Cittadini, minoranze attive e politica «diffusa»
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Descrizione
Da cinquant’anni i sistemi politici centrati sulle organizzazioni di partito mostrano difficoltà di governo. La sovranità popolare, retoricamente riconosciuta in molte costituzioni, in realtà è ovunque contrastata dall’intento di tutti i partiti di mantenere nelle proprie mani il potere. La dialettica delle forze di cittadinanza, nelle varie sue manifestazioni e forme organizzative, rende visibile una politica diffusa che, affiancandosi a quella gestita da ceti professionali ristretti (sempre più piegati agli interessi delle forze economiche e finanziarie dominanti), mostra come la sovranità popolare sia un processo di costruzione complesso, ma necessariamente inclusivo della partecipazione anche di minoranze e perfino di individui singoli. La regola di maggioranza non può essere la sola via di soluzione dei conflitti. Occorre riconoscere poteri di minoranze. Dal Terzo settore e dal mondo della cittadinanza attiva vengono spinte a sviluppare e articolare la democrazia in questa direzione. Una riflessione sugli svolgimenti costituzionali dell’esperienza italiana mostra come sia possibile un ulteriore sviluppo della democrazia, senza rottura della costituzione formale esistente.
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