• La crisi della partecipazione elettorale è ormai da qualche anno un tratto che accompagna le vicende politiche del nostro paese. Si presenta come fenomeno non contingente e neppure specificamente italiano, che ha a che vedere con le trasformazioni, le sfide e i pericoli che attraversano le democrazie contemporanee. Non va quindi sottovalutato né subìto come qualcosa di inevitabile (o addirittura salutare per la democrazia), ma studiato e compreso in tutte le sue dimensioni e implicazioni, anche per poterlo fronteggiare meglio. Del resto, come dimostrano le più recenti consultazioni, la capacità di riportare i cittadini alle urne si configura sempre di più come una decisiva risorsa strategica nella competizione elettorale (ancor più se di tipo maggioritario e bipolare). Comunque, riflettere sul declino della partecipazione elettorale è necessario e urgente soprattutto perché la progressiva de-inclusione di cittadini appartenenti ai ceti sociali «periferici» e svantaggiati, sempre più orfani di un’adeguata rappresentanza politica, implica l’ulteriore caduta della loro influenza politica e, alla lunga, potrebbe aprire una falla nel consenso verso la democrazia. Di tutto ciò si occupa questo libro, che - riallacciandosi a una prestigiosa tradizione di ricerca, e apportandovi nuove ipotesi e metodologie - analizza l’astensionismo in Italia, la sua evoluzione storica, le sue cause dirette e indirette, le sue diverse espressioni, le sue conseguenze.
  • Del mobbing non esiste una definizione universalmente riconosciuta. Le sue stesse cause sono ancora da chiarire e persino il numero delle vittime, indicato di solito per l’Italia nella cifra di un milione, è in realtà incerto. Nel libro vengono illustrati tutti gli elementi che compongono la violenza psicologica e descritte le fasi della persecuzione, le sue diverse modalità di attuazione, i sentimenti che affiorano nella vittima, i danni fisici e psichici che subisce e che segnano, spesso, la sua vita in modo permanente. Si tratta di un fenomeno complesso, con radici profonde nell’organizzazione sociale e del lavoro, ma che si può prevenire. Oltre alle norme di contrasto, già promulgate in diversi paesi europei e allo studio anche in Italia, è dunque necessario mettere in campo politiche di prevenzione, e nel libro se ne suggeriscono alcune. Una parte della trattazione è poi dedicata all’esperienza degli Sportelli sindacali antimobbing. Esperienza preziosa che permette di capire chi sono le vittime, in quali ambiti di lavoro è più facile che accadano vessazioni e perché, quali sono i danni che gradualmente subiscono le vittime. Il volume è infine corredato di un’appendice con leggi, codici, proposte di legge e siti fisici e virtuali a cui rivolgersi se si avesse il sospetto di essere vittima di una molestia morale.
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  • RPS N. 3/2024

    22.00 
    Quo Vadis? Il lavoro nel sistema sanitario italiano tra pubblico e privato
    • La forza del modello sociale europeo
    • La legge delega in materia di disabilità
    • Le donne tra cura e lavoro
  • Per circa mezzo secolo i dirigenti e gli iscritti a Cgil e Pci si sono sentiti parte di una storia comune, che muoveva dalla stessa premessa e che tendeva allo stesso fine. Ciononostante, ogni organizzazione ha affrontato la lunga traversata del Novecento con le proprie specificità, declinando con modalità proprie la rappresentanza della classe lavoratrice. Come due musicisti, potremmo dire, che interpretavano diversamente lo stesso spartito. In una fase come quella attuale, in cui viene ampliandosi non solo la distanza tra cittadini e istituzioni, ma anche quella tra i primi e i corpi intermedi, appare indispensabile tornare a ragionare sulle forme in cui si articola la relazione tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Volendo farlo in prospettiva storica, un punto di vista particolarmente fertile può essere individuato proprio nel rapporto tra il principale sindacato italiano e il più forte partito comunista d’Occidente.
  • QRS N. 1/2024

    22.00 
    I nuovi conflitti
    • Il conflitto di lavoro in Italia
    • Tempo e spazio del lavoro
    • Per una nuova cultura del lavoro
  • Gli Stati Uniti di oggi, alla fine del «fallito esperimento quarantennale del neoliberismo», come lo ha definito Biden, e appena prima delle elezioni presidenziali del 2024, in cui si deciderà il ritorno oppure la sconfitta definitiva del «trumpismo». Una fase cruciale, con la democrazia interna alterata dallo strapotere del Grande capitale e dalle trasformazioni profonde del mondo del lavoro, e resa «fragile» dalle disuguaglianze sociali e dalle divisioni ideologiche e politiche che attraversano la società. L’unica certezza, per ora, risiede nel grave insuccesso dei progetti di ricomposizione cui Biden aveva puntato, con il quadro internazionale investito sia dalla guerra in Ucraina, sia dal montare della contrapposizione nei confronti della Cina: due «fronti» diversi tra loro e che investono entrambi il Paese nelle sue aspirazioni «neo imperiali». Un quadro che, nell’insieme, riguarda anche l’Europa e l’intero sistema dei rapporti economico-politici e culturali su scala mondiale.
  • Per millenni ogni forma di discordia è stata considerata una patologia del «corpo politico». Ma attraverso il conflitto sociale i soggetti discriminati e subalterni hanno espresso i propri bisogni e le proprie istanze, rivendicando libertà, inclusione, uguaglianza, riconoscimento delle proprie identità. Nel corso del Novecento la società si è divisa in campi separati dalla loro posizione nell’ambito della produzione e lungo questa linea si sono articolate le differenti dimensioni del conflitto, che si è rivelato fattore di coesione sociale, condizione della democrazia e dei diritti. 
  • RPS N. 3/2023

    22.00 
    Innovazione sociale, intelligenza artificiale, bisogni sociali insoddisfatti  
    • Il ruolo del sindacato nella regolazione delle Big Tech
    • Lotta alla povertà. La necessità di cambiare paradigma
    • Tra grandi dimissioni e lotta allo sfruttamento
    • La secessione dei ricchi: un progetto contro l’Italia
  • Le autrici analizzano la trasformazione in corso nel mondo del lavoro, contrassegnata dall’emersione di nuove competenze e di nuovi fattori di rischio. La trattazione dei temi, non rivolta ai soli operatori del settore, è esposta con chiarezza e ricostruisce in modo rigoroso la realtà giuridica, dando conto della complessità delle questioni affrontate. Nella prima parte, il libro si occupa del tema della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori quale componente essenziale del processo educativo della persona, alla luce dei grandi cambiamenti del lavoro. Il tema è esaminato con una particolare attenzione ai giovani, sulla base della convinzione che il contrasto al lavoro insicuro, sommerso e alle nuove forme di schiavismo richieda un’effettiva presa di coscienza di tutti i cittadini. Nella seconda parte del testo vengono esposti alcuni aspetti più strettamente connessi con il rapporto di lavoro. Nello specifico, il trattamento dei dati personali, in particolare quelli biometrici; gli algoritmi in grado di gestire le prestazioni lavorative attraverso piattaforme digitali. Da ultimo, il libro riflette sulla questione relativa al sostentamento del lavoratore, come conseguenza della sostituzione algoritmica del suo ruolo.
  • QRS N. 2/2023

    22.00 
    Perché misurare le associazioni datoriali
    • La rappresentatività sindacale a dieci anni dal Testo Unico
    • Sindacato e iscritti: la Camera del Lavoro di Milano
    • Lavoro e insicurezza in una società divisa