RPS N. 1/2017
Gennaio-Marzo 2017
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TEMA: Il servizio sociale italiano nell’ambito dell’attuale sistema di welfare
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Servizio sociale e welfare in Italia: la necessità di una nuova «grammatica» per le politiche pubbliche. Nota introduttiva
Alessandro Sicora, Ugo Ascoli

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Quali scenari per la professione? Tra domande complesse e istituzioni deboli, le opportunità e le innovazioni possibili
What Prospects for the Profession? Possible Opportunities and Innovations in a Situation of Complex Demands and Weak Institution
Gianmario Gazzi

Il contributo prova a inquadrare alcuni nodi critici e paradossi dell’attuale esercizio professionale in Italia. Si sottolineano le contraddizioni tra mandati e rappresentazione della professione evidenziando anche, all’interno di un sistema di welfare frammentato, il rischio dello scivolamento degli assistenti sociali verso un adeguamento a logiche e atteggiamenti burocratici. A fronte di questa situazione complessa e al repentino mutamento della società si cerca di individuare alcune opportunità e sfide che la comunità professionale, con le istituzioni, può accogliere per riprendere un effettivo ruolo di sviluppo dei diritti sociali e del benessere a favore delle persone e delle comunità.

ENGLISH - The article tries to focus some of the critical issues and paradoxes of current professional practice in Italy, pointing out the contradictions between social workers’ professional mandates and representation, and, in a fragmented welfare system, the risk of their gradually adapting to logical and bureaucratic attitudes. It identifies some opportunities and challenges in this complex situation of sudden social change: the professional community, with the institutions, can resume an effective role in the development of social rights and well-being for people and communities.

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Assistenti sociali, quali sfide per la contrattazione
Social Workers: Bargaining Challenges
Federico Bozzanca

Negli ultimi anni la professione dell’assistente sociale vive una condizione di profonda crisi indotta dalle misure di austerity e dalla nascita di nuove forme di povertà. In tale contesto si rende necessario un ripensamento della funzione in relazione anche ai cambiamenti organizzativi che i servizi pubblici stanno vivendo. Diviene centrale per il sindacato, su queste basi, dare vita a una contrattazione che sappia riconoscere questi cambiamenti e interpretarli nell’ottica di un rafforzamento delle tutele di questa professionalità.

ENGLISH - In recent years, the profession of the social worker has entered a state of deep crisis as a result of austerity measures and the development of new forms of poverty. In this context, its function needs rethinking, partly in relation to the organizational changes that the public services are undergoing. Given this situation, it has become central for union bargaining to reflect these changes and interpret them with a view to strengthening the protection of these professionals.

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Gli assistenti sociali di fronte alle trasformazioni delle politiche sociali: un confronto internazionale
Social Workers Faced with the Changes in Social Policies: An International Comparison
Alessandro Sicora

Il trasformarsi delle politiche sociali suscita reazioni e prese di posizione anche da parte degli assistenti sociali in quanto questi conducono quotidianamente la propria pratica professionale nella cornice offerta da tali politiche, cogliendone in tal modo limiti e potenzialità. Il contributo presenta alcuni degli esiti più rilevanti di una ricerca internazionale Irses Marie Curie (2013-2016) diretta a rispondere al quesito «che cosa dicono gli assistenti sociali delle politiche sociali e delle relative riforme?». Lo sguardo è rivolto ad alcuni paesi europei (Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna), alla Turchia e ai cosiddetti cinque «Brics» (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Si tratta, complessivamente, di dieci nazioni dove il servizio sociale opera secondo prassi, valori e principi condivisi pur nell’ambito di specificità locali.

ENGLISH - The sweeping changes in social policy have led to reactions and position-taking by social workers, among others, as they carry out their daily professional practice in the framework of such policies and see the limits and potential of the latter. The article presents some of the most significant results of an international research project by Irses Marie Curie that sought answers to the question: «what do social workers think of the social and political reforms?», analysing the situation in some European countries (Italy, Portugal, United Kingdom, Spain), Turkey and the so-called five «Brics» (Brazil, Russia, India, China, South Africa). In these ten nations, social workers operate in a framework of shared procedures, values and principles, whatever the specifics of the local situation.

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Il servizio sociale di fronte al managerialismo e alle politiche neoliberiste
Social Work in an Age of Managerialism and Neo-liberal Policies
Marilena Dellavalle, Giovanni Cellini

Facendo riferimento sia agli studi internazionali e italiani, sia ai risultati di una ricerca qualitativa che ha coinvolto servizi socio-assistenziali dell’area piemontese, questo contributo tratta il tema relativo agli effetti critici delle trasformazioni dei sistemi di welfare sulla professione del servizio sociale. Tra i rischi di deprofessionalizzazione esplorati, emerge l’opacità della valenza politica del ruolo: l’assistente sociale sembra incapsulato nella gestione dei casi individuali ed estraniato dai processi programmatori; la sfida per la comunità del servizio sociale sembra essere quella di rivitalizzare la natura emancipatoria e promozionale del mandato professionale.

ENGLISH - Referring both to international and Italian studies, and to the results of qualitative research involving social assistance services in the Region of Piedmont, the article deals with the critical effects of changes in the welfare systems on the profession of social work. Among the risks of de-professionalization examined, the opacity of their political role emerges: the social worker seems to be limited to handling individual cases, without any voice in the planning process; the challenge for the community of social workers is to revitalize the emancipatory and promotional nature of their professional mandate.

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Servizio sociale e generatività
Social Work and Generativity
Luigi Gui

La prospettiva generativa nel social work contrasta il diffuso atteggiamento consumista dell’uso dei servizi che non corresponsabilizza né i destinatari degli aiuti né la collettività di cui essi fanno parte. Il servizio sociale, attraverso progetti assistenziali personalizzati, può far fruttare l’intervento d’aiuto per generare una rinnovata capacità del cittadino assistito di contribuire al benessere di altri oltre a sé. In tal modo, un servizio sociale generativo fa divenire sia gli utenti che gli operatori del welfare attori co-artefici di una socialità solidale, generatori di nuovo welfare. L’accento qui si sposta dal considerare il benessere come godimento dei beni per la soddisfazione privata di bisogni individuali, al considerare il benessere come corresponsabilità sociale, come partecipazione alla produzione e al godimento di un benessere comune, riconosciuto dagli intrecci di relazioni aperte, condiviso.

ENGLISH - The generative approach to social work opposes the common consumerist manner of using services, which empowers neither the beneficiaries nor their community. Through personalized welfare projects, social work can promote interventions aimed at generating new capabilities for the assisted citizen, who can now contribute not only to his/her own well-being but also to that of others. In this way, generative social work makes both welfare users and operators co-creators of a supportive sociality, generating a new welfare.Hence, the focus moves from welfare seen as enjoyment of goods for the private satisfaction of individual needs, to welfare seen as joint social responsibility and participation in the production and enjoyment of a common well-being, shared and acknowledged by the network of open relationships.

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Cambiare prospettiva? Politiche sociali e servizio sociale di comunità
A Change of Perspective? Social Policies and Community Social Work
Elena Allegri

In una fase, quale è quella attuale, in cui l’evoluzione del sistema italiano di welfare è tutt’altro che scontata, la comunità locale è sempre più spesso invocata e celebrata come soluzione a molti problemi. Promuovere fiducia, solidarietà e coesione sociale nei contesti locali implica appropriate interazioni tra diversi attori e richiede un innovativo impegno ai professionisti. Dopo aver evidenziato alcuni temi salienti che compongono lo scenario di riferimento dei mutamenti del welfare, l’articolo prende in esame il servizio sociale di comunità, inteso come dimensione collettiva, concentrando l’attenzione sulla necessità di superare approcci settoriali al welfare e promuovere pratiche «capacitazionali» nei servizi e nelle politiche sociali. Le conclusioni del saggio indicano alcuni tratti rilevanti e utili a un cambiamento di paradigma.

ENGLISH - The local community is often cited and celebrated as the solution to many problems in the Italian welfare system. Encouraging trust, solidarity and social cohesion involves appropriate interactions between a series of actors and innovative professional skills. After outlining the changing welfare scene, the article analyses the collective dimension of community social welfare, stressing the need to get beyond approaches to welfare and encourage «capacity building». The conclusion suggests some elements of a new paradigm.

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Politiche di attivazione e ruolo delle professioni sociali in Italia
Activation Policies and the Role of the Social Professions in Italy
Urban Nothdurfter

L’articolo esamina il rapporto tra politiche e pratiche alla luce del paradigma di attivazione. Prendendo le mosse dalle ragioni a favore di un dialogo tra una prospettiva di politica sociale e una di servizio sociale, il saggio sottolinea l’importante ruolo svolto dagli operatori nell’ambito delle pratiche del welfare (inter-)attivo. Considerando i recenti sviluppi normativi in materia di politiche del mercato di lavoro e di contrasto alla povertà in Italia, il contributo si conclude con una riflessione sulle sfide di un progetto di professionalizzazione nei contesti di attivazione e sul possibile apporto, in tale ambito, di una prospettiva di servizio sociale.

ENGLISH - The article examines the relation between policies and practices in the light of the activation paradigm. Starting from the reasons for a dialogue between social policy and social work, the article emphasizes the important role of those working on the frontline of the (inter-)active welfare state. Considering recent legislative developments in the fields of labourmarket and anti-poverty policies in Italy, the piece ends with a reflection on the challenges of a project of professionalization in the contexts of activation and the contribution a social-work approach can make to this.

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Politiche abitative pubbliche e welfare locale: nuove sfide per il servizio sociale
Public Housing Policy and Local Welfare: New challenges for Social Work
Carla Moretti

In Italia, a seguito del decentramento di competenze, nell’ambito dell’edilizia pubblica le Regioni hanno compiuto scelte eterogenee. L’attuale crisi, inoltre, sta generando un aumento delle situazioni di fragilità, con problemi di morosità e di sfratto. Al fine di affrontare tali criticità si stanno sperimentando alcuni progetti innovativi, volti ad attivare e sostenere processi di collaborazione tra i diversi soggetti presenti a livello locale e a promuovere risposte integrate. In questo contributo, a partire da alcune esperienze di mediazione sociale abitativa realizzate nella Regione Marche, verranno presentate le azioni attuate dagli assistenti sociali nei contesti di edilizia pubblica. Azioni orientate a sostenere le famiglie, prevenire la conflittualità e promuovere interventi volti a diffondere una cultura di convivenza sostenibile.

ENGLISH - Since responsibility for it was decentralized, the various regions of Italy have approached public housing in various ways. The current crisis is also creating an increase in situations of vulnerability in addition to problems of arrears and eviction. In order to address these critical issues some innovative projects are being tested, aimed at enabling and supporting collaborative processes between the various subjects at local level and at promoting integrated responses. Starting from a few experiences of social mediation in housing in the Marche Region, the article describes the actions taken by social workers in the contexts of public housing – actions aimed at supporting families, preventing conflict and promoting interventions aimed at encouraging a culture of sustainable coexistence.

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Politiche, servizi e migranti: questioni aperte sull'integrazione
Policies, Services and Migrants: Open Questions on Integration
Roberta Teresa Di Rosa

L’integrazione rappresenta una questione centrale della politica migratoria, in particolare rispetto al riconoscimento di diritti agli stranieri presenti in un territorio, riconoscimento che di fatto, oltre che di diritto, traccia le traiettorie dei migranti e le modalità di inserimento nelle società di accoglienza. Le scelte di politica sociale in questi ultimi anni sembrano andare in una direzione opposta a quella di un welfare universale, nel quale contemperare in modo equo le esigenze di tutte le persone, cittadini o migranti. La scarsità delle risorse disponibili e l’introduzione dei conseguenti meccanismi di preferenza limitano sempre più i possibili beneficiari (attraverso l’inasprimento dei requisiti di accesso), mettendo a forte rischio il riconoscimento della pari dignità sociale e i diritti fondamentali degli stranieri. La riflessione sulla dimensione etico-politica delle politiche di welfare più recenti si offre come spunto per guardare al futuro dell’intervento sociale, nell’ambito dell’integrazione dei migranti, pensando come inscindibili la promozione di politiche di integrazione, il ripensamento dell’organizzazione dei servizi sul territorio e la coesione sociale come fine ultimo di ogni intervento.

ENGLISH - Integration is a key issue of migration policy, regarding decisions on the recognition of rights to foreigners in a territory; recognition that in practice, as well as by law, tracks the trajectories of migrants and how they enter into the host societies. The social policy decisions made in recent years seem to be going in the opposite direction to that of a universal welfare state that seeks to balance fairly the needs of all people, citizens or migrants. The limited resources available and the consequent preference mechanisms that have been introduced are reducing the possible beneficiaries (through the tightening of entry requirements), thus jeopardizing the recognition of foreigners as having equal dignity and the same fundamental rights. The reflection on the ethical and political dimension of recent welfare policies is offered as a cue to looking at the future of social intervention in the context of the integration of migrants, with the promotion of integration policies, the rethinking of the organization of local services, and the ultimate goal of social cohesion for any intervention three inseparable mainstays.

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Il servizio sociale e la tutela minorile. Linee di mutamento e interrogativi aperti
Social Services and Child Protection. Lines of Change and Open Questions
Teresa Bertotti

ENGLISH - Child protection is frequently seen as an essential part of the social worker’s duties, but studies exploring the characteristics and ambivalence of this role are rare. Child protection is linked to two major policy areas: social welfare and the regulations governing family relations. Both areas are affected by deep and radical changes, and the social services are placed right at their point of intersection. Social workers play an important role in structuring the relationship between families and the state, influencing the orientation of child protection services. The present debate tends to contrast child protection with a family-oriented approach: referring to national and international studies, the article offers a contribution to the debate in terms of the risks and potentialities of social work.

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Servizio sociale e lotta alla povertà infantile
Social Work and Overcoming Child Poverty
Cinzia Canali, Elisabetta Neve., Tiziano Vecchiato

L’impoverimento delle famiglie è anche povertà crescente per tanti bambini. A fronte della drammaticità dei dati statistici l’indagine nazionale rivolta agli assistenti sociali che operano nell’area bambini 0-6 anni (Fondazione Zancan, 2015b), di cui si dà conto nell’articolo, si interroga su chi sono, come vivono, quali sono i bisogni prioritari, perché l’accesso alle risposte non è tempestivo, perché vengono penalizzati i più piccoli (0-3). Assistenti sociali che affrontano quotidianamente questi problemi hanno evidenziato ciò che aiuta e non aiuta, quello che viene erogato e non erogato, se e come combinare trasferimenti e servizi, quanto le mancate integrazioni creano vuoti operativi, se e come la formazione può consentir loro di meglio operare. I risultati sono preziosi perché vengono dalla conoscenza diretta dei problemi, dall’esperienza professionale, dalle condizioni di utilità della loro azione malgrado la ristrettezza delle risorse e delle disfunzioni organizzative.

ENGLISH - The increasing poverty of families also affects the poverty of many children. Given the dramatic nature of the statistics, the survey focuses on who they are, how they live, their main needs, why intervention is often so slow, and why the youngest are the most disadvantaged (0-3). Social workers who face these issues every day have explained to us how they can help children, what is helpful and what is not, what is provided and what is not provided, if and how to combine money transfers and services, how the lack of integration can create operational gaps, and if and how training can improve their service. The results are valuable because they come from direct knowledge of the problems, from their professional experience, and from the utility of their action despite limited resources and organizational dysfunctions.

ATTUALITÀ: Non autosufficienza tra politiche incerte e bisogni crescenti
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L’età dell’incertezza delle politiche per gli anziani non autosufficienti
The Age of Uncertainty for Policies on Long-term Care for the Elderly
Cristiano Gori.

Le politiche per gli anziani non autosufficienti stanno vivendo in Italia una fase segnata da una profonda incertezza e non è affatto chiaro quale traiettoria seguiranno nel prossimo futuro. Se si vuole passare dall’attuale età dell’incertezza a una stagione di rinnovato sviluppo del settore si devono, innanzitutto, ridefinire i termini del dibattito, partendo da uno sguardo sulla realtà del nostro paese. Bisogna, in altre parole, fermarsi a chiedersi quali sono gli ostacoli da superare per costruire un sistema di sostegno agli anziani non autosufficienti, e alle loro famiglie, adatto alla società attuale e futura. È ciò che prova a fare questo articolo, dedicandosi ad alcuni nodi di fondo: la scarsa attenzione dedicata dalla politica; l’accompagnamento di anziani e famiglie nel loro percorso come obiettivo molto dichiarato ma poco raggiunto; la necessità di articolare maggiormente la rete delle risposte a livello locale; il legame sempre più stretto tra non autosufficienza e impoverimento; la radicata immobilità sulla riforma dell’indennità di accompagnamento; l’esigenza di trovare nuovi mix tra il finanziamento pubblico, primario, e quello privato complementare.

ENGLISH - Policies on long-term care for the elderly in Italy are going through an extremely uncertain period, and it is by no means clear what the trajectory will be in the near future. If we want to pass from the present age of uncertainty to a period of fresh development in the sector we need, above all, to re-define the terms of the debate, starting by looking at the actual state of the country. We need, in other words, to pause and ask ourselves what the obstacles to be overcome are in building a support system for long-term care for the elderly and their families – one that is suitable for society now and in the future. That is what the article tries to do, dealing with some of the underlying problems: little attention given to policy; policies often announced but not carried out; the need to develop a larger network of responses at local level; the ever-closer tie between long-term care and poverty; the longstanding immobility of reforms of the helplessness allowance; and the need to find new ways of combining public and private financing, with the former remaining the main contributor.

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Per una politica nazionale sulla non autosufficienza
For a National Policy on Long-term Care
Raffaele Atti

L’assistenza agli anziani non autosufficienti è ancora in larga parte in carico alle famiglie, che vi fanno fronte con un ampio ricorso alle assistenti familiari. La frammentazione delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali e le difficoltà di integrare le varie fonti di finanziamento fanno affermare che non basta aumentare le risorse. Il rifinanziamento pluriennale del Fondo nazionale per la non autosufficienza lo rende strutturale e permette di avviare la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali. Per essere efficace il Fondo deve far convergere le politiche molto diversificate che le Regioni hanno avviato, puntando sulla qualità della presa in carico, dei piani individuali di assistenza e dell’a integrazione socio-sanitaria. Il prevalere dei trasferimenti monetari non aiuta il decollo di una rete integrata e qualificata di servizi orientati alla domiciliarità. È sempre più urgente una legge quadro nazionale per superare la frammentazione delle competenze, rapportare l’assegno di accompagno al fabbisogno assistenziale e ricondurlo al piano di assistenza individuale. In attesa della legge lo Spi ha deciso di costituire un Osservatorio nazionale sulle residenze per anziani.

ENGLISH - Long-term care for the elderly is still generally left to their families, who often deal with the situation with the help of family assistants. The fragmentation of responsibilities between state, regions and local bodies, and the difficulty in integrating the various sources of financing means that it is not enough to increase resources. The multiannual financing of the National Long-term Care Fund makes it structural, meaning that essential levels of welfare services can be defined. To be effective the Fund needs to concentrate the varied policies that the regions have set up, putting quality first in individual care plans and collaboration with the health and welfare services. Public funds in themselves are not enough to create a properly working system of home-based services. What is needed more urgently than ever is a national framework law to replace the fragmentation of responsibilities, ensure that the care allowance is appropriate to individual needs and the plan for individual assistance. Until there is such a law, the Italian Pensioners Union has decided to set up a National Observatory on care homes for the elderly.

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Il suono del silenzio: meccanismi e rischi della ridotta attenzione alle demenze nel discorso pubblico
The Sound of Silence: Mechanisms and Risks of the Scarce Focus on Dementia in Public Discourse
Nicoletta Bosco

Nel passaggio dalla prevalenza di malattie acute alla maggiore incidenza di malattie croniche si sono rese evidenti le difficoltà del campo medico e di quello sociale nell’affrontarne la gestione e le ricadute sociali. Nel caso di patologie come le demenze o l’Alzheimer la scarsa visibilità nel dibattito pubblico appare una spia della difficoltà di affrontarne la gestione, nonostante le stime ipotizzino un loro aumento consistente nei prossimi decenni e, attualmente, si contino circa un milione e mezzo di pazienti, quasi la metà dei quali con Alzheimer. L’articolo ricostruisce l’attenzione altalenante alla condizione della non autosufficienza e delle demenza in Italia per riflettere sulle possibili ragioni di quanto accade e sui rischi che tale rimozione può determinare nella gestione sociale di questo articolato insieme di patologie.

ENGLISH - The increase in chronic degenerative pathologies means that contemporary societies have to face the fact that the objectives achieved are not meeting all the expectations that have been aroused. In particular, the shift from a prevalence of acute diseases – which quickly led to either recovery or death – to an increased incidence of chronic and/or complex illnesses has made clear both the medical and social difficulties they present. Pathologies such as dementia and Alzheimer’s are little mentioned in public debate because of the difficulties in dealing with them, even though they are expected to increase significantly in the coming decades. Furthermore, at present, around one and a half million patients are diagnosed with dementia, half of them with Alzheimer’s. The article describes the fluctuating attention given to dementia and lack of autonomy in Italy, in order to consider the possible reasons for the current situation and the risks in terms of social management of this multi-faceted range of pathologies.

DIBATTITO: Modelli di capitalismo in Europa
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Capitalismo insostenibile: la transizione dei diversi modelli europei a confronto
Unsustainable Capitalism: The Transition of the Various European Models Compared
David Benassi, Enzo Mingione

Il contributo sviluppa una riflessione sulle prospettive di sviluppo dei diversi modelli di capitalismo europei di fronte alle grandi sfide contemporanee. Muovendo dall’importante contributo di Burroni (2016), gli autori discutono all’interno di un quadro teorico di impronta polanyiana il concetto di «sviluppo insostenibile» come elemento intrinseco del capitalismo. Il capitalismo in generale, ma in modo ancora più evidente quello europeo, si dimostra sempre più in difficoltà nel rendere compatibili esigenze diverse ma essenziali come la crescita, la protezione sociale, la partecipazione democratica. Gli autori approfondiscono poi il caso italiano, mostrando le difficoltà di rigenerazione del sistema sociale ed economico di un paese caratterizzato da limiti intrinseci del proprio sviluppo, a partire dal dualismo Nord/Sud.

ENGLISH - The article is about the capacity of the various models of European capitalism to adapt and develop in the face of contemporary challenges. Starting from the recent book by Burroni (2016), the authors discuss the concept of «unsustainable development» as a key characteristic of capitalism. Capitalism in general, and European capitalism in particular, is less and less able to reconcile competing needs such as economic growth, social protection, and the democratic participation of citizens. Finally, the authors analyse the Italian case, showing how difficult it is for a country with structural weaknesses to find a new path of social and economic development.

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Modelli differenziati e riforma del capitalismo: una riflessione
Differentiated Models and the Reform of Capitalism: A Reflection
Laura Pennacchi

A partire dalla ricostruzione che Burroni (2016) opera sul piano storico ed empirico di quattro modelli di capitalismo, il contributo riflette sulla drammatica esigenza di una «riforma del capitalismo». Ridare legittimità al dibattito sui vari «tipi di capitalismo» consente di portare l’attenzione alle caratteristiche di strutture economiche alternative e di contrastare l’idea di una ineluttabile convergenza verso un unico modello economico. Il contributo si sofferma sulla questione cruciale della riformabilità del capitalismo di cui si confermano assi fondamentali occupazione e investimenti. Al centro debbono, quindi, tornare le domande sul ruolo del «lavoro» e sui «fini» di un «nuovo modello di sviluppo» che rilanci la piena e buona occupazione, soddisfi bisogni trascurati, produca beni pubblici, beni comuni, beni sociali, nella consapevolezza che tali beni sono fragili e hanno bisogno di istituzioni che se ne prendano cura.

ENGLISH - Starting from Burron’s reconstruction (2016) of the historical and empirical plan of four models of capitalism, this article considers the dramatic need for a «reform of capitalism». By restoring legitimacy to the debate on the various «types of capitalism», we can draw attention to the characteristics of alternative economic structures and contest the idea of an ineluctable convergence towards a single economic model. The article dwells on the crucial question of the reformability of capitalism, whose fundamental axes are confirmed as being employment and investment. This means that the questions that should once again become central are the role of «labour» and the «ends» of a «new model of development» that might relaunch full, quality employment, satisfy needs that have been ignored, and produce public goods, common goods and social goods in the awareness that these goods are fragile and need institutions to foster them.

RUBRICA - Questione sociale e neopopulismi
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Servizio sociale e welfare
Neo-populism: What is the Challenge to Trade Unions’ Social action?
Antonio Cantaro

Che cosa deve fare il sindacato per essere ancora, nello straordinario mutamento di fase che si è aperto con la crisi del 2008, un attore sociale e istituzionale di prima grandezza? Da tempo svariati movimenti neopopulisti insidiano, in vario modo e con diversi argomenti, la pretesa del sindacato di rappresentare monopolisticamente gli interessi generali dei governati e, persino, quelli particolari dei lavoratori. Per far fronte a questa sfida esistenziale, il sindacato è chiamato, prima di tutto, a comprendere il nucleo di verità sotteso alle domande di sicurezza patrimoniale e identitaria di cui i neopopulismi sono espressione. Le pericolose derive sovraniste, nazionaliste, xenofobe del neopopulismo possono essere combattute solo radicalizzando il loro contenuto e portando il conflitto a una nuova fase costituente.

ENGLISH - In the extraordinary phase that began with the 2008 crisis, what should trade unions do to maintain their role as a major social and institutional player? For some time now, various neo-populist movements have used different means and arguments to contest the unions’ claim to monopolistically represent the general interests of the governed and the particular interests of the workers. To cope with this existential challenge, the trade unions should, first and foremost, understand the core truth inherent to the question of identity and security which neo-populist movements are expressing. The dangerous sovereign, nationalist, xenophobic tendencies of neo-populism can only be fought by radicalizing their content and bringing the conflict to a new constituent phase.

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