Introduzione. Cambiano le famiglie, cambiano le istituzioni?
Manuela Naldini, Cristina Solera
Il rapporto padri e figli dopo la separazione: l’istruzione della madre conta?
The father-child relation after separation: does the mother’s educational level matter?
Cristina Solera, Francesca Tomatis , Marco Tosi
Gli studi sulla relazione tra padri e figli dopo la separazione suggeriscono che le caratteristiche delle madri, in particolare l’istruzione, siano fattori chiave. Infatti, l’istruzione è un indicatore sia di valori e credenze «moderne» sia di maggiore autonomia economica femminile che tendono a ridurre le tensioni e il maternal gatekeeping dopo la separazione. Utilizzando i dati dell’indagine Famiglia e soggetti sociali condotta dall’Istat nel 2009, viene esplorato quanto frequentemente i padri separati vedano i loro figli minori e quale sia il ruolo del livello di istruzione della madre. L’Italia è un contesto interessante poiché, rispetto ad altri paesi europei, mostra ancora come sia il titolo di studio a guidare comportamenti e atteggiamenti «innovativi» e, inoltre, la legge sulla custodia condivisa è stata introdotta solo nel 2006. I risultati indicano che, controllando per status occupazionale, percezione delle proprie condizioni economiche, età dei figli, presenza di un nuovo partner e vicinanza con ex partner e con i nonni materni, il titolo di studio della madre ha un impatto significativo. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, le donne con un livello di istruzione terziaria e secondaria mostrano lo stesso tasso di visite padre-figlio, mentre sono quelle con solo la licenza media ad avere figli con scarsi contati coi padri dopo la separazione.
ENGLISH - Studies on the relationship between non-resident fathers and their children suggest that the mother’s characteristics, especially her educational level, are key factors. Education is an indicator of both «modern» values and economic independence, which may reduce tensions and maternal gatekeeping after divorce. Drawing on data from the Italian survey Famiglia e soggetti sociali (2009), we explore how often separated fathers see their minor children and what role is performed by the mother’s level of education. Italy is an interesting case compared to other European countries, because education still drives «innovative» behaviours and attitudes, and because joint custody was introduced only recently (Law 54/2006). Our findings suggest that, controlling for the mother’s employment status, economic circumstances, children’s age, the presence of a new partner, and grandparents’ proximity, her education has a significant impact on father-child contacts after divorce. However, contrary to our expectations, all things being equal, women with tertiary and secondary levels of education register similar levels of father-child visits, whereas it is low education that makes the difference, with sporadic father-child contacts.
Genitori e figli dopo la separazione: il ruolo dei servizi per le famiglie
Parents and children after separation: the role of family services
Eugenia Mercuri , Manuela Naldini
L’articolo intende dare un contributo sul tema della genitorialità e della sua «condivisione» dopo la separazione, attraverso l’analisi del rapporto tra servizi e famiglie. L’attenzione è rivolta alle attività fornite dai servizi che sono più direttamente preposti a offrire supporto nei casi di crisi familiare, come i centri famiglia e più in generale i servizi sociali territoriali. Adottando un approccio multi-attore e attraverso le prospettive della Street level bureaucracy e del Discursive institutionalism, e attingendo a interviste e focus group condotti sia con le famiglie che con gli/le operatori/trici, l’articolo ricostruisce i «discorsi» e le pratiche di «buona» genitorialità che i servizi e i genitori separati co-producono. In particolare, nel rapporto fra servizi e famiglie sembra consolidarsi un discorso sul good divorce nel quale il conflitto è fortemente stigmatizzato e solo il benessere dei figli è posto al centro.
ENGLISH - The article is a contribution to the question of shared parenthood after separation, by means of an analysis of the relationship between services and families. It focuses on activities and interventions provided by public services targeted at offering support in cases of family crisis, like family centres and local social services. With a multi-actor approach and adopting the perspectives of Streel Level Bureaucracy and Discursive Institutionalism, the article reconstructs «discourses» and practices of «good» parenthood that are co-constructed by services and separated parents. In the relationship between services and families, a discourse around «good divorce» arises where conflict is strongly stigmatized, and only children’s wellbeing is at the centre.
Archivio dei bambini perduti: genealogia, migrazione e servizi per la tutela del minore
Archive of the lost children: genealogy, migration and services for the protection of minors
Simona Taliani
L’analisi dei legami familiari nella migrazione rivela che cosa stia diventando oggi la genitorialità in Europa. L’intrusione dello sguardo burocratico e assistenziale in questi legami familiari mostra la sua magia socio-politica (l’espressione è di Abdelmalek Sayad): una magia mediata il più delle volte dall’uso di un lessico medicalizzante e patologizzante, attraverso cui si «disfano» dei rapporti per «farne» altri inediti. L’adozione è per i bambini figli di immigrati uno strumento giuridico di rapido accesso alla cittadinanza italiana e rischia di diventare (o di essere già) un inquietante dispositivo di rimozione sociale rispetto alle genealogie della genitorialità immigrata, in una perturbante continuità con quanto già accaduto nelle colonie e, ancor prima, durante la nascita stessa degli Stati moderni e nel corso del loro consolidamento. A partire da queste premesse, il lavoro diventa anche un’opportunità per tornare a riflettere sulle politiche dell’infanzia e su come la «questione culturale» venga oggi posta in quei servizi sociosanitari preposti alla tutela e al sostegno di nuclei familiari immigrati in difficoltà.
ENGLISH - The aim of the paper is to understand what parenthood is becoming in Europe today. «Bureocraft» shows there all its socio-political magic power (as Abdelmalek Sayad has said): these parents are in fact constructed as affected by medical or psychiatric disorders, and their children too are exposed to the diagnosis of mental disease or to the moral discourse of sauvagerie. This process «breaks» some family ties to «make» new ones. For these children adoption is a quick path to Italian citizenship, so much so that it may become (if it has not already become) an instrument of social repression of the entire genealogy of their immigrant parents. This happens in striking continuity with colonialism; and even before that period, with the conditions observed during the origin and consolidation of modern States. Starting from this point, the paper is also an opportunity to rethink the politics of ethnopsychiatry and how «cultural matters» work in social and health care services, whose aims is to protect and support migrant families in trouble.
Famiglie migranti e servizi: rappresentazioni e pratiche
Migrant families and services: representations and practices
Manuela Naldini, Arianna Santero
Attraverso le prospettive dell’investimento sociale e delle culture sulla «buona» genitorialità l’articolo esplora barriere e sfide professionali del rapporto tra genitori migranti e operatrici di nidi d’infanzia e Centri famiglie. Attingendo a questionari somministrati ai Centri famiglie del Piemonte, a interviste a testimoni qualificati e a padri e madri da Marocco, Tunisia, Perù e Romania, l’articolo analizza in particolare quali siano le rappresentazioni e le pratiche di conciliazione di famiglie migranti con figli in età prescolare. In un contesto di carenza di investimenti sociali, i genitori migranti incontrano numerosi ostacoli nell’usufruire dei servizi considerati, perché con posizioni e condizioni nel mercato del lavoro difficili e perché a confronto con rappresentazioni di (non) adeguatezza genitoriale da parte dei servizi. Le operatrici evidenziano altresì diverse aree di criticità legate alla complessità dei bisogni di queste famiglie, al lavoro di rete con altri enti pubblici o privati, e alle esigenze formative.
ENGLISH - Through the perspectives of social investment and expert cultures on parenting, the article explores barriers and professional challenges in the relationship between migrant parents and social workers. It is based on an analysis of interviews with key informants, the results of questionnaires to the Piedmont Family Centres and qualitative interviews with fathers and mothers from Morocco, Tunisia, Peru and Romania. In a context of lack of social investment, migrant parents encounter numerous obstacles in using the services considered, with respect to their socio-economic and cultural resources, but also to the social workers’ representations of parental (in)adequacy. The social workers and educators also highlight various critical areas in the relationship with these families, in the partnerships with other public or private entities, and with respect to their own training needs.
Diversità famigliari e diritti dei bambini. Famiglie omogenitoriali e migranti nei nidi d’infanzia e nella scuola
Family diversity and children’s rights. Same-sex and migrant families in schools and pre-school service
Roberta Bosisio, Arianna Santero
L’articolo si concentra sulle disuguaglianze che in Italia incontrano le famiglie omogenitoriali e migranti nell’accesso e nel coinvolgimento nei nidi e nelle scuole per l’infanzia e primarie, dando voce a bambini e adulti. I risultati mostrano, da un lato, come modelli normativi di famiglia, genitorialità e infanzia prevalenti nelle istituzioni educative influenzino la relazione tra famiglie e servizi e l’inclusione dei bambini e, dall’altro, quali condizioni istituzionali favoriscano cambiamenti volti al riconoscimento delle diversità famigliari. L’approccio centrato sui bambini invita a focalizzare l’attenzione sulla qualità dei servizi e non solo su copertura e diffusione dei medesimi.
ENGLISH - In the article, we focus our attention on the inequalities that in Italy same-sex parents and migrant families encounter in accessing and being involved in pre-school childcare and educational services, in kindergartens and primary schools, by giving voice to both children and adults. The results show how models around family and childhood in educational institutions influence the relationship between families and services and the inclusion of children. The most favorable institutional conditions for the recognition of family diversity are discussed. A more child-centred approach will push the issue of service quality, rather than quantity, up the policy agenda.
Professioni educative, sanitarie e sociali di fronte alle famiglie omogenitoriali: dai modelli ideali alle pratiche
Professionals in health, education and social work meeting same-sex families: from normative models to practices
Giulia Selmi, Chiara Sità, Federica de Cordova
In Italia, non vi è ancora il pieno riconoscimento giuridico e sociale dei genitori omosessuali e dei loro figli e le competenze degli operatori e la configurazione dei servizi possono costituire una risorsa importante per sostenere la genitorialità di donne lesbiche e uomini gay e il benessere di adulti e bambini/e. A partire da una ricerca qualitativa esplorativa nell’ambito del progetto europeo Doing Right(s), l’articolo indaga le rappresentazioni della genitorialità omosessuale di operatori e operatrici in ambito sanitario, sociale ed educativo, e analizza come e in che misura queste rappresentazioni danno forma all’incontro tra professionisti/e e famiglie aprendo spazi più o meno efficaci di inclusione e riconoscimento. I dati presentati permettono anche di delineare degli elementi utili per ridisegnare le condizioni istituzionali per l’inclusione dei genitori omosessuali e dei loro figli nei servizi.
ENGLISH - Italy still has no full social and legal recognition of same-sex parents and their children. Therefore, the expertise of professionals and the inclusive design of public services can play a crucial role in supporting lesbian and gay parenting experiences, and the wellbeing of both adults and children. Drawing upon an exploratory qualitative research within the Doing Right(s) European project, this article explores the imaginary on same-sex parenting of professionals working in the field of education, health and social work, and analyses how and to what extent this imaginary shapes the relationship between families and professionals allowing (or preventing) inclusion and recognition. The data aalso enable us to outline some useful elements to re-think the institutional framework in a way that will foster inclusion of same-sex parents and their children in public services.
Le trasformazioni dell’occupazione in Italia: solo una fragile ripresa prima della nuova emergenza
Employment change in Italy: a weak recovery before the new emergency
Ivana Fellini
Sebbene le tendenze più recenti evidenzino in Italia il pieno recupero dei livelli occupazionali del 2008, persistenti sono alcuni aspetti di strutturale debolezza della domanda di lavoro, persino rafforzatisi nella ripresa. La capacità di creare occupazione rimane limitata rispetto agli altri paesi europei per la debolezza del comparto dei servizi sociali e la scarsa capacità innovativa del sistema produttivo. A ciò si è aggiunta la riduzione dell’intensità lavorativa che, con l’esplosione del part time involontario, ha ampliato un’area occupazionale fragile dal punto di vista sia della qualificazione sia delle condizioni di lavoro. Inoltre, la recente crescita di occasioni di lavoro qualificato non scalfisce il forte orientamento della domanda di lavoro verso le occupazioni meno qualificate, rafforzando la segmentazione generazionale del mercato del lavoro, in un quadro di accentuazione delle già enormi differenze territoriali. Infine, va considerata l’emergenza Covid-19, che avrà pesanti ripercussioni sulle dinamiche occupazionali.
ENGLISH - Recent trends show that Italy has fully recovered employment levels of 2008. However, some structural weaknesses of the labour demand are persistent and have even strengthened with the employment recovery. Italy still has a low employment creation capacity in comparison with the other European countries due to the weakness of the social service sector and to the scarce innovation capacity of the productive fabric. In addition, the reduction of work intensity due to the explosion of involuntary part-time employment has extended a weak employment area characterised by both low qualifications and poor working conditions. Moreover, the very recent growth of the demand for high-skilled occupations goes along with a persistent orientation of the overall labour demand towards low-skilled jobs, in a frame of a further widening of the territorial gap. Lastly, a dramatic impact of the Covid19 emergency is to be expected.
Emergenza sanitaria e lavoro povero nel terziario, nel turismo e nei servizi. Una prima riflessione
Health emergency and low-paid work in the service sector. First thoughts
Maria Grazia Gabrielli
Il contributo riflette sul rapporto tra emergenza sanitaria legata al diffondersi del Covid-19 e lavoro povero nei settori del turismo e dei servizi, dove a marcare la maggiore fragilità dei lavoratori nel mercato del lavoro concorre anche un sistema di ammortizzatori sociali disuguale, che non protegge allo stesso modo in caso di crisi, trasformazione, riorganizzazione delle imprese, interruzione del rapporto di lavoro. In un contesto già segnato da crescita economica debole, crescita della povertà relativa e assoluta, disuguaglianze nella distribuzione delle ricchezze, evasione, forme di illegalità diffusa, il precipitare nell’emergenza sanitaria ha messo a nudo le difficoltà del sistema e riconsegnato un indice di priorità per il modello sociale del nostro paese. Ora si tratta di comprendere se ci si muoverà con coerenza per ridisegnare una prospettiva diversa o ci sarà una pericolosa operazione di rimozione.
ENGLISH - This article considers the relation between the health emergency linked to the spread of Covid-19 and low-paid work in the service sectors, where the greater vulnerability of workers in the jobs market is accentuated by an unfair welfare system that does not protect in the same way any interruption to the employment relationship in case of crisis, or change and reorganization of the business. In a context that is already marked by weak economic growth, an increase in poverty, both relative and absolute, inequalities in the distribution of wealth, evasion, and forms of widespread illegality, the emergency in the health service has made evident the difficulties in the system and suggested a new index of priorities for Italy’s social model. Now we need to understand if there will be a coherent response to re-think a new perspective or whether there will simply be a dangerous reaction of ignoring the situation.
Tra crescita e disuguaglianza. Milano (h)a due velocità
Growth and inequality in two-speed Milan
Massimo Bonini, Ivan Lembo
Le mappe della disuguaglianza (Lelo e al., 2019) offre un notevole contributo al dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni sulle città e le disuguaglianze che le attraversano. Obiettivo dell’articolo è, in primo luogo, analizzare le caratteristiche che questa assume nel territorio milanese. In particolare, dopo aver offerto una panoramica generale sulla «Milano che corre a due velocità», si prenderanno in considerazione alcuni temi chiave per la lettura della disuguaglianza: la scuola, il lavoro, la casa. Verrà inoltre dedicato uno spazio alla polarizzazione territoriale del voto dei milanesi nelle ultime elezioni. Non ci si potrà sottrarre dall’affrontare questi temi anche alla luce della drammatica crisi sanitaria che stiamo attraversando e delle profonde conseguenze che questa determinerà dal punto di vista economico e sociale. In secondo luogo, si parlerà di sindacato, mettendo in evidenza alcune iniziative che questo ha assunto nella città per agire a favore dei soggetti più vulnerabili. Da ultimo, si faranno alcune considerazioni finali, sottolineando l’importanza di un agire che investa sulle infrastrutture sociali, ridia centralità alla politica, favorisca la partecipazione e diffonda «un’ideologia della solidarietà».
ENGLISH - The «maps of inequality» offers a significant contribution to the debate that has developed in the last few years on cities and their inequalities. The aim of the article is, first of all, to analyse the characteristics of inequality in Milan. In particular, after giving a general overview of «two-speed Milans», some key issues for analysing inequality will be considered: school, work, housing. There will also be a section on the territorial polarization of the vote during the last elections in Milan. Another factor that will make it impossible to avoid addressing these issues is the dramatic health crisis we are experiencing and the profound consequences that this will determine from an economic and social point of view. Secondly, we will talk about the role of the trade unions, highlighting some initiatives taken in Milan to support those most vulnerable in particular. Finally, some consideration will be given to the importance of investing in social infrastructures, of giving back a central role to politics, of fostering participation and spreading an «ideology of solidarity».
Disuguaglianze e potere a Roma
Inequalities and power in Rome
Edoardo Esposto , Giulio Moini
Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana di K. Lelo, S. Monni e F. Tomassi (2019) fornisce un’istantanea di rara efficacia che permette di rappresentare l’attuale situazione sociale ed economica di Roma. Il testo rappresenta un’ottima occasione per riflettere sul tema delle disuguaglianze in ambito urbano. In questo articolo – muovendo dall’analisi di alcuni dei dati presentati nel libro – si offre una chiave di lettura delle disuguaglianze e un’interpretazione delle stesse basata sull’analisi della strategia di accumulazione che si è sviluppata storicamente a Roma.
ENGLISH - Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana by K. Lelo, S. Monni and F. Tomassi (2019) offers a clear and accurate depiction of the present social and economic context of Rome. The book is an excellent opportunity for reflecting on urban inequalities. This article, moving from the data collected in the book, advances a conceptual key for interpreting inequalities, based on the analysis of the accumulation strategy historically prevalent in Rome.
Le tecnologie emergenti a servizio dei diritti fondamentali dell’uomo
The emerging technologies in the service of the fundamental human rights
Enzo Maria Le Fevre
L’era delle tecnologie emergenti sta comportando un costante cambio di paradigma nelle relazioni sociali e pone sfide senza precedenti. Tali tecnologie rappresentano però uno strumento a disposizione della lotta alle disuguaglianze e all’affermazione dei diritti fondamentali. La strategia europea in materia di dati consentirà all’Unione di sfruttare l’enorme valore dei dati non personali come risorse in continua espansione e riutilizzabili nell’economia digitale, ma anche utili a sostenere un rapporto sempre più trasparente tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Anche le Nazioni unite hanno evidenziato come la tecnologia, grazie ai dati, sia strumento utilizzato dagli Stati per automatizzare, prevedere, identificare, sorvegliare, colpire e punire, ma sottolineano come si debba invece usarli prioritariamente per sostenere sistemi di protezione e assistenza sociale e assicurare benessere. L’articolo intende fornire una prospettiva su come le grandi organizzazioni intergovernative, in particolare l’Unione europea, possano accelerare un processo di coscientizzazione verso l’uso delle tecnologie emergenti e dei dati a favore dell’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
ENGLISH - The era of emerging technologies is leading to a constant paradigm shift in social relations and poses unprecedented challenges. However, these technologies can also be an important tool in the fight against inequalities and the affirmation of fundamental human rights. A new European data strategy will allow the Union to make the most of the enormous value of non-personal data as resources that are continuously expanding and reusable in the digital economy, but also useful for supporting an increasingly transparent relationship between citizens and public administrations. The United Nations has also recently highlighted how technology, thanks to data, is a tool used by States to automate, predict, identify, monitor, detect, strike and punish, but underline how it should instead be used primarily to support protection and social assistance systems and ensure well-being to the people of the planet. The article aims to provide a perspective on how large intergovernmental organizations, in particular the European Union, can accelerate a process of awareness towards the use of new technologies and data in favor of the affirmation of fundamental human rights.
Covid-19, scuola a distanza e disuguaglianze
Covid-19, remote learning and inequalities
Gabriele Ballarino, Stefano Cantalini
Dopo circa due mesi di chiusura delle scuole italiane a causa della pandemia Covid-19, si sta aprendo nel paese una discussione sulle conseguenze di questa situazione. Tra le altre cose, ci si chiede se la remotizzazione della scuola possa avere effetti differenziati a seconda delle famiglie di origine di bambini e ragazzi, in questo modo accrescendo le disuguaglianze scolastiche. L’articolo contribuisce alla discussione mostrando con i dati Pisa 2018 che in Italia 1) esiste un’associazione positiva tra status dei genitori e disponibilità di strumenti digitali da una parte e disponibilità ad attivarsi per aiutare i figli nelle attività scolastiche dall’altra; 2) questa associazione è più forte quando i figli sono più piccoli; 3) la relazione tra disponibilità di risorse digitali, aiuto genitoriale e risultati scolastici è più forte tra le famiglie di status più elevato. Si discutono quindi le possibili implicazioni di questa situazione per le politiche scolastiche durante la pandemia.
ENGLISH - Italian schools have been closed for two months because of the pandemic of Covid-19 and a debate is starting among politicians, experts and scholars concerning the consequences of this situation. Among other things, a debated issue regards the possible differential effects that remote learning can have for students from different social origins, thus increasing educational inequalities. This paper contributes to this discussion using Pisa data 2018 and showing that in Italy a) there is a positive association between socio-economic status and availability of digital devices as well as parental support for learning at home; b) this association is stronger when children are younger; and c) the association between availability of digital devices, parental support and learning outcomes is stronger among higher-status families. Finally, the article discusses the possible implications of this situation for educational policies during the pandemic.
Imprenditori immigrati e attivismo sociale a Napoli
Immigrant businesses and social activism in Naples
Valeria Saggiomo
Attraverso metodologie di ricerca empirica qualitativa, l’articolo descrive una parte della realtà imprenditoriale a trazione migrante nella città di Napoli, riportando il caso di due imprese di origine africana che nascono da una precedente esperienza di impegno sociale dei loro imprenditori. Lo studio intende evidenziare il passaggio dall’attivismo sociale a forme di imprenditoria immigrata giudicate significative per l’impatto che esse generano nelle comunità immigrate e nella società napoletana. I risultati suggeriscono l’esistenza di dinamiche trasformative nel tessuto imprenditoriale straniero a Napoli. Man mano che il processo di integrazione si compie e diviene più profondo, al crescere del capitale sociale che i migranti africani costruiscono a Napoli, essi sembrano affrancarsi da un mercato del lavoro che richiede prevalentemente manodopera a basso costo, spesso sommerso nell’economia informale, per divenire imprenditori di se stessi, attori di sviluppo, protagonisti di una trasformazione personale e sociale al tempo stesso, dimostrando la propria agency e chiedendone il riconoscimento da parte della società e delle istituzioni cittadine.
ENGLISH - Using methodologies of qualitative empirical research, this study describes some of the migrant-driven businesses in the city of Naples, reporting the case of two companies of African origin that derive from a previous experience of social work by their founders. The study aims to bring out the transition from social activism to forms of immigrant entrepreneurship which are judged significant for their impact in the immigrant communities and Neapolitan society. The results of this study suggest there are transformative dynamics in foreign businesses in Naples. As the process of integration goes forward, alongside the social capital that African migrants are creating in Naples, they seem to be freeing themselves from a jobs market that mainly requires low-cost labour, often submerged in the informal economy, to become entrepreneurs of themselves, actors of development, protagonists of a transformation that is both personal and social, demonstrating their agency and asking for it to be recognized by the institutions of the city.