QRS N. 4/2018
Ottobre-Dicembre 2018
ISBN: 978-88-230-2210-2
Descrizione
  • Come contrattare nella gig economy
  • Lavoro e orientamenti elettorali
  • Lo strano caso del Pd partito delle élite
Abbonati
Ricordo di Giacinto Militello
Guido Iocca

TEMA - Nuovi confini della contrattazione/Lavoro, classi, voto
Abbonati
È possibile ampliare i confini dell’azione sindacale verso la società e la politica? Presentazione
Mimmo. Carrieri

Abbonati
Oltre i confini della contrattazione collettiva? Su mercato, gerarchia e subordinazione nella gig economy
Beyond the boundaries of collective bargaining? Market, hierarchy and subordination in the «gig economy»
Bruno Cattero

I lavoratori della gig economy, in quanto formalmente «autonomi», fanno parte di una «distributed workforce» esterna al perimetro della contrattazione collettiva. La possibilità di ricondurli entro i suoi confini dipende in larga misura dal riconoscimento della loro subordinazione di fatto, a prescindere dal loro contratto formale con le imprese-piattaforme. Sullo sfondo del dibattito giuslavorista in merito, l’articolo si concentra sull’argomentazione a sostegno della presunta autonomia dei gig workers, basata sulla teoria dei costi di transazione, che riduce le piattaforme a semplici «mercati». Un uso analitico e non soltanto persua- Oltre i confini della Qcontrattazione collettiva? 31 sivo della stessa teoria conduce a ben altre conclusioni: le piattaforme sono «mercati gerarchizzati » creati, governati e controllati da un’impresa, dove la «gerarchia» opera attraverso la completa etero-determinazione algoritmica della prestazione lavorativa. E dove c’è gerarchia c’è subordinazione.

ENGLISH - The workers of the gig economy, formally «autonomous», are part of a «distributed workforce » outside the perimeter of collective bargaining. The possibility of bringing them within its borders depends largely on recognizing their de facto subordination, regardless of their formal contract with the platform-companies. On the background of the labour law debate on the matter, the article focuses on the argument supporting the alleged autonomy of the gig workers, based on the theory of transaction costs, which reduces the platforms to simple «markets». An analytical use of the same theory leads to quite different conclusions: platforms are «hierarchical markets» created, governed and controlled by an enterprise, where the «hierarchy» operates through the complete algorithmic hetero-determination of work performance. And where there is hierarchy there is subordination.

Abbonati
Per un’innovazione tecnologica sostenibile
Towards a sustainable technological innovation
Gaetano Sateriale

La rivoluzione tecnologica digitale è un processo in corso. Esso sta trasformando l’economia, il lavoro, i consumi e le abitudini di vita delle persone. Gli esiti quantitativi e qualitativi sull’occupazione e sulle condizioni di vita non sono scontati: dipendono dalle politiche che gli Stati fanno (o non fanno) per indirizzare l’innovazione e dalla tutela che il sindacato può fare (o non fare) con la contrattazione territoriale e sul lavoro. Senza questi interventi l’innovazione tecnologica allargherà le diseguaglianze sociali ed economiche. L’innovazione è un veicolo per realizzare gli obiettivi di una crescita sostenibile (economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile).

ENGLISH - The digital technological revolution is an ongoing process. It is transforming the economy, work, consumption and people’s living habits. The quantitative and qualitative outcomes on employment and living conditions are not obvious: they depend on the policies that the States make (or do not make) to direct innovation and the protection that the trade unions can do (or not do) with bargaining territorial and at work. Without these interventions, technological innovation will widen social and economic inequalities. Innovation is a vehicle to achieve the goals of sustainable growth (economically, socially and environmentally sustainable).

Abbonati
Contrattare l’algoritmo: otto casi aziendali
«Bargaining the algorithm» in companies: eight case studies
Chiara Mancini

L’articolo riporta i primi e parziali risultati di una case study research su esperienze di contrattazione della digitalizzazione in alcune aziende afferenti a diversi settori e analizzate con una ricerca di tipo qualitativo. L’articolo è focalizzato sulle dimensioni che sono emerse come le più sensibili nei casi indagati: la trasformazione del lavoro «concreto» (Trentin) con la digitalizzazione, che investe le dimensioni del rapporto con la macchina, dell’autonomia, della collaborazione, dei nuovi tipi di alienazione, e il tema del controllo della produzione e del lavoratore. In generale si riscontra che gli effetti dell’introduzione delle tecnologie cd. 4.0 sul lavoro variano molto a seconda dei contesti, che questi cambiamenti sono affrontati anche con istituti contrattuali tradizionali ma declinati in maniera innovativa e che si sono seguiti diversi approcci alle relazioni industriali per governare questi fenomeni.

ENGLISH - The article presents the first results of a case study research on bargaining of digitalisation in companies operating in different sectors, analysed through an in-depth research. It focuses on some of the most sensitive topics arisen from the research: how work changes with digitalisation, involving dimensions of the relationship with the machine, autonomy, collaboration, alienation, and the topic of control over production and over workers. In general terms, the effects of digitalisation on work varies a lot in different contexts, changes are faced using also traditional tools declined in new ways, and different industrial relation approaches have been practiced to govern these processes.

Abbonati
Rispondere a innovazioni radicali
Francesco Garibaldo

Abbonati
Industry 4.0 e la regolazione del lavoro
Industry 4.0 and working conditions regulation
Matteo Gaddi

Le principali tecnologie di Industria 4.0, strettamente intrecciate con i modelli organizzativi della lean production, determinano conseguenze significative sul lavoro in termini di esternalizzazioni, produttività, tempi e saturazioni, controlli sulle prestazioni lavorative, rapporto uomo-macchina. Il carattere non neutrale della tecnologia comporta l’esigenza di un’analisi critica del suo utilizzo, anche per consentire ai lavoratori di partecipare alla progettazione dei sistemi organizzativi e tecnologici.

ENGLISH - The main technologies of Industria 4.0, closely interwoven with the organizational models of lean production, have significant consequences on labour in terms of outsourcing, productivity, working times and saturation, controls on workers performance, man-machine relationship. The non-neutral nature of the technology implies the need for a critical analysis of its use, also to allow workers to partecipate in the design of organizational and technological systems.

Abbonati
CdLMM - Osservatorio Innovazione digitale. Organizzazione del lavoro e digitalizzazione tra rischi ed opportunità
Marcello Scipioni

TEMA 2 - Lavoro, classi, voto
Abbonati
I sindacati come agenti di socializzazione politica? Orientamenti ideologici e comportamenti di voto dei lavoratori sindacalizzati in Italia
Trade unions as agents of political socialization? Ideological attitudes and voting behavior of unionized workers in italy
Liborio Mattina

I sindacati possono contribuire alla formazione degli orientamenti ideologici e delle preferenze politiche dei loro associati? Questo tema non è mai stato esaminato nel nostro paese con l’utilizzo di dati di sondaggio concernenti l’intero universo dei cittadini elettori. Il presente articolo è un piccolo contributo mirante a colmare la carenza di studi sull’argomento. La rilevazione empirica è stata effettuata con l’esame degli orientamenti politici e dei comportamenti di voto degli iscritti ai sindacati italiani utilizzando i dati ricavati da tre round delle survey biennali promosse dal consorzio inter-universitario European Social Survey (Ess), con riferimento agli anni 2001, 2006 e 2013, gli unici finora disponibili relativamente al caso italiano. In particolare sono stati esaminati gli orientamenti della membership sindacale nei confronti della democrazia e delle istituzioni democratiche. È stato, poi, controllato il grado di fiducia che gli iscritti ai sindacati ripongono nei confronti del ceto politico e dei partiti italiani; e quanto interesse mostrano nei confronti della politica. Abbiamo, inoltre, interrogato i sindacalizzati sul tema sensibile della immigrazione. In ultimo, abbiamo affrontato l’esame della autocollocazione politica e dei comportamenti di voto dei lavoratori sindacalizzati. In una sezione conclusiva sono state tirate le somme sui risultati emersi dall’analisi.

ENGLISH - Can trade unions contribute to the formation of the ideological orientations and the political preferences of their members? This topic has never been examined in our country with the use of survey data. This article is a small contribution for helping to fill up the lack of studies on the subject. The survey was carried out through the examination of the ideological orientations and voting behavior of the members of Italian trade unions using the data obtained from three rounds of the two-year surveys promoted by the inter-university consortium European Social Survey (Ess), with reference to the years 2001, 2006 and 2013, the only ones available in relation to the Italian case. Specifically, the orientations of trade union membership regarding democracy and democratic institutions were examined. It was then checked the degree of trust that members of trade unions place towards political class and Italian parties; and how much interest they show towards politics. We also questioned the trade unions on the sensitive issue of immigration. Lastly, we dealt with the examination of the political self-placement and voting behavior of unionized workers. In a final section, the sums were drawn on the results emerged from our research.

Abbonati
Promuovere la solidarietà di classe in tempi difficili: il ruolo dei sindacati nel contesto dell’avanzata dei partiti della destra radicale populista
Promoting class solidarity in hard times: the role of trade unions in the context of the rise of populist radical right parties
Nadja Mosimann, Line Rennwald, Adrian Zimmermann

La ricerca elettorale indica che i partiti della destra radicale sono riusciti a ottenere un consenso significativo fra i lavoratori. Si tratta di un segnale allarmante per il movimento sindacale, perché la destra radicale è stata il suo nemico peggiore nella storia e la sua agenda politica è ancora diametralmente opposta a quella del movimento sindacale. In questo articolo si sostiene che i sindacati svolgano un ruolo importante nel controbilanciare l’influenza dei partiti della destra radicale tra i lavoratori. Nel promuovere un messaggio di solidarietà di classe tra i lavoratori, i sindacati rappresentano la forza più importante che possa allontanare lavoratrici e lavoratori dal messaggio dei partiti della destra radicale populista. Analizzando i risultati elettorali dal 2009 al 2015 in undici paesi dell’Europa occidentale, l’articolo dimostra come le probabilità che gli iscritti ai sindacati divengano sostenitori della destra radicale siano significativamente inferiori rispetto a quelle di un campione comparabile di persone non iscritte ai sindacati.

ENGLISH - Electoral research shows that radical right parties have managed to get important support from the working-class. This is alarming for the labour movement, because the radical right has been its worst enemy in history and its agenda is still diametrically opposed to the one of the labour movement. We argue that trade unions play an important role in counterbalancing the appeals of the radical right parties vis-à-vis the working class. In promoting a message of class solidarity among the workers, trade unions are the most important force that can turn workers away from the message of populist radical right parties. Analysing elections from 2009 to 2015 in eleven West European countries, we show that union members are in fact significantly less likely to support the radical right than comparable non-union members.

Abbonati
Strategia di partito e voto di classe: lo strano caso del Pd del 2018 «partito delle élite»
Party strategy and class voting: the strange case of the Pd ≪elite party≫ in 2018
Lorenzo De Sio

L’articolo presenta una riflessione teorica e un’analisi empirica (sulle elezioni politiche del 2018) sul rapporto tra classe sociale e voto, con particolare riferimento al Pd. Il declino del voto di classe in Europa occidentale negli ultimi decenni è stato spiegato da un lato in termini di cambiamenti sociali, dall’altro in termini di cambiamento delle strategie di partito. L’articolo si concentra su questo secondo aspetto. A una riflessione generale sul rapporto tra strategia di partito e classiche fratture sociali (e su come il contesto delle trasformazioni della nostra epoca ha limitato le possibilità strategiche dei partiti mainstream, con un dilemma chiave tra responsiveness e responsibility) ne segue una più specifica sulle scelte strategiche del Pd verso le elezioni del 2018, che conduce all’ipotesi che il profilo del voto di classe per il Pd si sia modificato tra 2013 e 2018. Il quesito viene testato empiricamente stimando modelli di regressione Ols e logistica di intenzioni di voto e preferenze partitiche in base a autopercezione di classe, livelli di istruzione e autopercezione degli standard di vita, sui dati di una survey Cawi condotta dal Cise nel febbraio 2018. I risultati della analisi confermano l’ipotesi, e mostrano come il voto al Pd nel 2018 si sia confinato – con effetti statisticamente significativi – alle classi che si autopercepiscono come più alte, e non in termini di istruzione, ma in termini di standard di vita.

ENGLISH - The article presents a theoretical reflection and an empirical analysis (on the Italian general elections of 2018) on class voting, with a specific focus on the Pd. The decline of class voting in Western Europe in the last decades has been explained either in terms of societal change or in terms of changing party strategy. The article focuses on this latter aspect, starting from the role of party strategy in mobilizing societal cleavages. After discussing the impact of largescale contemporary transformation in terms of constraints to party strategy for mainstream party (with a key responsiveness-responsibility dilemma), the specific strategic choices of the Pd in 2018 are discussed, leading to the hypothesis of a change in the class profile of the Pd between 2013 and 2018. An empirical analysis is conducted on Cawi data collected by the Cise in February 2018, by estimating Ols and logit models of vote choice and party preference, based on self-reported social class, education, and self-reported living standards. Results confirm the hypothesis, showing how preference (and vote choice) for the Pd became confined, in 2018, to upper classes, not characterized in educational terms, but in terms of higher living standards.

Abbonati
La frattura economica e la frattura territoriale nelle elezioni del 2018
Economic cleavage and territorial cleavage in 2018 italian general election
Paolo Feltrin, Serena Menoncello

Le elezioni politiche 2018 in Italia hanno confermato la radicalizzazione delle motivazioni economiche del voto che già si poteva osservare nelle ultime tre elezioni nazionali. Inoltre, si è verificata una divaricazione delle preferenze politiche a base territoriale (Nord, Sud): anche in questo caso non si tratta di una novità assoluta nella geografia elettorale italiana, tuttavia la divisione bipolare Nord/Sud non si era mai tanto acuita come nelle ultime tornate elettorali, sovrapponendosi alla ragioni economiche del voto nel ridisegnare una inedita frattura economico-territoriale del paese. L’articolo esplora le determinanti di questa doppia spaccatura, a partire dalla ri-mobilitazione del voto meridionale e dalle variabili socio-economiche che più influiscono nella concentrazione territoriale del voto. Infine, l’attenzione viene portata su di alcuni aspetti caratteristici del rapporto partiti-elettori nel Meridione, per suggerire come la saldatura inedita della frattura economica con quella territoriale trovi una sua possibile spiegazione in una delle conseguenze della crisi del debito pubblico, ovvero nello spiazzamento dei ceti medi meridionali specializzati nella intermediazione dal centro in periferia dei flussi finanziari e dei consensi politici.

ENGLISH - 2018 Italian general election confirmed, like in the last three elections, the radicalization of economic reasons for vote. Moreover, it occured a political preferences divergence on territorial basis (North, South): here too this is not a new phenomenon for italian electoral geography, but the divide North/South hasn’t been so important as during the more recent elections. Our article explores the determinants of this double divide from southern remobilization of vote and from socioeconomic variables, in an attempt to explain the territorial concentration of vote. Finally, the focus has brought in some key aspects in South Italy partiesvoters relation. We suggest that the original welding among economic and territorial cleavage could find an explanation in one of the consequences of public debt, that is the displacement of the southern middle class specialized in mediating between centre and peripheral areas of financial flows and political support.

TENDENZE
Abbonati
Marx, la quinta onda di Kondratieff e la disoccupazione tecnologica
Marx, the fifth Kondratieff wave and the technological unemployment
Antonio Russo

L’articolo delinea l’impatto della quinta onda di Kondratieff sul mercato del lavoro e sulla sostenibilità dei sistemi di welfare-state. Partendo dalla teoria marxiana del progresso tecnico, l’articolo analizza le conseguenze della recente rivoluzione tecnologica sul capitale e sul lavoro, e l’impatto sulle diseguaglianze sociali. Le evidenze empiriche discusse nell’articolo suggeriscono che la quinta onda di Kondratieff ha avuto un impatto negativo sulla domanda di lavoro e sul salario, e ha incrementato la mobilità globale del capitale. Entrambe le dinamiche hanno acuito la crisi fiscale dello Stato nelle economie avanzate. Di conseguenza, queste trasformazioni minacciano la sostenibilità dei sistemi di welfare e rafforzano la crescita delle diseguaglianze. Se l’attuale dinamica dell’innovazione tecnologica dovesse continuare ad acuire le diseguaglianze sociali, potrebbe essere a rischio la coesione sociale nei paesi avanzati e destabilizzarne i sistemi democratici.

ENGLISH - The article outlines the impact of the fifth Kondratieff’s wave on labor market and on sustainability of welfare state systems. Starting from the Marxian theory of technological progress, the article analyzes consequences of recent technological revolution on capital and labor, and the impact on social inequalities. The evidences discussed suggest that the fifth Kondratieff’s wave has had a negative impact on job demand and on salary, and has increased the capital’s global mobility. Both dynamics have increased the State fiscal crisis in advanced economies. Consequentially, these transformations threaten welfare state sustainability and strengthen the growth of inequalities. If the current dynamic of technological innovation will continue expanding inequalities, it could endanger social cohesion within the advanced countries and destabilize their democratic systems.

FONDAZIONE GIUSEPPE DI VITTORIO
Abbonati
La parabola della Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil
The evolution of the Federazione unitaria Cgil Cisl Uil
Fabrizio Loreto

Il saggio esamina la parabola della Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil, dalla costituzione nel 1972 alla rottura del 1984; tale vicenda storica è collocata all’interno della cornice economica globale, caratterizzata dalla crisi del capitalismo fordista, e all’interno del quadro politico italiano, segnato dalla debolezza delle diverse formule di governo (centro-sinistra, solidarietà nazionale, pentapartito). I principali avvenimenti che si susseguono – dagli accordi generali del 1975 alla linea dell’Eur del 1978, dalla vertenza alla Fiat del 1980 allo scontro sulla scala mobile nel 1984 – mostrano i meriti e i limiti di un progetto sindacale e politico che non ha rappresentato una mera parentesi nella storia nazionale ma un’esperienza significativa, piena di insegnamenti anche per il presente e per il futuro.

ENGLISH - The essay examines the evolution of Cgil-Cil-Uil unitary federation, from the constitution in 1972 to the 1984 break; this historical reconstruction is placed within the global economic context, characterized by the crisis of Fordist capitalism, and within the Italian political situation, marked by the weakness of the government coalitions (center-left, national solidarity, «pentapartito»). From the general agreements of 1975 to the «linea dell’Eur» (1978), from the Fiat dispute in 1980 to the crash on the wage-indexation-system in 1984, the main events show the merits and limits of a union and political project that has not represented a simple parenthesis in national history, but a relevant experience, useful also to face present and future challenges.

Abbonati
Il sindacalismo di base e il sindacalismo autonomo di fronte alla Federazione unitaria. 1979-1984
The non confederation trade unionism and the ≪Federazione unitaria≫. 1979-1984
Pasquale Iuso

Il saggio analizza il ruolo svolto dal sindacalismo non confederale a partire dagli anni sessanta sino alla prima metà degli anni ottanta. In particolare l’autore esamina l’evoluzione storica e le caratteristiche di queste forme di rappresentanza del lavoro nel quadro dei cambiamenti che in questa fase investono il paese da un punto di vista politico, economico e sociale, e che aprono a un maggiore pluralismo in campo sindacale dando vita a forme organizzative e istanze rivendicative che pongono in discussione la legittimità delle tre principali confederazioni, oltre che della stessa Federazione unitaria.

ENGLISH - The essay analyzes the role played by non-confederal trade unionism from the sixties to the first half of the eighties. In particular the author examines the historical evolution and the characteristics of these forms of labour representation in the context of the Italian political, economic and social changes in this period. Indeed these transformations open up to a greater pluralism in the trade union field giving rise to organizational forms and claims that challenged the legitimacy of the three main confederations, as well as the Unitary Federation itself.

Abbonati
La stagione unitaria, dai documenti alle testimonianze. Interviste ai protagonisti
The years of union unity, in documents and interviews with the protagonists
Paolo Saija

La parte relativa alle interviste di questa ricerca si è rivelata una sorta di rafforzamento di quanto si andava trovando nei documenti. Tuttavia, incontrare alcuni protagonisti di quella formidabile stagione ha reso tangibile quello che era stato il trasporto, il lavorio del confronto e dello scontro, nella necessaria discussione per arrivare a una sintesi politica. Attraverso le interviste la pretesa infatti non era tanto di far venire alla luce particolari novità o informazioni inedite, quanto di rendere viva una stagione: Vanni, Ceremigna, Benvenuto, Roscani, Macaluso, Gabaglio, Carniti, ciascuno con la propria testimonianza è riuscito a raccontare come gli anni della Federazione unitaria siano stati di svolta, di crescita, di progresso della coscienza sindacale, sociale e politica.

ENGLISH - The part with the interviews of this research seemed to be a sort of strengthening of what was being found in the documents. However, meeting some protagonists of that formidable season made it come out what had been the passion, the work of dialogue and confrontation, as well as the necessity, in the discussion, to arrive to a political synthesis. During the interviews there was no pretension to bring to light particular news, or unpublished information. In fact, Vanni, Ceremigna, Benvenuto, Roscani, Macaluso, Gabaglio and Carniti, each in their testimony, have managed to tell how the years of the Unitarian Federation have been, full of innovation, growth, moving forward for the social and political coscience of our unionism.

Potrebbero interessarti