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2023
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Cosa è andato storto? Qual'è stata la causa della peggiore crisi finanziaria dopo la Grande Depressione degli anni trenta? Contrariamente alle diagnosi convenzionali, incentrate sulla crisi dei mutui 'subprime' o della mancanza di regole adeguate per il sistema bancario, l'A. propone un'analisi che pone al centro il tema della diseguaglianza sociale come origine dell'attuale dissesto.
Dalla crisi del 2008, scoppiata nel cuore di famose istituzioni finanziarie, le élite economiche sono riemerse ancora più potenti. Ma proprio la crisi ha mostrato i limiti dell’egemonia giacchè il comando comporta responsabilità di governo. Ed è in un siffatto compito che le élite economiche si sono mostrate per quello che sono: uomini del business. Durante la crisi essi hanno mostrato un tale disinteresse per lo stato della società e le difficoltà della politica che mette in discussione la convenienza della loro egemonia.
Una introdiuzione ai contributi che su questo numero della rivista animano la sezione "Tema", dedicata ai problemi della rappresentanza e della rappresentatività sindacale. Sullo sfondo delle vicende che - in una accelerazione impetuosa e altalenante - investono l'intero sistema nazionale delle relazioni industriali, l'A. anticipa e presenta le analisi e le tesi avanzate dagli autorevoli studiosi negli articoli che pubblichiamo.
Gli autori analizzano i dati che mostrano la crisi di rappresentanza dei sindacati europei. Ritengono che questa sia una buona ragione perche i sindacati aumentino l'attenzione a meccanismi di coinvolgimento democratico dei lavoratori, dal momento che gli associati sono molto spesso, come nella realtà italiana, una minoranza. Nel caso italiano gli autori ritengono maturo il passaggio a regole generali per la misurazione della rappresentatività. Ritengono anche utile la introduzione, dosata e selettiva, di meccanismi di più estesa partecipazione democratica.
E‘ opinione diffusa che esista una correlazione fra lo stato dei rapporti sindacali e la difficile situazione che attraversa il paese. L'A. suggerisce un discussione senza pregiudiziali che permetta di riconsiderare in maniera approfondita e critica le radici stesse delle culture sindacali cosiddette modernizzatrici, quale la CISL. La sfida dei valori e delle culture sindacali. Il confronto con il modello europeo e quello americano.
L’unità sindacale è parte della complessità dei rapporti intersindacali e, perciò stesso, problema che condiziona l’equilibrio e l’efficienza del sistema di relazioni industriali. L’esperienza storica sembra indicare che l’unità di azione è possibile nel sostegno di necessarie condizioni. Non così l’unità organica che è invece possibile nei Paesi ove prevalgono, in un buono equilibrio pluralismo e pragmatismo.
La Uil forte della sua cultura laica e riformista ha sempre ricercato modelli di democrazia e rappresentanza per affermare il ruolo di sindacato della partecipazione. Lo scenario contrattuale futuro prevede sempre più un mix tra contratto nazionale, territoriale ed aziendale e rende indispensabile procedere su questa strada. Il movimento sindacale italiano nella sua pluralità deve mantenere il suo profilo di rappresentatività degli iscritti e di tutti i lavoratori attraverso una certificazione verificabile e trasparente.
Una riflessione sulle forme e le pratiche di democrazia e di partecipazione all’interno di un’organizzazione di massa quale è il sindacato. Il tema è affrontato a partire dal dibattito teorico che, nel corso degli ultimi anni, si è sviluppato sulla democrazia e le sue trasformazioni e a partire, in particolare, dal contributo che a questo dibattito proviene da uno dei più promettenti filoni del pensiero democratico contemporaneo: quello della Democrazia Deliberativa. Le implicazioni nella vita e nell’azione del movimento sindacale.
Le elezioni primarie come strumento in grado di aumentare l’interesse e la partecipazione politica dei cittadini nelle odierne democrazie. Cosa sono e a che cosa servono. La differenza tra primarie vere e proprie, utilizzate per selezionare i candidati per una carica elettiva e quelle che primarie non sono, cioè le votazioni con le quali il PD elegge i propri segretari (sia a livello nazionale che regionale). Il quadro tratteggiato permette di mettere in luce punti di forza e debolezza di tali strumenti di partecipazione.
Aris Accornero ricostruisce un’aspra vertenza sindacale degli anni ’60 al cotonificio Valle Susa, che allora rappresentava un gruppo di 11 stabilimenti e 9.000 operaie distribuiti in Piemonte fra pianura e valli montane. Si è avvalso di un archivio personale di documentazione cartacea e di 89 interviste a lavoratrici e lavoratori del CVS, raccolte allorché lui giornalista redigeva la pagina sindacale dell’edizione torinese de “L’Unità”. Tale vertenza rappresenta una svolta inaspettata nel clima di rapporti con l’imprenditoria, ma anche nei rapporti intersindacali.
Con l’avvento del post-fordismo sono state introdotte numerose trasformazioni all’interno del mercato del lavoro. Sono mutamenti che hanno a loro volta influenzato le valutazioni e le aspettative dei lavoratori nei confronti della situazione e soddisfazione professionale, ma anche nei riguardi della rappresentanza politica. Il quadro del mondo del lavoro risulta variegato. E’ trasversale tuttavia una crescente percezione di insicurezza sociale ed economica. Tali cambiamenti suggeriscono una riformulazione e una chiara definizione dei temi chiave per i partiti di centro-sinistra.
Una recensione sociologica del libro a cura di Mimmo Carrieri e Cesare Damiano, "Insicurezza diffusa e rappresentanza difficile, Ediesse, 2010. Con un'attenzione particolare ai temi del lavoro non standard da un lato e dello stress lavorativo dall'altro.
Un'ampia rivisitazione in chiave storico-politica dell'ascesa e del declino del modello svedese della democrazia industriale.
Una sintesi dei risultati ottenuti nell'ambito del rapporto "Valutazione dell'impatto del programma per le attività produttive 2003-2005 sulle imprese manifatturiere dell'Emilia Romagna". Analisi e prospettive di policy
I risultati di una indagine su innovazione, contrattazione collettiva e rappresentanza sindacale realizzata nella provincia di Torino
Un ricordo del giornalista Gianni Toti; del suo impegno nella Cgil del dopoguerra
Il contributo intende dare conto delle principali attività dell’OIL in materia di lavoro, sicurezza e salute che, sin dai primi anni del secolo scorso, hanno contribuito a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori. Queste si inseriscono sia nel contesto propriamente normativo (adozione di convenzioni e raccomandazioni), che senz’altro rappresenta l’attività centrale dell’ILO, sia in altri strumenti d’azione di tipo tecnico e operativo (programmi di assistenza, promozione di studi e conferenze tematiche regionali).