• RPS N. 3/2023

    22.00 
    Innovazione sociale, intelligenza artificiale, bisogni sociali insoddisfatti  
    • Il ruolo del sindacato nella regolazione delle Big Tech
    • Lotta alla povertà. La necessità di cambiare paradigma
    • Tra grandi dimissioni e lotta allo sfruttamento
    • La secessione dei ricchi: un progetto contro l’Italia
  • RPS N. 1/2024

    22.00 
    Politiche attive del lavoro e creazione diretta di nuova occupazione
    • Il lavoro tra «oscuramento teorico» e «invisibilità politica»
    • L’Europa di fronte ai radicali cambiamenti mondiali
    • Pnrr, un’occasione sprecata
  • QRS N. 3/2023

    22.00 
    Ricerca, azione sindacale e paradigma di sviluppo A cura di Daniele Di Nunzio Introduzione di Francesco Sinopoli
  • QRS N. 1/2024

    22.00 
    I nuovi conflitti
    • Il conflitto di lavoro in Italia
    • Tempo e spazio del lavoro
    • Per una nuova cultura del lavoro
  • RPS N. 2/2024

    22.00 
    Aree interne: un caso limite per l’equità e la sostenibilità delle politiche pubbliche
    • Politiche di cura della non autosufficienza degli anziani
    • Autonomia differenziata e servizi sociali territoriali
    • Franco Basaglia oggi
  • QRS N. 2/2024

    22.00 
    Come cambiare la Pubblica amministrazione
    • Potere e progresso
    • La Confederazione europea dei sindacati
    • Verso un sistema di relazioni post-industriali?
  • RPS N. 3/2024

    22.00 
    Quo Vadis? Il lavoro nel sistema sanitario italiano tra pubblico e privato
    • La forza del modello sociale europeo
    • La legge delega in materia di disabilità
    • Le donne tra cura e lavoro
  • RPS N. 1/2025

    22.00 
    Innovare è possibile. Percorsi per un Servizio sanitario nazionale all’altezza delle sfide in atto  
  • QRS N. 1/2025

    22.00 
    Tempi moderni e orari antichi
    • Il tempo di lavoro in una prospettiva di genere
    • Le tutele nelle economie delle piattaforme
    • Aspirazioni e lavoro
  • I contributi raccolti in questo libro si propongono di affrontare la tematica delle delocalizzazioni muovendo da un approccio critico rispetto all’opinione dominante che considera il fenomeno come un aspetto inevitabile del capitalismo. Al contrario, gli Autori ritengono che le delocalizzazioni possano – e debbano – essere regolate a livello nazionale ed europeo per evitare i loro effetti negativi non solo sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro, ma anche sull’ambiente e sulle politiche pubbliche. Partendo dalla ricostruzione dei più rilevanti casi recenti di delocalizzazione, il libro presenta le misure nazionali ed europee che sono state adottate per prevenire la delocalizzazione o per limitarne gli effetti negativi. L’analisi è diretta, da una parte, ad evidenziare il ruolo dei sindacati e dei rappresentanti dei lavoratori durante il processo di delocalizzazione, dall’altra, ad approfondire le ragioni che stanno all’origine della decisione di delocalizzare, denunciando al contempo lo spreco dei fondi pubblici concessi alle imprese che spostano la produzione all’estero e le altre conseguenze negative che tale decisione produce sull’ambiente e sugli obiettivi industriali e sociali perseguiti dagli Stati e dall’Unione europea.
  • La ricerca di Montali si avvale delle fonti ufficiali: libri, giornali, interviste, dichiarazioni pubbliche, testimonianze, e dei documenti interni, custoditi nell’Archivio storico della Cgil. Si inserisce in una serie di iniziative editoriali della Cgil, mostre, convegni che testimoniano l’attenzione e l’affetto della Confederazione per Luciano Lama. Potrebbe persino sembrare normale, visto il ruolo di segretario generale, la sua lunga militanza. Vorremo rendere evidente, invece, l’attualità del suo pensiero e delle sue scelte. Per questo abbiamo voluto ricordare quel periodo e quelle battaglie: pensiamo possano dire qualcosa anche oggi... Lama diventa segretario generale in una fase di avanzamento e rafforzamento sindacale nei luoghi di lavoro. Cambiano i rapporti di forza, e i nuovi strumenti di democrazia e contrattazione nei luoghi di lavoro, figli di un ciclo lungo e fortunato di lotte sindacali unitarie e dello Statuto dei lavoratori, sanciscono nuovi equilibri nel conflitto tra capitale e lavoro, conferendo al sindacato un potere significativo. Lama si batte per usarlo tutto quel potere, dentro e fuori dei luoghi di lavoro, per avviare una fase di riforme e investimenti: per cambiare, in meglio, il paese... Questa ostinata ricerca di una cornice generale, confederale, alle iniziative sindacali è la cifra del sindacato italiano: di un sindacato confederale, aperto, non corporativo, unitario, attento ai cambiamenti europei e a quel che succede nel mondo... Dalla prefazione di Susanna Camusso
  • La riproduzione di tutte le tessere dal 1907 al 2001 e di 140 manifesti dal 1945 ad oggi (sul 1° Maggio, i congressi nazionali, le campagne di tesseramento), accompagnata da schede tecniche complete e da una prima bibliografia sull’iconografia della Cgil. Il libro-catalogo, che accompagna una documentatissima mostra, è arricchito da due autorevoli contributi specialistici, il primo di Albe Steiner, l’altro di Ennio Calabria, due fra i più originali creatori di manifesti per la diffusione delle idee di questo secondo dopoguerra. Una rilettura attraverso le immagini delle diverse tappe della storia del movimento sindacale dagli anni delle divisioni a quelli dell’unità; dal periodo della grafica realista a quello, di diverso linguaggio ma ugualmente impegnato, degli anni sessanta e settanta, per giungere agli apporti creativi degli ultimi decenni. Centottanta pagine per valutare, attraverso i manifesti, l’evoluzione della cultura estetica, espressiva e della comunicazione della più rappresentativa Confederazione sindacale italiana. Centosessantotto pagine di storia nel segno dei lavoratori.