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La città che partecipa
12.00
€
Il bilancio partecipativo è la nuova frontiera del rinnovamento della democrazia locale. Noto soprattutto per i risultati positivi ottenuti nella grande città brasiliana di Porto Alegre, si sta diffondendo con rapidità in tutto il mondo suscitando dovunque l’entusiasmo di tutti coloro che vogliono riportare le comunità al centro delle decisioni politiche e amministrative. In Italia sono ormai numerosi i Comuni che hanno adottato il bilancio partecipativo e un’associazione, Nuovo Municipio, è stata costituita per mettere a confronto e coordinare le diverse esperienze. Molti prevedono che sarà questo il laboratorio da cui nasceranno le vere novità politiche dei prossimi anni. L’Autore, tra i primi a puntare su questo nuovo istituto di democrazia, chiarisce nel libro che cos’è il bilancio partecipativo, ne ricorda le radici internazionali ma anche italiane, spiega come si realizza e come si incardina dentro la normale attività del Comune e nel quadro delle leggi vigenti, illustra i casi più importanti. Ma, soprattutto, avverte che sceglierlo ha un senso se è tutta la città che partecipa, determinando un’integrazione virtuosa tra strumenti di democrazia rappresentativa e nuove forme della partecipazione. Alla stesura del libro hanno collaborato Matteo Bassoli, Francesco Coviello, Monica Mansi, Silvia Pergami, Michelangelo Secchi, del gruppo di Progettazione alla partecipazione «La città che partecipa».
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Primo rapporto congiunturale Ires-Cgil
8.00
€
Il Rapporto congiunturale semestrale IRES è il nuovo strumento di cui la CGIL si è dotata per monitorare l’evoluzione dell’economia a supporto delle scelte di politica economica, sociale, retributiva. Esso fornisce un’analisi dei principali indicatori dell’economia e gli approfondimenti sui principali problemi d’attualità: natura della crisi e funzione dell’economia statunitense, concorrenza cinese, problema delle dimensioni di impresa. Un’attenzione particolare, con specifiche elaborazioni, è dedicata alla collocazione dell’Italia nel mercato internazionale e alla perdita di competitività intervenuta negli ultimi anni. Affrontando questi temi, il Rapporto intreccia l’analisi delle dinamiche congiunturali con quella delle caratteristiche strutturali dell’economia italiana. Nel volume sono riportati infine i primi risultati dell’indagine che la CGIL ha avviato tra le proprie strutture territoriali per costruire un modello previsionale dell’evoluzione dell’occupazione, dell’utilizzo degli impianti, del PIL. Ciò è tanto più necessario oggi in presenza di una crisi di cui non si intravede la fine e che il governo prima ha negato e adesso sottovaluta.
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Storie di vita
8.00
€
In un momento in cui si assiste a una crisi della comunicazione e della capacità di narrare, quando sembrano aver preso sopravvento il rumore, il brusio, l’effimero, la finzione, l’«usa e getta» propinato dalle televisioni e dai rotocalchi, le narrazioni autobiografiche restituiscono senso alle cose vissute, sofferte, e poi filtrate da una riflessione che ne preserva la concretezza e la vivacità originali. In questo caso a raccontarsi sono donne semplici, con una vita grama alle spalle, ma al contempo protagoniste di eventi e mutamenti storici. La guerra, il lavoro nei campi, la fabbrica, la famiglia, la politica, il sindacato: in tutte queste dimensioni emergono figure femminili vitali, battagliere, che spesso si vivono come «ribelli», affermando in ciò la funzione di rottura di schemi tradizionali che quella generazione ha esercitato, spinta dalle contingenze storiche. Dagli anni della guerra e del dopoguerra le interviste alle donne mantovane ci trasmettono quella consapevolezza, maturata alla scuola della loro esperienza quotidiana, in cui affondano le radici i cambiamenti epocali nel modo di ridisegnare i rapporti tra i generi, e di intendere la «politica» nel senso più ampio, che si sono dispiegati negli ultimi cinquant’anni.
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Globalizzazione e relazioni industriali
18.00
€
In che modo il sindacalismo europeo può ancora porsi come un protagonista assoluto sulla scena globale e in seno alle nostre società? Una risposta può venire dal sistema di regolazione lavoristica adottato dall’Unione Europea: per la sua specificità ordinamentale e per il crescente interesse rivolto ai temi della politica sociale, infatti, la UE sembra rappresentare oggi uno scenario ottimale per sperimentare un nuovo diritto del lavoro di livello sovranazionale, soprattutto per il ruolo riconosciuto all’autonomia collettiva delle parti sociali nella formazione di un diritto europeo del lavoro. Il libro passa in rassegna - con particolare riguardo per l’esperienza dei Comitati aziendali europei - sia il profilo formale e socio-giuridico della normativa, sia la qualità della sua applicazione pratica: un’indagine attenta delle dinamiche delle relazioni industriali nei grandi gruppi multinazionali, ma anche dei limiti di un’esperienza che a quasi dieci anni dal suo avvio non ha ancora realizzato il giusto aggancio tra procedure di informazione-consultazione e sviluppo conseguente dell’azione sindacale a livello sovranazionale di impresa. Con questa pubblicazione si offre ad esperti, operatori sociali, quadri sindacali e studenti un utile strumento di conoscenza e approfondimento, in grado di fornire importanti spunti di riflessione sulle tematiche dell’impresa internazionale di gruppo.
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La terza rivoluzione scientifica
10.00
€
Il progresso delle scienze biomediche ha messo a disposizione una serie di conoscenze che riguardano l’intero ciclo vitale degli esseri umani dalla nascita alla morte. La sopravvivenza e l’evoluzione non sono più affidate solamente al «caso», ma diventano oggetto di una possibile progettualità e, quindi, di scelte e decisioni. Gli autori dei saggi raccolti nel volume, tra i più prestigiosi nelle proprie discipline, si confrontano con questi mutamenti, intrecciando un confronto interdisciplinare sul ruolo centrale della democrazia e del pluralismo culturale nella discussione pubblica e nella ricerca scientifica. Saggi di: Giovanni Berlinguer - Professore emerito dell’Università di Roma «La Sapienza». Fa parte del Comitato di Bioetica dell’Unesco. Ernesto Di Mauro - Docente di Genetica Molecolare all’Università di Roma «La Sapienza». Direttore scientifico della Fondazione Pasteur Cenci-Bolognetti. Silvio Funtowicz - Ricercatore presso l’Istituto per la Protezione e la Sicurezza del Cittadino (IPSC); Commissione Europea - Centro Comune di Ricerca (CE-CCR), 21020 Ispra (Va), Italia. Silvia Garagna - Docente di Biologia dello Sviluppo all’Università di Pavia (Laboratorio di Biologia dello Sviluppo). Mirko Drazen Grmek - Tra i maggiori storici e filosofi della scienza del XX secolo. Ha insegnato Storia delle Scienze Biologiche e Mediche all’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. È scomparso nel marzo del 2000. Alberto Oliverio - Docente di Psicobiologia all’Università di Roma «La Sapienza». Direttore della Sezione di Psicobiologia e Psicofarmacologia dell’Istituto di Neuroscienze del CNR. Carlo Alberto Redi - Docente di Zoologia e Biologia dello Sviluppo all’Università di Pavia (Direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo). Stefano Rodotà - Docente di Diritto civile all’Università di Roma «La Sapienza». Presidente dell’Autorità garante della privacy. Fabrizio Rufo - Curatore del libro - Docente di Bioetica all’Università di Roma «La Sapienza». Silvano Tagliagambe - Docente di Filosofia della Scienza all’Università di Sassari - Sede di Alghero. Mariachiara Tallacchini - Docente di Scienza Tecnologia & Diritto all’Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Piacenza. Docente di Bioetica all’Università degli studi di Milano. Maurizio Zuccotti - Docente di Istologia ed Embriologia all’Università di Parma e all’Università di Pavia (Laboratorio di Biologia dello Sviluppo).
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Anna Magnani
9.00
€
Una donna che ha molto amato, molto sofferto e si è battuta con impeto per avere un’esistenza piena, secondo vocazione e talento, senza mai tradire coscienza e rigore nel suo mestiere e nelle apparizioni fuori scena. La Magnani viene presentata sia come personaggio del suo tempo, che incarna settant’anni di storia italiana - il periodo fra le due guerre mondiali, il ventennio, il dopoguerra, i «favolosi» anni sessanta - sia come donna di spettacolo, capace di passare dal dramma alla rivista, dal film brillante al cinema neorealista di Rossellini, alle opere di Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, ai programmi radiotelevisivi. Ma soprattutto Anna è vista come protagonista di un grande film, quello che nasce dall’intreccio tra i fatti di tutti e i suoi privati, una narrazione intensa e ricca di particolari anche inediti, che è stata riversata nella trasmissione in dieci puntate trasmessa da Radio2Rai nel ciclo di successo «Alle otto della sera».
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La Cgil e il Novecento italiano
12.00
€
Il libro e la videocassetta raccontano un secolo di lotte, di militanza, di passioni e di sacrifici, vissuti dai lavoratori per difendere la propria dignità ed estendere i propri diritti. Il documentario, realizzato dal regista Odino Artioli con la consulenza storica della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, attraverso un uso sapiente di fotografie, filmati d'epoca e materiale inedito, ripercorre le tappe salienti che hanno caratterizzato la storia del sindacato nel Novecento italiano, dai primi scioperi di inizio secolo alla mobilitazione industriale della prima guerra mondiale e alle lotte del "biennio rosso", dall'avvento della dittatura fascista alla lotta di Resistenza, dalla ricostruzione al miracolo economico, dalla mobilitazione studentesca e operaia del 1968-1969 ai tre milioni di manifestanti del Circo Massimo del 23 marzo 2002. Il libro, agile e chiaro, curato da Adolfo Pepe, Pasquale Iuso e Fabrizio Loreto, offre una lettura organica e approfondita dei cento anni di storia della CGIL, ordinandola per periodi significativi del suo svolgimento.
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Lavoro, unità, autonomia
8.00
€
Gli atti del primo convegno promosso dal «gruppo dei 49» rappresentano un contributo alla discussione aperta nella Cgil, e più complessivamente nel sindacato, mirato all’obiettivo di arricchire il confronto e di determinare nuove opportunità per l’azione sindacale. La fase politico-sociale attraversata dal paese nel nuovo contesto internazionale impone del resto al sindacato una rivisitazione delle sue strategie per meglio affrontare le sfide future. È necessario infatti delineare in modo nuovo temi come l’autonomia, l’unità sindacale, il governo dei processi di globalizzazione, un sistema di welfare più inclusivo, le politiche contrattuali e retributive, la democrazia e la rappresentanza. Tutto il dibattito del convegno, aperto da una relazione di Agostino Megale e concluso da Antonio Panzeri, va in questa direzione sollecitando una forte innovazione dei contenuti e dell’azione della Cgil per rafforzarne la funzione e il ruolo.
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I Lunedi’ dell’economia della Fondazione Giuseppe Di Vittorio – Volume II
10.00
€
I Lunedì dell’economia hanno caratterizzato il primo anno di attività pubblica della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e del suo comitato scientifico «Scienze Sociali». Gli appuntamenti, a cadenza bisettimanale, hanno toccato temi rilevanti quali lo scenario macroeconomico, la competitività, la guerra, il diritto del lavoro, il welfare. L’attualità degli argomenti trattati si è sempre misurata con uno spessore alto di approfondimento e sollecitazione di ricerca, realizzando così una fusione ricca tra l’approccio teorico e uno più immediatamente legato all’intervento contingente. La formula ha registrato notevoli consensi: per la città di Milano, dove i dibattiti si sono sempre svolti, i Lunedì dell’economia sono diventati un appuntamento atteso, partecipato, catalizzatore di interessi. Per l’importanza dei temi trattati nei dibattiti e il livello dei contributi, ne è stata curata la pubblicazione monografica in due volumi. Dopo l’uscita del primo, i dibattiti raccolti in questo secondo volume sono quelli dei cinque Lunedì dedicati ai seguenti temi: L’impresa: regole e competitività; Guerra ed economia; Federalismo fiscale tra solidarietà e competizione; Perché Milano; Flessibilità del lavoro e rigidità del capitale. Oltre a Sergio Cofferati, hanno partecipato ai cinque dibattiti: Luigi Abete, Roberto Artoni, Patrizio Bianchi, Salvatore Bragantini, Bruno Cartosio, Vieri Ceriani, Don Virgilio Colmegna, Paolo Costa, Renzo Costi, Padre Paolo Foglizzo, Franco Gallo, Vittorio Gregotti, Gad Lerner, Giorgio Lunghini, Curzio Maltese, Marcello Messori, Gian Giacomo Migone, Antonio Panzeri, Alessandro Profumo, Giovanni Raboni, Umberto Romagnoli, Michele Salvati, Francesco Vella.
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Un’altra idea di città
9.00
€
Bologna attraversa un fase delicata. La città vive un persistente declino che ne mette a rischio lo sviluppo, inquina la qualità della vita, ingrigisce quella coesione sociale che ha sempre costituito il tratto distintivo della sua esperienza. La Camera del Lavoro, con un percorso importante fatto di proposte, confronto, partecipazione, avanza la propria idea, ed è «un’altra idea» di città dei servizi, dell’innovazione, della partecipazione e della coesione sociale, radicalmente diversa da quella delineata dall’attuale amministrazione di centro-destra. In questo volume insieme agli interventi di Cesare Melloni, Riccardo Sarfatti, Giuseppe Campos Venuti, Roberto Grandi, Vasco Errani, Sergio Cofferati e di altri, il testo del documento programmatico della Camera del lavoro.
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Salute, sicurezza e condizioni di lavoro
12.00
€
La nuova situazione produttiva e organizzativa acutizza i rischi derivanti da organizzazioni del lavoro non rispettose della fisiologia e della psicologia dell’essere umano, mentre tende a ridurre quelli di origine fisica, chimica o tecnologica. Gli effetti nocivi più frequenti tra i lavoratori (pur senza ignorare i problemi di microclima, di rumore o di presenza di polveri o gas) sono legati agli «errori» organizzativi, che sono in realtà aspetti della moderna organizzazione del lavoro, non più fondata sull’abilità dei lavoratori, ma sulla loro adattabilità a diversi contesti lavorativi. Adattabilità che deve essere sempre più rapida. Tutti gli aspetti ergonomici che ne conseguono vengono ignorati o vengono affrontati in modo molto superficiale, tanto le conseguenze si risolvono con antinfiammatori, o con psicofarmaci o, nei casi più gravi, con il ricorso a piccole operazioni ortopediche oppure a servizi psichiatrici. Se non basta, con un giudizio di inidoneità al lavoro. Senza un’azione colta, costante, partecipata del sindacato - sostengono Fulvio Perini e Vittorio Rieser - non c’è prevenzione che tenga, non c’è esposto all’organo di vigilanza che risolva. Gli autori si riferiscono alla contrattazione della prestazione di lavoro e alle attuali difficoltà ad affrontare con il negoziato e la regolamentazione sindacale gli aspetti essenziali della condizione di lavoro.
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Lavoro e nuove regole
15.00
€
Il volume propone una riflessione sulle recenti iniziative legislative in materia di relazioni di lavoro, individuali e collettive, con l’esplicita finalità di fornire un ausilio all’attività sindacale di individuazione dei bisogni di tutela e di costruzione delle solidarietà possibili. A tal fine, sono anzitutto evidenziate le opzioni di politica del diritto del governo di centro-destra così come emerse a cominciare dalla pubblicazione del Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia. In particolare, questa prima parte evidenzia le discontinuità rispetto alle politiche precedenti e il senso dei mutamenti preannunciati. La seconda parte del testo, invece, è dedicata all’analisi giuridica della legge delega n. 30/2003 e del successivo decreto legislativo n. 276/2003. L’indagine procede dall’interpretazione delle discipline e delle norme che maggiormente qualificano i recenti interventi legislativi per giungere, attraverso l’esame dei fattori socio-economici che sono all’origine della produzione legislativa e la ricostruzione del dibattito giuridico nel cui contesto essa è maturata, a un bilancio critico della «modernizzazione» promessa dall’attuale maggioranza parlamentare. Il libro è completato da tabelle riepilogative delle norme del d.lgs. 276/2003 e da un’appendice normativa.
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Se l’impresa sceglie l’etica
8.00
€
Etica e impresa: un ossimoro? Una contraddizione in termini? Un matrimonio che non s’ha da fare? Fortunatamente non è così e non è irrilevante che sia proprio la Cgil a dirlo con l’approfondimento riportato in questo volume. L’Europa dell’economia della conoscenza, della sfida competitiva fondata sulla qualità dello sviluppo esige comportamenti socialmente responsabili, vale a dire scelte rispettose dei diritti dell’uomo, del lavoratore, dell’ambiente, costruite con il più ampio consenso sindacale e sociale. La responsabilità sociale dev’essere la scelta fondativa di un differente modo d’essere dell’impresa nella sua organizzazione interna e nelle sue relazioni con l’ambiente esterno: rispettare le leggi, applicare i contratti, esercitare corrette relazioni sindacali non basta. Un’impresa è socialmente responsabile quando propone, assume, contratta, concorda, progetta, costruisce, verifica partecipazione e valore. Con le sue proposte la Cgil ha voluto definire le condizioni di contesto che rendono concreta e verificabile l’intesa tra l’etica e l’impresa.
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Il lavoro interinale come sistema
9.00
€
Attraverso un complesso lavoro di ricerca empirica che ha riguardato per la prima volta contestualmente agenzie e imprese, il volume documenta il funzionamento del sistema del lavoro interinale in Italia nella fase del suo consolidamento strutturale, cioè nei suoi primi cinque anni di operatività. Rispetto alle modifiche apportate dalla legge 30 del 2003 al quadro del lavoro temporaneo, questa ricerca risulta ancora più importante in quanto fornisce conoscenze che consentono di fare il punto sulla prima «storica» fase del lavoro interinale in Italia in un contesto di flessibilità «normata» nello spirito della legge 196 del 1997, il cosiddetto «pacchetto Treu». È in questa fase che il lavoro interinale si insedia nel sistema del lavoro italiano e per le imprese diventa una modalità normale di ricorso a prestazioni temporanee, ma contestualmente un mezzo per una quota di lavoratori, anche se decisamente minoritaria, di arrivare ad una occupazione stabile. Su quali traiettorie però evolverà ora il sistema del lavoro interinale nel nuovo ambito normativo definito dalla legge 30/2003? È appunto alla delineazione dei nuovi scenari che aprono le conclusioni della ricerca.
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Mamme e papà che lavorano
25.00
€
Il Testo Unico sulla maternità e paternità, cui questa guida INCA è dedicata, ha come fine l’effettiva tutela del minore, sia figlio/a naturale che adottivo o affidatario, sia con problemi di handicap grave. Il Testo Unico costituisce un organico complesso di norme a cui fare riferimento per tutelare al meglio la lavoratrice e il lavoratore nel loro essere genitori, ed integra e completa non solo la normativa riguardante le madri e i padri lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico sia di quello privato, ma anche gli specifici provvedimenti legislativi relativi alle lavoratrici autonome, alle libere professioniste, alle parasubordinate e alle madri non lavoratrici od occupate in lavori saltuari e discontinui. Il percorso normativo, già iniziato con la legge 53/2000, conosciuta come «legge sui congedi parentali», trova nel TU la sintesi e la razionalizzazione necessarie per rendere operative e fruibili conquiste che registrano, e in alcuni casi anticipano, mutamenti sociali e di costume sul piano della parità e dell’alternanza dei genitori nell’accudimento dei figli. Questa guida analizza e commenta le norme coordinate, riportandone il testo integrale, le circolari degli Enti e dei Ministeri e fornisce utili indicazioni operative affinché queste norme non rimangano solo sulla carta, ma vengano assunte dalla contrattazione collettiva e si sostanzino in conquiste reali e fruibili.
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Il lavoro tra progresso e mercificazione
25.00
€
Il decreto n. 276/2003 introduce rilevanti modifiche nell’ordinamento lavoristico che ci riportano indietro nel tempo: gli appalti interni, i trasferimenti di rami di azienda, il lavoro somministrato costituiscono schemi in virtù dei quali chi effettivamente utilizza la prestazione lavorativa non è più il datore di lavoro, contrariamente a quanto si era consolidato in Italia a partire dal 1960. D’altra parte il medesimo decreto aumenta le possibilità di assumere manodopera secondo schemi negoziali atipici e precari che mercificano il lavoro e precludono ai giovani la possibilità di programmare il loro futuro. La stessa nuova figura del contratto a progetto presenta non pochi aspetti di ambiguità. Il presente commentario si colloca dunque tra presente e futuro, combinando una rigorosa lettura dell’innovazione legislativa con le considerazioni di politica del diritto rese necessarie dalla volontà di riprendere un cammino di progresso. Con la direzione scientifica di Giorgio Ghezzi, il commentario ordina in successione, rispetto a ciascun tema e a ciascun articolo del decreto, i contributi di illustri giuslavoristi e docenti di diritto. In allegato sono riportati: il testo coordinato del decreto legislativo 276/2003; la legge delega n. 30/2003; il testo coordinato della legge n. 142/2001 sulle cooperative, come modificato dalla legge n. 30/2003; il decreto legislativo n. 368/2001 sul contratto a termine; il testo coordinato del decreto legislativo n. 61/2000 sul part-time, come modificato dall’articolo 46 del decreto legislativo 276/2003.
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Ad ovest di Iqbal
15.00
€
Quanto è estesa l’occupazione dei minori nei paesi industrializzati e in particolare nell’Unione Europea? Quanta di questa occupazione è illegale? Che tipi di lavoro svolgono i minori? Quali fattori li spingono a entrare nel mercato del lavoro? Molte risposte potrebbero sorprenderci. Il lavoro minorile presente oggi in Occidente emerge infatti come fenomeno della «modernità», manifestandosi in forme vecchie e nuove. Da un lato, la necessità di integrare il reddito familiare a causa di una iniqua distribuzione della ricchezza ci porta a scoprire all’interno del mondo industrializzato bisogni che ritenevamo ormai confinati nel terzo mondo. Dall’altro, i modelli di consumo proposti nelle società occidentali, il disconoscimento del ruolo dell’istruzione, il valore positivo assoluto che viene conferito alla capacità di produrre reddito diventano i parametri di riferimento che alimentano l’ingresso precoce nel mondo del lavoro. L’autore pone la questione dell’infanzia e dell’adolescenza come tema centrale, attorno al quale sviluppare le politiche sociali della nuova Unione Europea.
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Europa sociale
9.00
€
Mentre è intenso il dibattito sulla riforma istituzionale dell’Unione Europea, segna il passo il confronto sui grandi temi di carattere sociale. Eppure le nuove e forti istituzioni di cui l’Europa ha bisogno non possono darsi senza altrettanto forti e consensuali politiche fra cui, in primo luogo, quelle economiche e sociali. Il patto politico fondativo della nuova Europa non può cioè prescindere da un nuovo patto sociale, e da quest’ultimo dipende, con la qualità dell’integrazione, l’identità stessa dell’Unione ampliata ai nuovi dieci paesi. Rispetto a questa tesi di fondo esperti italiani, europei e statunitensi mettono a confronto i due modelli che percorrono la politica sociale europea: quello che dà grande risalto agli aspetti della coesione e dei diritti sociali, com’è nella tradizione europea, e quello che, mettendo in primo piano la sovranità del mercato, si ritrova invece nell’esperienza americana. Una verifica critica serrata che scandaglia in profondità i terreni dell’economia e del lavoro, dei diritti e della cittadinanza, della funzione pubblica e del ruolo degli attori sociali.
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Annali Archivio Audiovisivo Movimento Operaio 2003. Schermi di guerra
15.00
€
Il rapporto tra guerra e mass media è divenuto negli ultimi anni un tema centrale di dibattito: politico, culturale e scientifico. I grandi mezzi di comunicazione di massa, e in particolare la televisione, hanno sempre giocato un ruolo di primo piano, non solo nell’accordare maggiore, minore o nessuna attenzione ai vari conflitti (ed è già tanto), ma anche nel costruirne il senso, nel rappresentare gli argomenti che puntellano agli occhi della pubblica opinione la posizione morale e politica di chi deliberatamente sceglie la follia della guerra. A questi temi è dedicato Schermi di guerra, il 6° degli Annali dell'Aamod, che mette a fuoco e approfondisce le esperienze più interessanti e originali, dove si sono praticati, ad esempio, il reportage, l’inchiesta audiovisiva, format e modelli linguistici non di routine. Il volume ospita saggi a carattere generale, di respiro analitico e storico-teorico; contributi relativi a esperienze di strutture audiovisive (grandi network, Tv indipendenti, strutture di produzione) che hanno prodotto, raccolto o diffuso informazioni, reportage e inchieste sui temi della pace e della guerra; testimonianze di autori che su questi stessi temi hanno realizzato o stanno realizzando film documentari o di finzione. Analisi: Andrew Calabrese, Orsola Casagrande, Giovanni Cesareo, Ivano Cipriani, Donatella Della Ratta, Ansano Giannarelli, Daoud Kuttab, Antonio Nizzoli, Andrej Pinter, Andrej Skerlep. Esperienze di strutture: Franco Berardi, Alberto Bougleux, Luciana Castellina, Enrico Mentana, Roberto Morrione, Fausto Pellegrini, Paolo Pietrangeli, Paola Scarnati. Testimonianze: Giovanna Botteri, Roberto Giannarelli, Nihad Kreselijakovic, Mai Masri, Gabriele Muzio, Giuseppe Petitto, Luca Rosini. In appendice: Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Presentazione, Attività, Cronache del 2003. Fotografie di Giuliana Sgrena.
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Lavoro nero e qualità dello sviluppo
10.00
€
L’economia sommersa, in Italia e in Europa, è un fenomeno in crescita che accompagna le trasformazioni del lavoro e coinvolge milioni di persone, ponendo in modo pressante il problema del suo superamento. Ma non può esserci lotta al lavoro nero senza uno sviluppo di qualità che sappia scommettere ed investire sui sistemi locali, su nuove reti di protezione, su dinamiche relazionali e di impresa trasparenti in grado di reggere la sfida della globalizzazione. Il libro analizza prima di tutto il fenomeno italiano ed europeo attraverso una sintesi ragionata dei più recenti studi nazionali e internazionali, discutendo le principali teorie economiche che hanno affrontato il tema. Indica poi possibili strumenti, politiche percorribili e obiettivi realizzabili a livello nazionale e soprattutto locale. Una rassegna delle principali misure adottate in Europa e una ricca bibliografia completano il quadro, con un’appendice dedicata ai principali documenti di indirizzo e di studio consultabili anche on line.
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Immigrazione in Europa
12.00
€
Nell’Unione Europea vi è una generale e diffusa consapevolezza che non si può fare a meno degli immigrati. Eppure, mai come ora, i paesi dell’Unione si trovano unanimi nel concertare misure di respingimento di quanti chiedono di entrare. Il volume parte da questo assunto apparentemente contraddittorio e analizza le strategie di inclusione-esclusione attuate nell’Unione Europea. Nella prima parte vengono esaminate le politiche migratorie, tenendo conto sia della diversità delle culture, delle istituzioni e dei principi che sono alla base degli ordinamenti degli Stati nazionali, sia dei processi decisionali seguiti dall’Unione in materia di immigrazione. In questa parte vengono altresì affrontate le politiche adottate dai singoli paesi nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, con particolare riferimento all’Italia. La seconda parte è dedicata allo studio di casi nazionali: Germania, Italia e Francia. La terza, infine, focalizza l’impatto dell’Islam e le modificazioni intervenute nell’essere musulmano in Europa. L’opera, a più voci, di studiosi del settore, offre una chiave di lettura originale delle politiche migratorie dei paesi dell’Unione.
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Europa e democrazia industriale
12.00
€
Tra il 2004 e il 2006 l’Italia dovrà recepire due importanti direttive sul coinvolgimento dei lavoratori nelle imprese costituite in forma di Società europea e di Società cooperativa europea, direttive che completano due regolamenti (2157/2001 e 1435/2003) relativi alle suddette forme societarie. Caratteristica dei due Statuti societari è che la registrazione della Società europea e della Società cooperativa europea nei vari Stati membri dell’Unione Europea è subordinata al riconoscimento di diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei dipendenti. Determinante ai fini dell’applicazione di tali diritti è il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori, e in particolare dei sindacati, i quali dovranno disciplinare le modalità del coinvolgimento in un apposito negoziato con i rappresentanti delle società. In mancanza di accordo si applicheranno apposite norme di garanzia. In vista della prima scadenza (8 ottobre 2004 per il recepimento della direttiva sul coinvolgimento dei lavoratori nella Società europea) il volume approfondisce le tematiche oggetto dei due regolamenti e delle due direttive, fornendo a studiosi, ricercatori, rappresentanti dei lavoratori e delle imprese e al legislatore gli strumenti di conoscenza necessari per la conformazione della normativa italiana a quella europea. Contributi di: Arrigo, Barbucci, Buschak, Cerfeda, Vasquez.
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Le frontiere giuridiche del terzo settore italiano
9.00
€
Questo libro si pone l’ambizioso obiettivo di fornire al civilista, all’operatore del Terzo settore, al dirigente sindacale e a tutti coloro che vogliano approfondire l’argomento, una panoramica sulle tematiche giuridiche maggiormente dibattute in Italia riguardo all’economia non profit, nel contesto di un periodo ricco di novità legislative e di problematiche ancora irrisolte dalla dottrina e dalla giurisprudenza. L’opera si divide sostanzialmente in tre parti: la prima è rivolta sia ai profili disciplinari più storicamente dibattuti, incentrati sul raggiungimento di una definizione dogmatica unitaria degli enti collettivi del Terzo settore e di una riforma della normativa del codice civile, sia alla sofferta nascita di quel settore della finanza italiana volto al finanziamento del privato sociale. La seconda parte è incentrata su problematiche specifiche ad alcuni enti non profit, enucleate, anche e soprattutto, grazie all’ausilio di operatori impegnati quotidianamente sul campo. Infine nella terza vengono delineate le questioni più difficili e «scottanti» che il diritto dell’economia non profit in Italia - nelle sue accezioni pubblicistiche, commercialistiche e giuslavoristiche - sottopone al giurista: questioni concernenti le relazioni degli enti collettivi del Terzo settore italiano con la Pubblica amministrazione patrocinante (advocacy), con il mondo dell’economia civile e con gli operatori che prestano per essi la propria attività lavorativa. Il libro, pur mantenendo un registro chiaro ed accessibile, fornisce un importante approfondimento scientifico dei diversi istituti trattati.
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Fusioni e acquisizioni in Europa
10.00
€
Le operazioni di fusione e acquisizione delle imprese, con i conseguenti processi di ristrutturazione, su scala europea e internazionale, si sono intensificate dalla seconda metà degli anni novanta. Hanno favorito l’espansione di questo fenomeno il processo di globalizzazione dell’economia e dei mercati, l’affermazione del principio di shareholder value, il rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la deregolamentazione e la liberalizzazione avviate negli anni ottanta. Alla base delle decisioni del management di avviare un processo di fusione e acquisizione di un’impresa ci sono motivazioni economiche, strategiche e opportunistiche. Gli effetti economici e sociali che ne derivano, è questa la tesi dell’autore, richiedono che tali operazioni siano realizzate nel rispetto di una «razionalizzazione sociale» delle loro ricadute per l’insieme degli attori coinvolti: lavoratori, clienti, fornitori, comunità locali e così via. È fondamentale quindi minimizzare gli effetti negativi di tali operazioni, fornendo un quadro normativo europeo di riferimento certo e chiaro, rivitalizzando il ruolo dei Comitati aziendali europei, conferendo ai lavoratori e ai loro rappresentanti un ruolo chiave nella valutazione di questi processi. Il volume sottolinea la scelta della formazione continua dei lavoratori, vera e propria discriminante per affrontare la complessità delle conseguenze sociali dei processi di fusione e acquisizione di impresa.
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Piccoli schiavi senza frontiere
15.00
€
Il traffico di esseri umani a scopo di grave sfruttamento sessuale - soprattutto di donne e bambini - ha assunto negli ultimi anni una dimensione considerevole e significativa, sia dal punto di vista quantitativo, sia per le modalità, che configurano spesso una vera e propria riduzione in schiavitù con effetti fisici e psicologici devastanti. Ma mentre sul versante femminile - e in particolare sulle donne adulte - sono state effettuate indagini e studi specifici e attivati servizi sociali a livello territoriale, sulle forme di sfruttamento minorile l’attenzione - in termini di studi e interventi ad hoc - non è ancora all’altezza della drammaticità che caratterizzata l’intero fenomeno. Il volume contribuisce a colmare questa carenza conoscitiva, affrontando a livello teorico ed empirico le configurazioni che assume il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori e delle minori e delineando, al contempo, gli interventi di tutela sociale attivati da alcune organizzazioni non profit nel settore. L’autore descrive inoltre il quadro normativo entro il quale è possibile l’attivazione di interventi di contrasto verso le bande criminali che gestiscono il corposo giro di affari, nonché le modalità di protezione necessarie in sede giudiziaria in difesa delle piccole vittime del turpe sfruttamento.
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Competitività nei distretti
13.00
€
Il destino dei distretti si intreccia con quello del nostro sistema economico, di cui nell’ultimo ventennio hanno costituito la principale ossatura e ne hanno influenzato le dinamiche. Ruolo e collocazione che si confrontano con un mutamento nelle ragioni della competitività, oggi indagato da diversi punti di vista che servono a mettere a fuoco il futuro delle piccole imprese e dello sviluppo a scala territoriale. -Negli studi di caso e nei contributi presentati in questo volume l’attenzione è centrata in modo particolare sul ruolo delle relazioni industriali e della partecipazione dei lavoratori. Dimensioni, queste, che in passato hanno accompagnato, spesso in modo informale, le traiettorie di consolidamento dei distretti. -L'indicazione strategica che se ne ricava è che nelle mutate condizioni attuali le relazioni tra le parti rivestono un ruolo potenziale di grande rilievo, a patto di saper favorire la mobilitazione di tutto il capitale umano disponibile intorno a politiche di innovazione e a nuovi scenari di sviluppo.
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Rapporto sui diritti globali 2004
22.00
€
Guerre e terrorismo globali, il lavoro e le sue trasformazioni, il quadro economico e il caso Parmalat, gli anziani, le pensioni e gli infortuni sul lavoro, le politiche sociali e la crisi del welfare, le nuove povertà e il diritto alla salute, lo sfruttamento dei bambini, le problematiche giovanili e la riforma scolastica, il volontariato e l’economia solidale, i nuovi movimenti e la globalizzazione, i diritti umani e le discriminazioni nel mondo, l’Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e l’ambiente in Italia: sono alcuni dei tanti temi trattati nell’edizione 2004 del Rapporto sui diritti globali. Il Rapporto, curato dall’Associazione SocietàINformazione, è promosso dalla CGIL nazionale in collaborazione con il Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza (CNCA), con ARCI, Legambiente e Antigone, vale a dire con le associazioni italiane tra le più autorevoli, rappresentative e territorialmente diffuse che sono impegnate sulle problematiche trattate dal Rapporto. Fotografa lo stato dei diritti e analizza le politiche per una loro maggiore affermazione a livello locale e globale, italiano e mondiale. È diviso in quattro sezioni, Diritti economico-sindacali; Diritti sociali; Diritti umani, civili e politici; Diritti globali ed ecologico-ambientali, articolate in 18 capitoli. In ognuno dei capitoli viene analizzato e definito il punto della situazione e vengono delineate le prospettive del 2004. L’analisi e la ricerca sono corredate da ampie cronologie dei fatti, da approfondite schede tematiche, dai dati statistici più aggiornati, da un accurato glossario, dai riferimenti bibliografici e web e dall’indice dei nomi citati. Il Rapporto, unico nel suo genere, è uno strumento fondamentale per arricchire la formazione e supportare l’attività quotidiana di quanti operano nella scuola, nell’informazione, nella politica, nel mondo del lavoro, delle professioni sociali, del volontariato e del non profit. Contributi di: Antigone, Arci, Cgil, CnCa, Legambiente.
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La scossa
9.00
€
Di fronte al rischio di declino economico del paese e al progressivo aggravamento della crisi, che la Cgil ha denunciato fin dal 1999 rivendicando il riposizionamento del nostro modello di specializzazione produttiva, il governo Berlusconi continua a restare inerte e ripropone, a fini elettorali, la logora ricetta del taglio delle imposte da finanziare con la riduzione del perimetro dell’intervento pubblico. Welfare e politiche pubbliche vanno invece rafforzate per rendere socialmente sostenibile la transizione verso la società dei servizi senza che ciò dia luogo, come purtroppo sta già accadendo, a pericolosi processi di deindustrializzazione. Pur tenendo conto della situazione di difficoltà in cui versa gran parte del nostro apparato produttivo, il reddito disponibile dei lavoratori deve crescere di più. Ciò, secondo Beniamino Lapadula, è necessario non solo per motivi di equità sociale, ma anche per far crescere la domanda aggregata depressa da un export che ha il fiato corto e dall’assenza di investimenti, bloccati dalla crisi di sfiducia che attanaglia il paese. Pensare però che questo obiettivo possa essere conseguito con una forte spinta salariale basata sui rapporti di forza è illusorio e sbagliato. Non c’è alternativa credibile ad una nuova politica dei redditi da rilanciare con un patto tra produttori capace di dare «una scossa» per rimettere in moto l’economia del paese.
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Il valore dei soldi
10.00
€
L’economia industriale bergamasca affonda le radici del suo successo in un tessuto sociale e culturale che gli autori racchiudono nel termine sintetico «bergamaschità». Uno stile di vita e un modo di essere che ha espresso un’etica del lavoro, un’aspirazione al mettersi in proprio decisive, in passato, per il decollo e lo sviluppo del localismo industriale bergamasco. Bergamaschità che oggi, secondo gli autori, appare frenata da trappole consumiste e sembra evaporare per la mancanza di idee innovative e di sviluppo, spaesata nella nuova ambientazione competitiva globale. La stagnazione dell’economia bergamasca ci rivela i limiti di una comunità ricca (ma fino a che punto?), anziana e poco scolarizzata, in cui, al di là del «potere dei soldi», si impone la necessità di un «nuovo» municipio che governi il cambiamento di una realtà un po’ inceppata. L’analisi puntuale delle cifre e delle tabelle, che inquadrano la bergamasca nella realtà lombarda e nazionale, fa da sfondo oggettivo alle storie degli operai, delle tessitrici, dei nonni emigranti, degli extracomunitari, dei giovani, di questa opulenta città mitteleuropea che racchiude una storia di fatica, di dolore, di pudore, di solidità.
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Per il diritto alla salute un sistema di qualità
50.00
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L’emergenza sociale è chiara: la situazione economica del nostro paese si è aggravata, gli italiani sono sempre più poveri e privi di tutele. Il welfare deve dunque tornare ad essere una priorità e la salute un diritto esigibile. Oltre 100 personalità del mondo della cultura, della politica, degli enti locali, dell’associazionismo e del sindacato, per iniziativa della Cgil, si sono interrogate su come affrontare un tema così rilevante, dando risposte e indicazioni che vengono raccolte nei cinque volumi del cofanetto. Non si tratta soltanto dell’opposizione all’attacco sistematico portato al sistema di protezioni sociali del nostro paese. In queste pagine vengono infatti illustrate proposte e strategie che indicano con chiarezza le direzioni di marcia dell’impegno riformatore. Due ne sono i temi centrali: la quantità di risorse necessarie e la qualità dell’intervento pubblico. Con alcune priorità ineludibili: l’aumento degli investimenti per il sistema sanitario, l’estensione e l’ampliamento delle protezioni, una maggiore qualità delle prestazioni, più equità. Occorre poi far crescere cultura e politiche della prevenzione strettamente connesse con la qualità dello sviluppo, la sicurezza nei luoghi di lavoro e la qualità della vita. Nello specifico delle politiche socio-sanitarie, la priorità indicata riguarda l’esigibilità del diritto ai livelli essenziali di assistenza sanitaria e la definizione di quelli relativi alle prestazioni sociali, la costituzione di un fondo nazionale per la non autosufficienza, la definizione di uno strumento non assistenziale di lotta alla povertà e all’esclusione, una politica di sostegno alla famiglia basata su una efficace e appropriata rete di servizi.
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Urna del silenzio
10.00
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La crisi della partecipazione elettorale è ormai da qualche anno un tratto che accompagna le vicende politiche del nostro paese. Si presenta come fenomeno non contingente e neppure specificamente italiano, che ha a che vedere con le trasformazioni, le sfide e i pericoli che attraversano le democrazie contemporanee. Non va quindi sottovalutato né subìto come qualcosa di inevitabile (o addirittura salutare per la democrazia), ma studiato e compreso in tutte le sue dimensioni e implicazioni, anche per poterlo fronteggiare meglio. Del resto, come dimostrano le più recenti consultazioni, la capacità di riportare i cittadini alle urne si configura sempre di più come una decisiva risorsa strategica nella competizione elettorale (ancor più se di tipo maggioritario e bipolare). Comunque, riflettere sul declino della partecipazione elettorale è necessario e urgente soprattutto perché la progressiva de-inclusione di cittadini appartenenti ai ceti sociali «periferici» e svantaggiati, sempre più orfani di un’adeguata rappresentanza politica, implica l’ulteriore caduta della loro influenza politica e, alla lunga, potrebbe aprire una falla nel consenso verso la democrazia. Di tutto ciò si occupa questo libro, che - riallacciandosi a una prestigiosa tradizione di ricerca, e apportandovi nuove ipotesi e metodologie - analizza l’astensionismo in Italia, la sua evoluzione storica, le sue cause dirette e indirette, le sue diverse espressioni, le sue conseguenze.
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Anziani e assistenti immigrate
7.00
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Le lavoratrici private, in gergo denominate «badanti», svolgono un nuovo mestiere. Assistono, solitamente in convivenza, persone non autosufficienti. Il loro lavoro è importante non solo per l’aiuto concreto, spesso insostituibile che danno alle famiglie, ma anche in quanto sviluppa nuove competenze professionali nel settore della cura e costruisce forti legami sociali tra le donne italiane e straniere. Tra i rischi di questo lavoro ci sono: sfruttamento e non rispetto del contratto, convivenze transitorie, isolamento, burn-out per i lunghi orari e per la coincidenza tra luogo di vita e di lavoro. Alcuni enti locali stanno costruendo una nuova linea di servizi per non lasciare soli i soggetti di queste nuove convivenze: anziano, familiare e lavoratrice. Gli interventi descritti nella Guida sono frutto delle esperienze di ricerca in diversi contesti territoriali. La dispensa offre spunti di riflessione nell’ottica di una diffusione di best practices per l’integrazione del lavoro di cura privato nella rete dei servizi pubblici professionali: agenzie di incontro domanda/offerta, sportelli informativi, affiancamento delle lavoratrici e delle famiglie, contributi economici e indicazioni di tipologie contrattuali per l’emersione del lavoro nero, formazione di base e continua per chi assiste, gestione delle sostituzioni.
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Lungo il corso della vita
12.00
€
L’apprendimento per tutto il corso della vita è una priorità dei nostri tempi, così importante da configurarsi come un nuovo diritto, sociale e individuale. Circoscriverlo alla sola formazione continua è riduttivo. Il Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente illustra con chiarezza sia la sua duplice finalità - l’occupabilità ma anche la cittadinanza attiva - sia le relazioni tra tenuta nel mercato del lavoro e partecipazione civile: e la portata strategica, per entrambe, della padronanza di strumenti culturali e professionali. Ciò è tanto più importante in Italia dove la deprivazione culturale di settori ampi di popolazione, anche giovane, determina rischi diffusi di marginalità sociale e lavorativa, e difficoltà individuali e collettive di vario tipo. Sono indispensabili, anche per rispettare gli impegni comunitari, politiche ad ampio raggio di sviluppo delle competenze della popolazione. Negli ultimi anni, in verità, i cantieri della formazione permanente si sono finalmente aperti. Si moltiplicano offerta e domanda, in collegamento con il lavoro e anche fuori, ma con limiti che denotano l’insufficienza delle culture politiche e sociali prevalenti. Questo libro offre un’informazione puntuale sullo stato dell’educazione degli adulti, ma anche strumenti per chi voglia utilizzare le opportunità esistenti o sia interessato, nei diversi ambiti, a svolgere ruoli attivi in questo campo.
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Una generazione militante
30.00
€
Il volume raccoglie quarantasette storie di vita di donne e uomini il cui tratto dominante è costituito dalla militanza sindacale e politica. Storie di un impegno personale e sociale straordinario che oltrepassa lo stesso ambito sindacale per estendersi a tutto ciò che questa generazione «giovane» era chiamata a dover affrontare - spesso con immediate responsabilità che escludevano ogni apprendistato - per ricostruire l’intero tessuto civile, politico e istituzionale dopo il disastro materiale e morale della seconda guerra mondiale e del ventennio fascista. Storie che ci raccontano di una rivoluzione. Sì, una rivoluzione perché nella provincia di Modena, così come in molte altre zone della regione, ciò che avviene dopo il 1945 è qualcosa che rompe radicalmente con il passato, non solo con il passato fascista, ma con il passato dell’intera storia d’Italia. Per la prima volta prende corpo un ceto dirigente politico e amministrativo costituito in modo pressoché esclusivo da persone provenienti dalle classi popolari, dagli ambienti rurali della campagna modenese - soprattutto mezzadri e braccianti - e dai quartieri operai della città. Più ancora che in altre città dell’Emilia Romagna, a Modena il carattere «proletario» di questo nuovo ceto dirigente è marcato e si profila come un gruppo compatto socialmente e culturalmente ancor prima che politicamente.
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Amparo dove vai
10.00
€
Giugno 2004, Roma, quartiere Trieste: Giuseppe e Letizia, un avvocato ottantenne di origini siciliane e un’anziana maestra di origini tosco-umbre, con i loro assistenti Amparo e Ousmane, una filippina e un senegalese, vivono due strane storie d’amore in un luogo simbolico della città e della storia: Villa Torlonia, ex dimora nobiliare settecentesca, ex dimora privata di Benito Mussolini per oltre vent’anni, giardino pubblico sempre più vitale nella Roma di oggi. Le vite private dei quattro protagonisti, vecchi e adulti, colti e ignoranti, benestanti e malestanti, si intrecciano con quella ormai storica del «Duce», attraverso un continuo rimando di azioni e riflessi dall’Italia del ventennio alla Roma contemporanea. Sedici fotografie a colori dell’autore illustrano lo scenario delle vicende narrate.
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Redditi e diseguaglianze
10.00
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Economisti, politici, sindacalisti a confronto sui nodi centrali dell’economia qui e ora: bassa crescita, alta inflazione, quale modello di sviluppo, quali i meccanismi e le scelte per l’accumulazione e la redistribuzione delle risorse. La crisi economica ha penalizzato le condizioni materiali delle persone e mortificato gli assetti produttivi: urgono quindi investimenti che immettano ricerca, innovazione, formazione nel sistema e dunque urge una differente politica delle entrate. Un sistema fiscale equo e redistributivo è questo: è il patto tra i cittadini e lo Stato perché le risorse pubbliche ritornino ai contribuenti in termini di sviluppo, crescita, servizi. Senza la coerenza e l’intrinseca solidarietà di quel patto è a rischio un intero sistema di politiche pubbliche necessario per costruire pari opportunità di accesso ed esigibilità dei diritti, superando le disparità che la crisi accentua e rimettendo al centro della riflessione e dell’agire politico la questione dell’uguaglianza. La posta in gioco è molto alta. Ne discutono, tra gli altri, Giuliano Amato, Guglielmo Epifani, Franco Gallo, Gianni Geroldi, Marcello Messori, Laura Pennacchi.
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