• Violenza contro le donne: cosa si sta facendo in Italia? Inasprire le norme repressive e isolare i comportamenti violenti maschili – che sono ormai arrivati ad un femminicidio ogni due giorni – facendone casi eccezionali, patologici, lascia inalterati i modelli culturali fondati su quegli equilibri patriarcali di potere contro i quali hanno lavorato fin dagli anni Ottanta i Centri antiviolenza e le Case per donne maltrattate, frutto delle lotte femmi nili e femministe. Comprendere invece che la violenza sulle donne è prima di tutto un problema de gli uomini significa spostare l’attenzione dalle vittime agli autori, a quella «questione maschile» che tutta la violenza di genere sottende. Il volume coglie questo cambiamento di ottica attraverso una ricerca – la prima in Italia – che censisce le esperienze d’avanguardia rivolte agli uomini violenti nel nostro paese, nelle carceri e nei centri, in ambito privato e pubblico, e offre un quadro di programmi sviluppatisi a livello internazionale, cui le esperienze italiane fanno riferimento. Nella seconda parte sono presentate le riflessioni e le proposte di studiosi e studiose afferenti a molteplici discipline, e le esperienze di operatrici e operatori. In appendice, un’ana lisi critica del d.l. n. 93/2013 convertito in l. n. 119/2013. Segue la mappatura dei Centri per uomini maltrattanti aggiornata a gennaio 2017. Le autrici e gli autori: Anna Costanza Baldry, Michela Bonora, Mar co De riu, Monica Dotti, Fran cesca Gar barino, Paolo Giulini, Bruno Guaz za loca, Monica Mancini, Barbara Ma pelli, Massimo Mery, Cristina Od do ne, Alessandra Pauncz, Giorgio Penuti, Stefania Pizzonia, Chantal Podio, Roberto Poggi, Michele Poli, Ama lia Rodontini, Mario Sgambato, Claudio Vedovati, Maria (Milli) Virgilio.
  • Attraverso il racconto e l’analisi di molte esperienze del Sistema degli archivi storici, biblioteche e centri di documentazione della CGIL il volume esamina diversi aspetti come il rapporto tra la cultura e il mondo del lavoro con le relative metamorfosi delle strutture interne, degli apparati e dei dirigenti; la crescente attenzione verso la soggettività e la dimensione privata delle persone protagoniste della storia e dell’identità collettiva della CGIL; la ricerca di percorsi conservativi utili a fare emergere sia i fatti sia ciò che è invisibile del mondo del lavoro, a partire dalle speranze degli uomini e delle donne. Gli archivi storici, le biblioteche e i centri di documentazione della CGIL sparsi in tutto il territorio nazionale non sono musei e non si limitano a proporre il «patrimonio culturale» della Confederazione, ma sono contemporaneamente istituzioni di cultura e di garanzia che contribuiscono al benessere locale e alla convivenza. Fondare, organizzare e sostenere archivi storici, biblioteche e centri di documentazione è «come ammassare riserve» per affrontare il «duro inverno» del pensiero, come ci ricorda Marguerite Yourcenar in Memorie di Adriano, ed è utile per comprendere e migliorare il presente.
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    Violenza contro le donne: cosa si sta facendo in Italia? Inasprire le norme repressive e isolare i comportamenti violenti maschili – che sono ormai arrivati ad un femminicidio ogni due giorni – facendone casi eccezionali, patologici, lascia inalterati i modelli culturali fondati su quegli equilibri patriarcali di potere contro i quali hanno lavorato fin dagli anni Ottanta i Centri antiviolenza e le Case per donne maltrattate, frutto delle lotte femminili e femministe. Comprendere invece che la violenza sulle donne è prima di tutto un problema degli uomini significa spostare l’attenzione dalle vittime agli autori, a quella «questione maschile» che tutta la violenza di genere sottende. Il volume coglie, nella parte iniziale, questo cambiamento di ottica attraverso una ricerca – la prima in Italia – che censisce le esperienze d’avanguardia rivolte agli uomini violenti nel nostro paese, nelle carceri e nei centri, in ambito privato e pubblico, e offre un quadro di programmi sviluppatisi a livello internazionale, cui le esperienze italiane fanno riferimento. Nella seconda parte sono presentate le riflessioni e le proposte di studiosi e studiose afferenti a molteplici discipline, e le esperienze di operatrici e operatori con ruoli professionali diversi. In appendice, un’analisi critica del recente decreto legge n. 93/2013 convertito nella legge del 15 ottobre 2013 n. 119. Le autrici e gli autori: Anna Costanza Baldry, Michela Bonora, Marco Deriu, Monica Dotti, Francesca Garbarino, Paolo Giulini, Bruno Guazzaloca, Monica Mancini, Barbara Mapelli, Massimo Mery, Cristina Oddone, Alessandra Pauncz, Giorgio Penuti, Chantal Podio, Roberto Poggi, Michele Poli, Amalia Rodontini, Mario Sgambato, Claudio Vedovati, Maria (Milli) Virgilio.
  • Per questo libro le autrici sono state insignite del Premio Maratea 2017 Il libro di Maria Grazia Ciaccio e Giovanna Cultrera, che esce per la collana divulgativa Fondamenti, vuole fare chiarezza su un fenomeno naturale che interessa l’Italia in modo particolare. Le autrici, ricercatrici dell’INGV, si rivolgono a un pubblico di non addetti ai lavori per spiegare le basi scientifiche del fenomeno, l’impatto sociale che un sisma può avere sulla società e, infine, i modi attraverso i quali possiamo evitare che i terremoti si trasformino in catastrofi di grandi dimensioni. Solo negli ultimi anni abbiamo assistito a tre terremoti che hanno provocato vittime e molti danni (Molise 2002, L’Aquila 2009, Emilia Romagna 2012). E tra tutte le catastrofi naturali che si abbattono sul nostro paese, sono proprio i sismi a causare i danni più ingenti e il maggior numero di vittime (120mila negli ultimi 110 anni). Perché si verificano i terremoti? Come e dove avvengono? Come si propagano le onde sismiche? Cos’è il “rischio sismico”? Modalità costruttive degli edifici, studi sulla pericolosità sismica e applicazione della normativa antisismica influiscono sulla sicurezza della vita quotidiana. Roma è un ottimo esempio di quanto geologia, densità abitativa e patrimonio architettonico possano rendere una grande metropoli vulnerabile a terremoti forti sebbene distanti. La storia racconta che spesso le conseguenze di un forte terremoto sono devastanti e possono comportare cambiamenti epocali. La sismologia svolge quindi un ruolo determinante e concorre a generare la consapevolezza che la prevenzione è l’unica difesa dai terremoti. Per questo sarebbe importante costruire i nuovi edifici secondo le norme antisismiche e adeguare quelli esistenti. Tuttavia la scarsa attenzione istituzionale e i pochi investimenti nella ricerca in Italia limitano drasticamente l’azione preventiva.
  • Il Rapporto rappresenta una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento lavorativo nel settore agricolo e più in generale uno studio sull’illegalità e sull’infiltrazione mafiosa nell’intera filiera agroalimentare. Si compone di quattro parti. Nella prima parte viene svolto un approfondimento analitico sullo stato del settore, sui principali fenomeni di illegalità, sulle inchieste condotte dalla magistratura e sul tentativo della criminalità organizzata di condizionare pesantemente l’economia della filiera agroalimentare. Un’indagine specifica è qui svolta sul caso della «Terra dei fuochi». La seconda parte del Rapporto entra maggiormente nello specifico con le analisi dedicate allo sfruttamento lavorativo in agricoltura attraverso il caporalato, alla gestione del mercato del lavoro agricolo, alla tutela individuale e collettiva dei lavoratori gravemente sfruttati. Seguono tre casi di studio: Piemonte per il nord, Lazio per il centro, Puglia per il sud, in cui vengono illustrate buone pratiche di intervento contro lo sfruttamento e l’illegalità realizzate in questi territori. La terza parte è relativa alla ricostruzione delle mappe dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura, individuate in 18 regioni e 99 province, a dimostrazione del fatto che lo sfruttamento del lavoro agricolo e il caporalato, seppur con forme e intensità diverse, sono fenomeni ormai insediati su tutto il territorio nazionale. La quarta parte infine è dedicata alla raccolta di diversi materiali particolarmente utili per l’approfondi-mento del tema e la predisposizione di iniziative e interventi contro i fenomeni di illegalità analizzati nel volume. Gruppo di ricerca. Jean Renè Bilongo, Francesco Carchedi, Massimiliano D'Alessio, Federica Dolente, Salvatore Fachile, Ivana Galli, Giorgia Cantaro, Roberto Iovino, Cinzia Massa, Lucio Pisacane, Enrico Pugliese, Lorenzo Trucco, Alessandra Valentini. Testi a cura di: Francesco Carchedi, Roberto Iovino, Cinzia Massa.
  • Il collegamento tra il mondo dell’istruzione e il mondo del lavoro è sempre stato tanto importante quanto problematico. Ne è testimonianza il recente tentativo di svilire il sistema universitario e, più in generale, di istruzione legandolo unicamente ai paradigmi dell’attuale sistema di sviluppo. Non è sufficiente però combattere questo tentativo ma occorre invece proporre una nuova visione che possa realmente valorizzare le conoscenze come punto centrale dei modelli di sviluppo del paese e quindi del mondo del lavoro. Il sindacato può aprire uno sbocco positivo, motivare le persone e lottare insieme per un futuro più degno, ma per farlo deve avanzare proposte credibili e realizzabili sia in termini di contrasto agli abusi, sia di revisione dell’impianto legislativo e, soprattutto, deve coinvolgere gli studenti, i giovani e i professionisti in percorsi concreti di conquista di nuove condizioni durante il periodo formativo, nonché di contrattazione collettiva nella fase d’ingresso nel lavoro perseguendo l’obbiettivo di allargare il campo dei diritti e delle tutele a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Per questo la CGIL, assieme all’UDU e alla Rete degli Studenti, propone questa guida per dare un’idea del mondo del lavoro professionale che consenta di leggerne anche i limiti e le contraddizioni oltre che, naturalmente, per dare informazioni utili, suggerimenti di tutela e proposte di azione comune per cambiare ciò che non va. Il libro è a cura di: Area Contrattazione CGIL, Unione degli Universitari e Rete degli Studenti.
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    Violenza contro le donne: cosa si sta facendo in Italia? Inasprire le norme repressive e isolare i comportamenti violenti maschili – che sono ormai arrivati ad un femminicidio ogni due giorni – facendone casi eccezionali, patologici, lascia inalterati i modelli culturali fondati su quegli equilibri patriarcali di potere contro i quali hanno lavorato fin dagli anni Ottanta i Centri antiviolenza e le Case per donne maltrattate, frutto delle lotte femminili e femministe. Comprendere invece che la violenza sulle donne è prima di tutto un problema degli uomini significa spostare l’attenzione dalle vittime agli autori, a quella «questione maschile» che tutta la violenza di genere sottende. Il volume coglie, nella parte iniziale, questo cambiamento di ottica attraverso una ricerca – la prima in Italia – che censisce le esperienze d’avanguardia rivolte agli uomini violenti nel nostro paese, nelle carceri e nei centri, in ambito privato e pubblico, e offre un quadro di programmi sviluppatisi a livello internazionale, cui le esperienze italiane fanno riferimento. Nella seconda parte sono presentate le riflessioni e le proposte di studiosi e studiose afferenti a molteplici discipline, e le esperienze di operatrici e operatori con ruoli professionali diversi. In appendice, un’analisi critica del recente decreto legge n. 93/2013 convertito nella legge del 15 ottobre 2013 n. 119. Le autrici e gli autori: Anna Costanza Baldry, Michela Bonora, Mar co Deriu, Monica Dotti, Fran cesca Garbarino, Paolo Giulini, Bruno Guazzaloca, Monica Mancini, Barbara Mapelli, Massimo Mery, Cristina Oddone, Alessandra Pauncz, Giorgio Penuti, Chantal Podio, Roberto Poggi, Michele Poli, Amalia Rodontini, Mario Sgambato, Claudio Vedovati, Maria (Milli) Virgilio.
  • Il volume presenta i risultati delle ricerche svolte nell’ambito di un più ampio progetto che la Fondazione Lelio e Lisli Basso - ISSOCO ha realizzato con la Comissão de Anistia del Ministero della Giustizia del Brasile e in collaborazione con l’Università federale del Paraíba (UFPB). Collegato al lavoro delle Commissioni di Verità, costituitesi in Brasile e in altri paesi dell’America Latina, il progetto ha inteso offrire un contributo al percorso della giustizia di transizione, volto ad accertare e a rendere pubbliche le violazioni dei diritti umani perpetrate negli anni dei regimi repressivi. Proprio uno degli obiettivi che si propose Lelio Basso quando, all’inizio degli anni settanta, elaborò, istruì e diede vita al Tribunale Russell II sulla repressione in Brasile, Cile e America Latina il cui Fondo archivistico rappresenta, nell’ambito del progetto, il corpus principale della documentazione trattata e delle fonti utilizzate per le ricerche. La Fondazione Basso, ente morale dal 1974, offre un servizio continuativo con l’apertura della biblioteca e dell’archivio storico (consultabili anche online). La Biblioteca (circa 100.000 volumi e 5.000 testate di periodici) possiede fondi molto rari, a partire dal XVI secolo, sulla storia della democrazia e dei movimenti di massa in Europa, oltre a un importante fondo sull’America Latina, l’Africa e l’Asia. L’archivio storico, accanto ai fondi novecenteschi, conserva manoscritti e documenti sin dall’epoca della Rivoluzione francese. L’intensa attività scientifica e culturale si articola in ricerche, corsi di formazione, seminari, convegni, pubblicazioni e mostre, nei settori della ricerca storica, della cultura delle fonti, della teoria politica e del diritto. Contributi di: Davide Conti, Simona Fraudatario, Lúcia de Fátima Guerra Ferreira, Paulo Giovani Antonino. Nunes, Enrico Pugliese.
  • Il volume ripercorre la storia dei Rolling Stones in occasione del cinquantesimo anniversario del la loro nascita. Gli autori prendono le mosse dal ruolo di primo piano che il gruppo di Mick Jagger e Keith Richards ha svolto nella trasformazione dei costumi dei giovani a partire dagli anni sessanta. Dai primi concerti londinesi alla British Invasion negli Stati Uniti, dalla Swinging London fino al Sessantotto, la band incarnò un’immagine irriverente e iconoclasta, costruita in opposizione alla fama di bravi ragazzi attribuita ai Beatles dai media dell’epoca. Nei decenni successivi, l’immagine dei Rolling Stones trovò nella linguaccia riprodotta su ogni oggetto di consumo possibile uno dei marchi di fabbrica più diffusi al mondo. Grazie alle loro specifiche competenze, i due autori indagano con puntualità sia l’impatto della band sulle società opulente del secondo dopoguerra sia la sua straordinaria rivoluzione musicale, realizzata soprattutto nel periodo aureo che, iniziato nel 1968 con Beggars Banquet, raggiunse il punto più alto nel 1972, con Exile on Main St.
  • Cosa è successo a via Canova? E che ci fanno assieme la cardarella e Jorge Luis Borges, la solidarietà e Murasaki Shikibu, la macchinista Giovanna e Italo Calvino? Le risposte in questo romanzo dai sentieri che si biforcano, che ha per protagonisti Libero e Cosimo, e la passione per il lavoro, la voglia di farlo bene a prescindere perché è così che si fa. Testa, Mani e Cuore è il romanzo dell’Italia operosa, quella che dà valore al lavoro, che mette impegno nelle cose che fa. L’Italia che le sue rughe se le guadagna ogni giorno, grazie a ciò che sa e che sa fare. L’Italia che vuole tornare a regalare al mondo intelligenza, arte, tecnologia, bellezza. L’Italia del lavoro ben fatto, di Rinalda e del vocabolario, di Lorenzo e della piazza, del tempo e di Alvise. L’Italia che c’è, è vera, esiste, bisogna solo raccontarla. L’Italia che... se non ci salva lei non ci salva nessuno. Questa stessa Italia è narrata anche nel film diretto da Alessio Strazzullo dispo nibile gratuitamente su www.leviedellavoro.org.
  • La Fiat è stata in questi anni al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Lo è stato soprattutto il suo amministratore delegato Sergio Marchionne. Il suo stile, duro e diretto, la sua battaglia senza esclusione di colpi nei confronti del più grande sindacato operaio, la Fiom, le condizioni poste o imposte ai lavoratori in nome del bene e della sopravvivenza dell’azienda nel mercato mondiale, sono state considerate una novità politica, una rottura con le vecchie prassi sindacali che meritavano interesse. C’è stata invece in questi anni scarsa curiosità nei confronti di coloro che direttamente subivano le conseguenze delle sue decisioni, scarsa attenzione per come si è modificata la vita in fabbrica nell’era Marchionne e per come la Fiom ha retto questo scontro. Lo squalo e il dinosauro vuole coprire questo vuoto con un reportage su quello che finora è stato nascosto: la condizione operaia negli stabilimenti Fiat dominati dalla minaccia della chiusura. Un’inchiesta negli stabilimenti da Mirafiori a Melfi sulle nuove pesanti condizioni di lavoro, sulle conseguenze della cassa integrazione, sulla paura per il futuro. Un’analisi del conflitto che ha contrapposto la Fiat di Marchionne alla Fiom di Landini e che oggi vede il più grande sindacato operaio espulso dai luoghi di lavoro e alla ricerca di una nuova identità.
  • I beni comuni

    12.00 
    Quello di «beni comuni» è un concetto troppo spesso utilizzato, nella più recente letteratura scientifica come nel dibattito pubblico, in maniera impropria, quasi fosse una sorta di contenitore da riempire di volta in volta con significati diversi se non opposti. L’obiettivo del libro è dunque quello di chiarire il senso e il contenuto di questa categoria attraverso un’analisi storica e comparativa, da cui fare emergere la pluralità di usi e di interessi che hanno caratterizzato questa tipologia di beni nel tempo e nello spazio. Intorno ad essa sembra infatti emergere una certa «urgenza scientifica» imposta dall’attualità: basti pensare alle più recenti proposte di riforma del codice civile e alle trasformazioni del regime giuridico dei servizi pubblici locali, la cui disciplina, che prevedeva il conferimento della gestione in via ordinaria ai privati, è stata investita dal successo del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011 e dalla campagna sul tema dell’acqua «bene comune».