• La sociologia ha fin dai suoi esordi ciclicamente individuato espressioni suggestive per descrivere il prodursi del mutamento sociale. In quest’ottica la descrizione del quadro attuale di riferimento deve fare necessariamente i conti con il precisarsi del cosiddetto paradigma neoliberale. Più specificamente, il neoliberismo definisce un modello di governo sociale legato da un lato alla destrutturazione del tradizionale sistema di regolazione sociale dell’economia, dall’altro alla diffusione della competitività come criterio fondamentale di giudizio sul valore della soggettività. Tali processi, uniti alla crescente individualizzazione delle carriere di vita, delineano i contorni di un nuovo tipo di configurazione economica e sociale che possiamo definire con il termine di società della prestazione. Quest’ultima non solo manifesta la centralità crescente della retorica manageriale d’impresa nella società contemporanea, ma prefigura la nascita di una nuova antropologia e di un nuovo discorso sociale basato sulla centralità della performance come imperativo sociale.
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    Bussola per un mondo in tempesta

    7.50 11.99 
    Viviamo un periodo di trasformazioni epocali che comportano una rivoluzione del nostro mondo e un riassetto dei rapporti di forza globali, con rischi per la stessa sopravvivenza della specie umana. Le emergenze planetarie sono tre, in crescita e collegate tra loro: guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze. Queste tre crisi sono frutto e corrispondono a una situazione di cambiamento politico e culturale traumatico. Con un approccio interdisciplinare, questo saggio offre una bussola per orientarsi nel dibattito odierno e nuove lenti per interpretare il presente e immaginare il futuro.
  • Gaza

    15.00 
    Il saggio offre una chiave di lettura storica e geopolitica sull’importanza globale del Medio Oriente, sugli interessi e i conflitti delle potenze mondiali per l’egemonia nell’area mediorientale, sul piano micidiale del sovranismo sionista israeliano nella realizzazione della Grande Israele che mira, non nto all’annessione dell’intera Palestina allo Stato sovrano di Israele, ma anche ai territori limitrofi del Libano e della Siria. L’attacco efferato di Hamas del 7 ottobre 2023 e il massacro degli israeliani da parte dei miliziani di Hamas hanno prodotto la guerra totale a Gaza. Guerra e Vendetta, la risposta di Israele al massacro di Hamas. Obiettivo del Primo ministro Bibi Netanyahu e dei sionisti ultra ortodossi nazionalisti, membri del «gabinetto di guerra del governo israeliano», è stato: radere al suolo la Striscia, attuare il Nishul dei palestinesi, identificati come nazisti. La nazificazione dei palestinesi ha avallato la percezione degli israeliani di essere vittime che devono difendersi e giustifica gli interventi militari, la guerra distruttiva a Gaza e l’annientamento dei palestinesi. La posizione dei governi occidentali di fronte al massacro di Hamas, e alla conduzione della guerra israeliana a Gaza, è di sostegno a Israele, con invio di armi e finanziamenti soprattutto da parte americana. Israele è stato più volte criticato dall’Occidente per la violazione dei diritti umani a Gaza, ma i paesi occidentali hanno sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi. Di fatto, Israele funge da testa di ponte degli interessi occidentali in Medio Oriente. L’autrice testimonia, a partire dalla data dell’8 ottobre 2023, la conduzione distruttiva israeliana della guerra. Una conduzione che non ha, in apparenza, una strategia. Ma la guerra ha un piano: annullare la Palestina dalle carte geografiche.
  • CM N. 4/2024

    15.00 
    Editoriale
    • Aldo Tortorella, Libertà e liberal-schiavismo
    Osservatorio
    • Vincenzo Vita, Chiamale se vuoi estrazioni 
    • Piero Di Siena, La destra avanza ma non sfonda. La crisi europea ora rischia la catastrofe 
    • Franco Astengo, Geografia politica dell’Italia che non vota
    • Donald Sassoon, Più che la vittoria del Labour è la grande sconfitta dei tories
    Laboratorio culturale
    • Aldo Tortorella, Rossana e la Antigone ricorrente 
    Lenin cent’anni dopo
    • Michele Prospero, Tutto il potere ai soviet o al partito? 
    • Stefano Petrucciani, Tempi storici e tempo della rivoluzione in Lenin 
    • Roberto Finelli, Lenin come «individuo cosmico-storico» 
    • Nerio Naldi, Tatiana Schucht e la numerazione dei quaderni gramsciani 
    • Sebastiano Taccola, Cesare Luporini e l’autofondazione della critica dell’economia politica 
    • Lelio La Porta, Lukács tra etica e politica 
    Schede critiche
    • Marcello Mustè, Angell: interdipendenza mondiale e inutilità della guerra 
    • Guido Liguori, Storie di dissidenti del Pci 
    • Lelio La Porta, Dialoghi con Fortini
  • La bracciante digitale e le altre protagoniste di questo libro vivono tra le rovine del neoliberismo e del maschilismo. In poche battute raccontano il lavoro e la sua assenza, la guerra, l’ingiustizia sociale, sempre con l’intento di farci ridere e sorridere. Con leggerezza evocano e risvegliano la bracciante che è in noi, quella presenza antica che cova in chi non ha potere ma tiene acceso il desiderio di una libertà condivisa. Cinque capitoli scandiscono il percorso: Braccianti in lotta, Multitasking, Bombe e margherite, SOS Sanità, Bracciante del fumetto. Pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta, lottano contro i latifondisti del web e del pianeta, in cerca di un senso e di una terra in cui radicarsi. Braccianti di tutto il mondo, uniamoci!
  • I sistemi democratici sono in crisi ed è una crisi di portata storica, che va di pari passo con l’evoluzione dei diversi modelli capitalistici compresenti a livello mondiale e con la frammentazione e l’indebolimento delle istanze dei lavoratori, in particolare nei paesi occidentali. In questi paesi le difficoltà della rappresentanza sociale si accompagnano al venir meno della funzione di filtro e di mediazione della domanda sociale a cui i partiti politici per alcuni decenni hanno assolto. In questo contesto il sindacato è obbligato ad andar oltre la sfera della sua rappresentanza più consolidata e a ripensare le forme e gli strumenti attraverso i quali esprime la propria influenza sulle scelte e le decisioni di carattere generale.