RPS 3-4/2022
Luglio-Dicembre 2022
ISBN: 9788823024816
Descrizione
L’invasione russa dell’Ucraina: implicazioni socio-economiche e conflitto energetico
  • Salute e sicurezza sul lavoro: una questione anche di genere
  • Stato, mercato e società civile di fronte alle sfide della sostenibilità sociale
  • Pnrr e invecchiamento attivo
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TEMA: Le conseguenze economiche e sociali del conflitto ucraino
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Le insidie della guerra: distruzioni e regressione civile. Introduzione
The War’s Traps: Destructions and Civil Regression. An Introduction.
Laura Pennacchi

L’articolo propone una riflessione sulle implicazioni sociali generate dall’invasione russa dell’Ucraina e dal conflitto energetico che ne è scaturito. Quantità e qualità del lavoro, cioè «piena e buona occupazione», si ripropongono come assi dirimenti. Invece, Stati già molto provati dirottano ora gran parte delle loro risorse verso gli armamenti e gli sforzi bellici, la precarietà e le difficoltà occupazionali si accrescono, i servizi sociali vengono ristretti, la povertà torna ad aumentare, l’esclusione sociale si incrudelisce, si allargano le disuguaglianze, si rafforzano le mafie, la corruzione, la zona grigia intorno alla criminalità organizzata. Ed è proprio in questo tempo drammatico che diviene urgente immaginare soluzioni avanzate di «democrazia economica» finalizzate alla costruzione di un «nuovo modello di sviluppo» con il quale porre mano profondamente a «cosa, per chi, come» produrre e in cui l’Europa ha un ruolo fondamentale da svolgere.

ENGLISH - The article offers a reflection on the social implications of the Russian invasion of Ukraine and the resulting energy conflict. Quantity and quality of work, i.e. «full and good employment», come up again as de-cisive axes. On the contrary, States already in great distress now direct a large part of their resources towards armaments and war efforts; job insecurity and employment difficulties increase; social services are di-minished; poverty increases again; social exclusion worsens; inequalities widen; mafias grow stronger, as well as corruption and the «grey area» around organized crime. And it is precisely in this dramatic time that it becomes urgent to imagine smart «economic democracy» solutions. The objective is to build a «new development model» so that to shape «what − for whom − how» to produce. Here Europe would have a fundamental role to play.

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Piovono pietre. Gli effetti delle politiche macroeconomiche sulla distribuzione del reddito, prima e dopo il Covid
Raining Stones: The Impact of Macroeconomic Policies on Income Distribution before and after Covid
Francesco Saraceno .

Gli ultimi dieci anni hanno riportato a galla una verità troppo a lungo dimenticata dall’analisi macroeconomica: gli sviluppi macroeconomici e le scelte dei policy makers sono raramente neutrali dal punto di vista distributivo. Negli scorsi anni, la tendenza secolare all’aumento della disuguaglianza è stata esacerbata dalle (pur sacrosante) politiche monetarie a contrasto della stagnazione secolare e, più recentemente, dalla fiammata in-flazionistica causata dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina. Dopo aver ripercorso gli sviluppi macroeconomici degli ultimi due lustri, l’articolo si conclude auspicando che politiche macroeconomiche e politiche strutturali (in particolare di politica fiscale e redistri-butiva) siano in futuro meglio coordinate per garantire la sostenibilità sociale delle nostre economie a fronte delle sfide dei prossimi decenni.

ENGLISH - The last ten years have brought to the surface a truth too long forgotten by macroeconomists: macroeconomic developments and policy makers’ choices are rarely distributionally neutral. In the recent past, the secular trend of rising inequality has been exacerbated by the (justified) monetary policies implemented to counter secular stagnation and again, more re-cently, by the inflationary episode caused by the energy crisis and by the war in Ukraine. After retracing the macroeconomic developments of the last decades, the article’s conclusion wishes that macroeconomic and structural policies (in particular tax and redistributive policy) will be bet-ter coordinated in the future, to ensure the social sustainability of our economies facing the challenges of the next decades.

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Gli effetti distributivi dell’aumento dei prezzi dei beni energetici in Italia
Distributive Effects of Rising Prices of Energy Goods in Italy
Massimo Aprea, Michele Raitano, Pietro Zoppoli

La guerra in Ucraina ha esacerbato le tensioni inflazionistiche che erano iniziate in seguito alla pandemia, comportando un aumento vertiginoso dei prezzi dei beni e servizi energetici. Le caratteristiche dell’ondata inflazionistica possono però avere effetti distributivi rilevanti, dato che l’aumento dei prezzi energetici impatta diversamente su famiglie con diverso tenore d’acquisto. Facendo uso di un database che registra redditi e consumi delle famiglie ita-liane, in questo contributo si stima l’impatto della crescita dei prezzi energetici su disuguaglianza e povertà in Italia, tenendo anche conto delle misure di contrasto ai rincari introdotte dal governo nel corso del 2022.

ENGLISH - The war in Ukraine exacerbated the inflationary tensions that had begun in the aftermath of the pandemic, leading to a steep rise in the prices of energy goods and services. However, the characteristics of the inflation-nary surge can have significant distributional effects, as rising energy prices impact households with different purchasing power differently. Making use of a database that records incomes and consumption of Ita-lian households, this paper estimates the impact of rising energy prices on inequality and poverty in Italy, also taking into account measures to counter price increases introduced by the government during 2022.

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Catastrofe permanente. Ovvero, le conseguenze economiche e sociali dell’aggressione di Putin
Permanent Catastrophe. Or the Economic and Social Consequences of Putin’s Aggression
Riccardo Bellofiore, Giovanna Vertova

Questo contributo non tratta delle conseguenze economiche e sociali della guerra, ma delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, decisa dalle mire espansionistiche di Putin. Qualcosa su cui una rilettura di Marx qualche insegnamento lo darebbe. Fatta questa premessa, la guerra di invasione e le sue conseguenze si collocano all’interno delle crisi multiple che il capitalismo del nuovo millennio sta attraversando. Ciò che l’invasione del-l’Ucraina ha accelerato è di far risaltare quanto sia impossibile, nei paesi avanzati, af-frontare le contraddizioni dal lato della distribuzione e dell’occupazione, senza un inter-vento che sia finanziario e strutturale. La risposta richiede di calibrare una politica eco-nomica dal lato della domanda con un intervento settoriale dal lato dell’offerta, con alti investimenti all’insegna di una loro «socializzazione», a un intervento dall’alto sui con-sumi privati. È certamente troppo presto per ragionare sulle conseguenze dell’invasione russa. È, invece, urgente interrogarsi sulla transizione che si è aperta con le molteplici crisi del mondo neoliberista.

ENGLISH - This contribution doesn’t deal with the economic and social conse-quences of the war, but with the consequences of the Russian invasion of Ukraine, decided by Putin’s expansionist aims. Something on which a re-reading of Marx would provide some lessons. That premise having been made, the invasion war and its consequences are located within the mul-tiple crises that capitalism of the new millennium is going through. What the invasion of Ukraine has accelerated is to highlight how impossible it is, in advanced countries, to address contradictions on the distribution side and employment without an intervention that is both financial and structural. The answer requires calibrating a demand-side economic po-licy with a supply-side sectoral intervention, with high investments under the banner of their ‘socialization’, and a top-down intervention on private consumption. It is certainly too early to reason about the consequences of the Russian invasion. It is, instead, urgent to question the transition that has opened with the multiple crises of the neoliberal world.

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Implicazioni geopolitiche e ambientali del conflitto ucraino
Geopolitical and Environmental Implications of the Ukraine Conflict
Keith Smith

Il contributo esplora le implicazioni della guerra in Ucraina riguardo all’organizzazione geo-politica e allo sviluppo di tecnologie ambientalmente sostenibili. Si sostiene che il conflitto ucraino possa essere una guerra epocale, un conflitto di lunga durata riguardante le strutture politiche ed economiche, che segnerà una divisione tra ere storiche. Gli esiti di guerre di questo tipo sono spesso radicalmente incerti, con conseguenze del tutto inaspettate per chi le ha iniziate. Il conflitto militare in senso stretto in Ucraina potrà essere lungo o potrà esserne negoziata una soluzione. Ma la guerra economica fatta di embarghi, confische e boicottaggi probabilmente continuerà all’infinito, e avrà l’effetto di riconfigurare il sistema mondiale. Né la Russia né la Cina è presumibile che soccombano a causa delle sanzioni, dato che i loro popoli sono altamente formati, possiedono livelli di risorse basilari di grade ampiezza e settori industriali e agricoli di larghe dimensioni. Questo porta a ipotizzare che ci sarà una nuova struttura geopolitica basata su una forte separazione tra due grandi blocchi di potere, con competizione per l’in-fluenza sulle altre economie e soggetti politici. Ma questa configurazione geopolitica si genera nell’ambito di una crisi geofisica di degradazione ambientale e del cambiamento climatico. A fronte del retroterra geofisico, il problema globale più grande è il venir meno della necessaria collaborazione multilaterale per individuare soluzioni possibili per le tecnologie energetiche. Gli attuali obiettivi di limitazione delle emissioni sono morti e il quadro di azione collettiva asso-ciato al processo Onu sul clima è probabilmente morto anch’esso. Soluzioni a più lungo ter-mine, quali lo sviluppo cooperativo di nuove tecnologie energetiche, sono ora difficili da imma-ginare. E ciononostante è molto probabile che le incerte dinamiche della guerra economica e della crisi geofisica determineranno sfide radicali per il nuovo ordine geopolitico. La sfida decisiva per il futuro è trovare e costruire, nell’ambito di questa struttura riconfigurata ma turbolenta, una nuova base per la collaborazione multilaterale per tecnologie energetiche sostenibili.

ENGLISH - This paper explores the implications of the Ukraine war for geopolitical organisation and the development of environmentally sustainable technologies. It argues that the Ukraine conflict is likely to be an epochal war, a protracted struggle over political and economic structures, mar-king a divide between eras. The outcomes of such wars are often radi-cally uncertain, with consequences completely unexpected by those who initiate them. The direct military struggle in the Ukraine may be lengthy or a solution may be negotiated. But the economic war of em-bargoes, confiscations and boycotts will probably continue indefinitely, and will have the effect of reconfiguring the world system. Neither Rus-sia nor China are likely to succumb to the sanctions, because they have well-educated populations, comprehensive natural resource bases, and large agricultural and industrial sectors. This suggests that there will be a new geopolitical structure based on strong partition between two great power blocs, with competition for influence among other econo-mies and polities. But this geopolitical reconfiguration is occurring within a geophysical crisis of environmental degradation and climate change. Against the geophysical background, the biggest global pro-blem is the breakdown of multilateral collaboration needed to find workable energy technology solutions. Current emissions targets are dead and the collective action framework associated with the UN cli-mate process is probably dead. Longer-term solutions, such as the coo-perative development of new energy technologies, are difficult to en-visage now. Even so, it is highly likely that the uncertain dynamics of economic war and geophysical crisis will provide radical challenges to the new geopolitical order. The key challenge for the future is to find and build, within this reconfigured but turbulent geopolitical structure, a new basis for multilateral collaboration around sustainable energy technologies.

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Tra l’incudine e il martello: l’Europa nel nuovo contesto geopolitico globale
Between a Rock and a Hard Place: Europe in the New Geopolitical Context
Annamaria Simonazzi

Lo sviluppo diseguale che ha caratterizzato l’Unione europea ha determinato una vulnerabilità strutturale dell’intera Europa agli shock esterni che le crisi economiche innescate dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra hanno aggravato. La guerra segna anche un punto di svolta per l’ordine geopolitico globale. La globalizzazione, già colpita dal conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina e dalle perturbazioni seguite alla pandemia, sembra in ritirata e potremmo assistere alla polarizzazione dell’economia mondiale in due blocchi incentrati su Stati Uniti e Cina. In un mondo che sta frammentandosi, anteporre gli interessi nazionali a quelli comuni potrebbe rivelarsi suicida per l’Ue nel suo complesso e per i singoli paesi membri. Dopo aver ricordato brevemente i molteplici canali attraverso i quali il modello di crescita dell’Ue ha aumentato la dipendenza e alimentato la divergenza tra centro e periferia, si discute la probabilità che possano emergere nuove divisioni interne all’Ue nel nuovo contesto globale. Si conclude con un’analisi del ruolo che le politiche macroeconomiche e industriali possono svolgere per accelerare il processo di trasformazione strutturale e ridurre il divario tra i paesi membri e al loro interno.

ENGLISH - The process of European integration has fueled a process of divergence within the Eurozone, which took place within an overall disappointing growth performance of the monetary union as a whole. This uneven development has determined Europe’s structural vulnerability to exter-nal shocks, which the economic crises triggered by the Covid-19 pan-demic and the Russia-Ukraine war have worsened. The war also marks a turning point for the global geopolitical order. Globalization, already affected by the US-China trade conflict and the disruptions following the pandemic, seems in retreat, and we may see the polarisation of the world economy in two macro-regional competing blocks, centred on the US and China. In a world that is tearing itself apart, putting national interests before common ones could prove suicidal for the EU as a whole and for its member countries. In the paper, we briefly recall the multiple channels through which the EU’s growth model increased dependence and fueled core-periphery divergence and evaluate whether new divides are likely to emerge in the new global context. We conclude with a discussion of the role that macroeconomic and industrial policies can play to accelerate the pro-cess of structural transformation and reduce the gap between and within member countries.

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L’Ucraina, le spese militari e la corsa al riarmo
Ukraine, Military Spending and the Arms Race
Giulio Marcon

Questo contributo approfondisce prevalentemente gli effetti della guerra in Ucraina sulla spesa militare e sulla corsa al riarmo. Questa dinamica viene analizzata insieme all’evo-luzione delle relazioni internazionali e in particolare del ruolo della Nato. Se le conse-guenze dirette della guerra nell’immediato sono rappresentate dalla crescita del bilancio della difesa, nel medio periodo l’aumento delle spese militari si connette con il possibile cambiamento delle relazioni internazionali verso una cornice segnata dalla contrapposi-zione o dalla tensione tra i paesi e le alleanze (Nato e Russia, Cina, India) che potrebbe sfociare in clima di rinnovata «guerra fredda». A questa cornice di contrapposizione e di tensione non sarebbe indifferente l’effetto della guerra sulle relazioni, gli scambi commerciali, il sistema finanziario e l’approvvigionamento delle materie prime. L’impatto non è solo sull’Europa, ma su tutte le aree geografiche con il rischio di guerre commerciali e di una rinazionalizzazione delle politiche economiche.

ENGLISH - This article focuses mainly on the effects of war in Ukraine on military spending and the arms race. This dynamic is analysed together with developments in international relations and in particular in the role of Nato. If the direct consequences of the war in the immediate term are represented by the growth of the defence budget, in the medium term, the increase in military expenditure is connected with the possible change in international relations towards a framework marked by con-frontation or tension between countries and alliances (Nato and Russia, China, India) that could lead to a climate of renewed «Cold War». This framework of conflict and tension would be influenced by the effect of the war on relations, trade, the financial system and the supply of raw materials. The impact is not only on Europe, but on all geographical areas, with the risk of trade wars and a re-nationalization of economic policies.

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Un mondo in crisi di identità
A World in an Identity Crisis
Lucio Caracciolo

Il contributo evidenzia come al centro del conflitto ci sia oggi una questione identitaria e non più ideologica. Ciò implica che se in passato le ideologie potevano fungere da collante e tenere insieme popoli e nazioni molto diversi, fondare tutto sull’identità significa frammentare culturalmente, e poi geopoliticamente, lo spazio mondiale. Proprio le tre maggiori potenze – Stati Uniti, Cina e Russia – sono attraversate da profonde crisi interne che ne mettono in questione l’identità, le strutture e il senso di sé. Per quanto riguarda l’Italia, che con la guerra assume un ruolo strategicamente più rilevante in quanto centrali nel Mediterraneo, ha dinnanzi due priorità: dal punto di vista geopolitico, la sicurezza alle frontiere orientale e meridionale; dal punto di vista socio-economico e finanziario, la battaglia sul patto di stabilità, che sarà decisiva.

ENGLISH - The article highlights how at the heart of the conflict today is an identity issue and no longer an ideological one. This implies that whereas in the past ideologies could act as a glue and hold very different peoples and nations together, basing everything on identity means fragmenting the world space culturally, and then geopolitically. The three majors powers themselves – the United States, China and Russia – are going through deep internal crises that call into question their identities, structures and sense of self. The war has placed Italy in a more strategically relevant role as a center in the Mediterranean and has attributed two priorities to the country: from a geopolitical point of view, security on eastern and southern borders; from a socio-economic and financial point of view, the battle over the Stability pact, which will be decisive.

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Distruzione creativa e macerie
Creative Destruction and Rubble
Nadia Urbinati

La riflessione sviluppata nel contributo si concentra sulle macerie ideali e ideologiche che porta con sé la guerra per cercare di individuare quale sia stata la parte politica che ha capitalizzato dalla guerra in Ucraina; per chi questa guerra è stata una «distruzione creativa» e per chi, invece, è stata solo macerie.

ENGLISH - The reflection developed in the article focuses on the ideal and ideo-logical rubble that the war brings with it. The article attempts to identify which political side benefited from the war in Ukraine; for whom this war was ‘creative destruction’ and for whom, on the other side, it was just rubble.

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Guerra e transizione energetica: la posta in gioco geopolitica per l’Europa
War and Energy Transition: What is At Stake for the EU in the Geopolitical Field
Massimo Amato

La guerra di Putin contro l’Ucraina ha radicalmente modificato il quadro geostrategico nel quale l’Europa sarà chiamata a muoversi nei prossimi anni. L’obiettivo di un pas-saggio massiccio alle energie rinnovabili, dettato prima della guerra da esigenze legate alla decarbonizzazione, riveste ora un significato politico ancora più marcato, giacché in gioco è l’autonomia energetica dell’Europa. La risposta fornita con il piano REPowerEU va indubbiamente nella giusta direzione per quanto riguarda gli obiettivi che esso pone, ma rischia di sottostimare gravemente i vincoli tecnologici e finanziari con cui il piano deve invece fare i conti. Il presente contributo offre un’analisi del piano REPowerEU dal punto di vista dei vincoli che l’Europa deve imparare ad affrontare, senza imboccare scorciatoie puramente ideologiche.

ENGLISH - Putin’s war against Ukraine has radically changed the geostrategic con-text in which Europe will have to move in the coming years. The ob-jective of a massive shift to renewable energies, dictated before the war by decarbonisation requirements, becomes even more politically significant now, as at stake is Europe’s energetic autonomy. The response provided with the REPowerEU plan undoubtedly goes in the right di-rection in terms of the goals set, but runs the risk of seriously undere-stimating the technological and financial constraints with which the plan has to contend. This paper offers an analysis of the REPowerEU plan from the point of view of the constraints that Europe must learn to face, avoiding purely ideological shortcuts.

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La guerra ideologica di Putin. Contro l’Occidente, guardando all’Asia
Putin’s ideological war. Against the West, looking to Asia
Anna Loretoni

Il contributo evidenzia come l’aggressione russa all’Ucraina sia da leggere come parte di una strategia più ampia, e che per comprendere questa guerra va compresa la radice dot-trinale della politica estera della Russia post-sovietica. La nuova contrapposizione oggi non si gioca più tra comunismo e liberal-democrazie come nel corso della Guerra Fredda, ma tra democrazia liberale e democrazie illiberali e autoritarie. Quest’ultimo modello, largamente maggioritario nel mondo contemporaneo, trova ampio consenso politico anche facendo leva sulla palese difficoltà delle democrazie occidentali a dare risposte adeguate alle diseguaglianze derivanti dalle recenti crisi economiche. Si sottolinea infine come gli anni a venire rischino di essere caratterizzati da forte instabilità sul piano internazionale e da una profonda crisi della democrazia.

ENGLISH - The article reads Russian aggression against Ukraine as part of a broader strategy: to understand this war, it is necessary to comprehend the doctrinal root of post-Soviet Russia’s foreign policy. Today, communism and liberal democracy are no longer set up against each other, as during the Cold War, but it is liberal democracy challenging illiberal and authoritarian democracies. The latter model, which is widely the most widespread in the contemporary world, also finds broad political acceptance in the face of the obvious difficulty of Western democracies in providing adequate responses to the inequalities resulting from re-cent economic crises. Finally, the article emphasizes that the coming years are likely to be characterized by strong international instability and a deep crisis of democracy.

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Pandemia, guerra, disuguaglianze: la crisi di un modello di sviluppo
Pandemic, War, Inequalities: the Crisis of a Development Model
Maurizio Landini

Guerra e speculazione sui prezzi delle fonti energetiche non rinnovabili rischiano di avere un pesantissimo impatto sulle condizioni economiche, sociali, produttive dei diversi paesi europei. Insieme a un aumento delle tensioni sui mercati dell’energia e delle materie prime il conflitto in corso sta portando infatti a una drastica contrazione della crescita. Nel contributo si rimarca come ciò imponga di ripensare i criteri e i parametri dello sviluppo. D’altra parte, l’iniziativa per costruire la pace e per affermare un diverso modello di sviluppo fondato sulla cooperazione tra i popoli, sulla centralità del lavoro e sulla qualità delle produzioni vanno di pari passo. E da questo punto di vista il sindacato europeo è chiamato a svolgere con determinazione un grande compito.

ENGLISH - War and speculation on the prices of non-renewable energy sources are likely to have a very impact on the economic, social and production conditions of the various European countries. Together with increased tensions in the energy and commodity markets, the current conflict is leading to a drastic contraction of growth. The article illustrates how this calls for rethinking the criteria and parameters of development. On the other hand, the initiative in favour of peace and of a different de-velopment model (based on cooperation between people, the centrality of work and the quality of production) go hand on hand. From this point of view, the European trade union is called upon to firmly per-form a great task.

ATTUALITÀ Salute e sicurezza sul lavoro: una priorità e una questione anche di genere
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Salute e sicurezza sul lavoro: un quadro di genere durante la pandemia
Health and Safety at Work: a Gender Frame during the Pandemic
Barbara Boschetto

Nonostante il progressivo miglioramento del tasso di occupazione femminile registrato negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano è a tutt’oggi caratterizzato da profondi squilibri di genere. La differente struttura dell’occupazione maschile e femminile, con la forte segregazione orizzontale e verticale delle donne, ha effetti sulle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Uomini e donne hanno differenti probabilità di infortunarsi, di sviluppare problemi di salute lavoro-correlati e di essere esposti a fattori di rischio per la salute sia fisica sia psicologica. L’analisi dei dati del modulo ad hoc «Salute e sicurezza sul lavoro» della Rilevazione sulle Forze di lavoro del 2020, secondo una lettura di genere, consente di mettere in luce i contesti lavorativi e i tipi di professioni più esposti, soprattutto quelli particolarmente colpiti nell’anno della pandemia, primo fra tutti quelli della sanità.

ENGLISH - Despite the improvement in the female employment rate in recent years, the Italian labour market is still characterised by deep gender im-balances. The different structure of male and female employment, with the strong horizontal and vertical segregation of women, has effects on occupational health and safety conditions. Men and women are diffe-rently likely to be injured, to develop work-related health problems and to be exposed to both physical and psychological health risk factors. The analysis of the data from the ad hoc module ‘Health and safety at work’ of the 2020 Labour Force Survey, according to a gender ap-proach, allows to highlight the most exposed occupational sectors and types of occupations, and the most affected during the pandemic year, like the health sector.

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Porre sicurezza e qualità del lavoro al centro della competitività del sistema
Putting Safety and Quality of Work at the Hearth of the System’s Competitiveness
Francesca Re David

Il contributo offre alcuni spunti di riflessione e azione in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci si sofferma sulle riforme necessarie per rendere il lavoro più sicuro sottolineando come occorra anzitutto affrontare la frammentazione dei diritti e delle condizioni, superando la logica della precarietà e del massimo ribasso, tenendo sotto controllo la catena degli appalti e dei subappalti nel pubblico ma anche nel privato. Ma occorre anche restituire ai soggetti pubblici la funzione di prevenzione, di sostegno alle azioni e di controllo che i tagli di questi ultimi decenni hanno sottratto.

ENGLISH - The article offers some thoughts and practices on the subject of health and safety in the workplace: it focuses on the reforms needed to make work safer, emphasizing the need to tackle the fragmentation of rights and conditions, overcoming the logic of precariousness and «maximum reductions», and keeping the chain of contracts and subcontracts in both the public and private sectors under control. But it is also neces-sary to give back to public actors the functions of prevention, support actions and control that the cuts of the last decades have taken away.

DIBATTITO: Ripensare il welfare
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Oltre la pandemia. Stato, mercato e società civile di fronte alle sfide della sostenibilità sociale
Beyond the Pandemic. State, Market and Civil Society and the Challenges of Social Sustainability
Andrea Ciarini

La pandemia si è abbattuta su economie nazionali già indebolite dalle crisi precedenti e attraversate da profonde disuguaglianze. Lo shock pandemico ha determinato tuttavia anche uno scatto in avanti delle istituzioni senza precedenti. Per la prima volta dopo anni di tagli e attacchi ideologici alla sfera pubblica, è tornata al centro del discorso politico l’importanza dello stato sociale, della sanità pubblica e degli interventi redistributivi in favore delle fasce più colpite dalla recessione. Per il sistema di welfare italiano il Pnrr rappresenta un’occasione di modernizzazione in linea con i principali obiettivi posti alla base dell’Agenda sociale europea, sintetizzati nell’approccio dell’Investimento sociale. Vi sono tuttavia delle criticità da considerare che riguardano, da un lato, la sua esportabilità in contesti territoriali condizionati da una bassa e stagnante domanda di lavoro, dall’altro le spaccature sempre più evidenti che, anche nei contesti nazionali più avanzati, tendono a contrapporre le fasce più qualificate del mercato del lavoro e quelle più deboli, spesso in-trappolate in lavori precari a bassi salari, come fatto strutturale. In questo articolo vengono analizzati i principali cambiamenti delle politiche di welfare in considerazione della neces-sità di assicurare un intervento più forte dello Stato non solo nella promozione del lavoro a più alte qualificazioni, ma anche nella creazione diretta di nuova occupazione, laddove beneficiari di sussidi e categorie deboli rischiano di rimanere intrappolati o nel lavoro povero o nei circuiti dell’assistenza workfarista.

ENGLISH - The pandemic has hit national economies already weakened by pre-vious crises and plagued by deep inequalities, with millions of people losing their jobs and many others experiencing a dramatic deterioration of working conditions. However, the pandemic shock has also led to unprecedented institutional progress. For the first time in years, after cuts and ideological attacks on the public sphere, the importance of the welfare state, public health, and redistributive measures in favour of the most affected by the recession has returned to the center of political discourse. For the Italian welfare system, the National Recovery and Resilience Plan represents a modernization opportunity in line with the main objectives of the European Social Agenda, summarized in the ap-proach of Social Investment. However, there are critical issues to consider, on the one hand its exportability in territorial contexts condi-tioned by low and stagnant labour demand, on the other hand the in-creasingly evident cleavages that also in the most advanced national contexts tend to oppose the most qualified segments of the labour mar-ket and the weaker ones, often trapped in precarious and low-paid jobs, as a structural fact. This article analyses the main changes in welfare policies in consideration of the need to ensure a stronger intervention of the State not only in promoting higher-skilled jobs but also in creating direct new employment, where beneficiaries of subsidies or persons without skills risk remaining trapped in poor or welfare-dependent work.

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Il ruolo della cooperazione nel ripensare il welfare
The book Welfare; attualità e prospettive provides a complete and compe-tent picture of the current state of our welfare and health system, all the while making the reader understand and embracing the idea that we need to reform it, in order to make it more suitable to the current needs. According to this interpretation, the welfare and health systems are de-picted not just as a way to protect and promote the rights of fragile or struggling persons, but also as the premise for a fair development of the country. Consequently, the first part of the article strengthens this point of view by highlighting some ways to reform and restart the welfare system. The second part, thanks also to the Author’s experiences, scrutinizes the role the social cooperation can play in this process. This is done by drawing attention to its capacity of guaranteeing equal opportunity in the access to social services but also through a strict self-criticism of all those attitudes that, in the past years, have diminished and devalued the role of social cooperation.
Andrea Morniroli

Il libro Welfare: attualità e prospettive restituisce in modo completo e competente un quadro sull’attuale stato del nostro sistema di protezione sociale e sanitaria e allo stesso tempo porta il lettore a condividere la necessità che oggi occorra avviare una sua profonda riforma per renderlo più adeguato alle necessità dell’oggi, non solo come ambito di tutela e promozione dei diritti delle persone più fragili o in difficoltà, ma come presupposto stesso per lo sviluppo giusto del paese. In questa chiave l’articolo nella prima parte rafforza tale impostazione, anche mettendo in evidenza alcune direzioni di fondo su cui provare a declinare il percorso di rilancio e di riforma del sistema di welfare, mentre nella seconda parte, anche a partire dall’esperienza dell’autore, approfondisce il ruolo che la cooperazione sociale può giocare per partecipare in modo attivo e positivo a tale processo, rimarcando le sue capacità e per alcuni versi il suo essere indispensabile oggi nella garanzia delle pari opportunità di accesso ai servizi per tutte le persone. Ma, allo stesso tempo, esprimendo anche una severa autocritica alle derive che in questi anni hanno depotenziato e a volte svilito il ruolo stesso delle cooperative.

ENGLISH - The Role of Cooperation in Rethinking Welfare

APPROFONDIMENTO
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Ripresa e resilienza in una società senescente: il Pnrr e la prospettiva europea dell’invecchiamento attivo
Recovery and Resilience in an Aging Society: Italian Nrrp and the European Perspective of Active Aging
Francesco Pirone

L’Italia, come ben noto, è un paese ad elevato tasso di invecchiamento demografico che crescerà ancora nei prossimi decenni. Ciò nonostante, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) (Next generation Eu) non sono presenti obiettivi specifici di invecchia-mento attivo. L’articolo, pertanto, si propone di analizzare la coerenza strategica tra il Pnrr italiano e la più generale politica europea per l’invecchiamento attivo. L’interpreta-zione del testo del Pnrr, in particolare, è stata realizzata attraverso l’analisi del discorso, impiegando uno schema analitico derivato dall’impostazione teorico-concettuale dell’Ue Active ageing index (Aai). I risultati di questa analisi, in conclusione, sono discussi in relazione alle possibili implicazioni per la pianificazione attuativa del Pnrr.

ENGLISH - Italy has a high aging rate that will grow over the next few decades. The objectives of active aging are not present in National Recovery and Re-silience Plan (Nrrp) (Next Generation EU). The article analyzes the strategic coherence between Italian Nrrp and European active aging policy. The interpretation of the Nrrp text was made through an ana-lysis of the discourse that employs an analytical scheme derived from the theoretical and conceptual setting of the UE Active Aging Index. The conclusions discuss the results of this analysis in relation to the possible implications for the implementation planning of the Nrrp.

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