- Il Protocollo sulla rappresentanza
- La nuova classe esplosiva
- Il secolo breve dei partiti di sinistra
Il superamento dell’incerta rappresentanza. Intervista a Vincenzo Scudiere a cura di Adolfo Braga
Adolfo Braga.
L’impatto della governance europea sui salari e sulla contrattazione collettiva
In reazione alla crisi economica è emerso un nuovo sistema europeo di governance economica. Come parte di una politica volta a intensificare il coordinamento della politica economica, salari e contrattazione collettiva sono stati messi al centro dell’agenda politica dell’Unione europea. Nuove forme di interventismo diretto nel campo delle istituzioni e degli esiti della contrattazione collettiva nazionale ambiscono ora ad accrescere la flessibilità verso il basso dei salari, con l’intento di aiutare i cosiddetti paesi in deficit e migliorare la loro competitività nei riguardi dei cosiddetti paesi in surplus. Di conseguenza, i salari dovrebbero divenire la principale variabile di aggiustamento al fine di aggredire gli squilibri economici esistenti. Tale interventismo consiste in tre strumenti principali: le Raccomandazioni rivolte specificamente a singoli paesi nell’ambito del semestre europeo; i Memorandum fra la cosiddetta troika e i paesi che necessitano di assistenza finanziaria internazionale; l’acquisto di buoni del tesoro tramite la Banca Centrale Europea. In conseguenza di ciò, molti paesi europei stanno facendo i conti con tagli e congelamenti salariali (specie nel settore pubblico), politiche salariali restrittive e con un radicale decentramento della contrattazione collettiva, che mina la sua antica vocazione ad essere multi-datoriale, interconfederale e/o settoriale.
ENGLISH - In response to the economic crisis, a new system of European economic governance has emerged. As part of a more intensified coordination of economic policy, wages and collective bargaining have been set at the core of the EU policy agenda: new forms of direct intervention into the institutions and outcomes of national collective bargaining aim to increase downward flexibility of wages, with the intention of helping the so-called deficit countries to improve their competitiveness against the so-called surplus countries. Hence, wages should become the core adjustment variable to tackle economic imbalances. In principle, this new interventionism consists of three major instruments: firstly, the Country-Specific Recommendations issued in the framework of the European Semester; secondly, the Memorandums of Understanding between the Troika and the countries which need international financial assistance; and thirdly, the purchase of state bonds through the European Central Bank. In consequence, many European countries are faced with massive cuts and freezes in wages (particularly in the public sector), a restrictive minimum wages policy, and a radical decentralisation of collective bargaining which undermines multi-employer collective bargaining; inter-confederate and/or sectoral.
Thorsten Schulten, Torsten Müller
L’impresa socialmente responsabile e il suo governo multi-stakeholder. Un modello di impresa per il sindacato e la politica democratica
Il modello di impresa socialmente responsabile e di governance multi-stakeholder è qui proposto come alternativa al modello di shareholder value, che nonostante sia stato uno dei fattori scatenanti della crisi finanziaria globale, ci viene ancora proposto dai «riformatori» neoliberisti. L’impresa socialmente responsabile è basata sul contratto sociale equo tra i suoi stakeholder, coerente con la teoria rawlsiana della giustizia, ed è più efficiente dell’alternativa basata sullo shareholder value, poiché non sacrifica gli investimenti specifici in capitale umano e le complementarietà tra le risorse cognitive, e si può avvalere dalle preferenze di conformità a istituzioni eque, suscitate dall’adesione al contratto sociale. La governance multi-stakeholder bilancia equamente diritti e interessi differenti, e può essere specificata attraverso molteplici forme istituzionali e organizzative: dalla combinazione tra norme generali e autoregolazione, alla preferibile riforma del diritto societario secondo il principio di codeterminazione , all’impresa sociale e alla rete di imprese. La rilevanza della proposta per il sindacato e la politica democratica è evidenziata dagli effetti del modello di corporate governancesulla crisi del welfare, dalla complementarietà con le riforme del diritto del lavoro (ad esempio riforma dell’art. 18) e dal caso dell’industria automobilistica, in cui alle figure della Chrysler e della Volkswagen (sintomatiche della logica multi-stakeholder) si oppone quella della Fiat (esempio di «abuso di autorità»).
ENGLISH - This essay puts forward the model of socially responsible company and multi-stakeholder corporate governance as a better alternative to the «shareholder value» firm model, which is still purported by neoliberal «reformers» even though it severely concurred to causation of the global financial crisis. The socially responsible company is based on a fair social contract among its stakeholders consistent with Rawlsian theory of justice. It is more efficient than the «shareholder value» alternative, since it doesn’t sacrifice human capital specific investments and complementarity of cognitive assets, and may resort to preferences for conformity to fair institutions elicited by the adhesion to a social contract. Its governance model balancing fairly different rights and interests is implementable by means of different institutional and organizational form: from a combination of company law and self-regulation, to an harder company law reform based on the co-determination principle (here recommended); social enterprises and small size firms networks. The importance of this proposition to democratic and unions’ policy is instantiated by the effects that the adopted model of corporate governance has on the welfare state crisis, its complementarity with labor law reforms, and the case of car industry, where the Chrysler and Volkswagen examples (symptomatic of a multi-stakeholder governance logic) are compared to Fiat (exemplar of the abuse of authority logic).
Lorenzo Sacconi .
Globalizzazione, sindacati e contrattazione transnazionale
Dinanzi alle molteplici e radicali insidie che la globalizzazione pone ai diritti del lavoro e delle relazioni industriali, specie nei paesi in cui essi avevano raggiunto livelli più avanzati di sviluppo, la prospettiva di una qualche forma di contrattazione collettiva sovranazionale diviene per i sindacati di tutto il mondo una esigenza sempre più ineludibile. La diffusione di accordi di questo tipo, per quanto ancora circoscritta per diffusione e contenuti, costituisce una delle poche note incoraggianti in uno scenario di crisi perlopiù segnato da una erosione, aggressiva e senza precedenti, dei diritti sociali e sindacali. Privi di una copertura normativa esplicita e diretta, i contratti transnazionali a livello aziendale di gruppo costituiscono un caso emblematico di quel diritto globale, oggi contrassegnato dalla proliferazione di attori e procedimenti alternativi a quelli tradizionali dell’hard law nazionale ed europeo. Un modello di volontarismo e autonomia collettiva, ben noto a un sistema nazionale di relazioni industriali come il nostro, che come il nostro ne rivela tutti i pregi e i limiti, qui aggravati da una più accentuata asimmetria di poteri fra impresa e lavoro, nonché da una più difficile esigibilità imputabile alle difficoltà oggettive, ma anche soggettive e politiche, di porre in essere forme di solidarietà e di conflitto a livello sovranazionale.
ENGLISH - Amid the many radical and pitfalls that globalization poses to labor rights and industrial relations, especially in countries where they had reached a more advanced level of development, the perspective of some form of supranational collective bargaining for trade unions of all the world becomes a more and more inescapable need. The spread of such agreements, although still limited by diffusion and content, is one of the few encouraging notes in a crisis scenario, mostly marked by erosion, aggressive and unprecedented, of labour and trade union rights. Without an explicit and direct regulatory coverage, transnational company agreements are a typical case of that global law, now marked by the proliferation of actors and alternative procedures to traditional hard law at national and European level. A model of voluntarism and collective autonomy, well known to a national system of industrial relations such as ours, that as our, reveals all its merits and well the limits, here compounded by a more pronounced asymmetry of power between labor and capital, as well as a more difficult effectiveness, due to objective difficulties, but also subjective and political, to engage in forms of solidarity and conflict at the supranational level.
Salvo Leonardi
La dimensione poliedrica ed emergente delle relazioni di lavoro
La considerazione secondo la quale la globalizzazione dei mercati ha stimolato la crescita di una dimensione transnazionale delle relazioni di lavoro, soprattutto di quelle collettive, riscontra un consenso unanime. Tuttavia, al momento gli studi si sono concentrati sugli aspetti giuridici specifici o sugli aspetti empirici del fenomeno. Questo saggio si pone l’obiettivo di elaborare una classificazione in tipologie (tassonomia) dei contenuti della dimensione transnazionale, all’esito della quale formulare alcune considerazioni sul ruolo che la dimensione transnazionale può svolgere nello sviluppo socialmente ed economicamente coeso dell’integrazione europea.
ENGLISH - It is universally accepted that the globalisation of markets has stimulated the growth of a trans-national dimension in industrial relations. To date, however, studies have concentrated either on specific legal aspects or empirical features of this phenomenon. The aim of this article is to formulate a classification of the transnational dimension’s forms according to type (offer a taxonomy) before advancing some reflections on the part that such transnational dimension may play in developing a European integration that fosters social and economic cohesion.
Edoardo Ales
Dialogo sociale settoriale e accordi transnazionali d’impresa
Nel quadro della generale tendenza del dialogo sociale europeo a produrre accordi volontari e autonomi di nuova generazione, l’articolo analizza le due principali forme di negoziazione transnazionale, di settore e di impresa, mettendone a fuoco differenze, similitudini e reciproche interazioni. Esamina, infine, la questione di un eventuale intervento regolativo dell’Unione Europea sulla negoziazione transnazionale, per lo più proposto in termini di un legal framework in materia. La conclusione è che una valida alternativa all’astensionismo e all’interventismo possa essere rappresentata da un’attività normativa e di sostegno di carattere soft, soprattutto da parte della Commissione europea.
ENGLISH - As part of the general trend of European social dialogue to produce voluntary agreements and autonomous of a new generation, the article analyzes the two main forms of transnational negotiation – at industry-wide and company level – focusing on differences, similarities and mutual interactions. It concludes by examining the question of a possible EU regulatory intervention on transnational bargaining, as debated and proposed in terms of a «legal framework» on the subject. The conclusion is that a viable alternative, between full abstention and legal interventionism, can be represented by regulatory activity and a «soft» support from the European Commission.
Anna Alaimo
Gli accordi transnazionali d’impresa sulle ristrutturazioni a livello di Unione Europea
Quello delle ristrutturazioni rappresenta il soggetto principale degli accordi transnazionali di gruppo di livello europeo. A partire dal 2000, le federazioni europee di categoria e altre organizzazioni sindacali hanno negoziato e siglato un crescente numero di accordi di questo tipo. Quest’articolo presenta una panoramica di questi accordi, concentrandosi su quelli che consideriamo «sostantivi». Essi prevedono garanzie a fronte dell’eventuale chiusura di stabilimenti, a protezione dell’occupazione e per i lavoratori trasferiti dentro o fuori dall’azienda. Alcuni prevedono regole procedurali in materia di consultazione delle rappresentanze dei lavoratori nonché il monitoraggio sull’implementazione degli accordi. Questi richiedono alla delegazione capacità di negoziare fra livello nazionale ed europeo, con riguardo ad almeno tre generi di coordinamento: fra sindacati nazionali ed europei; fra sindacati nazionali e Cae; fra Cae e una o più federazioni europee di categoria. Questa capacità di coordinamento è evoluta nel corso del tempo. Con un crescente impegno delle federazioni europee di categoria, che hanno adottato regole interne di negoziazione, oggi riconosciute da un numero crescente sia di aziende sia di parti firmatarie di Tca.
ENGLISH - Transnational restructuring is the most important subject of transnational company agreements (Tcas) at the Eu level. Ewcs, European Trade Union Federations (Etufs) and other union organisations have negotiated and signed a growing number of European restructuring agreements since 2000. This article presents an inventory of these agreements, concentrating on the substantive ones. They generally provide guarantees against plant closures and for employment protection, guarantees for the employees transferred within or outside the company (including similar employment conditions and rights), as well as measures to avoid forced redundancies. Some also include procedural rules about the consultation of the employee representatives and the monitoring of the agreement. They required a delegation of the capacity to negotiate from the national to the European level and at least three types of coordination: between the national level and the European level, between the Ewc and national trade unions, between the Ewc and one or several Etufs. This coordination has evolved over time. There has been a growing involvement of the Etufs, which have adopted internal mandating rules and are now recognized by a growing number of companies as signatory parties of Tcas.
Isabel da Costa, Udo Rehfeldt
Le procedure di controllo degli accordi quadro
Il saggio approfondisce l’evoluzione del contenuto degli accordi quadro transnazionali, ponendo in luce come la loro origine e il loro sviluppo si caratterizzino per la maggiore attenzione all’applicazione effettiva degli impegni stabiliti anche nei confronti delle società collegate e della catena dei fornitori. Le soluzioni in materia di monitoraggio, follow up e sanzionatorie costituiscono uno strumento che contribuisce a creare un corpus di norme poste all’interno del sistema di relazioni sindacali, e discute la possibilità di strumenti di diritto internazionale ed europeo che sostengano tali manifestazioni dell’autonomia collettiva.
ENGLISH - The essay analyzes the origin and evolution of IFAs and EFAs, underlining the increasing role of multinational companies. The paper underlines the «new generations» of transnational agreements about monitoring, follow-up and the sanctions towards jointventures and the chain of supplier. The Author stresses their importance in the industrial relation system and the possibility of new shape of international law.
Stefania_Scarponi
La necessità di una rappresentanza collettiva dei lavoratori nell’ordinamento giuridico comunitario
Il saggio si propone di illustrare come sia necessario, accanto a uno studio delle regole che caratterizzano la contrattazione collettiva a livello comunitario, un approfondimento sui soggetti che stipulano i contratti collettivi a livello europeo. Partendo da una breve disamina delle norme che a livello comunitario si occupano di diritti e rappresentanza sindacale, il saggio illustra la necessità di superare la nota tendenza del diritto comunitario di astensione dal legiferare in materia di relazioni sindacali e di predisporre una legislazione di implementazione e di sostegno al diritto fondamentale, di cui all’art. 28 della Carta dei diritti fondamentale dell’Unione Europea relativo al diritto di negoziare e di concludere contratti collettivi, ai livelli appropriati, e di ricorrere, in caso di conflitti di interessi, ad azioni collettive per la difesa dei propri interessi, compreso lo sciopero.
ENGLISH - The paper illustrate show necessary it is, next to a study on the rules that characterize collective bargaining at European level, a study on the subjects which conclude collective agreement at European level. Starting with a brief discussion of the rules at Community level about the rights and union representation, the paper illustrates the need to overcome the known tendency of Community law of abstention from legislating in the field of trade union relations and to prepare legislation to implement and support the fundamental right, referred to in Article 28 of the Charter of fundamental rights of the European Union, relating to the right to negotiate and conclude collective agreement at the appropriate level sand, in cases of conflicts of interest, to take collective action for the defense their interests, including strike action.
Giorgio Verrecchia
L’implementazione della Carta globale dei rapporti di lavoro in Volkswagen
Sullo sfondo di processi di internazionalizzazione le organizzazioni sindacali devono fare i conti con la loro limitata capacità di azione che è principalmente circoscritta entro i confini nazionali. Alla luce delle possibilità limitate di fissare delle norme giuridiche a livello transnazionale, l’opzione più incisiva a disposizione per creare un quadro di riferimento di diritti e standard di lavoro sembra consistere nelle forme di auto-regolamentazione attraverso la conclusione di Accordi aziendali transnazionali (Aat). Per comprendere meglio l’impatto effettivo di questi accordi sulle relazioni industriali nazionali è necessario cercare di capire se e in quale modo gli Aat siano stati applicati a livello nazionale. In questo articolo analizzeremo l’implementazione della Carta globale dei rapporti di lavoro firmata nel 2009 nel Gruppo Volkswagen. Lo studio di caso suggerisce che ciò che conta nel processo di implementazione è il coinvolgimento attivo dei diversi attori ai vari livelli.
ENGLISH - Against the background of processes of internationalization trade unions have to face their own limited capacity to act, which is largely circumscribed by national boundaries. In the light of the limited capacity for legal regulation at transnational level, one of the best options available to create a social framework seems to consist in forms of selfregulation through the conclusion of Transnational Company Agreements (TCAs). In order to better understand the real impact of these agreements on national industrial relations it is necessary to investigate whether and in which way TCAs have been implemented at national level. In this article we will analyze the implementation of the Global Labour Charter which was signed in 2009 at the Volkswagen Group. The case study suggests that what matters in the process of implementation is the active involvement of the various actors at the different levels.
Volker Telljohann
Come promuovere la negoziazione con le imprese multinazionali
L’Europa è un terreno fertile per l’esplorazione di un sistema di relazioni industriali nuovo e transnazionale perché qui l’europeizzazione delle relazioni industriali agisce da decenni e muove in quadri normativi armonizzati, sicuramente più che in ogni altra macroregione del mondo. È naturale quindi che si guardi con interesse agli accordi transnazionali con le imprese multinazionali, per riconfigurarli in una dimensione amplificata negli obiettivi e nel tenore. Dalla logica dello scambio di esperienze per la diffusione delle buone pratiche, ci si dirige verso una concettualizzazione del fenomeno che deve portare a proposte volte a costruire un ambiente idoneo alla negoziazione, agendo sul coordinamento, rafforzando le procedure interne decise dai sindacati nella loro autonomia, fino alla proposta legislativa di un quadro opzionale di regole per la negoziazione transnazionale. Gi autori sostengono l’idea che l’intervento del legislatore europeo deve essere promozionale e non invasivo rispetto all’autonomia delle parti di impegnarsi. Un’eventuale normativa quadro dovrebbe creare un ambiente favorevole per coloro che fino a oggi hanno trovato nell’indeterminatezza delle regole un fattore disincentivante. Il quadro legale opzionale dovrà individuare i soggetti titolati a firmare gli accordi, il rapporto tra gli accordi europei e quelli di diritto nazionale, alcuni aspetti delle procedure negoziali (compresa la formazione del mandato), la protezione dei lavoratori, gli elementi formali necessari a rendere valido l’accordo (data, luogo, scadenza, firma), i meccanismi per la soluzione delle dispute e dei conflitti relativi all’applicazione dell’accordo. Resterebbe aperta la possibilità di sottoscrivere Efa in altre modalità, ma a questo punto in assenza delle garanzie e della fluidità garantita dal quadro legale opzionale.
ENGLISH - Europe is fertile soil for exploring new patterns of transnational industrial relations. This is because the Europeanisation of industrial relations is a long-standing practice which operates within harmonized regulatory frameworks, certainly more so than in any other macro-region of the world. It is natural, therefore, to look with increased interest at transnational agreements with multinational companies in order to redefine the latter within a new dimension that is broader in both its objectives and its contents. Starting from the principle of exchanging best practices, we move towards conceptualizing this phenomenon as a preliminary step to creating an enabling environment for those who wish to enter into mutual commitments at European level. The process should involve greater trade union coordination, the enhancement of internal procedures autonomously established by the European federations, up to the proposal for an optional legal framework. The Authors support the idea that any possible legal initiatives in this field should respect and promote the autonomy of social partners. A legal initiative should create an enabling legal environment for those who have been discouraged from engaging in negotiations at transnational level because of the absence of rules. An optional legal framework will identify the players entitled to sign collective agreements, the relationship between European agreements and those signed at national level, the formal elements which make an agreement valid (date, venue, expiry date, signature), and mechanisms for settling disputes and conflicts. There are other conditions under which transnational agreements could be signed but, in this case, they would lack the guarantees and transparency of the legal optional framework.
Marco Cilento, Luca Visentini
Ricostruire la solidarietà in Europa. Note a margine del volume di Silvana Sciarra «L’Europa e il lavoro. Solidarietà e conflitto in tempi di crisi»
A partire da un recente volume di Silvana Sciarra, si tenta di individuare le chances e il contesto in cui si potrebbe rilanciare l’idea di un’Europa sociale. L’intensificarsi dell’integrazione tra Stati per fronteggiare la crisi economica, e in particolare quella del debito sovrano, ha sino a oggi riguardato solo il gruppo dell’eurozona, dando luogo a nuove istituzioni e a una governance più forte, ma all’insegna di discutibili politiche di austerity e con regole estranee al diritto dell’Unione. I diritti sociali e le politiche di sviluppo e di occupazione sono rimaste estranee, se non soccombenti, di fronte a tali trasformazioni. Come recuperare oggi (e per quali paesi) la dimensione sociale del «progetto europeo»?
ENGLISH - Starting from a recent book of Silvana Sciarra, this paper tries to identify the chances and the context in which it could revive the idea of a social Europe. The intensification of the integration among countries in order to face the economic crisis, and in particular the sovereign debt, has so far affected only the eurozone group, giving rise to new institutions and a stricter governance, but in the name of questionable austerity policies and rules outside the law of the Eu. The social rights and the development and employment policies have remained excluded, if not overwhelmed, before such transformations. How to recover today (and for which countries) the social dimension of the «European project»?
Giuseppe Bronzini
Il «secolo breve» dei principali partiti di sinistra e la crisi precoce della democrazia parlamentare in Italia: 1945-1992
Il saggio analizza il sistema politico italiano ponendo al centro della ricostruzione il rapporto tra partiti e democrazia. Attraverso un lungo excursus viene analizzato il lento e difficile processo di formazione dei partiti politici di massa e della loro affermazione a partire dall’unità d’Italia, seguendone alcuni passaggi chiave: la svolta liberale di Giolitti dell’inizio del Novecento e il confronto con l’ineludibile nodo della questione sociale; l’inedito fenomeno della nazionalizzazione coatta delle masse attuata dal partito politico fascista e da Mussolini a partire dagli anni venti; la nascita dei partiti politici di massa in Italia alla fine della seconda guerra mondiale parallelamente alla formazione della Repubblica democratica parlamentare antifascista. L’autore, a partire da un’analisi delle caratteristiche dei diversi modelli partitici, ne ricostruisce il ruolo svolto nelle diverse stagioni della democrazia repubblicana italiana sino a giungere all’oggi, passando attraverso la crisi degli anni settanta e la successiva crisi della rappresentanza politica negli anni novanta del Novecento in cui si è assistito all’implosione del sistema dei partiti di massa.
ENGLISH - The essay analyses the Italian political system focusing the attention on the reconstruction of parties’ relationship and democracy. Through a long excursus it analyzed the mass parties’ slow and difficult formation process and their success starting from Italian unity; it was also follow some key-process such as: Giolitti’s liberal turn during the XIXth century beginning and the inextricable confrontation with the social problem; the unprecedented phenomenon of the forced masses’ nationalization operated by Mussolini and the fascist party starting from 20th; the emergence in Italy of the mass parties at the end of the Second World War simultaneous to the emergence of the antifascist parliamentary democratic Republic. The author, starting from an analysis of the different parties models’ characteristics, retraces the Italian republical democracy’s role till nowadays, focusing on 70th crisis and the following political crisis of 90th, during which we assisted to the mass parties’ system inner explosion.
Adolfo Pepe