RPS N. 3/2019
Luglio-Settembre 2019
ISBN: 978-88-230-2273-7
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TEMA - Il sistema pensionistico italiano: questioni irrisolte, sfide future
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Nota introduttiva
Matteo Jessoula, Michele Raitano

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Differenze sociali nella salute ed equità del sistema pensionistico italiano
Socioeconomic differences in health and equity of the Italian pension system
Chiara Ardito, Giuseppe Costa, Roberto Leombruni

L’articolo esamina l’adeguatezza del sistema pensionistico italiano a fronte delle diseguaglianze sociali in salute, in particolare concentrandosi sull’aspettativa di vita, un indicatore omnicomprensivo in grado di sintetizzare le diseguaglianze che si sperimentano e cumulano lungo tutto il corso della vita. Si presentano e si discutono i più recenti studi sui differenziali di mortalità fra gruppi sociali in Italia e sulle loro implicazioni in termini di equità del trattamento pensionistico, inquadrando il tema nella più generale cornice delle diseguaglianze sociali in salute e di come queste vengono affrontate dal dibattito politico corrente.

ENGLISH - The article examines the adequacy of the Italian pension system with reference to socio-economic inequalities in health, in particular focusing on life expectancy, an overarching indicator able to synthetize inequalities that individuals experience and accumulate throughout their life. We present and discuss the most recent evidence on the life-expectancy differentials across socio-economic groups in Italy and their implications in terms of the equity and fairness of the pension system, setting the discussion in the more general framework of the social determinants of health inequalities and how these are addressed in the public debate.

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Storie lavorative e pensioni attese nel contributivo in Italia: la necessità di una «pensione contributiva di garanzia»
Working histories and expected pensions in the Italian NDC scheme: the need for a «guaranteed pension»
Michele Raitano

In questo articolo si ragiona, dapprima, su quanto sia effettivamente fondato il luogo comune in base al quale in Italia, col sistema contributivo, tutti riceveranno pensioni di importo molto limitato e, successivamente, si presentano alcune evidenze sull’effettiva accumulazione di contributi nella prima parte della carriera da parte delle giovani generazioni. Infine, si discute di possibili misure per migliorare le prestazioni future e si sottolinea come nel contributivo una «pensione di garanzia» di carattere previdenziale, tarata cioè sulla storia lavorativa individuale, sarebbe preferibile a una prestazione meramente assistenziale.

ENGLISH - In this article we first assess the legitimacy of the usual statement that in the Italian NDC pension scheme all future pensioners will receive very low benefits and, then, we show empirical evidence for the actual contribution accrual by the cohorts of younger workers in the initial phase of their career. Finally, possible policies aimed at improving future pensions are discussed, highlighting the advantages of introducing in the NDC scheme a guaranteed pension, linked to the individual’s working history, rather than a mere social assistance benefit.

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La previdenza complementare: limiti e sfide in una prospettiva sistemica e comparata
Supplementary pensions: limits and challenges in a systemic comparative perspective
Matteo Jessoula

L’articolo si concentra sullo stato di realizzazione dell’architettura pensionistica a più pilastri in Italia, disegnata ormai oltre un quarto di secolo fa con le riforme Amato (1992-1993) e Dini (1995), e perseguita da governi di diverso colore attraverso una serie di interventi incrementali. Aggiornando i dati statistici al 2019, e specialmente confrontando il modello multi-pilastro «all’italiana» con quello di altri paesi che presentano differenti forme di articolazione previdenziale su più pilastri, si mettono in evidenza i rischi, rispetto all’adeguatezza delle prestazioni e all’equità complessiva del sistema, che derivano da un cattivo «incastro» tra previdenza pubblica e integrativa in Italia.

ENGLISH - The article focuses on the «state of the art» of the Italian multi-pillar pension structure, launched more than a quarter of a century ago with the Amato (1992-3) and Dini (1995) reforms, and then subsequently pursued by governments of different colours through a number of incremental measures. By both updating the statistical information on supplementary pensions in Italy and comparing the Italian multi-pillar pension systems with different multi-pillar structures in other countries, the article points out the risks for benefit adequacy as well as equity which stem from the poor dovetailing between the first and the supplementary pillars in Italy.

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La pensione di cittadinanza. Un’occasione persa?
Citizenship Pension: A Wasted Opportunity?
Carlo Mazzaferro, Massimo Baldini, Stefano Toso

Quando si rivolge a famiglie composte solo da persone con almeno 67 anni, il Reddito di cittadinanza prende il nome di Pensione di cittadinanza. La nuova misura rivolta agli anziani si distingue dal Reddito di cittadinanza non solo per il nome ma anche per una diversa struttura del trasferimento monetario. L’entrata in vigore di questo sussidio fornisce l’occasione per fare il punto sul complesso insieme di interventi che nel sistema assistenziale italiano sono dedicati a fronteggiare il rischio di povertà degli anziani. La prima parte del lavoro fornisce una panoramica di questi schemi, mentre la seconda parte è dedicata alla Pensione di cittadinanza. Ci chiediamo in particolare quale possa essere il ruolo di questo nuovo trasferimento nel contesto più generale del contrasto della povertà degli anziani. Consideriamo in particolare due aspetti: la diffusione territoriale fin qui osservata della Pensione di cittadinanza e gli effetti delle sue regole di selezione dei beneficiari.

ENGLISH - When it is paid to households composed only of people aged 67 and over, the Citizenship Income is called a Citizenship Pension. The new measure aimed at the elderly differs from the Citizenship Income not only in name but also in a different structure of monetary transfer. The coming into force of this subsidy provides an opportunity to take stock of the complex set of interventions in the Italian welfare system that tackle the risk of poverty among the elderly. The first part of the work provides a critical overview of these schemes, while the second part describes and discusses the Citizenship Pension. We ask ourselves in particular what the role of this new transfer can be in the more general context of combating poverty among the elderly. We consider in particular two aspects: the territorial diffusion so far observed of the Citizenship Pension and the effects of its rules for selecting its beneficiaries.

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Rivalutazione delle pensioni e condizione degli anziani
Revaluation of pensions and the condition of old people
Raffaele Atti

Il tema della difesa del valore delle pensioni è mobilitante perché gli anziani vivono con inquietudine una fase di incertezza dovuta alle dinamiche demografiche e ai mutamenti della struttura sociale in un contesto di indebolimento della sanità pubblica e di mancanza di una politica per la non autosufficienza. Il tema della difesa del valore delle pensioni nel tempo è un argomento che riguarda non solo le pensioni basse, a cui si è data parziale risposta con la quattordicesima, ma anche quelle che raggiungono un elevato tasso di sostituzione grazie all’innalzamento dell’età pensionabile perché sono poi sottoposte a un rapido processo di svalutazione. Un prelievo fiscale comparativamente più pesante rispetto agli altri redditi aggrava la situazione. La piattaforma sindacale prova a costruire risposte durature.

ENGLISH - The question of defending the value of pensions raises strong passions because old people feel anxiety in a period of uncertainty due to demographic dynamics and changes in the social structure in a context when the health service is being weakened and there is no policy for those with long-term care needs. The question of defending the value of pensions over time is one that concerns not only low pensions – a problem that has been partially met with fourteen monthly payments – but also those reach a high replacement rate thanks to the raising of the retirement age, as they are then subject to rapid devaluation. Taxation that is comparatively higher than for other incomes worsens the situation. The trade unions are seeking to construct long-lasting responses.

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Pensioni, la riforma necessaria
Pensions, the necessary reform
Roberto Ghiselli

La normativa previdenziale italiana deve essere ripensata per arrivare a una vera riforma strutturale del sistema che comunque riaffermi e consolidi il ruolo della previdenza pubblica e la sua natura universale e solidale. Un sistema previdenziale che dovrà essere imperniato sulla flessibilità in uscita, per favorire la libera determinazione delle persone nel progettare il loro percorso di vita, ma anche equo e solidaristico, in grado quindi di riconoscere le diverse condizioni presenti nel mondo del lavoro, sostenendo quelle che sono le situazioni di fragilità o di disparità, come il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, del lavoro di cura e delle donne, il lavoro povero e discontinuo. Una riforma che riunifichi le persone, i generi e le generazioni, che guardi al paese anche per quello che sarà e che sappia offrire a tutti, a partire dai più giovani, una prospettiva nella quale ciascuno possa riconoscersi.

ENGLISH - Italian pension regulations need to be rethought if we are to achieve a genuine structural reform of the system that reaffirms and consolidates the role of state pensions and their universal nature. The pension system should be built around flexible retirement ages, to encourage people to be free to decide for themselves when planning their lives, but it also needs to be fair and just – able to recognize the different conditions that are present in the world of work, helping situations of fragility and disparity by, for example, recognizing strenuousness as a factor, care work and women’s work, and poorly paid, discontinuous work. It should be a reform that reunifies people, genders and generations, that looks also at what the country will become and that is able to offer all, starting from the youngest, a prospect in which everyone can recognize themselves.

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Il Semestre europeo e le pensioni
The European Semester and pensions
Igor Guardiancich, Mattia Guidi

Lo scrutinio delle politiche previdenziali ha avuto un posto importante nel ciclo del semestre europeo fin dall’inizio, dalla fase più critica della crisi dei debiti sovrani in poi. Poiché le pensioni rappresentano la principale voce di spesa nei bilanci statali, esse hanno un impatto determinante su disavanzo e debito pubblici. Nel chiarire il ruolo delle pensioni nel Semestre europeo, questo articolo mira a determinare qual è l’impatto delle raccomandazioni specifiche per paese sull’intensità delle riforme negli Stati membri. Utilizzando un data set originale che codifica tutte le raccomandazioni in materia pensionistica dal 2011 al 2018, e un data set del Dg Ecfin contenente le principali misure di riforma delle pensioni nei paesi membri, il paper dimostra che le raccomandazioni, prevalentemente basate su indicatori oggettivi, esercitano un effetto maggiore sull’intensità delle riforme ove si registra una spesa pensionistica più elevata.

ENGLISH - The scrutiny of social security policies has occupied an important place in the European Semester cycle since its inception at the height of the sovereign debt crisis. As pensions often represent the main expenditure item in state budgets, they substantially affect budget deficits and, hence, the future sustainability of public debt. This paper aims to elucidate the role of pensions in the European Semester. In particular, it aims to determine what impact the pension-related country-specific recommendations to member states have on their individual reform effort. Employing an original data set that covers all country-specific recommendations for pensions between 2011 and 2018, and a Dg Ecfin data set containing the main pension reforms in the member states, the paper shows that recommendations, which are predominantly based on objective indicators, have a greater effect on the intensity of reforms in those member states where pension expenditure is higher.

ATTUALITA' - Prime valutazioni del Reddito di cittadinanza
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Il Reddito di cittadinanza: cosa dicono finora i dati
The Citizenship Income: The evidence so far
Giovanni Gallo, Massimo Baldini

L'articolo è dedicato alle prime evidenze quantitative sulla diffusione del Reddito di cittadinanza. L’ampia discussione tecnica e politica che ne ha preceduto l’introduzione ha costituito un’importante occasione per elaborare stime sui suoi possibili effetti. Nella prima parte del lavoro confrontiamo queste simulazioni, evidenziando similitudini e differenze. La seconda parte è invece dedicata all’analisi delle informazioni quantitative che l’Osservatorio Inps ha da poco pubblicato dopo i primi sei mesi della misura. L’integrazione con dati su numero di famiglie e tassi di occupazione per fascia di età, a livello provinciale, ci permette di ottenere alcune conclusioni, in parte sicuramente preliminari, sulle caratteristiche distributive del Rdc e sull’evoluzione della povertà in Italia.

ENGLISH - This paper is devoted to the first quantitative evidence on the diffusion of the Citizenship Income. The extensive technical and political discussion that preceded its introduction was an important opportunity to produce estimates of its possible effects. In the first part of the paper we compare these simulations, highlighting similarities and differences. The second part studies the quantitative information that the Inps Observatory has recently published six months after the measure first came into effect. The integration with data on the number of households and employment rates by age group, at the provincial level, enables us to draw some conclusions, in part certainly preliminary, on the distribution of this scheme.

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Alla ricerca di equità nel sostegno al reddito. Due limiti strutturali del reddito di cittadinanza, nonostante un grande merito
In search of fair income support. Two structural limitations in the citizenship income, in spite of one great virtue
Elena Granaglia

Il reddito di cittadinanza appena varato in Italia ha il grande merito di sancire un diritto al reddito. Ciò nonostante, esso presenta due limiti strutturali. Uno concerne lo spazio che è venuto a occupare all’interno delle politiche redistributive di sostegno al reddito, dove costituisce la misura centrale, nella sottovalutazione di alcuni limiti etici intrinseci alla selettività. L’altro concerne la configurazione adottata di condizionalità al lavoro, la quale aggiunge altre iniquità. Alla luce di questi limiti, il reddito di cittadinanza dovrebbe perdere la centralità acquisita diventando una misura all’interno di un insieme diversificato di politiche redistributive di sostegno al reddito. La condizionalità al lavoro dovrebbe, altresì, essere attenuata.

ENGLISH - The citizenship income that has just launched in Italy has the great virtue of asserting the right to an income. Nevertheless, this measure has two significant structural limitations. One concerns the space that the citizenship income has come to occupy within redistributive income support policies, where it has become the key measure, in the underestimation of some ethical limitations intrinsic to means testing. The other concerns the scheme adopted of work-related conditionality, whose severity adds further inequities. The way forward should be, on the one hand, mitigating the centrality acquired by the citizenship income, through the realization of a differentiated set of redistributive cash transfers, and, on the other, mitigating work-related conditionality.

APPROFONDIMENTO
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Disuguaglianze territoriali nel sistema sanitario italiano
Territorial disparities in the Italian Health Care System
Nicola Giannelli

La struttura regionale del Sistema sanitario nazionale nato nel 1978 e l’aziendalizzazione nel 1993 hanno posto la necessità di un sistema di governo che sia capace di ridurre i divari istituzionali facendo leva sulle responsabilità politiche e gestionali attribuite dal Ministero a quegli ambiti decisionali. La leva è stata la creazione nel 2001 di un esteso sistema di valutazione dei risultati che ci permette oggi di affermare che il divario territoriale era consistente e che il sistema di sanzioni e incentivi ha ridotto le differenze di prestazioni gestionali ma in misura non sufficiente rispetto alle aspettative. La mobilità sanitaria da Sud a Nord sembra spiegata, più che da un chiaro deficit negli esiti clinici di singole specialità, da una minore coerenza delle prestazioni nella filiera della presa in carico che può aver danneggiato la reputazione di molti presidi, in prevalenza nel Mezzogiorno. Identifichiamo altri due fattori di differenziazione territoriale. Uno è la diversa densità abitativa, a causa della quale le aree interne o distanti dagli insediamenti principali soffrono di un deficit di offerta di tutti quei servizi per i quali l’ampiezza del bacino di utenza è una condizione essenziale di produttività. Infine, per ogni istituzione l’eredità della sua storia organizzativa è un fattore rilevante della capacità attuale di reagire positivamente alle difficoltà e agli incentivi che provengono dalle fonti di sostentamento e di legittimazione.

ENGLISH - Since 2001 Government and regions have agreed many evaluation policies in order to reduce the performance gap and to assure a minimum standard level for all citizens. Those who live in the South have less disposable income for out of pocket medical spending. We argue that the three main sources of territorial disparities are: regional policies, economies of scale and the path dependency of each provider. The Regions are in charge of health care management. The reputation of a health care provider is very relevant for choice, so the flow of patients from southern to northern hospitals is primarily due to a lack of trust. As clinical outcome indicators of southern hospitals are not strongly worse than those in the North, the lack of confidence probably concerns the consistency of performance and the condition of hospitality. Within the different regions, the health care offer is better organized where the density of population is high, while low-density areas lack services. Path dependence is very important too, and when an institution has a history of bad organization, incentives and external pressure designed for better providers can even change the allocation of resources for the worse.

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Restaurare l’ordine naturale: il movimento per un’internazionale dell’oscurantismo e della reazione
Restoring the natural order: the movement for an international of obscurantism and reaction
Sandro Gallittu

L’articolo ricostruisce, grazie anche al contributo messo a disposizione dal Forum del Parlamento europeo e alla relativa traduzione che dobbiamo al gruppo torinese di «Se non ora quando», l’ascesa a livello europeo di un gruppo che dal 2013 lavora dietro le quinte delle istituzioni nazionali e transnazionali per far arretrare i diritti sessuali e riproduttivi delle persone o almeno per frenare l’avanzata di questi diritti nel nostro continente. Attraverso un manifesto, un blog e dei summit annuali il conservatorismo più bieco, sessista e omofobo cerca di fare nuovi proseliti e di accreditarsi nel dibattito europeo. Il raduno di Verona del marzo 2019 ne è stata una rappresentazione plastica ma le tracce del loro lavoro si ritrovano in questi anni in Polonia, Romania, Croazia e anche in Italia dove questi gruppi hanno trovato importanti saldature con la destra di governo.

ENGLISH - The article makes use of a contribution made available by the Forum of the European Parliament and its translation by the Turin group of «If Not Now, When?» to reconstruct the rise at European level of a group which has been working behind the scenes of the national and transnational institutions since 2013 to set back sexual and reproductive rights of persons or, at least, to slow down the advance of these rights in our continent. Through a manifesto, a blog and annual summits, the most sinister, sexist and homophobic conservatism has been seeking to make new proselytes and to be accepted in the European debate. The meeting in Verona in March 2019 was a plastic representation of it, but the traces of their work can be found in this period in Poland, Romania, Croatia and also in Italy, where these groups have found important points of contact with right-wing governments.

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