• Si chiama LaSLo e vuol dire Laboratorio per lo sviluppo locale sostenibile. Nasce dall’iniziativa di un gruppo di docenti dell’Università «Roma Tre» che, in nome di una nuova strategia dello sviluppo territoriale, dà vita, insieme con i giovani formatisi nei loro corsi, a un articolato progetto di collaborazione con gli «attori» del quartiere in cui l’università è insediata. L’obiettivo è favorire la nascita e lo sviluppo di reti locali, ovvero di strutture formali e informali che abbiano come protagonisti i soggetti interessati a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica dei luoghi in cui vivono e/o lavorano. Il volume raccoglie gli atti del workshop in cui il Laboratorio ha tracciato il bilancio delle diverse iniziative intraprese e delle ricerche svolte nel primo anno di attività, per valutare i risultati conseguiti e confrontarsi con gli attori locali sulle opportunità e le azioni da implementare nel futuro. Gli interventi, le ricerche, gli appunti per segnare i percorsi di ulteriori indagini, qui pubblicati, confermano che per creare sviluppo locale sostenibile è necessario esplorare strategie innovative, dove la partecipazione sia concretamente praticata e non solo enunciata.
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    Il manuale è stato predisposto per fornire ai delegati e ai quadri sindacali operanti nelle aziende e nelle categorie, agli avvocati, ai consulenti del lavoro, alle direzioni aziendali e a chiunque altro possa averne interesse o necessità, un utile strumento di consultazione sulle materie riguardanti l’intervento della Cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria e del Contratto di solidarietà. Esso contiene tutte le disposizioni di legge vigenti che interessano i vari aspetti dell’argomento trattato, emanate nel passato o più recentemente dal Parlamento o su delega dal Governo, nonché le disposizioni attuative delle medesime. Queste ultime sono costituite da innumerevoli decreti ministeriali e da disposizioni interpretative o di indirizzo, predisposti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali o da organismi interministeriali. Vengono inoltre riportate le disposizioni riguardanti le procedure relative alle domande per l’accesso alla CIG e al Contratto di solidarietà, predisposte rispettivamente dalla Divisione competente del medesimo Ministero o dall’INPS per gli interventi ordinari, che risultano ora semplificate anche in attuazione della riforma della pubblica amministrazione, varata nel corso della XIII legislatura. Il volume non si limita a fornire un insieme di informazioni di carattere tecnico, seppur indispensabili come elemento di conoscenza, quando all’interno di un’azienda o presso sedi istituzionali si apre il confronto negoziale tra le parti sociali, dal quale derivi la decisione di ricorrere all’intervento della Cassa integrazione o del Contratto di solidarietà. Viene infatti anche illustrata e documentata la necessità che questi strumenti di sostegno del reddito continuino a mantenere la funzione di salvaguardia e difesa dell’occupazione e di valorizzazione delle risorse umane e professionali presenti nel sistema di organizzazione del lavoro delle imprese.
  • I Lunedì dell’economia hanno caratterizzato il primo anno di attività pubblica della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e del suo comitato scientifico «Scienze Sociali». Gli appuntamenti, a cadenza bisettimanale, hanno toccato temi rilevanti quali lo scenario macroeconomico, la competitività, il diritto del lavoro, il welfare. L’attualità degli argomenti trattati si è sempre misurata con uno spessore alto di approfondimento e sollecitazione di ricerca, realizzando così una fusione ricca tra l’approccio teorico e uno più immediatamente legato all’intervento contingente. La formula ha registrato notevoli consensi: per la città di Milano, dove i dibattiti si sono sempre svolti, i Lunedì dell’economia sono diventati un appuntamento atteso, partecipato, catalizzatore di interessi. I dibattiti sono stati pubblicati dalla rivista Quaderni Rassegna Sindacale - Lavori, edita da Ediesse, sul sito della Fondazione (www.fondazionedivittorio.it) e trasmessi in videoconferenza. Per l’importanza dei temi trattati e il livello dei contributi, la Fondazione ne ha deciso la pubblicazione monografica, di più agevole consultazione, che verrà realizzata in due volumi. I dibattiti raccolti in questo primo volume sono quelli dei cinque Lunedì dedicati ai seguenti temi: La Fiat e le banche; Lavoro, diritti, Europa; Fondi pensione e mercati finanziari; Welfare state: nuovo patto sociale o mercato?; La congiuntura economica: quali prospettive? Oltre a Sergio Cofferati, hanno partecipato ai cinque dibattiti: Cristiano Antonelli, Patrizio Bianchi, Paolo Bosi, Salvatore Bragantini, Aldo Carra, Guido Cammarano, Innocenzo Cipolletta, Alessandro Coppola, Carlo Dell’Aringa, Tommaso Di Tanno, Gianni Geroldi, Giorgio Ghezzi, Gad Lerner, Luigi Mariucci, Marcello Messori, Giacinto Militello, Gianni Nardozzi, Paolo Onofri, Daniele Pace, Laura Pennacchi, Roberto Pizzuti, Massimo Riva, Umberto Romagnoli, Riccardo Sarfatti, Paolo Sylos Labini, Ferdinando Targetti.
  • Il progresso delle scienze biomediche ha messo a disposizione una serie di conoscenze che riguardano l’intero ciclo vitale degli esseri umani dalla nascita alla morte. La sopravvivenza e l’evoluzione non sono più affidate solamente al «caso», ma diventano oggetto di una possibile progettualità e, quindi, di scelte e decisioni. Gli autori dei saggi raccolti nel volume, tra i più prestigiosi nelle proprie discipline, si confrontano con questi mutamenti, intrecciando un confronto interdisciplinare sul ruolo centrale della democrazia e del pluralismo culturale nella discussione pubblica e nella ricerca scientifica. Saggi di: Giovanni Berlinguer - Professore emerito dell’Università di Roma «La Sapienza». Fa parte del Comitato di Bioetica dell’Unesco. Ernesto Di Mauro - Docente di Genetica Molecolare all’Università di Roma «La Sapienza». Direttore scientifico della Fondazione Pasteur Cenci-Bolognetti. Silvio Funtowicz - Ricercatore presso l’Istituto per la Protezione e la Sicurezza del Cittadino (IPSC); Commissione Europea - Centro Comune di Ricerca (CE-CCR), 21020 Ispra (Va), Italia. Silvia Garagna - Docente di Biologia dello Sviluppo all’Università di Pavia (Laboratorio di Biologia dello Sviluppo). Mirko Drazen Grmek - Tra i maggiori storici e filosofi della scienza del XX secolo. Ha insegnato Storia delle Scienze Biologiche e Mediche all’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. È scomparso nel marzo del 2000. Alberto Oliverio - Docente di Psicobiologia all’Università di Roma «La Sapienza». Direttore della Sezione di Psicobiologia e Psicofarmacologia dell’Istituto di Neuroscienze del CNR. Carlo Alberto Redi - Docente di Zoologia e Biologia dello Sviluppo all’Università di Pavia (Direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo). Stefano Rodotà - Docente di Diritto civile all’Università di Roma «La Sapienza». Presidente dell’Autorità garante della privacy. Fabrizio Rufo - Curatore del libro - Docente di Bioetica all’Università di Roma «La Sapienza». Silvano Tagliagambe - Docente di Filosofia della Scienza all’Università di Sassari - Sede di Alghero. Mariachiara Tallacchini - Docente di Scienza Tecnologia & Diritto all’Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Piacenza. Docente di Bioetica all’Università degli studi di Milano. Maurizio Zuccotti - Docente di Istologia ed Embriologia all’Università di Parma e all’Università di Pavia (Laboratorio di Biologia dello Sviluppo).
  • I Lunedì dell’economia hanno caratterizzato il primo anno di attività pubblica della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e del suo comitato scientifico «Scienze Sociali». Gli appuntamenti, a cadenza bisettimanale, hanno toccato temi rilevanti quali lo scenario macroeconomico, la competitività, la guerra, il diritto del lavoro, il welfare. L’attualità degli argomenti trattati si è sempre misurata con uno spessore alto di approfondimento e sollecitazione di ricerca, realizzando così una fusione ricca tra l’approccio teorico e uno più immediatamente legato all’intervento contingente. La formula ha registrato notevoli consensi: per la città di Milano, dove i dibattiti si sono sempre svolti, i Lunedì dell’economia sono diventati un appuntamento atteso, partecipato, catalizzatore di interessi. Per l’importanza dei temi trattati nei dibattiti e il livello dei contributi, ne è stata curata la pubblicazione monografica in due volumi. Dopo l’uscita del primo, i dibattiti raccolti in questo secondo volume sono quelli dei cinque Lunedì dedicati ai seguenti temi: L’impresa: regole e competitività; Guerra ed economia; Federalismo fiscale tra solidarietà e competizione; Perché Milano; Flessibilità del lavoro e rigidità del capitale. Oltre a Sergio Cofferati, hanno partecipato ai cinque dibattiti: Luigi Abete, Roberto Artoni, Patrizio Bianchi, Salvatore Bragantini, Bruno Cartosio, Vieri Ceriani, Don Virgilio Colmegna, Paolo Costa, Renzo Costi, Padre Paolo Foglizzo, Franco Gallo, Vittorio Gregotti, Gad Lerner, Giorgio Lunghini, Curzio Maltese, Marcello Messori, Gian Giacomo Migone, Antonio Panzeri, Alessandro Profumo, Giovanni Raboni, Umberto Romagnoli, Michele Salvati, Francesco Vella.
  • L’economia sommersa, in Italia e in Europa, è un fenomeno in crescita che accompagna le trasformazioni del lavoro e coinvolge milioni di persone, ponendo in modo pressante il problema del suo superamento. Ma non può esserci lotta al lavoro nero senza uno sviluppo di qualità che sappia scommettere ed investire sui sistemi locali, su nuove reti di protezione, su dinamiche relazionali e di impresa trasparenti in grado di reggere la sfida della globalizzazione. Il libro analizza prima di tutto il fenomeno italiano ed europeo attraverso una sintesi ragionata dei più recenti studi nazionali e internazionali, discutendo le principali teorie economiche che hanno affrontato il tema. Indica poi possibili strumenti, politiche percorribili e obiettivi realizzabili a livello nazionale e soprattutto locale. Una rassegna delle principali misure adottate in Europa e una ricca bibliografia completano il quadro, con un’appendice dedicata ai principali documenti di indirizzo e di studio consultabili anche on line.
  • Le operazioni di fusione e acquisizione delle imprese, con i conseguenti processi di ristrutturazione, su scala europea e internazionale, si sono intensificate dalla seconda metà degli anni novanta. Hanno favorito l’espansione di questo fenomeno il processo di globalizzazione dell’economia e dei mercati, l’affermazione del principio di shareholder value, il rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la deregolamentazione e la liberalizzazione avviate negli anni ottanta. Alla base delle decisioni del management di avviare un processo di fusione e acquisizione di un’impresa ci sono motivazioni economiche, strategiche e opportunistiche. Gli effetti economici e sociali che ne derivano, è questa la tesi dell’autore, richiedono che tali operazioni siano realizzate nel rispetto di una «razionalizzazione sociale» delle loro ricadute per l’insieme degli attori coinvolti: lavoratori, clienti, fornitori, comunità locali e così via. È fondamentale quindi minimizzare gli effetti negativi di tali operazioni, fornendo un quadro normativo europeo di riferimento certo e chiaro, rivitalizzando il ruolo dei Comitati aziendali europei, conferendo ai lavoratori e ai loro rappresentanti un ruolo chiave nella valutazione di questi processi. Il volume sottolinea la scelta della formazione continua dei lavoratori, vera e propria discriminante per affrontare la complessità delle conseguenze sociali dei processi di fusione e acquisizione di impresa.
  • L’economia industriale bergamasca affonda le radici del suo successo in un tessuto sociale e culturale che gli autori racchiudono nel termine sintetico «bergamaschità». Uno stile di vita e un modo di essere che ha espresso un’etica del lavoro, un’aspirazione al mettersi in proprio decisive, in passato, per il decollo e lo sviluppo del localismo industriale bergamasco. Bergamaschità che oggi, secondo gli autori, appare frenata da trappole consumiste e sembra evaporare per la mancanza di idee innovative e di sviluppo, spaesata nella nuova ambientazione competitiva globale. La stagnazione dell’economia bergamasca ci rivela i limiti di una comunità ricca (ma fino a che punto?), anziana e poco scolarizzata, in cui, al di là del «potere dei soldi», si impone la necessità di un «nuovo» municipio che governi il cambiamento di una realtà un po’ inceppata. L’analisi puntuale delle cifre e delle tabelle, che inquadrano la bergamasca nella realtà lombarda e nazionale, fa da sfondo oggettivo alle storie degli operai, delle tessitrici, dei nonni emigranti, degli extracomunitari, dei giovani, di questa opulenta città mitteleuropea che racchiude una storia di fatica, di dolore, di pudore, di solidità.
  • La crisi della partecipazione elettorale è ormai da qualche anno un tratto che accompagna le vicende politiche del nostro paese. Si presenta come fenomeno non contingente e neppure specificamente italiano, che ha a che vedere con le trasformazioni, le sfide e i pericoli che attraversano le democrazie contemporanee. Non va quindi sottovalutato né subìto come qualcosa di inevitabile (o addirittura salutare per la democrazia), ma studiato e compreso in tutte le sue dimensioni e implicazioni, anche per poterlo fronteggiare meglio. Del resto, come dimostrano le più recenti consultazioni, la capacità di riportare i cittadini alle urne si configura sempre di più come una decisiva risorsa strategica nella competizione elettorale (ancor più se di tipo maggioritario e bipolare). Comunque, riflettere sul declino della partecipazione elettorale è necessario e urgente soprattutto perché la progressiva de-inclusione di cittadini appartenenti ai ceti sociali «periferici» e svantaggiati, sempre più orfani di un’adeguata rappresentanza politica, implica l’ulteriore caduta della loro influenza politica e, alla lunga, potrebbe aprire una falla nel consenso verso la democrazia. Di tutto ciò si occupa questo libro, che - riallacciandosi a una prestigiosa tradizione di ricerca, e apportandovi nuove ipotesi e metodologie - analizza l’astensionismo in Italia, la sua evoluzione storica, le sue cause dirette e indirette, le sue diverse espressioni, le sue conseguenze.
  • Giugno 2004, Roma, quartiere Trieste: Giuseppe e Letizia, un avvocato ottantenne di origini siciliane e un’anziana maestra di origini tosco-umbre, con i loro assistenti Amparo e Ousmane, una filippina e un senegalese, vivono due strane storie d’amore in un luogo simbolico della città e della storia: Villa Torlonia, ex dimora nobiliare settecentesca, ex dimora privata di Benito Mussolini per oltre vent’anni, giardino pubblico sempre più vitale nella Roma di oggi. Le vite private dei quattro protagonisti, vecchi e adulti, colti e ignoranti, benestanti e malestanti, si intrecciano con quella ormai storica del «Duce», attraverso un continuo rimando di azioni e riflessi dall’Italia del ventennio alla Roma contemporanea. Sedici fotografie a colori dell’autore illustrano lo scenario delle vicende narrate.
  • Economisti, politici, sindacalisti a confronto sui nodi centrali dell’economia qui e ora: bassa crescita, alta inflazione, quale modello di sviluppo, quali i meccanismi e le scelte per l’accumulazione e la redistribuzione delle risorse. La crisi economica ha penalizzato le condizioni materiali delle persone e mortificato gli assetti produttivi: urgono quindi investimenti che immettano ricerca, innovazione, formazione nel sistema e dunque urge una differente politica delle entrate. Un sistema fiscale equo e redistributivo è questo: è il patto tra i cittadini e lo Stato perché le risorse pubbliche ritornino ai contribuenti in termini di sviluppo, crescita, servizi. Senza la coerenza e l’intrinseca solidarietà di quel patto è a rischio un intero sistema di politiche pubbliche necessario per costruire pari opportunità di accesso ed esigibilità dei diritti, superando le disparità che la crisi accentua e rimettendo al centro della riflessione e dell’agire politico la questione dell’uguaglianza. La posta in gioco è molto alta. Ne discutono, tra gli altri, Giuliano Amato, Guglielmo Epifani, Franco Gallo, Gianni Geroldi, Marcello Messori, Laura Pennacchi.
  • A quasi quindici anni dalla caduta dei regimi dell’est europeo, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria continuano a fare i conti con i disagi sociali provenienti dal cambio di sistema politico e dall’adozione di criteri economici di mercato che influenzano in maniera rilevante il mondo del lavoro. Sono molte le analogie presentate dai quattro paesi oggetto dell’indagine: licenziamenti di massa, diritti negati sul posto di lavoro e difficoltà di vario tipo nel rispetto dei contratti e delle retribuzioni. Tutto ciò è possibile anche per la sostanziale debolezza dei sindacati che fanno le spese di politiche governative tese a privilegiare indiscriminatamente il sistema delle imprese, cui viene data carta bianca nella gestione dei rapporti di lavoro e nella possibilità di licenziare senza dover rispettare alcuna regola. Dall’analisi svolta per ciascuno dei quattro paesi, divenuti membri dell’Unione europea il 1° maggio 2004, appare evidente la condizione critica dei lavoratori, impediti nelle loro rivendicazioni e nel rapporto con sindacati ancora alla ricerca di un proprio ruolo nelle nuove società.