QRS N. 4/2012
Ottobre-Dicembre 2012
Descrizione
  • Relazioni industriali sotto pressione internazionale
  • Quaranta anni di cambiamenti del lavoro
  • Ipotesi di ridefinizione del welfare
ARGOMENTO
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Un accordo sulla produttività pieno di nulla (di buono)
Davide Antonioli, Paolo Pini.

Il testo definitivo dell’Accordo sulla produttività del 21 novembre 2012 induce preoccupazione e sconforto per quello che dice e per quello che non dice. La tesi che si sostiene è che il testo non costituisce un passo avanti nelle relazioni industriali in tema di modello di regolazione del legame tra retribuzione del lavoratore e risultati aziendali, e neppure lo strumento potenzialmente adatto per fermare il declino della produttività italiana. È un’ulteriore occasione persa per indirizzare il nostro paese su un sentiero di crescita virtuosa.

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Un Patto che stimoli la crescita della produttività e della competitività. Un invito alle parti sociali affinché non perdano l’occasione di contribuire a fermare il declino, ed al Governo di sostenere concretamente tale impegno

ANALISI
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Relazioni industriali europee e pressioni internazionali. Analisi comparata fra sei paesi
Guglielmo Meardi

I risultati di uno studio comparato condotto fra Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna e Polonia. L'analisi si è concentrata sulle pressioni che sugli assetti nazionali esercitano oggi i tre principali agenti delle relazioni industriali: multinazionali, migrazioni, organizzazioni internazionali. La conclusione è che non esiste ancora un unico modello sociale europeo, sebbene vi sia una tendenza comune all'indebolimento dei sindacati e alla convergenza in termini di decentramento e individualizzazione contrattuale. Istituzioni e scambio politico resistono tuttavia a soluzioni estreme.

TEMA - Futuro e rilancio del lavoro pubblico
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Presentazione. Cambiamenti ragionevoli

Il "Tema" di questo numero dei QRS propone una serie di saggi che cercano di fornire elementi e riflessioni plurali e sfaccettate su vari aspetti delle relazioni sindacali nel lavoro pubblico, nella congiuntura attuale. Una introduzione generale.

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Tra passato e presente: un tentativo di lettura
Mario Ricciardi

La legge delega n. 421/1993 sulla "contrattualizzazione del lavoro pubblico": un bilancio vent'anni dopo. Un excursus fra gli antefatti, il progetto, l'applicazione, gli ostacoli, l'attualità. "La sensazione oggi - scrive l'A. - è che ci troviamo di fronte a un passaggio assai difficile, tra l'eredità che quelle scelte e quelle vicende ci hanno consegnato e la necessità di individuare strade e soluzioni nuove, e che cominciare a riflettere, sia pure brevemente, sul tracciato percorso, possa aiutare a dipanare l'intricata matassa che abbiamo davanti".

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Le stagioni del lavoro pubblico
Michele_Gentile

Si ripercorrono i vari passaggi attraverso cui si è compiuta quella viene considerata una demolizione del sistema delle regole, compiuta durante questa legislatura, dalla legge 150 al blocco dei contratti, alla recente legge di stabilità e alla spending review, attraverso la stagione degli accordi separati. La necessità, per l'A., di una nuova fase del lavoro pubblico, caratterizzata da un "disegno strategico di riforma, che non si limiti al mero ripristino di ciò che il Governo ha travolto, ma che ridefinisca i contenuti di una stagione di riforme che rimettano al centro il lavoro pubblico.

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La contrattazione collettiva nel pubblico impiego in Europa. Opportunità e limiti
Giuseppe Della Rocca

Una disamina dei sistemi di regolazione del lavoro nell'UE e i vari strumenti per disciplinare quello dei dipendenti pubblici. Fra gli estremi della contrattualizzazione esplicita e quelli della regolazione unilaterale, attraverso varie forme di negoziazione più o meno informale. Il diverso grado di centralizzazione. I nuovi metodi gestionali per accrescere l'efficienza e la flessibilità delle PP.AA.. Le forti differenze fra paesi sugli esiti di queste riforme, ma anche la loro natura trasversale e relativamente comune. Il bivio tra fine del metodo consensuale e ruolo della contrattazione.

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Quale futuro per le relazioni sindacali
Carmine Russo

Crisi e sconvolgimento strutturale, e dunque destianto a durare, del sistema contrattuale. Il ruolo della contrattazione decentrata nelle PP.AA. ex art. 16 del d.l. 98/2011. L'utilizzo delle economie realizzate nell'ambito dei piani triennali di razionalizzazione amministrativa. Il futuro delle relazioni industriali del settore pubblico e la capacità di "entrare negli aspetti strutturali e pre-organizzativi dell'amministrazione, per riuscire con efficacia a tutelare e rappresentare il lavoro".

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Dirigenti tra due fuochi: la politica a zig-zag distrugge l’amministrazione
Pietro Barrera.

Ruolo e percezione della dirigenza pubblica attraverso un excursus delle riforme che l'anno ripetutamente attraversata. Scrive l'A. nelle sue conclusioni: "L'oscillazione nevrotica fra due modelli estremisticamente contrapposti - lo spoil system generalizzato e la protezione castale dell'alta burocrazia - sono invece l'ennesimo esempio del disorientamento generale che sembra caratterizzare questi difficilissimi anni".

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Welfare e settore pubblico
Paolo Matteini

Il presente e il futuro del lavoro pubblico s'intrecciano strettamente con il futuro del welfare e dello spazio pubblico del nostro paese. La carenza, finora, di riflessioni o progetti complessivi su questo tema. L'approccio parziale ed emergienziale che si è invece scelto di perseguire in questi anni, con tagli lineari e indifferenti ai loro effetti sulla qualità sociale. Gli insuccessi di molti degli sforzi compiuti in ambito contrattuale. I nessi fra riforma dello stato sociale e gestione del pubblico impiego. Come evitare che la cirsi del primo sia imputato al corporativismo del secondo.

TAVOLA ROTONDA
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La valorizzazione del lavoro pubblico (coordina Mario Ricciardi)
Paolo Bonomo, Federico Bozzanca., Daniele Ilari, Antonio Naddeo

Questa tavola rotonda, che conclude la sezione tematica della rivista, riprende molti degli spunti descritti e approfonditi nei vari saggi che la compongono. Uno sguardo articolato e plurale sul futuro delle relazioni sindacali. Il tema della dirigenza e il suo ruolo fondamentale per l'innovazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni come nodo irrisolto delle stagioni che abbiamo alle spalle.

40 ANNI DOPO
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I cambiamenti del lavoro in Italia negli ultimi decenni
Enrico Pugliese.

L’articolo ripercorre i cambiamenti nel mercato del lavoro italiano, a partire dalla fine degli anni ’60, dalla formazione della nuova classe operaia e delle sue conquiste. Esamina l’evoluzione dei fenomeni della partecipazione al mercato del lavoro e della disoccupazione, evidenziando le molteplici differenze (generazionali, di genere, territoriali) che caratterizzano il nostro paese. Fino agli anni più recenti, quelli della precarietà e del riesplodere della disoccupazione giovanile, che trova una delle sue espressioni più evidenti nel Mezzogiorno.

CONFRONTO - «La Rivoluzione incompiuta. Donne, famiglie e welfare» di Gøsta Esping Andersen [Il Mulino, 2011]
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Emancipazione femminile e nuove diseguaglianze
, Domenica La Banca

Il processo di emancipazione femminile, benché tratto distintivo del XXI secolo, ha solo lambito molte donne e lasciato scoperti numerosi contesti divenendo di fatto una “rivoluzione incompiuta” che ben si evidenzia passando in rassegna temi e questioni quali il lavoro, la fecondità e la famiglia. Proprio a causa della sua incompiutezza, tale processo allo stato attuale risulta portatore di numerosi squilibri sociali e di nuove disuguaglianze di genere arginabili attraverso una politica di welfare attenta in primo luogo all’infanzia.

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Un ordine normativo futuro per equilibri instabili
Elena_Persano

Si discute sulla “rivoluzione incompiuta” descritta da Esping-Andersen: capire come istituzioni si adatteranno al nuovo ruolo delle donne aiuterà a rispondere su come prepareremo i nostri figli all’economia della conoscenza e su come risponderemo ai bassi tassi di fertilità e all’invecchiamento della popolazione con evidenti vantaggi in termini di equità ed efficienza.

TENDENZE
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Fratelli minori? I sindacati nei sistemi di formazione bilaterali in Italia e in Francia
Lilli Casano

Un’analisi comparativa tra i modelli di regolazione della formazione per i lavoratori interinali in Italia ed in Francia. La specificità dei due modelli è messa in relazione con il quadro legislativo di riferimento, oltre che con le caratteristiche dei sistemi generali di formazione continua e del mercato del lavoro. La domanda cui il contributo tenta di rispondere è se l’istituzione di Fondi bilaterali in entrambi i casi sia stata sufficiente al raggiungimento di un equilibrio soddisfacente tra le esigenze di occupabilità dei lavoratori e quelle di competitività delle imprese

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Dal G20 messicano di Los Cabos al dopo-Consiglio europeo del 29 giugno 2012
Silvana Paruolo

La cosiddetta dottrina della “casa in ordine” ha ri-nazionalizzato la cooperazione internazionale. Pur restando appuntamenti importanti - per un gioco di egoismi incrociati - gli stessi G20 sono sempre meno incisivi. Che fare? E che ruolo ha/dovrebbe avere l’Unione europea? Il contributo si sviluppa intorno a tali interrogativi. L'autrice offre una lettura incrociata di G20 (dal vertice di Washington del 2008 a quello di Los Cabos del 2012) e del processo d'integrazione europea, tentando di far emergere i punti di vista - e le rivendicazioni – degli europei.

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