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Perché il lavoro è spesso dolore e sofferenza? A cosa servono i sindacati? Quando, come e perché sono nati? Quali compiti hanno ancora oggi? Grandi domande con risposte semplici e divertenti: un libro a colori, di immagini e versi, ideato, scritto e disegnato da Sergio Staino per i bambini di Bobo e per i bambini di tutto il mondo. Una favola moderna che parte da un pallone dietro il quale si nascondono la cruda realtà del lavoro minorile e i volti anonimi di tanti bambini che lavorano in altre parti del mondo in condizioni talmente inumane da risultare addirittura impensabili. Nasce da qui la riflessione che Dodo, il piccolo protagonista della storia, svilupperà e che lo porterà alla fine, raccolte tante risposte a prima vista ovvie ma in realtà sbagliate, a capire che dietro un oggetto c’è sempre qualcuno che lavora, a volte anche con sofferenza. Il ricavato delle vendite del volume sarà devoluto per l’affidamento a distanza e la scolarizzazione quadriennale di 1.000 bambini in Libano, attualmente costretti a lavorare.
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«È per rendere onore alla figura di Franco Pintus, assassinato il 13 aprile 1997, la sera di una domenica, mentre rientrava a casa con la famiglia dopo una cena in pizzeria, che abbiamo deciso di pubblicare questo volume. [...] Carlo Ghezzi ricostruisce le vicende di quegli anni, di quella "battaglia politico-sindacale che con il passar del tempo è degenerata in una lotta senza esclusione di colpi", sulla base dei ricordi propri e dei protagonisti della vicenda, oltre che sulle carte processuali, che hanno poi posto un punto fermo sulle responsabilità di Maria Ausilia Piroddi e dei suoi complici nell’assassinio di Pintus (ma nella storia purtroppo non mancano altre vittime), condannandoli nel 2000 all’ergastolo. E non tace nessuno dei ritardi che ci furono, a tutti i livelli dell’organizzazione, nel capire la portata dello scontro e nel prendere provvedimenti adeguati». (Dalla prefazione di Guglielmo Epifani)
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Girolamo Li Causi è stato per lungo tempo il leader dei comunisti siciliani e uno tra i più autorevoli dirigenti nazionali del PCI. A partire dal secondo dopoguerra lavorò alacremente nella sua terra per ricostituire le organizzazioni politiche e sindacali del movimento contadino e per guidare le lotte bracciantili contro il latifondo. Segretario regionale del partito, deputato nell’Assemblea Costituente, senatore, fu vicepresidente della prima Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso. La lotta alla mafia fu il tratto distintivo del suo impegno politico e istituzionale. La vicenda della strage di Portella della Ginestra, avvenuta il 1° maggio 1947 per opera della banda di Salvatore Giuliano, è da questo punto di vista emblematica. Nel libro sono raccolti gli interventi pubblici di Li Causi sul drammatico episodio: interventi nell’Assemblea Costituente, nell’Assemblea regionale siciliana, in Parlamento e articoli sulla stampa locale e nazionale. Il volume è introdotto da un saggio dello storico Francesco Renda, all’epoca giovane dirigente del movimento sindacale siciliano, che avrebbe dovuto tenere il comizio a Portella quel 1° maggio del ’47. Renda, ripercorrendo la parabola biografica di Li Causi, caratterizzata dalla passione civile e dal coraggio col quale egli sfidò i soprusi dei grandi proprietari terrieri e la violenza della criminalità organizzata, evidenzia come, nell’intreccio perverso tra politica, mafia e banditismo, impegnati insieme nella difesa degli interessi economici e politici degli agrari, si inserisca anche l’esigenza imprescindibile degli Stati Uniti di esautorare le sinistre dai governi nazionali e regionali delle aree strategicamente rilevanti.
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Il volume nasce come omaggio a Federico Caffè a vent’anni dalla sua misteriosa scomparsa il 15 aprile del 1987. Grande economista e maestro di intere generazioni, impegnato nella Resistenza, cittadino esemplare negli importanti compiti svolti in Banca d’Italia, come capo gabinetto del ministro Meuccio Ruini nei governi Bonomi e Parri, e nell’università, Caffè è stato anche un vero amico, spesso critico severo, ma sempre costruttivo, delle forze progressiste e del movimento sindacale. Le sue proposte erano rivolte alla soluzione delle pressanti esigenze degli uomini comuni, in particolare di quelli più svantaggiati. Per alcuni anni si impegnò direttamente nella formazione sindacale con lezioni di cui è ancora vivo il ricordo. Il volume raccoglie un’ampia scelta di scritti di Federico Caffè su varie tematiche, dall’epistemologia alla storia del pensiero economico, alla finanza, alla cooperazione internazionale, all’economia italiana con particolare riferimento al lavoro e all’occupazione. Il testo è arricchito da contributi e testimonianze di economisti e amici, da documenti, manoscritti, lettere e fotografie anche inediti. Sono allegati due Dvd sulla vita e sul pensiero di Caffè, con interventi di personalità delle istituzioni e dell’economia, di familiari e di quanti hanno potuto apprezzarne le doti intellettuali e umane. NEL VOLUME A CURA DI GIUSEPPE AMARI E NICOLETTA ROCCHI: - Saggi, articoli e scritti di Federico Caffè su alcune delle principali tematiche da lui approfondite come quelle epistemologiche, della storia del pensiero economico, della finanza, della cooperazione internazionale, dell’economia italiana, del lavoro e del sindacato, del welfare. - Interventi e testimonianze di: N. Acocella, G. Amari, B. Amoroso, L. Angeletti, F. Archibugi, M. Benetti, A. Bixio, R. Bonanni, G. Becattini, S. Cardarelli, C.A. Ciampi, C. D’Apice, G. Epifani, B. Franzese, M. Franzini, A. Galloni, G. Gilardi, C. Giustiniani, A. Graziani, L. Guardati, G. La Barbera, R. Lama, A. Lettieri, E. Loche, S. Lombardini, P. Lupi, M.P. Montemurro, G. Morelli, R. Orioli, B. Picker, F. Pierelli, P. Pombeni, G.M. Rey, N. Rocchi, M. Soldini, S. Steve, N. Tarantini, R. Tesi (Galapagos), M. Tiberi. - Un album fotografico e documentario con riprodotti numerosi documenti, manoscritti, lettere e foto dell’economista e di luoghi e persone a lui riconducibili. NEL PRIMO DVD IL DOCUMENTARIO "QUEL SILENZIO CHE ANCORA CI PARLA" DI MARCO MAIELLO, CON: - la lezione conclusiva di Federico Caffè ad un corso di Politica economica tenuto agli inizi degli anni Ottanta nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza di Roma; un dibattito radiofonico con Ezio Tarantelli; interventi e interviste televisive di Federico Caffè. NEL SECONDO DVD UNA RACCOLTA DI TESTIMONIANZE A CURA DI GIUSEPPE AMARI CON INTERVISTE A: - F. Bertinotti, N. Acocella, B. Amoroso, A. Antonelli, P.L. Ciocca, G. D’Angelo, C. D’Apice, L. Del Proposto, P. Firmani, M. Franzini, L. Guardati, R. Herlitzka, G. Lauri, P. Laurito, P. Leon, E. Leone, G. Leone, G. Palmerio, B. Picker, S. Profico, E. Rea, G.M. Rey, F. Rosi, G. Ruffolo, M. Sarcinelli, N. Tarantini, M. Tiberi, G. Torlontano.
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Nel programmare le iniziative per la celebrazione del Centenario della Cgil è stato naturale per la Confederazione e la Fondazione Di Vittorio porsi il problema di rispondere al bisogno di conoscenza del processo di evoluzione dei gruppi dirigenti del sindacato. A questo scopo, aggiornandola a tutto il 2006, è stata composta la raccolta dei nomi delle compagne e dei compagni che hanno formato le Segreterie della Confederazione, delle Federazioni nazionali di categoria, delle Cgil regionali e delle Camere del Lavoro, oltre che delle organizzazioni associate e degli enti promossi. Questo volume ne fornisce il quadro completo. Si è trattato di un duro lavoro di ricerca dei dati e anche di verifiche incrociate, rese necessarie dal fatto che molte strutture non hanno ancora un archivio ordinato di raccolta dei materiali e dei dati, cosicché diverse lacune sono state colmate attraverso il contributo di moltissimi compagni testimoni delle varie fasi delle organizzazioni. Il risultato così ottenuto è molto buono. Il volume rappresenta infatti uno strumento utile di lavoro che consente, alla Cgil e a chi vuole approfondire le proprie conoscenze, di impostare ricerche serie sull’imponente massa di dati riguardanti i quadri, cioè gli uomini e le donne che hanno operato nel sindacato, ai diversi livelli di direzione, in un significativo processo di formazione, mobilità e promozione di capacità e di impegno.
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Una storia rivolta ai soli grandi eventi e alle élites perde di vista la «memoria collettiva della quotidianità», mentre le storie di vita delle persone restituiscono agli avvenimenti quel significato di impresa umana che li rende irriducibili, proprio perché azioni consapevoli degli uomini e delle donne. E la differenza non è da poco. Non c'è, dunque, soltanto la grande storia; c'è anche la storia minuta e diffusa delle persone che si sono impegnate nel proprio territorio, una storia da raccogliere e scrivere per dare conto di una grande esperienza umana collettiva che ha permesso il progresso sociale e civile delle comunità. È questo ciò che bene si comprende scorrendo i ricordi di lotte raccolti nel volume: da Savino Di Bari - vero costruttore di tutte le conquiste sindacali della Basilicata nonché loro memoria storica - ad Antonio Sileo, Eleonora Miceli Covelli e tanti altri testimoni, fino al più anziano degli intervistati, Antonio Tudisco, di 92 anni, che con grande precisione ci descrive lo svolgersi degli avvenimenti vissuti tra la fine degli anni quaranta e quella degli anni sessanta. Testimoni e protagonisti, tutti, pronti a ricordare e raccontare per trasmettere alle giovani generazioni, con la propria storia vissuta, la passione per il sindacato e l’orgoglio di chi, tra povertà e miseria, ha lottato per i propri ideali e per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
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Durante gli anni difficili della sua giovinezza, in un entroterra siciliano devastato e depresso, l’autrice, donna del popolo lavoratore, affida alla carta avvenimenti, emozioni e riflessioni: la guerra, l’amore, l’impegno sociale e politico, le prime rivendicazioni femminili. Presto responsabile di diverse associazioni di donne comuniste e di sinistra, è compagna di un dirigente politico e sindacale, Luigi Infuso, con cui condivide la passione e la tenacia di un’esistenza di lotte. I diari, più volte ripresi e rimaneggiati, sono stati ora definitivamente ordinati per non disperdere un importante patrimonio fatto di vita vissuta, di battaglie, conquiste sociali e testimonianze minute, che si snodano dal secondo dopoguerra fino agli anni sessanta, nella provincia di Caltanissetta. Ed è grazie all’intreccio costante della dimensione personale con quella storico-politica, andando anche oltre il mondo comunista nisseno, che il testo di Enrichetta Angela Casanova Infuso allarga il fuoco, facendosi autobiografia e storia insieme.
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Il volume raccoglie i documenti e il dibattito del XV Congresso nazionale della Cgil, tenutosi a Rimini dal 1° al 4 marzo 2006: 90 interventi che in quattro giornate di intenso lavoro si sono svolti di fronte ad una platea di 1.222 delegate e delegati e di migliaia di invitati provenienti da tutto il paese e da centinaia di luoghi di lavoro. -Sulla relazione svolta da Guglielmo Epifani, insieme ai delegati al Congresso intervenuti, si sono anche confrontati Luigi Angeletti e Savino Pezzotta, segretari generali di Uil e Cisl, Guy Ryder, segretario generale della Cisl internazionale, Eduardo Estevez, segretario generale aggiunto della Cmt e John Monks, segretario generale della Ces. -Nel volume trovano altresì collocazione gli interventi di ospiti prestigiosi del Congresso, come Romano Prodi e Oscar Luigi Scalfaro, insieme a quelli svolti nell'ambito dell'iniziativa congressuale "Il sindacato, la democrazia, la Costituzione", a cui hanno partecipato Giorgio Napolitano, Giuliano Amato, Luciana Castellina, Domenico Fisichella e Mino Martinazzoli. -L’intervento conclusivo di Guglielmo Epifani completa la discussione nazionale raccolta nel volume, che contiene anche il testo finale emendato dal congresso delle Tesi su cui si è svolto l'intero dibattito congressuale, articolatosi poi in oltre 50.000 assemblee congressuali a cui hanno partecipato circa 1 milione e 500 mila iscritte ed iscritti alla Cgil – degli ordini del giorno e del documento conclusivo approvati, dello Statuto della Cgil e degli organismi eletti dal XV Congresso.
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Il tema dei licenziamenti per motivi economici - comprensivo dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e dei licenziamenti collettivi - è affrontato già da diverso tempo secondo ottiche alternative. Da un lato, c’è chi tende a valorizzare la responsabilità sociale dell’impresa datrice di lavoro - e del gruppo societario cui questa appartiene - nella ricollocazione dei lavoratori eccedenti. In questa ottica si colloca la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dalla Cgil nel 2002: il licenziamento viene infatti concepito come ultima ratio - dopo aver utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali conservativi (contratti di solidarietà e poi Cigs) - con obbligo di ricollocazione in posti disponibili nelle società del gruppo o, in mancanza, con obbligo di «accompagnamento» (corsi di riqualificazione, oneri di ricollocazione «esterna», bonus economico). Dall’altro lato, si sostiene che occorre liberalizzare la disciplina o tutt’al più mantenere l’attuale assetto, salvo irrobustire e generalizzare i trattamenti di disoccupazione; peraltro con un importante problema di copertura economica di oneri cospicui. Le relazioni e gli interventi sul tema che qui vengono riuniti illustrano e approfondiscono le due diverse posizioni. L’importanza degli argomenti è resa evidente dall’agenda dei lavori del Governo Prodi e dalle iniziative intraprese dall’Associazione italiana di diritto del lavoro. Contributi di: Alleva, Amato, Amoroso, Andreoni, Balletti, Mascarello, Mattone, Mazzotta, Perulli.