Descrizione
Le trasformazioni che incombono sul lavoro e sulle politiche di welfare impongono un ripensamento
degli assetti della protezione sociale. In conseguenza della crisi, dell’emergere di
nuovi bisogni sociali e anche della tecnologia i sistemi di welfare si trovano oggi ad affrontare
una nuova fase di transizione. Gli effetti che la tecnologia produce sul lavoro non riguardano
infatti solo gli aspetti legati al tipo di produzioni e al tipo di lavori o skill professionali
richiesti. In una accezione più ampia la tecnologia interroga anche il sistema di protezione
sociale e le garanzie vecchie, ma soprattutto nuove, da pensare o ripensare per dare
risposta ai nuovi bisogni. Che tipo di protezioni sociali immaginare per riconoscere e sostenere
il ribilanciamento tra tempi di vita e tempi di lavoro? Tra il lavoro per il mercato che
in alcune sue componenti si va riducendo e la liberazione di tempo indotta dal salto tecnologico?
In risposta a queste domande l’articolo si sofferma su due grandi questioni connesse
tra loro. Da un lato il problema delle nuove politiche di sostegno del reddito e inserimento
lavorativo di fronte agli effetti della crisi economica. Dall’altro il riconoscimento e la valorizzazione
delle sfere di attività fuori mercato, da riconoscere all’interno di apposite riforme
volte a estendere i confini del lavoro e dell’offerta di protezione sociale.