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Pane nero
15.00
€
«Roma era felice, quel 10 giugno 1940, com’erano felici Milano, Torino, Cosenza, Bari, Palermo, Bologna, Firenze. La guerra sarebbe durata poche settimane e la vittoria era sicura. Parigi stava per cadere. Presto sarebbe caduta anche Londra. Milioni di donne preparavano la cena a milioni di uomini, mentre alle otto in punto, annunciate dall’uccellino della radio, nelle case italiane tornavano a farsi sentire le parole di Mussolini: "L’ora della decisione suprema è scoccata..."». Cominciò così, in una serata estiva, l’avventura di guerra dell’Italia fascista. Durò cinque anni, durante i quali centinaia di migliaia di donne combatterono la più lunga battaglia della loro vita: contro la fame, contro le bombe, contro una guerra la cui fine si allontanava di giorno in giorno, sempre di più. Con la forza evocativa di un maestro neorealista, Miriam Mafai ricostruisce la vita quotidiana di questo esercito femminile. Madri, mogli, ragazze, operaie, mondine, borghesi e principesse, ebree e gentili, fasciste e partigiane, «pescecane» e borsare nere. Ne nasce un’epopea che ha come scenario le città bombardate, le campagne percorse dalle fanterie di tutti gli eserciti, Roma, città aperta. È questa la prima storia delle donne vissute negli anni del «pane nero», anni che le videro balzare al ruolo di capofamiglia e di uniche vincitrici della guerra perduta.
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I diritti dei cittadini disabili
12.00
€
Oggi ai portatori di handicap, invalidità, malattie rare sono riconosciuti diritti, agevolazioni, provvidenze. Non è facile però per il cittadino interessato averne un quadro organico, data la molteplicità di norme che li regolano. Per rispondere a questa esigenza di chiarezza gli autori hanno costruito una guida ragionata, divisa in capitoli tematici. Il manuale offre un panorama completo e aggiornato di tutta la normativa in merito, dalle prestazioni previdenziali alla gestione dell’assistenza sanitaria, dall’integrazione nella scuola all’inserimento nel mondo del lavoro, dalla possibilità di spostarsi all’interno dei centri urbani e di viaggiare, all’esercizio dei diritti civili, precisando, per ogni argomento esaminato, le facilitazioni economiche previste. Premessa di tali provvedimenti sono i princìpi generali sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, volti a stabilire la dignità e l’autonomia dei soggetti svantaggiati, mentre a garanzia della loro attuazione si pongono istituzioni e associazioni a cui il cittadino si può rivolgere per essere tutelato. Completa il volume un’appendice operativa contenente il facsimile dei moduli da utilizzare in tutte le situazioni prospettate dalla guida, in modo da rendere facilmente esigibili i propri diritti.
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Andrej a Belgrado
10.00
€
La Serbia e soprattutto Belgrado dopo un anno dalla caduta di Milosevic, attraverso frammenti di vita di un anziano insegnante di origine russa e brevi ritratti individuali di otto amici e amiche con storie e caratteri molto diversi. Con il protagonista e i suoi conoscenti il libro tocca temi e caratteristiche della storia, della cultura, della società belgradese in un momento storico confuso e delicato quanto importante anche per noi italiani: la politica, l’amore, il lavoro, la fede, la povertà, l’arte, l’amicizia. Un libro composto da quattro tracce narrative che si intrecciano: il racconto, le cronache in corsivo, i versi, le fotografie, in una sequenza ritmica che alterna ricordi, visioni, metafore, immagini poetiche.
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Bioetica. Discipline a confronto
13.00
€
L’avanzamento della ricerca biomedica di questi decenni ha messo a disposizione una serie di nuovi strumenti e pratiche che riguardano la nascita, la morte, la cura degli esseri umani e i rapporti con le altre specie viventi. Lo sviluppo scientifico e tecnologico ha altresì aperto una serie di nuovi problemi relativi al vivente in generale, sia per quanto riguarda i rapporti intraspecifici sia per quanto riguarda il rapporto uomo natura. Su tutti questi problemi si è andato sviluppando un ampio confronto tra diverse concezioni culturali che non si è svolto solamente nella discussione pubblica comune, ma ha coinvolto svariati settori disciplinari spingendoli a una rivisitazione critica delle teorie etiche del passato. I saggi contenuti in questo volume rielaborano alcune delle lezioni tenute al corso di perfezionamento in Bioetica dell’Università di Roma "La Sapienza". Un'esperienza questa dell’ateneo romano che si è progressivamente arricchita di esperienze e iniziative pur mantenendo come riferimento basilare l’idea di una Bioetica interdisciplinare e multiculturale, contraria a ricondurre il ragionamento su temi così delicati tanto a facili banalizzazioni, che a pericolosi dogmatismi. Il libro riflette queste caratteristiche di fondo, spaziando dai temi riguardanti i settori più avanzati della ricerca scientifica a quelli più quotidiani con i quali ci confrontiamo sempre più frequentemente.
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La dimensione sociale della contrattazione
68.00
€
Il cofanetto raccoglie i sette volumi prodotti nell’ambito del progetto di formazione e ricerca su "La dimensione sociale della contrattazione", promosso dalla Cgil (Confederazione generale italiana del lavoro) e dallo Spi (Sindacato pensionati italiani), diretto dall’Isf (Istituto superiore per la formazione). Il progetto si è proposto prioritariamente di analizzare le caratteristiche della contrattazione in relazione sia con la cittadinanza attiva, sia con il rinnovamento dello Stato sociale. I testi prodotti sono i seguenti: *Mimmo Carrieri: "Agire per accordi. La concertazione nazionale e locale" *Giancarlo Corò: "Processi produttivi, Stato sociale, modello di sviluppo" *Luigi Mariucci: "Società e istituzioni negli anni novanta" *Saul Meghnagi: "Una negoziazione complessa. Attori, metodi, conoscenze" *Alessandro Montebugnoli: "Riproduzione sociale e azione sindacale" Joerg Rappl: La mediazione civica. Un'ipotesi interpretativa dell'azione sociale" *Emilio Reyneri: "Economia, occupazione, welfare locali".
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I congressi Cgil. Futuro ai diritti
30.00
€
Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XIV Congresso nazionale della Cgil, tenutosi a Rimini dal 6 al 9 febbraio 2002: ottanta interventi che in quattro giornate di intenso lavoro si sono svolti di fronte a una platea di 1.173 delegate e delegati e di migliaia di invitati provenienti da tutto il paese e da centinaia di luoghi di lavoro. Sulla relazione svolta da Sergio Cofferati, insieme ai delegati al Congresso intervenuti, si sono anche confrontati Luigi Angeletti e Savino Pezzotta, segretari generali di Uil e Cisl, Guy Ryder, segretario generale della Cisl Internazionale, ed Emilio Gabaglio, segretario generale della Ces. Nel volume trovano altresì collocazione gli interventi che ospiti prestigiosi del Congresso hanno svolto nell’ambito delle tre iniziative congressuali dedicate, la prima, introdotta da Guglielmo Epifani, ai temi della libertà, le altre ai temi della pace in Palestina e della grave crisi dell’Argentina. La manifestazione pubblica svoltasi al termine del Congresso, con l’intervento conclusivo di Sergio Cofferati, completa la discussione nazionale raccolta nel volume, che è terminato con la pubblicazione dei documenti preparatori che il Comitato direttivo confederale aveva proposto al dibattito congressuale - articolatosi poi in 52.126 assemblee congressuali a cui hanno partecipato 1.332.715 iscritte e iscritti alla Cgil - degli ordini del giorno e del documento conclusivo approvati, dello Statuto della Cgil e degli organismi eletti dal XIV Congresso.
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Primo Maggio in cartolina
8.00
€
Il manifesto è un’opera estremamente delicata, di difficile conservazione, a causa delle dimensioni e per il semplice fatto che viene esposto. Nel corso degli anni molti manifesti sono andati perduti e altri, anche se hanno pochi decenni alle spalle, sono diventati una rarità. Negli archivi storici delle Camere del lavoro dell’Emilia-Romagn da qualche anno si è iniziato a recuperare, restaurare, catalogare e conservare i manifesti prodotti dal sindacato. Fra questi anche quelli dedicati alla festa del 1° maggio, festa dei lavoratori, festa coniugata all’iniziativa sindacale e vissuta nei territori in modi molto diversificati a seconda delle regioni, delle province, dei comuni, delle piccole frazioni. Dopo un lungo lavoro, conservati negli archivi storici delle Camere del lavoro emiliane e romagnole, ci sono oggi oltre 300 manifesti dedicati al 1° maggio, quelli nazionali e quelli prodotti dal sindacato nella regione, tutti visionabili nel sito www.centenari.it. Questa raccolta ne riporta, in formato di cartolina, una selezione di cinquantaquattro esemplari scelti fra quelli più interessanti e significativi.
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Immagini dal lavoro
12.00
€
Le foto oggi disponibili del lavoro e dei suoi mutamenti sono largamente insufficienti a documentare le radicali trasformazioni che, negli ultimi due decenni, hanno mutato il volto di territori interi e determinato nuove articolazioni sociali. Si rischia così che non rimanga traccia di quello che è stato un cambiamento epocale e che si perda la memoria del lavoro che fu. Eppure, là dove il cinema è riuscito a intervenire, ha dimostrato la straordinaria capacità delle immagini in movimento di testimoniare il mutamento del paesaggio umano e sociale. Nasce da qui l’idea di realizzare un catalogo dedicato al rapporto tra cinema e lavoro, esaminando opere che raccontano il lavoro e i lavoratori, del presente e del passato. La prima parte del volume raccoglie le testimonianze di protagonisti del movimento operaio italiano, i ricordi degli intellettuali, brevi saggi di studiosi che propongono percorsi tematici legati al racconto e alla rappresentazione audiovisiva di alcuni luoghi del lavoro fortemente significativi: la fabbrica, la terra, il mare, la città, il treno, gli immigrati, la miniera. Per ciascun tema viene avanzata la proposta ragionata di una rassegna cinematografica che attinge ai titoli più significativi del cinema italiano (
fiction
e no) dal dopoguerra ad oggi. La seconda parte contiene le schede - con cast tecnico e artistico, sinossi e reperibilità presso cineteche e mediateche italiane - di 10-15 film per ogni percorso tematico affrontato. Ai film più significativi sono dedicate schede più approfondite, con recensioni tratte da quotidiani, riviste d’epoca o recenti, saggi e monografie. Il volume è stato realizzato dall'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico e da Arci-Ucca, in collaborazione con la Cgil e con il sostegno del ministero per i Beni culturali.
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Il falò delle tasse e dei diritti
7.00
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Quale filosofia ispira la delega fiscale di Tremonti? Come si distribuiranno le riduzioni di imposte tra le diverse categorie di contribuenti? Quali spese saranno sacrificate per permettere questi sgravi? Che tipo di società ha in mente, insomma, il super ministro dell’Economia? Ecco le domande a cui risponde il volume. Tremonti si rifà a un liberismo deteriore che concepisce la libertà solo "in negativo", esaltando un individualismo esasperato e uno Stato minimo. Il suo progetto ricalca l’operato di Bush negli Stati Uniti: meno tasse per i più ricchi e meno risorse per welfare e intervento pubblico. La nuova Irpef a due aliquote assegnerà alla fetta più ricca dei contribuenti, appena un decimo della popolazione, tra il 56 e l’85 per cento dei benefici, mentre i contribuenti medi, collocati tra i 10.000 e i 30.000 euro di reddito, prenderanno poco o nulla, o finiranno addirittura col rimetterci. Ma non basta: il governo vuole abolire l’Irap senza dire come si finanzierà il Servizio sanitario nazionale, e cancellare la Dual Income Tax, la riforma introdotta dal centrosinistra per incentivare la modernizzazione delle imprese italiane. Dopo aver ricostruito l’esperienza statunitense e illustrato l’eredità lasciata dal centrosinistra in materia fiscale, Beniamino Lapadula, coordinatore del dipartimento Politiche sociali e Welfare della Cgil nazionale, si sofferma sui provvedimenti dei primi cento giorni del governo Berlusconi e sui princìpi della delega fiscale, e conclude con l’invito al sindacato e alla sinistra a opporsi con fermezza a questo progetto reazionario.
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Lavoro. Ritorno al passato
8.00
€
Le norme della legge delega che traducono in articolato le proposte già contenute nel "Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia" vanno ben al di là dell’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, conferendo al governo, grazie a un uso abnorme della procedura della delega, la potestà di riscrivere l’intero diritto del lavoro al di fuori del controllo del Parlamento. La precarizzazione e la mercificazione dei rapporti di lavoro sono portate alle estreme conseguenze e vengono perseguite sia per la via del diritto sostanziale (modifica al regime dei licenziamenti, moltiplicazione dei rapporti atipici strutturalmente precari, liberalizzazione dell’interposizione di manodopera, amministrativizzazione dei rapporti tramite l’istituto della certificazione), sia per la via del diritto processuale (introduzione della procedura arbitrale equitativa, destrutturazione della giustizia del lavoro). Parallelamente si punta alla valorizzazione del rapporto individuale a scapito della norma collettiva, alla discriminazione del sindacato più rappresentativo, a una cogestione subalterna e costrittiva degli interessi in sostituzione della concertazione trasparente e verificabile delle politiche. I saggi proposti, esaminando l’effetto combinato delle norme, mostrano il carattere eversivo del progetto, che punta a demolire princìpi generali e istituti fondamentali di garanzia e di equità sedimentati in decenni di cultura giuridica e di relazioni industriali. Nel volume vengono altresì formulate linee guida per ipotesi di riforma che assicurino invece equilibrio e armonizzazione tra esigenze di rinnovamento e garanzie nei rapporti di lavoro. Contributi di: Andreoni, Angiolini, Casadio, Coccia, Ghezzi, Mariucci, Naccari, Roccella.
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Il Libro bianco e la Carta di Nizza
12.00
€
Nell’ordinamento dell’Unione europea i diritti sociali hanno avuto, nel tempo, una rilevante evoluzione dai trattati fino alla Carta di Nizza, grazie anche al cospicuo apporto alla loro definizione fornito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia. E poiché le disposizioni comunitarie in materia incidono sempre di più nella legislazione italiana è necessario verificare la correttezza del "dialogo" tra le due normative. In Italia il governo in carica ha predisposto il "Libro bianco sul mercato del lavoro" e il relativo disegno di legge delega che hanno suscitato un serrato dibattito. Molti esperti della materia ritengono infatti che questi provvedimenti comportino una precarizzazione del lavoro attraverso presunte "tutele nel mercato" in sostituzione delle "tutele nel rapporto lavorativo"; che essi puntino a sostituire l’autonomia e imparzialità della giurisdizione del lavoro con forme arbitrali di dubbia garanzia, e con forme burocratiche di insicura definizione dei rapporti; e tendano a ridimensionare le relazioni industriali e a emarginare l’effettiva rappresentanza sindacale. I saggi contenuti nel volume sviluppano questi temi, rielaborando le relazioni tenute da alcuni fra i più importanti giuslavoristi del paese al Convegno "Il futuro dei diritti sociali in Italia e in Europa", svoltosi il 1° febbraio 2002 presso il Cnel, promosso dalla "Rivista giuridica del lavoro", da Magistratura democratica e dalla Consulta giuridica del lavoro.
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Il lavoro ha valori manifesti
23.24
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La riproduzione di tutte le tessere dal 1907 al 2001 e di 140 manifesti dal 1945 ad oggi (sul 1° Maggio, i congressi nazionali, le campagne di tesseramento), accompagnata da schede tecniche complete e da una prima bibliografia sull’iconografia della Cgil. Il libro-catalogo, che accompagna una documentatissima mostra, è arricchito da due autorevoli contributi specialistici, il primo di Albe Steiner, l’altro di Ennio Calabria, due fra i più originali creatori di manifesti per la diffusione delle idee di questo secondo dopoguerra. Una rilettura attraverso le immagini delle diverse tappe della storia del movimento sindacale dagli anni delle divisioni a quelli dell’unità; dal periodo della grafica realista a quello, di diverso linguaggio ma ugualmente impegnato, degli anni sessanta e settanta, per giungere agli apporti creativi degli ultimi decenni. Centottanta pagine per valutare, attraverso i manifesti, l’evoluzione della cultura estetica, espressiva e della comunicazione della più rappresentativa Confederazione sindacale italiana. Centosessantotto pagine di storia nel segno dei lavoratori.
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Mediterraneo
12.00
€
Mediterraneo. I Romani lo chiamavano Mare nostrum. Oggi, in un mondo tanto allargato e tanto ristretto, "nostrum" non può che riferirsi a tutti i popoli rivieraschi che vi abitano e vivono dello stesso mare, al nord come al sud del Mediterraneo. Di qua, di là dal mare, i flussi migratori tra l'Italia e la Tunisia vedono prioritariamente gruppi di italiani attraversare il Mediterraneo ed emigrare in Tunisia per sfuggire alle leggi razziali. Con l'indipendenza della Tunisia, comincia invece, alle soglie degli anni sessanta, il flusso migratorio dei tunisini verso l'Europa e più tardi verso l'Italia. Quali sono le aspettative, i progetti, i programmi degli emigranti? Quali le possibilità di un ritorno e di un investimento costruttivo? Quale l'impatto del fenomeno migratorio sulla società, sull'economia, sulla cultura della Tunisia? Per quanto riguarda l'Italia, quali sono le condizioni di vita, di lavoro, le difficoltà dei tunisini immigrati? Quale l'influenza sulla società italiana? Sono alcuni dei punti messi a fuoco nel volume in un acceso e interessante confronto tra intellettuali e ricercatori delle due sponde del Mediterraneo.
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Storia del sindacato a Modena
10.00
€
La storia della Camera del lavoro di Modena segue e segna, nel corso del Novecento, le complesse trasformazioni che, dall’iniziale caratterizzazione rurale, portano il territorio provinciale a divenire una dinamica realtà di sviluppo industriale e del terziario avanzato. Questo libro inaugura la collana "Storia e storie" dell’Istituto storico di Modena, e intende offrire a un vasto pubblico una sintesi efficace delle vicende che, dalle prime organizzazioni sindacali di fine Ottocento, portano alle lotte operaie che caratterizzano l’intero arco del XX secolo, fino alle soglie degli anni ottanta. Il saggio di Osti Guerrazzi e Silingardi si svolge intrecciando il testo con una ricca trama documentaria, fotografica e iconografica, temporalmente corrispondente, proveniente principalmente dall’archivio della Cgil di Modena e dal fondo Franco Beghelli, depositati entrambi presso l’Istituto storico di Modena.
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Occupazione e rappresentanza
15.00
€
L’analisi del tesseramento Cgil nel periodo 1995-2000 offre un ricchissimo insieme di informazioni sull’andamento della sindacalizzazione in rapporto alle realtà socio-economiche del nostro paese. Incrociando i dati sugli iscritti Cgil con i dati Istat, Inps e della pubblica amministrazione ricostruisce la dinamica della relazione che collega il tesseramento con gli occupati (suddivisi nei macrosettori industria, terziario e agricoltura), i disoccupati e i pensionati; per ogni territorio e categoria fornisce informazioni qualitative sul tessuto produttivo di riferimento e sulle caratteristiche socio-anagrafiche dei lavoratori; per ogni macrosettore e categoria, a livello regionale e provinciale, rende disponibili i tassi di crescita degli iscritti, i tassi di sindacalizzazione e la struttura della forza lavoro per dimensione d’impresa, sesso, qualifica ed età. Ne emerge un quadro estremamente articolato, puntualmente documentato, illustrato con chiarezza da grafici e tabelle, che fornisce alle strutture sindacali informazioni utili non solo per intervenire nelle aree tradizionali di proselitismo, ma anche per evidenziare i punti di debolezza, gli aspetti non tradizionali, la strumentazione più adeguata per corrispondere a una domanda e a bisogni emergenti non affrontabili con le consuete forme di attività sindacale o di tutela individuale. Il volume infine costituisce una fonte preziosa per gli studiosi della materia e per chiunque sia interessato alla riflessione sulla dinamica e ricomposizione della rappresentanza sindacale.
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Voci dal conflitto
11.00
€
Voci dal conflitto. Voci di ebrei israeliani, di palestinesi cittadini di Israele, di palestinesi dei territori occupati: docenti universitari, scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione del conflitto, i quali, da punti di vista differenti, denunciano l'ingiustizia dell'occupazione, la militarizzazione della società israeliana, la sottrazione di risorse vitali, come l'acqua, la strategia del displacement come forma di apartheid, di cui i governi israeliani sono responsabili. Dal volume emerge con chiarezza che non si tratta di un conflitto di religione, né di un conflitto etnico. Si tratta di una guerra fra chi, per mandato divino e per antiche e recenti persecuzioni e genocidi, ritiene di avere diritto di vivere sulla "terra promessa", e chi storicamente, da sempre, vive su quella terra. Il punto di vista degli autori dei saggi è che esiste, per entrambi i popoli, la possibilità di vivere in pace sullo stesso territorio, secondo la formula "due popoli due Stati". Questo i palestinesi lo hanno accettato, ma non i governi israeliani che mirano alla Grande Israele. Si pone quindi con forza, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale. L'Unione europea , per i suoi princìpi, le sue leggi, può essere il soggetto super partes, al quale gli autori del volume, ebrei israeliani e palestinesi, si appellano a gran voce. La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, docenti universitari, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Essi denunciano, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la militarizzazione della società israeliana, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. La convinzione degli autori dei saggi è che esiste, per entrambi i popoli, la possibilità di vivere in pace sullo stesso territorio, secondo la formula "due popoli, due stati". Si pone quindi con forza, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale in cui l’Unione Europea, per i suoi princìpi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto super partes, al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume. Contributi di: Abu-Dayyed Shamas, Amit, Delle Donne, Donini, El Sarraj, Ghanayem, Gigli, Halper, Hiller, Isaac, Macchi, Picchio, Rossetti, Tarozzi, Tricarico, Trottier.
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Pane pei nostri bambini o la testa di Mussolini
10.33
€
Per la prima volta oltre quattrocento documenti della Cgdl clandestina vengono offerti, attraverso schede riassuntive, agli studiosi e agli appassionati di storia del sindacato e d’Italia. In gran parte sconosciuti fino ad oggi, ci consegnano un quadro estremamente ricco, persino sorprendente, dell’attività della Cgdl e della lotta condotta negli anni 1927-1943 per le libertà sindacali. Si tratta di giornali, opuscoli, tessere, volantini prodotti dalle due diverse Confederazioni generali del lavoro, quella diretta da Bruno Buozzi, operante prevalentemente in Francia fra gli emigranti e i fuoriusciti italiani, e l’altra, diretta da Paolo Ravazzoli prima, da Giuseppe Di Vittorio poi, che agiva in clandestinità soprattutto in Italia. Il testo è il risultato di ricerche compiute nelle carte che la polizia sequestrò agli antifascisti durante il ventennio, e ora conservata nell’Archivio centrale dello Stato.
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Semplificazione e diritti – Cittadini e pubblica amministrazione
5.20
€
I certificati sono da sempre l’emblema di una "burocrazia vessatoria" nei confronti del cittadino considerato un suddito e costretto a fare il fattorino tra un'amministrazione e l’altra per dimostrare di essere nato, residente e persino di essere in vita. Nel 1997 è iniziato il cammino verso l’eliminazione della richiesta di certificati, e l’autocertificazione è divenuta un simbolo della rivoluzione profonda nel rapporto tra amministrazione e cittadino avviata con le leggi Bassanini. Numerosi interventi normativi e, da ultimo, il testo unico sulla documentazione amministrativa, hanno via via introdotto nuove semplificazioni, destinate a rendere più semplici tutte le pratiche della vita quotidiana e a eliminare i certificati ("decertificazionne") attraverso lo scambio dei dati tra le amministrazioni per via telematica. Il volume illustra nel dettaglio i princìpi innovativi, gli strumenti e i risultati delle nuove norme, guardando ai nuovi traguardi informatici e telematici del presente e del futuro come la carta d’identità elettronica e la firma digitale. Utile, quindi, per tutti coloro, addetti ai lavori o semplici cittadini, che vogliono conoscere i nuovi diritti e le opportunità che le semplificazioni hanno introdotto.
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Giovanna di Gillo Pontecorvo
15.00
€
"Giovanna", diretto nel 1955 da Gillo Pontecorvo e sceneggiato da uno dei più importanti sceneggiatori italiani, Franco Solinas, racconta la lotta determinata e coraggiosa di un gruppo di operaie tessili contro la decisione dell’azienda di licenziare alcune di loro: esse occupano la fabbrica, iniziando un’esperienza nuova in cui il conflitto con il proprietario si mescola con i problemi che nascono con le loro famiglie e i loro figli; infatti accanto alla solidarietà della città emergono anche insofferenze patriarcali e maschiliste per questa inedita iniziativa di donne. Il mediometraggio fu presentato alla Mostra del cinema di Venezia del 1956, dove questa prima esperienza narrativa di film a soggetto del giovane regista fu molto apprezzata dalla critica, che parlò di "purissimo film neorealista". Nel volume, curato da Antonio Medici, il film è analizzato da un saggio introduttivo di Lietta Tornabuoni; ne viene pubblicata la sceneggiatura desunta, con un corredo fotografico; sono presentati documenti come il visto di censura e la descrizione del brano che fu censurato. Il racconto della sua storia produttiva è affidato alle testimonianze del regista, Gillo Pontecorvo, di due dei suoi principali collaboratori, Giuliano Montaldo e Franco Giraldi, del direttore della fotografia, Enrico Menczer, della protagonista, Armida Gianazzi, e a una documentazione relativa al film internazionale collettivo sulle donne
La Rosa dei Venti
, di cui Giovanna era l’episodio italiano. Paola Scarnati e Mario Musumeci raccontano la storia del restauro del film, salvato e conservato dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico.
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Que trata de Espana
20.00
€
La più ampia e rappresentativa raccolta d’arte spagnola degli anni sessanta presente in Italia si trova nella collezione d’arte della Cgil. All’inizio degli anni sessanta, infatti, il movimento sindacale italiano rilancia con grande forza la propria azione di solidarietà con le lotte dei lavoratori spagnoli contro il franchismo e per la democrazia nel loro paese. Ed è in quel clima, fervido di impegni e di iniziative, che insieme a Rafael Alberti, Pablo Picasso e Josè Ortega, Cgil Cisl e Uil organizzano a Milano e Bologna una grande mostra d’arte di solidarietà,
Amnistìa - Que trata de Espana
, realizzata con le opere donate dai maggiori artisti spagnoli. In occasione di quell’iniziativa si crea anche la raccolta d’arte spagnola della Cgil e delle Camere del lavoro di Milano e Bologna, presentata ora nella mostra
Que trata de Espana
, promossa dalla Cgil e dall’Ambasciata spagnola, presso l’Accademia di Spagna in Roma. Il catalogo della mostra riproduce in quarantotto pagine a colori tutte le opere della collezione Cgil, fra cui quelle di Juan Genovès, Equipo Crònica, Eduardo Urculo, Pablo Serrano, Vaquero Turcios, Amalia Avia, Carlos Mensa e Luis Gordillo. Presentato da Josè de Carvajal, ambasciatore di Spagna, da Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil, e da Felipe V. Garìn Llombart, direttore dell'Accademia di Spagna in Roma, è arricchito da un testo critico di Felipe Garin e Facundo Tomàs. Completano l'opera la ricostruzione, curata da Luigi Martini, della formazione della raccolta d'arte spagnola della Cgil e le schede dei quarantotto artisti presenti in mostra.
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Un territorio e la grande storia del ‘900. 100 anni della Camera del lavoro di Reggio Emilia. – Vol. I
20.00
€
Lavoro e conflitto sociale sono stati i terreni su cui, a partire dalla propria condizione, le lavoratrici e i lavoratori hanno costruito percorsi di affermazione di diritti e poteri degli uomini e delle donne all’interno del lavoro e fuori di esso, e hanno messo in campo un punto di vista autonomo sulla società fondato sulla solidarietà e l’uguaglianza. Questo è stato, a fronte della crisi del liberalismo ottocentesco, il passaggio decisivo, su cui si è venuto storicamente misurando il tema della democrazia di massa e dei diritti in una società di diseguali. La nascita, l’affermazione e il ruolo del sindacato costituiscono parte fondamentale di questo percorso storico. Il territorio di Reggio Emilia, attraverso i suoi lavoratori e lavoratrici, mediante l’azione del movimento sindacale, ha preso parte a questa storia con particolare rilievo e continuità (dalle origini alle lotte del primo dopoguerra, dalla Resistenza al secondo dopoguerra, dal 7 luglio 1960 alla fase di lotte tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta). Rivisitarne gli svolgimenti con particolare attenzione al lavoro, alle lotte sociali e al ruolo del sindacato vuole essere un contributo a una rilettura storica più generale, che sappia favorire la riflessione sul presente e sul futuro. Sono oggi infatti in atto processi e orientamenti che, nel tentare di ridurre il lavoro a pura merce e nel negargli quindi valore autonomo quale base di un’identità collettiva e solidale, mettono in discussione il fondamento decisivo degli stessi processi democratici.
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Un territorio e la grande storia del ‘900. 100 anni della Camera del lavoro di Reggio Emilia – Vol. II
25.00
€
Lavoro e conflitto sociale sono stati i terreni su cui, a partire dalla propria condizione, le lavoratrici e i lavoratori hanno costruito percorsi di affermazione di diritti e poteri degli uomini e delle donne all’interno del lavoro e fuori di esso, e hanno messo in campo un punto di vista autonomo sulla società fondato sulla solidarietà e l’uguaglianza. Questo è stato, a fronte della crisi del liberalismo ottocentesco, il passaggio decisivo, su cui si è venuto storicamente misurando il tema della democrazia di massa e dei diritti in una società di diseguali. La nascita, l’affermazione e il ruolo del sindacato costituiscono parte fondamentale di questo percorso storico. Il territorio di Reggio Emilia, attraverso i suoi lavoratori e lavoratrici, mediante l’azione del movimento sindacale, ha preso parte a questa storia con particolare rilievo e continuità (dalle origini alle lotte del primo dopoguerra, dalla Resistenza al secondo dopoguerra, dal 7 luglio 1960 alla fase di lotte tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70). Rivisitarne gli svolgimenti con particolare attenzione al lavoro, alle lotte sociali e al ruolo del sindacato vuole essere un contributo ad una rilettura storica più generale, che sappia favorire la riflessione sul presente e sul futuro. Sono oggi infatti in atto processi e orientamenti che, nel tentare di ridurre il lavoro a pura merce e nel negargli quindi valore autonomo quale base di un’identità collettiva e solidale, mettono in discussione il fondamento decisivo degli stessi processi democratici. Contributi di: Baldissara, Bergamaschi, Canovi, De Bernardi, Pepe.
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Un secolo di sindacato
30.99
€
La vicenda ormai più che secolare delle Camere del lavoro si muove tra due poli di riferimento costanti: la difesa delle condizioni economiche e normative dei lavoratori e la tensione politica verso un rinnovamento radicale del mondo del lavoro e della società. Il rapporto che lega le due componenti costituisce probabilmente il motivo più profondo per cui si radica e sopravvive con tanta vitalità nella società italiana l’istituzione camerale, della quale neppure l’esperienza totalitaria del fascismo riuscì a cancellare l’impronta e il ricordo di massa. Sul territorio modenese la presenza della Camera del lavoro ha accompagnato, con la sua capacità di guidare il conflitto e di promuovere la mediazione, una vicenda complessa ed esemplare: dal mondo rurale della fine dell’Ottocento all’odierna realtà, che vede sulla scena un sistema industriale considerato per molti aspetti un modello originale e vitale. Trasformazioni graduali e rotture traumatiche hanno sollecitato i sindacati, i loro iscritti e i quadri dirigenti a elaborare interpretazioni e strategie politiche variate e complesse, su cui è necessario riflettere per comprendere una componente essenziale del mondo contemporaneo.
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Economia, occupazione, Welfare locali
9.30
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La disoccupazione in Italia è più alta rispetto ad altri paesi europei e agli Stati Uniti. Ma non è tanto questo a caratterizzare il mercato del lavoro italiano, quanto le caratteristiche strutturali della disoccupazione che fanno emergere alcune specificità nazionali. Gli uomini di mezza età, coniugati, con figli, con medio livello di istruzione e residenti nel Centro-Nord costituiscono nel loro insieme una categoria sociale senza problemi di occupazione, poiché i disoccupati in Italia sono soprattutto giovani, donne e residenti nel Mezzogiorno. Quali politiche attive è dunque opportuno sviluppare per aumentare il livello di occupazione delle donne, dei giovani e nelSud, e in quali settori produttivi? E fino a che punto è possibile aumentare l’occupabilità in tali settori, tenuto conto del costo del lavoro? La questione dell’occupazione non può essere separata, secondo l’autore, dagli assetti del welfare state in quanto entrambi investono due bisogni sociali fondamentali, il lavoro e la qualità della vita. Questi sono i principali temi affrontati nel saggio e nei contributi presenti nel testo. Contributi di Giuseppe Casadio, Luigi De Vittorio, Gabriella Poli, Gianni Principe.
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La mediazione civica
9.30
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La nozione di mediazione civica è proposta dall’autore come ipotesi interpretativa per comprendere più correttamente alcuni aspetti delle moderne strutture democratiche e del sindacato. La competenza insita nella mediazione civica, in una realtà caratterizzata profondamente dalla frammentazione sociale, permette, alle organizzazioni e ai cittadini, di affrontare i problemi attraverso un processo di riconoscimento reciproco, nel quale si realizza una condivisione dei ruoli dell’ascoltare e del parlare. Attraverso quello che Rappl chiama l’agire dialogale si prefigura una più facile comprensione e risoluzione di situazioni problematiche. Tale approccio permette sia di comprendere meglio alcune delle modalità messe in atto dalle Camere del lavoro (la cui storia viene ricordata nel saggio), promosse dal sindacato, sia di fornire spunti di riflessione per scegliere con maggiore cognizione le strategie comunicative in sede di conflitto. La mediazione civica e la ricerca di nuove modalità di relazioni personali e istituzionali, le varie dimensioni mediali dell’agire dialogale, le relazioni mediate dal dialogo sono gli argomenti presi in esame nel saggio. Contributi di: Paolo Nerozzi, Nicoletta Rocchi, Bruno Roscano, Italo Stellon.
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Riproduzione sociale e azione sindacale
9.30
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La complessità del processo di riproduzione sociale dipende dalla molteplicità delle forme di transazione che lo caratterizzano e dal coinvolgimento di risorse, beni di consumo e servizi, ma anche capacità personali, impegnate sia per la trasformazione degli stessi beni e servizi, sia per agire direttamente su altre e con altre persone. D’altro lato, da quando il lavoro salariato ha fatto la sua comparsa, la separazione tra processi produttivi e riproduttivi - scrive Montebugnoli - domina la scena economica e sociale. È possibile pensare a una loro ricomposizione? Quali strategie possono mettere in opera, a tal fine, la sinistra e il sindacato? Queste sono alcune delle tematiche e dei quesiti affrontati nel saggio e nei contributi presentati nel volume, a partire da un tentativo di definire con precisione il concetto di riproduzione sociale e di mettere in evidenza la peculiarità delle risorse e dei rapporti compresi nel suo ambito. Terreno di verifica di tutto il discorso è la questione del welfare e delle sue esigenze di rinnovamento. Contributi di: Luigi Agostini, Ferruccio Danini, Betty Leone.
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Una negoziazione complessa
9.30
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Il volume contiene i risultati scaturiti dal progetto di formazione e ricerca su"La dimensione sociale della contrattazione", realizzato nel corso del 2001. Il progetto ha avviato una riflessione sui modi e sulle forme di rappresentanza, di tutela dei diritti, di sviluppo economico e sociale. Ha posto al centro della propria azione la dimensione territoriale quale riferimento utile per riflettere sulle strategie e sull’azione del sindacato. Il volume dà conto dello studio preliminare all’avvio del progetto, nato da un’intesa tra Cgil e Spi, precisa le caratteristiche del metodo di progettazione dell’azione e dell’indagine, riferisce della sperimentazione sul piano delle analisi e della sperimentazione sul campo.
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Società e istituzioni negli anni novanta
9.30
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Gli anni novanta in Italia costituiscono un periodo di riforme istituzionali, rese necessarie in seguito alla crisi del sistema politico. Tale crisi ha posto in luce tre questioni fondamentali: la necessaria rideterminazione dei rapporti tra rappresentanza e governo; l’esigenza di ridefinire l’assetto istituzionale, al fine di ridurre la ridondanza politico-amministrativa; l’importanza, infine, di ristabilire i rapporti tra dimensione politica e dimensione sociale e in particolare tra sistema politico e sistema sindacale, definendo un’essenziale riforma lavoristica specie nel settore privato. Data la parzialità e la mancata realizzazione di tutte le riforme prefigurate, i nodi da sciogliere rimangono molti. Come si può affrontare la questione della formazione della rappresentanza politica e del governo? Come si può ridurre la ridondanza istituzionale in termini di posti politici che continua a essere inefficiente e costosa e che necessita di una riforma del Parlamento in senso federale? Come si può ridefinire la dimensione sociale del nuovo assetto istituzionale in termini di regolamentazione della rappresentanza sindacale e dei rapporti tra sistema sindacale e sistema politico istituzionale? Come si può affrontare il progetto di riforma costituzionale presentato dal governo di centrodestra? Questi sono i principali temi e i principali interrogativi affrontati e approfonditi nel saggio di Luigi Mariucci e nei contributi presenti nel testo. Contributi di: Ettore Combattente, Michele Gentile, Giampaolo Patta, Bruno Pierozzi.
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Processi produttivi, Stato sociale, modelli di sviluppo
9.30
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È noto come il tessuto produttivo italiano sia caratterizzato, rispetto alle altre economie industriali moderne, dalla presenza di piccole e medie imprese operanti in settori tradizionali. Questo tratto peculiare dell’economia italiana è stato a lungo ritenuto un fattore di debolezza dello sviluppo. In realtà i sistemi locali di piccole imprese hanno mostrato una notevole capacità di adattamento incrementale ai mutamenti della domanda, aiutati in questo anche dalle politiche di svalutazione che hanno consentito di accrescere la profittabilità dell’export. Tuttavia, la base della crescita viene oggi decisamente spostata sulle dinamiche della produttività, perciò sull’innovazione, sulle possibilità di integrazione tecnologica, sulle capacità di creare e scambiare conoscenze astratte. Ma come possono le piccole e medie imprese italiane contribuire ad accrescere le dotazioni collettive di capitale umano e riuscire a incorporare nei prodotti e nei processi produttivi nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche? In quale misura esiste uno spazio reale di innovazione nei settori tradizionali del made in Italy e in che modo favorire la sua esplorazione valorizzando la varietà territoriale e l’apertura internazionale dei sistemi produttivi locali? Quali sono, in definitiva, le linee di una possibile politica industriale italiana all’interno del processo di integrazione europea e di crescita della concorrenza mondiale? Questi sono i principali interrogativi affrontati e discussi nel saggio di Giancarlo Corò e nei contributi offerti nel testo. Contributi di: Carla Cantone, Marigia Maulucci.
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Agire per accordi
9.30
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Le trasformazioni che hanno segnato la politica e l’economia non solo italiana ma europea, negli anni ottanta e novanta, hanno portato all’affermazione di forme diverse di contrattazione e concertazione. Tra gli aspetti che rendono la concertazione stessa, seppur con dei limiti, uno strumento innovativo, è possibile indicare l’affiancamento tra parti sociali e istituzioni pubbliche nel decidere di politiche e beni pubblici, il processo di decentramento, lo sviluppo locale, il "capitale sociale" quale precondizione dello sviluppo. Non mancano aspetti critici che riguardano soprattutto la concertazione di seconda generazione, in presenza di una disoccupazione crescente e delle difficoltà da parte dei sindacati di rappresentare la molteplicità degli interessi, all’interno degli accordi concertativi. Quali azioni il sindacato deve mettere in atto per salvaguardare forme diverse di concertazione? Come evitare il rischio che interventi concertativi si risolvano in semplici forme di compromesso, dettate principalmente dal coinvolgimento di molti soggetti partecipanti e firmatari? Queste sono alcune tematiche e alcuni quesiti affrontati nel saggio di Carrieri e nei contributi presenti nel testo. Contributi di: Guglielmo Epifani, Alberto Malavolti, Raffaele Minelli.
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Lavorare nei call centres
8.00
€
Il volume racconta il lavoro nei
call centres
in una prospettiva comparativa europea. Il quadro che emerge è certo più complesso di quello presentato dalle cronache dei giornali. Sono presenti infatti in questo segmento di mercato del lavoro un’ampia varietà di
skills
, forme organizzative, pratiche di lavoro, forme contrattuali. Anche i diversi profili professionali mutano in relazione alle attività svolte nel
call centre:
"numeroverdisti", intervistatori telefonici, televenditori, addetti all’assistenza clienti, addetti al recupero crediti, consulenti finanziari e, in prospettiva, sempre più
web call centres operators
. Sebbene i numerosi
call centres
diffusi nei diversi paesi europei presentino un alto tasso di diversificazione, alcune problematiche e aspetti critici mostrano una non casuale ricorrenza. Dall’alto indice di presenza femminile che rischia di configurare una nuova forma di segregazione femminile, all’uso di una flessibilità sfrenata, a un elevato
turn over
. La serialità del lavoro, lo stress e l’assenza di prospettive di carriera sono i motivi che, più frequentemente, spingono i lavoratori ad andarsene, rendendo ancora più difficile la presenza e l’esercizio di azioni di tutela da parte del sindacato. La complessità di tale contesto di riferimento offre l’occasione per proporre delle linee guida che orientino l’azione del sindacato all’interno di questi ambienti di lavoro. Se ne deduce così che il sindacato dovrebbe adottare strategie innovative che, combinando le tecniche tradizionali con i moderni strumenti di marketing, possano rispondere alle esigenze dei lavoratori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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“L’Italia ripudia la guerra”?
8.00
€
La Costituzione italiana ripudia la guerra. Eppure nell’ultimo decennio i conflitti bellici, ai quali l’Italia ha preso parte, sono aumentati con ritmo crescente. Fino alla recente missione militare in Afghanistan. Quali sono le ragioni dell’eclissi del dettato costituzionale? Come vengono prese le decisioni che hanno consentito in questi anni la partecipazione italiana alle nuove guerre? I bombardamenti americani possono essere considerati un’azione di legittima difesa? Quale sarà la sorte dei diritti costituzionali, oggi messi duramente alla prova dalle politiche di emergenza adottate in molti paesi occidentali? Che cosa è avvenuto a Guantanamo? Perché l’Onu è in crisi? Riproponendo i principali percorsi di riflessione del pensiero giuridico, il libro ricostruisce i vincoli posti dal diritto costituzionale interno e internazionale all’uso della forza, per poi affrontare alcuni nodi di carattere teorico indispensabili per comprendere la controversa natura delle nuove guerre: il richiamo alla guerra giusta, il rapporto tra guerra e diritti, il concetto di impero, il confronto tra la civitas maxima di Kelsen e il mondo pluriverso di Schmitt.
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I Kurdi e il Kurdistan
12.00
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Attraverso la tecnica degli interrogativi e delle risposte, il libro fornisce una informazione compiuta della"questione kurda", rintracciandone le radici storiche, politiche, culturali, e correggendo le molte distorsioni che anche il difficile reperimento di fonti affidabili è venuto via via producendo. La ricostruzione della storia politica del Kurdistan - assieme alla disamina della sua geografia, della sua economia, dell’origine del popolo kurdo, della sua lingua e della sua cultura - conduce così al bivio oggi più che mai aperto per la questione kurda: la realizzazione dell’indipendenza nazionale o, in alternativa, la continuazione del dominio turco, persiano e arabo su quel popolo e sul suo territorio diviso. Eppure dalla soluzione della questione kurda passa anche la realizzazione di molte delle condizioni necessarie per restituire stabilità e pace all’intero Medio Oriente, e per dare risposta a grandi problemi concreti dell’intera regione, come quelli relativi al crescente contrasto sulle fonti idriche rispetto al quale il Kurdistan, da dove scaturiscono i principali corsi d’acqua, ha un’importanza strategica. Questa esigenza appare oggi più avvertita in primo luogo fra le forze politiche dell’Europa, e molti sono anche i fattori nuovi, interni alla regione kurda e internazionali, che premono - com’è negli auspici dell’autore - per il rispetto dell’identità nazionale del popolo kurdo e del suo diritto all’autodeterminazione, per la realizzazione di un sistema politico democratico e pluralista di base e garanzia alla costituzione di uno Stato kurdo sovrano e indipendente.
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Annuario genetico
8.00
€
Poche discipline hanno avuto uno sviluppo rapido come quello della biologia contemporanea. La conseguenza è che si è compresa in pochi anni la natura del materiale genetico che determina l’essenza di tutti gli organismi viventi: il Dna. Ne conosciamo, quasi all’improvviso, la struttura, l’organizzazione, i meccanismi di autoriproduzione. Ne abbiamo compresa la qualità essenziale: quella di essere allo stesso tempo materia chimica inerte e materia vivente (il Dna si riproduce, si accresce, muore). La rapidità di queste scoperte ci ha impedito di acquisire fino in fondo consapevolezza che la natura degli organismi (e quella dell’organismo che ci interessa di più, l’
Homo sapiens
) è natura autocodificata, autogenita, autoreplicante. La lezione di libertà esistenziale che ne deriva, lungi dall’essere diventata patrimonio della cultura comune, non è ancora filtrata attraverso le coscienze. Entrambi i fatti (la autocodificazione e la mancanza di coscienza di questa autocodificazione) meritano una riflessione. Merita anche attenzione il fatto che, una volta decifrato il codice e capito come questo codice è fisicamente organizzato, l’
Homo sapiens
ha immediatamente iniziato a manipolarlo. Guardandoli con un minimo di prospettiva, suggerisce il libro, i dubbi, le moratorie, le proibizioni sembrano destinati a durare poco.
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Il rapporto sul Mezzogiorno
10.00
€
Con il II Rapporto, l’Ires conferma l’impegno di procedere al costante monitoraggio sugli scenari e le dinamiche del lavoro e dell’impresa nel Mezzogiorno. Quest’area, pur sperimentando nel corso della seconda metà degli anni novanta una spinta propulsiva in grado di innescare una favorevole dinamica del Pil, non è riuscita a eliminare i fattori di debolezza strutturale che la caratterizzano (gravi carenze infrastrutturali, un insufficiente assetto produttivo, un minor grado di apertura al commercio internazionale e interno, una significativa presenza della criminalità organizzata e così via). La ripresa risulta oggi frenata sia da una congiuntura economica sfavorevole, sia dall’incapacità da parte dell’attuale governo di attuare una strategia in grado di produrre una svolta di qualità nel governo dell’economia. Nel realizzare il presente Rapporto l’autore si è posto due differenti obiettivi: da un lato, fornire un quadro sintetico delle principali tendenze economiche che hanno interessato il Mezzogiorno nel corso degli ultimi anni; dall’altro, fotografare - con l’ausilio dei principali dati statistici disponibili - l’assetto economico-produttivo attraverso il quale il Sud si dispone ad affrontare la sfida dell’ampliamento dell’Unione europea.
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Metalmeccanici fiorentini del dopoguerra
20.00
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Nei metalmeccanici fiorentini, lungo i decenni del dopoguerra e attraverso le diverse modalità produttive del territorio, si sono intrecciati in vario modo mito e realtà della categoria, mestiere e sindacato, identità professionale, cittadina e territoriale, politica e culturale. Il convegno promosso a Firenze dalla Fiom Cgil e dall’Associazione Biondi Bartolini, l’8 ottobre 2001, sul tema "Metalmeccanici fiorentini del dopoguerra" ricostruisce un complesso tessuto di relazioni industriali in aziende grandi, piccole e medie, e illustra un’ampia articolazione generazionale, sindacale e politica della figura operaia e tecnica, ripercorrendo la memoria storica sia con un approccio classico sia attraverso testimonianze altamente significative di quadri e di protagonisti delle diverse stagioni contrattuali. L’esame dell’attività della Fiom (ma anche della Fim e della Uilm) e delle sue radici storiche, ideali e d’identità, che si incentra sui casi della Galileo e della Pignone, particolarmente collegati alla storia fiorentina e alla vicenda nazionale, si estende al tessuto metropolitano rivelandone la vitalità storica. L’equilibrio tra coscienza operaia, identità sindacale e militanza politica, animato da una grande dialettica tra le varie componenti politiche e ideologiche - aree "di sinistra", partiti tradizionali, sindacato "di classe", Acli, altri sindacalismi cattolici e laici - ruota soprattutto intorno a un asse, il principio dell’autonomia sindacale in un possibile contesto unitario.
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