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Il settimanale «Lavoro» rappresenta un caso editoriale unico e irripetibile della storia sindacale, un rotocalco "popolare" dal taglio moderno ed elegante, perfettamente in grado di competere, per la raffinatezza delle illustrazioni e la qualità della veste grafica, con le riviste di attualità più in voga nell’Italia degli anni cinquanta. Fondato nel 1948, prodotto esemplare della visione "nazionalpopolare" di Giuseppe Di Vittorio, in pochi anni - con l’arrivo alla direzione di Gianni Toti, straordinaria figura di giornalista e poeta, e grazie a una redazione di giovani giornalisti, alcuni dei quali con un grande futuro - «Lavoro» compirà una piccola rivoluzione nella stampa sindacale, segnalandosi per la modernità dell’iconografia e dei linguaggi e per l’ampiezza dei temi affrontati: non solo sindacato ma anche letteratura, cinema, fotografia, tempo libero. In questo volume riproponiamo tre numeri originali di «Lavoro», ristampati in copia anastatica e rappresentativi dell’evoluzione del giornale (1951, 1955 e 1956), accompagnati da alcune singole pagine scelte tra le sue copertine più significative, gli esclusivi fotoreportage, le più brillanti inchieste giornalistiche e le centinaia di immagini che sono ormai parte della storia del movimento sindacale.
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La Costituzione italiana ripudia la guerra. Eppure nell’ultimo decennio i conflitti bellici, ai quali l’Italia ha preso parte, sono aumentati con ritmo crescente. Fino alla recente missione militare in Afghanistan. Quali sono le ragioni dell’eclissi del dettato costituzionale? Come vengono prese le decisioni che hanno consentito in questi anni la partecipazione italiana alle nuove guerre? I bombardamenti americani possono essere considerati un’azione di legittima difesa? Quale sarà la sorte dei diritti costituzionali, oggi messi duramente alla prova dalle politiche di emergenza adottate in molti paesi occidentali? Che cosa è avvenuto a Guantanamo? Perché l’Onu è in crisi? Riproponendo i principali percorsi di riflessione del pensiero giuridico, il libro ricostruisce i vincoli posti dal diritto costituzionale interno e internazionale all’uso della forza, per poi affrontare alcuni nodi di carattere teorico indispensabili per comprendere la controversa natura delle nuove guerre: il richiamo alla guerra giusta, il rapporto tra guerra e diritti, il concetto di impero, il confronto tra la civitas maxima di Kelsen e il mondo pluriverso di Schmitt.
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Un borghese che si definisce progressista assiste casualmente allo sbarco di una delle tante carrette del mare cariche di disperati che approdano sulle coste del nostro Sud. Un anno dopo lo ritroviamo in volo per Nuevo Laredo, Messico. Lavorerà in una missione di religiosi scalabriniani nel deserto al confine con gli Usa, la «Casa del migrante», che assiste uomini, donne, bambini che ogni giorno tentano di scavalcare il muro della morte o di guadare il Rio Bravo per entrare in Texas. Sarà un lungo, intenso ed emozionante periodo, in cui proverà a comprendere il problema dell’emigrazione, le sue cause e origini, andando a vivere dall’altra parte della barricata. Compagni di quei giorni saranno loro, i migranti. Emergono, attraverso alcuni ritratti, le loro piccole storie ricavate dalle interviste raccolte sul posto, vite esemplari che danno voce alle migliaia che voce non hanno. Un ventaglio di riflessioni etiche, politiche e religiose nate dall’osservazione dei tanti modi diversi in cui può diffondersi lo stesso messaggio evangelico, unite da un filo di indignazione e di speranza.
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Un borghese che si definisce progressista assiste casualmente allo sbarco di una delle tante carrette del mare cariche di disperati che approdano sulle coste del nostro Sud. Un anno dopo lo ritroviamo in volo per Nuevo Laredo, Messico. Lavorerà in una missione di religiosi scalabriniani nel deserto al confine con gli Usa, la «Casa del migrante», che assiste uomini, donne, bambini che ogni giorno tentano di scavalcare il muro della morte o di guadare il Rio Bravo per entrare in Texas. Sarà un lungo, intenso ed emozionante periodo, in cui proverà a comprendere il problema dell’emigrazione, le sue cause e origini, andando a vivere dall’altra parte della barricata. Compagni di quei giorni saranno loro, i migranti. Emergono, attraverso alcuni ritratti, le loro piccole storie ricavate dalle interviste raccolte sul posto, vite esemplari che danno voce alle migliaia che voce non hanno. Dopo aver concluso una fase di quell’esperienza, il protagonista ritorna in quei luoghi. Si misurerà con l’arroganza delle guardie di frontiera nord-americane e con la loro ignoranza; conoscerà la disperazione della favela di Nuevo Laredo dove assiste delle bambine cerebrolesi; insieme ai religiosi della missione denuncerà calunnie ed ipocrisie rivolte ai migranti, piantando sulla barriera della morte 66 croci bianche in ricordo degli altrettanti migranti morti affogati nel Rio Bravo nei primi nove mesi del 2009. Un ventaglio di riflessioni etiche, politiche e religiose nate dall’osservazione dei tanti modi diversi in cui può diffondersi lo stesso messaggio evangelico, unite da un filo di indignazione e di speranza.
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Le migrazioni internazionali sono sempre più al centro del dibattito pubblico e politico. Nel corso degli ultimi anni, peraltro, sono intervenuti numerosi fattori a rendere ancora più complessa la lettura del fenomeno, a partire dalla crisi economica che ha investito l’Europa – in particolare quella che si affaccia sul Mediterraneo – sino ad arrivare al dramma dei rifugiati che fuggono dalle guerre e dal terrorismo internazionale. In questo volume si offre un’analisi delle migrazioni attraverso il punto di vista del mondo del lavoro e in particolare del sindacato. Nei numerosi saggi e nelle ricerche originali che compongono l’ottava edizione di (Im)migrazione e sindacato, si prova a dare conto delle nuove sfide che la nostra società è chiamata ad affrontare, partendo proprio da quelle che riguardano i lavoratori e la loro rappresentanza.
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La Corte Costituzionale ritorna sulla definizione del mobbing e sulle competenze regionali Le Sezioni Unite risolvono il contrasto su onere della prova dei livelli occupazionali e tutela reale Complesso caso di licenziamento collettivo deciso dalla Corte di Appello di Bologna
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Apprendistato e formazione: la Consulta definisce le competenze regionali La Cassazione esclude l'applicabilità dell'art. 420-bis cod. proc. civ. in appello Le tutele dei lavoratori in sede comunitaria in caso di insolvenza del datore di lavoro
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Incostituzionalità della disciplina del diritto di precedenza nelle assunzioni degli stagionali La Cassazione chiarisce contenuto e funzione dell'art. 420 bis cod. proc. civ. «Antisindacalità» solo potenziale o probabile avanti il Tribunale di Verona
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La Corte Costituzionale interviene su congedo biennale per diabilità grave e pensione di inabilità civile per extracomunitari Il contratto a termine non può essere risolto per giustificato motivo oggettivo Interessanti casi di condotta antisindacale avanti i Tribunali di Forlì e Siena
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La Corte Costituzionale e la tutela dell'aggravamento nelle malattie professionali Contratto a termine: oneri e limiti per esigenze sostitutive ed esigenze oggettive Revirement della Cassazione sull'azione ordinaria di risarcimento danni da licenziamento
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Anche gli extracomunitari hanno diritto ai servizi sociali del sistema integrato regionale La Cassazione rimette alla Consulta la forfettizzazione retroattiva del danno da contratto a termine illegittimo Procedura di concertazione sindacale e condotta antisindacale di ente locale avanti il Tribunale dì Modica
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Corte Costituzionale e «indennità di frequenza» per i minori extracomunitari non titolari di carta di soggiorno Revirement della Cassazione sulla responsabilità solidale per il Tfr in caso di trasferimento di azienda Contratto a progetto e Tribunale di Roma
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Dichiarate incostituzionali norme regionali discriminatorie nei confronti di stranieri nell'accesso a servizi sociali La tutela da licenziamenti illegittimi costituisce espressione dell'ordine pubblico interno e comunitario La Cassazione estende alla «conversione" di un rapporto interinale l'indennizzo limitato e onnicomprensivo
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L'opposizione nel "Rito Fornero" al vagito della Corte Costituzionale la Cassazione sulla decorrenza degli accessori del ristoro forfettizzato del termine nullo\ La individuazione della "giusta parte" in caso di successione avanti la Corte di Appello di Napoli La Corte di Giustizia e il lavoro "pubblico" nel contratto a tempo determinato Patto civile di solidarietà e matrimonio alla luce della direttiva Ce 2000/78 Disposizioni sul lavoro nella legge di stabilità
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Inammissibilità del referendum abrogativo in materia di "trattamenti pensionistici" la Cassazione e il "danno comunitario" nei contratti a termine con enti pubblici Casi di controllo sul rapporto di lavoro tramite agenzie investigative in sede di legittimità La Corte di Appello di Milano in tema di appalto di servizi con la pubblica amministrazione e disciplina di tutela dei crediti dei lavoratori Le discriminazioni fondate sull'età e sull'obesità al vaglio della Corte di Giustizia Valutazione negativa dell'Autorità garante su comportamento aziendale che determina e aggrava il conflitto sindacale
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Illegittimità costituzionale della disciplina dei contratti a termine nelle fimdazioni liriche La Cassazione indica la data effettiva di decorrenza del termine per impugnare il licenziamento Il licenziamento ritorsivo in sede di legittimità Il Tribunale di Torino solleva dubbi sulla costituzionalità del regime attuale delle spese processuali Il Tribunale di Palermo rimette alla Consulta le norme attuative sulla perequazione automatica delle pensioni La Corte di Giustizia sulle discriminazioni di genere
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- La Corte costituzionale e i referendum proposti dalla Cgil
- Le Sezioni Unite sui limiti della "infrazionabilità" del credito derivante dal rapporto in sede di giudizio
- Indicazioni della Corte di Giustizia sulla libera circolazione dei lavoratori e sul diritto dei figli al sussidio per studi superiori
- Il Tribunale di Torino sulle conseguenze risarcitorie di una mancata assunzione determinata dalla nazionalità
- Delibera della Commissione di garanzia sugli scioperi proclamati in Italia dai dipendenti di Ryanair
- Novità legislative: attuazione della Direttiva sulle condizioni di ingresso e di soggiorno di lavoratori di paesi terzi nell'ambito di trasferimenti "intrasocietari"
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La Camera del lavoro di Rimini compie il suo primo secolo di vita, un traguardo per niente scontato in questi tempi di grandi trasformazioni: basti pensare alla fine dei grandi partiti di massa, difficilmente prevedibile solo poco tempo fa. E’ la dimostrazione che la sua funzione - economica, politica, sociale - oggi è tutt’altro che esaurita, per quanto, naturalmente, si sia articolata e modificata. -Passati attraverso le enormi difficoltà iniziali, poi l’illegalità e il forzato silenzio del ventennio fascista, la fine dell’unità sindacale e il fallimento dei progetti di radicale rinnovamento dell’Italia del dopoguerra, la discriminazione in fabbrica, le crisi e anche le sconfitte, il sindacato e le Camere del lavoro restano vivi e necessari, oggi più che mai per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. La loro storia è la storia della libera associazione fra le persone che in maniera solidale tutelano un fondamento della vita: il lavoro. -Il centenario offre l’occasione per ricostruire questo percorso, per tentare un resoconto della vita e dell’attività della Camera del lavoro di Rimini dalla fondazione ad oggi. E questa “piccola” storia crediamo non debba assumere un semplice carattere rievocativo, ma debba offrire, in particolare alle giovani generazioni, il significato e lo spessore di una presenza che ha alimentato la crescita della vita democratica nel riminese.
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Questi tre volumi ripercorrono il tragitto che il sindacato del commercio, dell’albergo e mensa (l’originaria denominazione del turismo) e di vari servizi ausiliari ha compiuto dalle origini di fine Ottocento - inizio del Novecento fino ai primi anni ottanta del secolo scorso. Il primo volume racconta separatamente le travagliate vicende di auto-organizzazione dei commessi di negozio e quelle dei cuochi e camerieri, che convergono con le categorie operaie nella Confederazione Generale del Lavoro, fondata nel 1906. La violenza e la repressione dei fascisti, che si sono impadroniti dello Stato, soffocano queste esperienze nei primi anni venti. La narrazione riprende con il secondo volume, quando il sindacalismo libero si ricostituisce nella nuova democrazia. I sindacati del commercio e turismo affiliati alla CGIL procedono ad unificarsi per razionalizzare le proprie risorse ed intervenire più autorevolmente nei dibattiti che riguardano lo sviluppo dei settori. Nel 1960 nasce quindi la FILCAMS, in cui confluirà poi, negli anni settanta, il sindacato dei servizi. Il contenuto del terzo volume riguarda gli anni tra il 1960 e gli inizi del decennio ottanta. I settori della FILCAMS conoscono trasformazioni storiche profonde, ma lo stesso può dirsi per il paese intero, a molti livelli; tra queste vi è anche il rilievo che il sindacalismo acquisisce nella vita nazionale. Nei primi anni ottanta l’Italia si presenta come un paese in cui il terziario è diventato un settore economico cruciale, nel quale le federazioni di categoria sono interlocutori ineludibili di manager e sistema politico.