazione linguistica. Ma padroneggiare la lingua è importante, per i migranti e per la società che li accoglie. Lo sanno la scuola pubblica, le associazioni di volontariato, molte istituzioni locali, molte realtà sindacali. Una sfida essenziale per il futuro del paese, anche se complicata. In questo volume, quello che bisogna sapere per giocarla al meglio.
  • Il libro si propone come strumento didattico sulla storia del sindacato in Italia dalle origini ai giorni nostri, con un approccio sintetico che guarda con occhio comparativo sia ai modelli che alle principali esperienze storiche in campo europeo. La prima parte si concentra sulle formulazioni teoriche elaborate da Marx, Lenin, Sorel, dai coniugi Webb e dagli americani Perlman e Tannenbaum, che forniscono il quadro in cui si sono affermati i differenti modelli organizzativi: dal peculiare modello britannico al modello rivoluzionario e a quello riformista, con un focus sulle esperienze corporativistiche tipiche dei regimi dittatoriali e totalitari (Italia, Spagna, Francia e Germania). Prosegue con l’analisi della fase che va dalla nascita delle federazioni di mestiere e delle Camere del lavoro in Italia, all’affermazione del modello confederale, con la fondazione nel 1906 della CGdL, mentre nel Paese matura il processo di industrializzazione. La seconda parte del libro è invece dedicata alle vicende sindacali dell’Italia repubblicana alla luce dei principali avvenimenti storici, dalla ricostruzione al miracolo economico, dalla grande mobilitazione del ’68-69 alla crisi degli anni ’80, sino ai giorni nostri, contraddistinti dalla massiccia immissione della flessibilità e della precarietà nel mercato del lavoro. Il volume si propone come uno strumento di facile consultazione, non tralasciando nell’esigenza della sintesi le principali interpretazioni storiografiche e gli indispensabili riferimenti bibliografici.
  • Che cosa ha accomunato le rivolte bracciantili del 1948 in Sicilia a quelle di Avola del 1968, fino ai cruenti conflitti della Piana di Rosarno nel 2010? Al di là delle differenze emerge un dato comune a tutte e tre le vicende: il tentativo ostinato da parte delle organizzazioni datoriali di cancellare universalmente il lavoro nella sua forma giuridica e nei suoi contenuti sociali, per ridurlo a mera forza di propulsione del profitto. Ciò accadeva quando non era riconosciuta la giusta paga, quando si evadevano i contratti e quando si tentava di cancellare i lavoratori agricoli dagli elenchi che ne sancivano i diritti previdenziali e assistenziali; elementi che in parte si ritrovano anche nelle ultime vicende di Rosarno. Il volume mette in luce i conflitti che si sono generati attorno all’affermazione del lavoro nei periodi di crescita economica, prima, e di crisi, dopo. Le lotte delle raccoglitrici di gelsomini e di olive, dei raccoglitori di arance, dei vendemmiatori, dei potatori, dei magazzinieri disegnano la mappa di un folto e diffuso proletariato agricolo che oltre al lavoro esigeva salari adeguati e l’affermazione dei diritti sociali. Da questi conflitti del lavoro e dalle tumultuose lotte sociali affiora un quadro complesso di esperienze sindacali e individuali, di uomini e di donne che hanno lasciato tracce visibili nel lungo processo di costruzione della nostra identità nazionale.
  • Eternit

    18.00 
    Il graphic novel Eternit – Dissolvenza in bianco vuole raccontare in maniera inedita una storia locale che ha però avuto, per le sue drammatiche conseguenze, un interesse nazionale: quella della fabbrica Eternit a Casale Monferrato, che portò dapprima il benessere e poi la morte agli operai e alle loro famiglie, a causa della polvere d’amianto respirata nell’azienda e in giro per la città. La storia è raccontata attraverso le vicende, pubbliche e private, di più personaggi, anche di altre realtà italiane legate all’Eternit, ispirati a persone reali che hanno avuto un ruolo significativo nella vicenda: per questo ha una ricchezza e un impatto emotivo che scrittori estranei alla realtà casalese non potrebbero esprimere. Viene evidenziata la progressiva presa di coscienza tra i cittadini dei rischi legati all’inquinamento da questo materiale, la necessità della bonifica e della ricerca scientifica, l’esigenza di giustizia che si è manifestata nella costituzione di più di tremila parti civili per il processo ora in atto a Torino contro i dirigenti svizzero-belgi della multinazionale Eternit. Il libro diventa dunque non solo la cronaca di fatti avvenuti nel passato, ma anche un messaggio di consapevolezza e speranza per le nuove generazioni. Il racconto a fumetti è integrato da un’appendice di documenti contenenti una cronologia dei fatti principali della vicenda, dall’origine dell’Eternit all’attuale fase del processo e della bonifica, e alcuni interventi volti a far riflettere su ciò che resta da fare da adesso in avanti.
  • Un racconto lungo una vita. Dall’infanzia in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano all’ingresso in seminario a nove anni, fino all’incontro che cambia il suo destino: non l’Africa che ne aveva ispirato la precoce vocazione missionaria, ma il Brasile. Dopo i primi anni nel sud del paese, trascorsi «in coerenza con i principi paterni», padre Sivano Sabatini compie brevi viaggi in Amazzonia, per ottemperare agli impegni amministrativi, ma soprattutto per incontrare quegli indios «selvaggi» e senza Dio di cui aveva letto nelle riviste missionarie. Decide quindi di unirsi all’impresa dei confratelli: salvarne qualcuno per salvare se stesso. Grazie a Gabriel, Davi e Umusin, che gli narrano le mitologie sulla creazione dell’universo, scopre però che Dio è già tra gli indios e ha tanti nomi: Macunaima, Omami e Yebá Buró. Un libro testimonianza che ci dice come quella di Silvano Sabatini sia una vita piena, perché vissuta nella continua ricerca della verità, generosa nella sua disponibiltà verso l’Altro e genuina perché conserva l’incanto di fronte al mondo anche quando arriva il m omento «di traslocare al piano di sopra». Completa il volume una serie di agile appendici sui popoli indigeni del Brasile e sulle organizzazioni religiose cattoliche in Ammazzonia, insieme ad un glossario e ad una cronologia comparata.
  • Assunta Buonavolontà, brillante laureata destinata al successo, si trasforma in un’aspirante attrice in cerca di occupazione, in (continuo) equilibrio precario tra un provino e un colloquio di lavoro, un’agenzia interinale e un centro per l’impiego. Proclamata dottoressa cum laude, e tornata dal viaggio post-laurea, Assunta dovrà fare i conti con le proprie responsabilità: mettersi a cerchiare annunci sul giornale; sostenere un colloquio per entrare in un Cpi; telefonare per vendere uno strano oggetto chiamato aspira-calzini, e altro ancora. Assunta racconta la sua storia nelle pagine di un diario, che gradualmente si animano, attraverso flashback, cambi di ambientazione, interazioni con altri personaggi. Il precariato (precarietà-proletariato) non è solo il territorio dei contratti atipici. È una nuova classe sociale, ma anche uno stato della mente, un modo di essere. Ecco, allora, Assunta alle prese con una altrettanto instabile esistenza, tra alti e bassi, all’insegna dell’ironica sopravvivenza quotidiana. Costruita come una parabola discendente delle aspirazioni, la storia forse non può che concludersi in modo grottesco: la protagonista riconoscerà i suoi limiti e deciderà di fare «mea culpa», con un epilogo a sorpresa… Diario di un precario (sentimentale), titolo ispirato al romanzo di Luìs Sepulveda Diario di un killer sentimentale, nasce nel 2009 come radiodramma, in onda tutti i lunedì su Radio Articolo 1 (www.radioarticolo1.it). A giugno 2010 approda sulle frequenze di Radio 3, dove vince il premio Massimo Billi come migliore format proposto nella trasmissione «Il Cantiere di Radio 3». Nel volume è contenuto il Cd con la registrazione del radiodramma.
  • Impiegati

    12.00 
    Angelo ha cinquantatré anni e vive a Subiaco, ogni giorno scorrazza con la sua autoambulanza in provincia di Roma per soccorrere chi s’infortuna. Franco fa il vigile del fuoco, il mestiere che ha sempre sognato. Monica ha riportato alla luce dall’Archivio di Stato il primo contratto firmato da una donna, e ne va molto fiera. Lavinia ha superato le barriere dell’autismo lavorando in una mensa universitaria. I protagonisti di questo libro sono trenta persone comuni, le loro interviste segnano le tappe di un viaggio nel pubblico impiego assolutamente inusuale. I commenti sono affidati ad economisti, sociologi e sindacalisti di spicco, mentre i leader dei partiti dell’area di centro-sinistra rispondono sui temi più scottanti in di scussione: liberalizzazioni, spoil system, assunzioni, efficienza, contrat tazione. All’indomani dei 150 anni dell’Unità nazionale quello che emerge è lo spaccato di un paese in tempo di crisi, in cui la difficoltà di essere «Impiegati» è pari a quella di resistere come «Fratelli d’Italia». Ma, tra luci e ombre, anche l’entusiasmo resta lo stesso. Per ora.
  • Perché un funzionario e dirigente del più grande partito comunista d’Occidente, come Walter Veltroni, dichiara di non essere mai stato comunista e di non credere nei partiti politici? Come mai questo politico riesce a diventare il primo leader del Partito Democratico, acclamato da un plebiscito nelle primarie? Perché, in seguito, è stato così pesantemente sconfitto? Il libro prova a rispondere a questi e altri interrogativi ricostruendo, secondo una prospettiva socio politologica, la biografia di Walter Veltroni, la sua formazione come leader attraverso il rapporto con le Istituzioni, il percorso di carriera, la cultura politica, l’immagine pubblica. Dai tempi della FGCI romana alla direzione de l’Unità, passando per il forte legame col gruppo dirigente del PCI di Achille Occhetto, per poi arrivare agli anni dell’Ulivo, della segreteria dei DS, del sindaco della Capitale, fino alle recenti vicende del Partito Democratico. Consacrato come grande leader prima, ritenuto il maggior artefice della sconfitta poi. Cos’ha rappresentato realmente Walter Veltroni nella recente storia della sinistra postcomunista italiana?
  • Il volume raccoglie saggi e contributi predisposti in occasione del Forum sull’economia voluto dalla CGIL con l’obiettivo di promuovere una riflessione collettiva sulle problematiche «reali e stringenti» poste dalla crisi. Si sono così confrontati sindacalisti, dirigenti politici ed economisti in una ricerca tesa a tenere insieme analisi teorica e pratica politica per poter coniugare le prospettive di evoluzione del quadro economico generale, europeo e mondiale, con scelte affidate a piattaforme politiche di profondo cambiamento in grado di incidere sulla crisi e di attuare le riforme necessarie per un nuovo modello di sviluppo. Ne esce un quadro stimolante che, in esplicita rottura con l’ortodossia del pensiero economico dominante degli ultimi trent’an ni, punta a definire concreti orizzonti innovativi capaci non soltanto di determinare la crescita necessaria, ma di ridefinire la sua intima struttura. Gli autori: Massimo Amato, Silvano Andriani, Danilo Barbi, Nino Baseotto, Emiliano Brancaccio, Susanna Camusso, Antonio Crispi, Roberto D’Agostino, Giuseppe De Marzo, Giovanni Forte, Paolo Leon, Agostino Megale, Marcello Messori, Ivan Pedretti, Laura Pennacchi, Graziella Rogolino, Enzo Russo, Vincenzo Visco. Contributi di: Pier Luigi Bersani, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Nichi Vendola.