QRS N. 3/2006
Luglio-Settembre 2006
Descrizione
  • Dalle liberalizzazioni alla crescita
  • Innovazioni d'impresa e relazioni industriali
  • La sindacalizzazione
EDITORIALE
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Dalle liberalizzazioni alla crescita: la concorrenza è necessaria ma non basta
Giacinto Militello

Venerdì 30 giugno 2006 rimarrà una data da ricordare. Dopo tanto parlare di lotta alle rendite, si è finalmente passati ai fatti e in maniera clamorosa: un decreto legge deciso all’unanimità dal Consiglio dei ministri, non preceduto da alcuna consultazione con le categorie interessate, congegnato in maniera tale da intervenire contemporaneamente in più settori dei servizi non solo con misure di liberalizzazione ma anche di lotta all’evasione fiscale. ...

TEMA I «McJobs». La precarietà del lavoro nella società del rischio
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Presentazione
Luciano Gallino

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Impieghi precari, impiego standard e ruolo del sindacato
Christian Dufour, Adelheid Hege

Per indagare sulle relazioni tra forme di impiego atipiche e intervento sindacale prendiamo in esame la situazione di nove paesi, sette dei quali europei. Tutti fanno parte di quel piccolo numero di paesi che vantano uno sviluppo economico di vecchia data, nei quali la condizione di lavoratore salariato si è progressivamente imposta come forma dominante di integrazione della popolazione nella vita economica e sociale. ...

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Il commercio al dettaglio in Europa: via alta o salari bassi?
Marteen van Klaveren

Il commercio al dettaglio costituisce ormai una componente principale di tutte le economie occidentali. Nel 2002 questo settore copriva il 9 per cento del totale della forza lavoro nell’Unione Europea a 25; negli Stati Uniti, nel 2005, la quota era pari al 13,4 per cento dell’occupazione del settore privato. Nei cinque paesi che sono stati oggetto dello studio internazionale, di cui qui riepiloghiamo i risultati, il Regno Unito aveva la percentuale più alta, col 10,5 (dati 2002), seguito da Olanda (8,8 per cento), Germania (8,6), Danimarca (7,1) e Francia (6,4). ...

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Neo-taylorismo e organizzazione del lavoro nei call center
Eliana Como

Negli ultimi anni il lavoro nei call center ha assunto una forte rilevanza, diventando di fatto una sorta di paradigma – anche simbolico – del lavoro poco remunerato, poco gratificante e soprattutto poco o per niente tutelato. Dopo la crisi del sistema di valori centrato sulla figura dell’operaio-massa, alfiere simbolico della centralità operaia degli anni settanta, e più in generale delprocesso di trasformazione del lavoro, i call center sono diventati il simbolo del nuovo lavoro, quasi fossero le nuove fabbriche del terziario a bassa qualificazione, dove si affollano decine...

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Le badanti come nuove figure sociali
Giovanni Mottura.

Nel corso degli anni novanta si è fatto sempre più chiaro in Italia che la crescente domanda di forza lavoro immigrata, per la parte che concerneva l’occupazione dei servizi domestici e di cura alle persone, mirava a supplire a carenze del sistema nazionale di welfare. L’immigrazione femminile diventava sempre più essenziale per garantire forme di assistentato di base, aiuto domiciliare o semplicemente compagnia in casa, rivolte agli anziani, ai bambini e a persone in difficoltà: disabili malati non autosufficienti o cronici. ...

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Caratteri del lavoro di cura delle badanti
Mara Tognetti Bordogna.

Nel nostro contributo analizzeremo il fenomeno delle cosiddette badanti, nella sua complessità e specificità rispetto al lavoro di cura, i fattori che sono all’origine di tale presenza, i cambiamenti e gli impatti che tale figura determinano sulla relazione di cura, sul welfare e sulle dinamiche familiari, cercando, all’interno di queste questioni, di evidenziare alcune linee di politica sociale. Per comprendere appieno le peculiarità del fenomeno badante in Italia, oltre ad analizzare le peculiarità dei flussi migratori, è necessario capire inoltre le caratteristiche...

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Il caso francese alla luce delle recenti rivolte contro la precarietà
Maria-Teresa Pignoni

In Francia è in corso un vivace dibattito sui temi dell’aumento della flessibilità del lavoro e sull’emergere di nuove forme di impiego. Gli specialisti si dividono fra coloro che considerano l’aumento della precarietà del lavoro come un fenomeno strutturale, e coloro che negano la sua generalizzazione a tutte le categorie della manodopera (L’Horty, 2004). Se il dibattito resta aperto sulla natura congiunturale o strutturale, il carattere interno o esterno, l’ineluttabilità o meno della flessibilità, tutti riconoscono che in alcuni settori la forte diversificazione...

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Ars precariandi. Percorsi artistici in tempi precari
Elena Persano

Cambia il lavoro, cambiano le persone, cambia lo stile di vita. Le «voci di dentro» della precarietà mescolano i tasselli di esistenze sospese e frammentate, narrano il corto-circuito crescente tra presente e futuro, sondano quell’ombra di inquietudine che ha modificato, insieme al mercato del lavoro, l’antropologia delle nuove generazioni. ...

FONDAZIONE GIUSEPPE DI VITTORIO - Mercato del lavoro in Europa: problemi e prospettive
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Presentazione
Adolfo Pepe

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Il coordinamento aperto delle politiche sociali
Marzia Barbera

I lavori di questa mattina sono organizzati in due parti. La prima è dedicata all’analisi della Strategia europea in tema di occupazione, la seconda all’analisi delle strategie nazionali. A Massimo Pallini e a me compete di darvi qualche informazione su quanto sta accadendo a livello comunitario nella costruzione di quel modello sociale comune di cui ci ha parlato Adolfo Pepe. ...

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Politiche sociali e politiche di liberalizzazione dei mercati: il caso Bolkestein
Massimo Pallini

In Italia soltanto in questi ultimi mesi la proposta di direttiva Bolkestein è uscita dagli angusti ambiti del dibattito accademico-scientifico cui era stata confinata, guadagnando la ribalta del dibattito politico-sindacale nazionale. Ha contribuito in modo decisivo a destare l’attenzione pubblica italiana l’eco della rilevanza che è stata attribuita in Francia a tale proposta di direttiva durante la campagna referendaria per il Trattato costituzionale europeo. ...

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Il lavoro flessibile nel caso italiano
Dino Greco

Svolgiamo questo convegno all’indomani di un parziale e tuttavia benaugurante risultato di una delle prime lotte di raggio e proporzioni europei contro la precarizzazione del lavoro e, più in generale, contro l’impronta liberista nella legislazione europea. Mi riferisco, ovviamente, alle conclusioni (provvisorie) cui è giunto il Parlamento europeo intorno alla famigerata direttiva Bolkestein. ...

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La flexicurity nei paesi scandinavi
Paolo Borioni.

È forse utile per la sua forza descrittiva cominciare dalla tabella sottostante. Essa mostra dati degli ultimi mesi relativi a una zona della Danimarca, da cui si evince come sia possibile, anche in regime di altissimi salari, conservare un saldo netto di posti di lavoro nell’ambito di una notevole mobilità e in presenza di rilevanti fenomeni di delocalizzazione. ...

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Il mercato del lavoro in Germania
Wilhelm Adamy

Il mio intervento intende affrontare alcuni degli aspetti salienti del mercato del lavoro in Germania. È già emerso che le questioni delle qualifiche e della crescita economica sono strettamente correlate alle condizioni lavorative e all’organizzazione delle strutture sindacali. Riguardo alla situazione tedesca, possiamo dire chiaramente che abbiamo un problema a livello di crescita. Il reddito nazionale, quindi il Prodotto interno lordo, è una cifra aumentata solo di poco, ossia dell’1,3 per cento, nonostante il processo di unificazione della Germania negli ultimi decenni. ...

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I problemi del welfare dopo Lisbona
Michael Braun

Vorrei tirare le fila di quanto detto stamattina, cercando di condensare le domande importanti che si pongono ai sindacati in Europa se parliamo di mercato del lavoro, di strategie per l’occupazione, soprattutto di strategie per una buona occupazione. Ciò che ha colpito stamattina, partendo dagli scenari europei, era la sostanziale asimmetria che si pone fra le politiche economiche, come vengono organizzate a livello europeo, e la politica per l’occupazione e per il mercato del lavoro. ...

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Il pilastro del diritto del lavoro
Lola Liceras

In realtà, probabilmente, quanto è accaduto in Spagna negli ultimi anni è l’esempio più chiaro dell’asimmetria che esiste tra politica economica e politica occupazionale: i risultati positivi della Spagna negli ultimi anni sono infatti legati agli indicatori generali di politica economica, ma questo, come vedremo, si è tradotto in un tipo di impiego che non è quello che auspichiamo. La Spagna si può indicare come un esempio, di fatto negli ultimi tempi viene presentata come tale perché mantiene una crescita economica elevata e sostenuta. ...

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Dalla strategia di Lisbona alle politiche di sostegno all’occupazione
Fulvio Fammoni

Parto da una delle argomentazioni di Lola Liceras nel suo intervento: l’evidente relazione fra le politiche economiche e le politiche occupazionali. In questa fase abbiamo qualche conferma e qualche novità. Eravamo abituati a politiche di sviluppo legate a politiche di crescita dell’occupazione, spesso con occupazione di qualità. Oggi non è sempre così, neanche a fronte di crescita sia pur moderata. Si conferma invece la certezza inversa: a fronte di scarsa crescita, anche senza arrivare alla situazione di declino nella quale ci troviamo, l’occupazione non solo cresce poco,...

CONFRONTO - «San Precario lavora per noi», di Aris Accornero
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Un compromesso storico per allontanare la precarietà
Mimmo. Carrieri

Perché in Italia è così diffusa la percezione di precarietà, tanto da generare un forte sentimento di insicurezza collettiva? Si può davvero parlare di precarietà, nell’era del trionfo della flessibilità a tutti i costi? E di precarietà ce n’è davvero tanta (nel nostro paese e negli altri paesi europei)? Sono queste le domande intorno a cui ruota l’ultimo libro di Aris Accornero San Precario lavora per noi, edito da Rizzoli, dedicato al lavoro flessibile e temporaneo (interinale, tempo determinato, collaborazioni coordinate ecc.), uno spettro sfuggente – ma assai sostanzioso – che...

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Come contrastare la precarietà
Claudio .Treves

Il consueto acume di Aris Accornero ci guida nell’universo dei nuovi e vecchi lavori, ne descrive le caratteristiche riferendosi anche a molte ricerche internazionali, nazionali e territoriali condotte in argomento. Il libro, assai agile, ruota attorno a una domanda di stringente attualità: la precarietà in Italia è in aumento, chi riguarda, cosa sarebbe utile fare? Come è chiaro dalla stessa formulazione, la domanda si frantuma in molte altre, relative al dato in sé della precarietà, alla sua dinamica recente e pregressa, alle politiche messe in campo e a quelle auspicabili...

TENDENZE
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Il patto della Moncloa
Gianni Loy

La notizia della sottoscrizione dell’Accordo para la mejora del crescimiento y el empleo (letteralmente: per il miglioramento della crescita e per l’occupazione) ha trovato grande eco nell’informazione. Particolarmente in Italia, com’è giusto che sia, posto che il modello spagnolo, incentrato sull’esasperata flessibilità del lavoro, ha costituito per anni un riferimento dominante, quasi oggetto d’invidia, per i liberisti nostrani impegnati nella guerra santa dell’abbattimento delle rigidità e del costo del lavoro quale condizione prima e indispensabile per la ripresa e per la crescita...

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Dinamiche innovative, relazioni industriali, performance. Un’indagine sulle imprese manifatturiere di Reggio Emilia
Luca Delsoldato, Paolo Pini.

Al fine di accrescere la competitività dei sistemi produttivi locali sui mercati nazionali e internazionali sono ritenuti centrali lo sviluppo e la trasmissione delle conoscenze tecnologiche e organizzative, anche attraverso processi di apprendimento e coinvolgimento/partecipazione dei dipendenti e loro rappresentanze nelle imprese. I fattori innovazione e partecipazione risultano di particolare interesse proprio in sistemi locali caratterizzati da un apparato produttivo di tipo distrettuale e da una forte e radicata tradizione sindacale. ...

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L’evoluzione recente dei tassi di sindacalizzazione in Italia e in Veneto
Andrea Vaona

L’inizio degli anni 2000 è stato un periodo contrastato per le relazioni industriali in Italia. Innanzitutto è finito il coinvolgimento sistematico dei sindacati nella formulazione delle politiche pubbliche, come era avvenuto negli anni novanta, all’insegna di un (presunto) maggiore decisionismo governativo. Da questo sono anche discese, almeno in una prima fase, notevoli spaccature tra le maggiori confederazioni sindacali, con Cisl e Uil propense a cercare comunque uno spazio «dialogico» con il governo Berlusconi, e Cgil più restia a questa strategia. ...

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